Capitan Fiore non smetteva di assaporare la gamba nuda di Clio, con le labbra e con la lingua.
Dall'interno coscia appena coperto dall'abito dorato, fino ai piedi, racchiusi da quei sandali alti e preziosi, degni di una dea.
Taddeon invece continuava a baciarla, con passione, impeto, lussuria.
Era un bacio profondo, umido, lascivo.
Poi quelle parole di lei.
Un comando, un ordine, forse una richiesta.
O forse tutte queste cose insieme.
Allora i due avventurieri si staccarono da lei.
Si guardarono negli occhi, quasi sfidandosi, come due lupi che si contendono il branco e l'intero territorio.
Così cominciarono a spogliarsi.
In breve Capitan Fiore tolse giubba, stivali, pantaloni e camicia.
Restò tutto nudo davanti alla dea.
Lo stesso fece Taddeon, sfilandosi mantello, coppa, stivali e maglia.
Entrambi ora erano tutti nudi davanti a Clio.
Con i loro corpi ben fatti, forgiati dai viaggi, dalle avventure, dai duelli e da ogni sorta di battaglia.
Muscoli asciutti, agili, vigorosi.
Corpi robusti, energici, maschi.
Erano così, liberi da tutto davanti a lei.
La guardavano con i loro occhi azzurri ed eccitati, i capelli scuri.
Ma soprattutto mostravano con orgoglio alla dea la loro virilità prorompente, mascolina, turgida, potente.
Gwen uscì dalla vasca ed indossò una vestaglia, sendendosi poi accanto a lui.
"Non so..." disse Elv "... qualcosa di strano che ha spaventato il mio equipaggio... la strumentazione di bordo... ha captato un s.o.s da parte di qualcuno... forse una nave in difficoltà... almeno questo credevamo... era logico prevederlo... invece... invece... il segnale di soccorso sembra... sembra sia stato inviato da questa stessa nave..."
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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