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#501 |
Cittadino di Camelot
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Entrai nella nuova dimora, sebbene fosse una dimora di caccia era arredato in stile nobile e di buon gusto, mi guardavo attorno frastornata ma presto avrei preso confidenza con quel luogo nuovo, anzi ora era la mia dimora. Mi rivolsi a Angry "i miei omaggi signora Angry, non ci siamo presentate ma dovremmo passare molto tempo assieme. Ho conosciuto Lord Carrinton per caso e subito si è interessato a me, io provengo dalla corte di Irlanda, i miei genitori sono i conti O' Kenninghton e mio padre è un valoroso cavaliere alla corte. Sono venuta fino in Inghilterra perchè volevo conoscere questi luoghi, e Camelot...mi ha sempre affascinata studiandola con il mio maestro sui libri. Anche se vi devo ammettere mi manca molto il verde della mia terra natia e pure i miei genitori". Mi recai verso una grande stanza di bellissime fattezze e con arredi chiari, quella doveva essere la mia stanza "Aspetto i miei bagagli, e soprattutto i miei vestiti, nel frattempo gradirei un buon the Angry. Ah, e se posso anche un calamaio e della carta, devo scrivere una missiva". Mi stesi sul letto e lentamente mi addormentai, pensando a Lyo. Come potevo rivederlo? Gli dovevo la vita, ma ora mi avrebbe odiata sapendo che ero qui, in questa casa. Il mio non era amore, ma nutrivo per lui una profonda amicizia, era la prima persona che mi aveva riservata della gentile attenzione in queste lande. Mi persi poi in un sonno profondo.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." ![]() |
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#502 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Hagus allora chiese al locandiere due stanze: una per sé ed una per Melisendra.
I due furono così condotti al piano di sopra per prendere possesso ciascuno della propria stanza. “Milady, io sono nella stanza accanto alla vostra” disse Hagus a Melisendra “e se vi occorre qualcosa non esitate a chiamarmi. Vi auguro una serena notte.” Ma poco dopo, quando per le strade anche gli ultimi schiamazzi sembravano spegnersi, Melisendra cominciò ad udire qualcosa. Era una lenta e malinconica melodia che pareva provenire dal basso, dalla strada. E più la ragazza sentiva quel suono, più le sembrava familiare. “E’ un nuovo servitore, padre?” Chiese Melisendra mentre insieme a suo padre scendeva nelle scuderie. “No, non è un semplice servitore...” spiegò suo padre “... egli ha tutta la mia fiducia e poi è un ragazzo molto in gamba... è un passionale, con un gran cuore, anche se cela tutto questo dietro quella grande rabbia che racchiude dentro di sé... ma ora lo conoscerai.” Giunsero nelle scuderie, ma di Tyler non vi era traccia. “Dov’è andato quel ragazzo che è giunto con me stamani?” Chiese il signore di Beauchamps agli stallieri. “Fino a un attimo fa era qui...” rispose uno di questi “... quel ragazzo sembra essere come il vento... inquieto ed incostante.” Ad un tratto Melisendra sentì una singolare melodia, che proveniva da dietro le scuderie. Seguì quel suono e trovò un ragazzo che suonava soffiando in una larga foglia che teneva stretta alla bocca. E appena questi vide Melisendra smise di suonare, restando quasi incantato dall’immagine di lei. Quella musica nella notte aveva ridestato in lei quell’antico ricordo. Un ricordo che sembrava quasi confondersi con l’inquietudine e la malinconia di quella notte.
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#503 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Angry ascoltò quasi con distacco le parole di Altea.
“Milady, io sono Angry, la vostra governante…” disse “... per qualsiasi vostro bisogno chiedete pure a me. Presto Roowey porterà qui i vostri bagagli.” Si allontanò per qualche istante, per poi ritornare con la carta ed il calamaio che la ragazza aveva chiesto. “Se vi occorre altro suonate pure il campanellino che c’è sul vostro comodino. Con permesso, milady.” “Saresti dovuta restare in Irlanda…” mormorò con un filo di voce, quasi impercettibile, mentre usciva dalla stanza.
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#504 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Il Presbitero Tommaso e Cavaliere25 attraversavano il lungo corridoio che li avrebbe condotti allo studio di Missan.
“Cavaliere25…” ripetè il chierico “… vedi questa?” Mostrando al ragazzo un’immaginetta di San Michele Arcangelo. “Osserva attentamente…” chiuse la mano, per poi riaprirla vuota. “Magia? No, non è magia…” e sfiorò con la mano i capelli del giovane aiutante di Missan “… ecco dov’era San Michele Arcangelo… nascosto tra i tuoi capelli.” Mostrando di nuovo l’immaginetta santa. “Tienila con tè, Cavaliere25…” fissandolo “… San Michele ti proteggerà sempre…” e diede l’immaginetta al giovane. Un attimo dopo giunsero davanti allo studio di Missan
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#505 |
Cittadino di Camelot
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Il mio sonno fu turbato da profondi incubi, mi svegliai di soprassalto, quasi non ricordavo più dove mi trovassi, poi mi ripresi e mi guardai attorno, ancora indossavo gli abiti ma vidi che i miei bagagli erano stati portati nella stanza. Mi avvicinai allo scrittoio con la candela in mano, e mi accorsi che Angry aveva portato ciò di cui avevo bisogno per mettermi in contatto con i miei genitori.
Mia adorato padre, mia amata madre molte cose strane sono occorse in questi giorni qui in terra d'Inghilterra. Ho fatto la conoscenza con un giovane cavaliere, messer Lyo, un giovane che mi salvò la vita da dei gaglioffi. Ma soprattutto ciò che cambiò la mia vita fu l'incontro con Milord Carrinton, egli mi sta ospitando nella sua dimora di caccia, ovviamente egli dimora nel suo palazzo a Camelot. A mio servizio ci sono dei fedeli suoi servitori, quindi non dovete temere per me. Non ho mai voluto confessarvi che Lady Sophia con me è stata scortese, infatti quasi me ne sono andata da casa sua perchè offese il mio sangue irlandese e l'Irlanda intera, ella era solo interessata alla vostra rendita. Ora sarò io a provvedere ad essa, ringrazio voi madre per i bellissimi vestiti e gioielli che mi mandate, sapete benissimo che non amo andar per negozi, e ringrazio voi padre per quella catenina di diamante a forma di trifoglio, con un significato particolare. Mi mancate molto, vorrei potervi incontrarvi, sono nelle vostre mani. E ogni notizia potete mandarmi ne sarei lieta. Con affetto e amore, vostra figlia Altea Costance O'Kenninghton. Chiusi la lettera, la sigillai con la cera lacca e con uno stampino preso dal mio borsello impressi il simbolo del nostro casato. Ora dovevo farla recapitare ai miei genitori ma ci avrei pensato domani mattina. La casa era avvolta nel silenzio, aprii la porta e mi incamminai scalza a curiosare nelle varie stanze, quando entrai in una stanza da letto sontuosamente arricchita con arazzi e appeso un ritratto di una donna bellissima, rimasi a bocca aperta davanti tale bellezza ma anche perplessa. Non sapevo se stessi facendo la cosa giusta, troppe cose stavano accadendo. ![]()
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." ![]() Ultima modifica di Altea : 01-10-2011 alle ore 19.53.45. |
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#506 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Daniel e Marco, trovati quegli zingari accampati nella campagna, decisero di tornare al Belvedere e riferire ogni cosa a Guisgard.
E giunti al palazzo, trovarono ai cancelli alcuni soldati del duca. Con loro vi era anche Arthos. “Cosa ci fate qui, voi due?” Chiese vedendo i due fratelli. “Sir Guisgard non vi aveva concesso una bella licenza per spassarvela un po’? Siete così ligi al dovere da rifiutare anche un po’ di sano divertimento?” E rise di gusto.
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#507 |
Cittadino di Camelot
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<<Dobbiamo riferirgli una certa cosa.. Ma perche voi siete qui?>>
Dissi guardando prima Arthos e poi le guardie...
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#508 |
Cittadino di Camelot
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Lo guardai e gli sorrisi e dissi grazie signore ecco siamo arrivati e bussai alla porta dello studio e aspettai che mi rispondesse qualcuno mentre presi l'immaginetta e la misi in tasca
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#509 |
Cittadino di Camelot
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Restai ad ascoltare Monsieur sulla festa di S.Michele.....e mi sentivo colpita da una strana sensazione di pura follia........mi ero tolta il mantello ..avevo udito campane, lamenti antichi......mi ero sentita strattonare...e mi ero coperta il volto.....eppure lui era li' impassibile che continuava a parlare serenamente dei suoi ricordi..........chi mi aveva strattonato.....cosa erano quegli strani suoni provenienti da altri luoghi..e perche' quel maledetto segno al braccio mi bruciava ogni qualvolta avevo una sensazione emotiva molto forte.......non aprii bocca con Monsieur....accolsi con un sorriso tirato l'invito ad andare a riposare,e mi feci accompagnare docilmente nella stanza che mi fu assegnata......feci solo un cenno del capo nella direzione di quell'uomo che sembrava non vedermi neanche............infono, c'eravamo incontrati da qualche giorno.....Entrai nella mia stanza, era piccola ma pulita, poggia sulla sedia il libro e il mantello....Tolsi il vestito e mi lavai il viso e le braccia.....e mi distesi tra le coperte, avevo molto freddo,forse era la stanchezza............o forse la solitudine, andai con la mente tra la mia gente....tra di loro non ero mai sola, si viveva in armonia, dove le leggi della natura venivano scanditi dal tempo......e dalla luce che il sole e la luna ci concedeva.....Incomincia a cullarmi cercando di prendere sonno...........qualcosa mi sveglio', un rumore o una voce.....con la mente annebbiata dal sonno...non riuscii a mettere a fuoco....mauna cosa mi rimase viva...." Hai un fratello...cercalo..... hai un fratello "...la voce...ma il segno sul mio braccio mi favìceva male..un male da togliere il fiato......
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#510 |
Cittadino di Camelot
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Esetien narrò tutto l'accaduto mentre la ragazza s'affrettava a cambiarsi,e quando udì l'esito di quella meledetta missione Chantal rimase impietrita.Per un momento la sua mente aveva arrestato il turbolento flusso dei pensieri.
"Il palazzo del procuratore della Repubblica."Sibilò in un respiro di chi cerca fiato nello sconcerto. Si portò una mano sugli occhi che ancora recavano traccia di bistro,e quando si guardò le dita sporche di quella nera sostanza cosmetica,si turbò come se quel colore,d'improvviso,la richiamasse al nero velo del lutto,presago del pericolo che stesse correndo suo zio.Le si gelò il sangue. Pochi istanti dopo si ritrovò ad abbracciare il ragazzino che ancora si agitava nel rievocare la disavventura. "Io devo andare al Palazzo del Procuratore,Esetien.E,forse è meglio per te che ritorni a casa da tuo nonno,magari a quest'ora,con l'aiuto del Buon Dio,sta meglio e potrebbe avere bisogno di te!" Non era certa che così avrebbe esposto il ragazzo a minor pericoli,ma in quella casa non avrebbe trovato altra compagnia che la solitudine,e forse,la minaccia della guardia repubblicana di lì a poco. "Prendi dalla dispensa qualcosa da portare con te,tutto ciò che occorre a te ed ai tuoi cari,riempi un cesto e poi tornatene a casa.Sii prudente e non fermarti a raccontare niente ad alcuno di quanto è accaduto a te e a mio zio ieri sera.Ora,però,devo laciarti." Chantal raccolse le rose che aveva portato con sè dalla cappella,le costrinse in un cesto dal manico ampio e precedette Esetien nell'uscita. Per le vie giovani e fanciulle in preda all'euforia si rincorrevano e danzavano canticchiando motivetti che schernivano nobili e clero.Qualcuno invocava liberà e uguaglianza.Fattori,artigiani,donne di malaffare si muovevano senza meta,i carri trasportavano uomini e bestie nelle più disparate direzioni.La calca andava infittendosi man mano che Chantal si portava verso la piazza centrale. "La bouquetière..la bouquetière.." Ripeteva impacciata e quasi senza voce,temendo di tradirsi.E se qualcuno le si accostava si sforzava a dire:"La fleur.Prenez une fleur,monsieur!"..e poi.."Achetez une fleur,mon ami.Pour votre mère,ou donnez t-elle à la dame votre."Si affannava a essere convincente,ma tremava nella voce e nel corpo,tremava al punto che si sarebbe voluta abbandonare a un pianto poichè la disperazione la travolgeva,la stessa farsa alla quale si stava prestando la rendeva inquieta e sconsolata.Finchè,camminando tra la folla,si ritrovò di fronte al Palazzo del procuratore. Il cuore prese a tamburare,ma quella era l'unica via per giungere ad apprendere notizie veritiere su suo zio. Si fermò,rimase qualche istante senza respiro,in preda al terrore.Qualcuno la urtò violentemente tentando di inveire contro di lei poichè bloccava l'accesso alle scale,allora la ragazza si scosse,si guardò intorno e nella folla afferrò il braccio di un ragazzino:"Ragazzo!"Chiamò."Vieni qui,prendi tutti questi fiori e portali in offerta al Santuario della Beata Vergine Maria.Corri,fa presto ed invoca una preghiera per le anime del Purgatorio."E gli lasciò insieme alla cesta una moneta. Ora non le rimaneva che fronteggiare le autorità.Qualunque cosa potesse accaderle,non sarebbe stata peggiore della perdita di suo zio. Si portò dinnanzi al grande portone e,incautamente ma con orgoglio e fierezza,si annunciò alle guardie:"Sono Chantal de la Merci,nipote di padre Adam de la Merci e chiedo di essere ricevuta dal procuratore poichè mio zio è stato condotto qui,in arresto,ieri sera". Ultima modifica di Chantal : 03-10-2011 alle ore 01.07.02. |
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