|  29-07-2011, 16.41.46 | #101 | 
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				A marzia
			 
			
			A MARZIA Sei ancor il mio miraggio, Il mio sogno or disfatto, La lama del mio coraggio, La cagione d’ ogne atto. Sei la paura ch’ eo aggio Nel sapermi non adatto De lo cuor tuo ai servigi, Di non sere chi prediligi. Ultima modifica di Drusus : 30-07-2011 alle ore 13.37.52. | 
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|  29-07-2011, 20.47.16 | #102 | 
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			Sir Drusus, ho sempre individuato nella poesia il suo potere maggiore di conferire a ciascuna parola, che sia anche la più semplice, le cromature più impensabili ad affascinanti, sì che ogni singola parola possa essere riempita di sentimenti e pensieri che vadano infinitamente oltre il mero significato delle sue lettere. Nelle vostre poesie però scopro anche la vostra inesauribile capacità di forgiare le parole stesse, di plasmarle in modo che siano loro a seguire la vostra vena poetica, quasi fossero le parole stesse a volersi adattare da sé alla poesia. L'abilità infine di cesellarle con arte e cura, di modo che ciascuna appaia unica! Spero di trovare spesso altre vostre opere, seppur devo ammettere che ogni rilettura riservi sempre qualche osservazione sorprendente che in quelle precedenti era sfuggita!   | 
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|  29-07-2011, 23.39.55 | #103 | 
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			Messere Vi rendo omaggio per le Vostre parole che arrivano qual freccia ne 'l cuor meo. Son lieto ch' il mio operato piaccia
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|  30-07-2011, 00.08.11 | #104 | 
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				La saggezza del defunto
			 
			
			LA SAGGEZZA DEL DEFUNTO Addosso a me lo sudario Che più non puoto levar. La roccia serrata, solitario Col buio vado a giuocar. Il tormento et lo calvario Sì più non aggio da penar; Ma adesso solo è primario Lo silentio ed il meditar: La mirra ed aloe spalmate Su quel che viv’ ero un dì, E le vili monete adagiate Su chi il viver assai patì. L’ amorte membra lavate E l’ odor che su me morì; Donne di un’ arte armate, Arte ch’ in vita non servì. Mai com’ ora ben voluto: Han sì guardi su me tutti; Certo doveo esser moruto Pe’ aver de l’amor li frutti? In esta vita ‘l ben è taciuto E rido a trovarlo ne li lutti. | 
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|  30-07-2011, 00.10.47 | #105 | 
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				La vita
			 
			
			LA VITA In suso a la candela è ‘l foco Che ‘l suo dover è dar calore, Che se move com’ un giuoco Ma anco puot’ essere orrore. Penso certo che di qui a poco Finirà quel suo igneo ardore: Tristo assai ora lo veo fioco E morente quello bel tremore. Com’ ei è la vita: arde tanto Quand’ è sì giovine et fiera, Niuna mestizia, tutta vanto; Ma anch’ essa giunge a sera Ch’ allora sì dona un pianto: Come la candela divien cera. | 
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|  30-07-2011, 00.17.56 | #106 | 
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				Desio d’ amore
			 
			
			DESIO D’ AMORE Sei te ‘l mio sorriso, Sei te ‘l mio pianto. Carezzo ‘l tuo viso, Il tuo bruno manto. Sei ‘l mio core liso, Sei ogne mio canto. Mi desto pensante: Muoio in un istante. | 
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|  30-07-2011, 00.29.20 | #107 | 
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				MARZIA (acrostici)
			 
			
			Acrostici MARZIA (prima versione) Manco quando te veggio Apparirmi sanza amore; Rima ‘l cor: meo signore Zellato in esto carteggio, Imbardato de lo bagliore Arzente ch’ io sì cheggio. A MARZIA (seconda versione) Manco quando te veggio Apparirmi sanza amore: Rima ‘l cor nel carteggio Zelante d’ assai candore, Imbardato ch’ io cheggio Arzente sia quel bagliore. | 
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|  30-07-2011, 13.36.57 | #108 | 
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				Oh amor, amor mai abbracciato
			 
			
			OH AMOR, AMOR MAI ABBRACCIATO Oh amor, amor mai abbracciato Ch’ il sorriso meo fai soffrire! Oh amor, mai lieto dimostrato Che nel cingerti andai a morire; Amore, ‘l sole or s’ è adagiato Per me verso ‘l suo imbrunire, Ma nel tramontar ei guardato Te, amore, guardarmi partire. Oh amor, ahimè assai piacente Che non puoto ‘l cuor domare, Perdona me, bimbo incosciente Ch’ il viso tuo nol vuol lassare; Che se lo lasso non saria valente Del mio dir che ti voglio amare! | 
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|  30-07-2011, 18.50.54 | #109 | 
| Cavaliere della Tavola Rotonda    Registrazione: 05-06-2008 Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo 
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			Messer Drusus, in un’epoca come questa in cui girano tante parole, spesso vuote e che non dicono nulla, io resto sempre estasiato dai vostri scritti. Il vostro linguaggio dal gusto “arcaico”, talvolta austero e diretto, altre volte elevato e solenne, ha la capacità di saper racchiudere emozioni e immagini di vita vissuta con un’efficacia non comune. Non ho ancora letto tutti gli ultimi vostri scritti, ma sono rimasto molto colpito dalla poesia “A Marzia”. Molto belli i primi tre versi, dove ella viene definita “miraggio” prima, “sogno disfatto” poi e infine “lama del coraggio”. Su questi tre versi potrei scrivere, temo, pagine e pagine e vorrei chiedervi tante cose su questa poesia. E forse un giorno lo farò. Per ora non posso che complimentarmi nuovamente per la vostra infaticabile vena poetica   
				__________________ AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO | 
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|  30-07-2011, 19.52.19 | #110 | 
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			Gentile Guisgard, a grato accolgo le Vostre parole colme di piacevole affetto.  Marzia, pria che Vossignoria me lo dimandi, è una dama a me assai cara, talmente cara ch' ei dedicato e dedico ancor oggi, versi e sogni, spero belli, spero etterni. Cognosco esta dama da quand' ero infante e mai niuna, com' ella, suscitò in me immenso amore,immenso sgomento,paura e letizia. Attendo, a Vostro piacimento de tempo, qualsivoglia dimanda Vossignoria voglia dimandarmi. Nel mentre una bona iornata et un bono et felice proseguimento, et ancor una fiate, Mille Grazie | 
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