01-07-2022, 16.38.49 | #5321 |
Cittadino di Camelot
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Grazie milord è sempre un piacere cimentarsi nei vostri arcani!
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Lei si innamorò, sopra ad un cespuglio di rose, e poi rispose... Sì! |
08-11-2022, 00.49.30 | #5322 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Partire è un po' come dimenticare.
Questo pensai quando lei saltò su quel treno con i suoi e lasciò la città. Ricordo tutto di quel giorno, l'ultima di scuola, grigio, lento, dai colori vaghi e quella silente malinconia. Guardavo il cielo, poi cominciò a piovere, piano, umido, come a voler lavare tutto. Cancellare l'ultimo anno di scuola, il saluto ai giorni spensierati, il sapore del primo vero primo Amore, assaporato, poi fuggito via come la brezza di Primavera prima della calura estiva. Si, la Primavera era finita e forse la vita di un uomo comincia così. Luglio non ebbe pietà e arrivò caldo, soffocante, con l'aria umida dove anche i monti parevano svanire nel miasma della solitudine colorata dell'ora legale. Ora davvero i giorni erano lunghissimi, una scusa per sentire più caldo. “Quindi...” disse Vladimir fissando l'afosa campagna “... sei deciso?” “Si, voglio cercarla...” annuii io. “E dove?” “Nell'Aldilà....” “Credi sia morta? Solo perchè non ti ha più scritto?” “Si...” io senza tradire emozioni, con il mio sguardo chiaro oltre le frondose querce. “E come pensi di raggiungerla?” “Come fece Orfeo, come Ercole, come Ulisse, come Enea e come Teseo...” “Sono dei miti...” “Forse...” io voltandomi verso di lui “... dopotutto anche l'Amore vero è un mito, no?” “Sono con te, per quel che può valere...” Io sorrisi piano e ci stringemmo la mano. Il giorno dopo, Venerdì, ci inoltrammo nella campagna, fino a raggiungere il bosco. La vegetazione, come accadde ad Angelica che fuggiva dai paladini innamorati, pareva aprirsi e poi richiudersi al nostro passaggio, quasi a inghiottirci, a rapirci. Vagavamo senza meta, o forse si, in cerca della porta degli inferi. Il sentiero era stretto e dopo un'ora una chiesetta apparve lungo la strada. Qui un curato di campagna portava sul porticato alcune statue in legno di San Rocco e San Vito. “Padre...” io avvicinandomi “... cerchiamo la porta degli inferi...” Lui non rispose nulla e ci benedisse. Dopo un po' trovammo un'antica torre diroccata, dentro cui ci rifugiammo per ripararci dalla calura del primo pomeriggio. All'interno c'era un quadro malmesso, raffigurante Tristano che si uccide sul corpo di Isotta la Bionda, mentre da lontano assiste alla scena Isotta dalle Bianche mani. Lasciata la torre arrivammo presso un lago, dove una pietra dimenticata era stata incisa da chissà quale mano in un tempo perduto, le cui parole così recitavano: “Addio, bello e dolce Amico.” Poco oltre incrociamo una zingara che chiese di potermi leggere la mano. “Solo cercandola potrai trovarla...” mormorò guardandomi la mano. “Chi?” Lei mi fissò. “Dove?” Domandai. “O forse neanche esiste ciò che cerco?” Lasciata la zingara giungemmo a un capanno abbandonato, dove attendemmo il tramonto e poi il crepuscolo. Solo con le luci del mattino scoprimmo un pozzo dietro il casale fatiscente, sulla cui carrucola ormai consumata c'era scritto: “Se ti ama tornerà. Il ritorno, oltre il Tempo e la distanza, è sempre un pegno d'Amore.” La carrucola non poteva reggerci entrambi e solo io mi calai nel pozzo, scendendo dove la luce neanche più riusciva a giungere. Alla fine toccai il fondo, umido e irregolare, facendomi luce con dei fiammiferi. Vidi così, davanti a me, una galleria che imboccai. Dopo qualche passo arrivai a una grossa porta borchiata, dai cardini pietrificati, che non riuscì ad aprire e neanche a sfondare. Solo quando mi appoggiai a essa stremato mi accorsi di una strana frase, che capì essere un enigma: “Delle rose gettando bene il seme il cuore della regina per voi geme. Attenti che siano appassite o segnate, prima che l'intero mazzo poi perdiate.” Compresi che solo risolvendo l'arcano avrei oltrepassato quella porta.
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27-12-2022, 13.29.13 | #5323 |
Cittadino di Camelot
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Che bella storia..direi "mazzo di carte"
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
28-12-2022, 03.00.11 | #5324 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Esatto, milady, è proprio questa la risposta all'arcano! I miei complimenti, siete riuscita a risolvere questo enigma che resisteva da settimane qui, senza soluzione
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28-12-2022, 22.54.13 | #5325 | |
Cittadino di Camelot
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Che bel regalo di Natale..e fine anno..lieta di aver risolto questo bel arcano
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
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23-03-2023, 16.43.32 | #5326 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Quando al direttore dell'Afra Daily Planet, fu annunciato il suo arrivo, l'uomo andò su tutte le furie, cominciando a sbraitare, ad urlare e ad insultare.
“Suvvia...” disse entrando Guisgard, col suo solito sorriso sarcastico, da simpatica canaglia e dal piglio beffardo “... smettete di alterarvi, direttore, o vi scoppierà il gargarozzo!” Ridendo. “Via di qua! Via di qua!” Urlò l'uomo dalla sua scrivania. “Mi hai preso in giro per l'ultima volta, fanfarone! E io che ti avevo dato la prima pagina, razza di furfante!” “Suvvia, calmatevi e lasciatemi dire, direttore.” Divertito Guisgard, per poi sedersi. “Alzati e vattene, o ti butterò io fuori dal mio ufficio, a pedate!” “Come mai questo sangue amaro, direttore?” “E me lo domandi, sbruffone?” Imbufalito il direttore. “Mi avevi promesso un articolo stupefacente! Una notizia che avrebbe mandato a fuoco le cronache cittadine, ricordi? La moglie di Nobek era sul punto di mollare suo marito, l'asso delle corse automobilistiche, per fuggire col suo amante, rammenti? Ti avevo creduto e ti avevo promesso la prima pagina! Poi invece vengo a sapere che moglie e marito sono partiti insieme per una romantica crociera nelle Flegee! Ho dovuto così riscrivere l'intera prima pagina, usando frasi fatte e banali come... la felicità trionfa... 2 cuori e una crociera e idiozie varie! Imbroglione, farabutto, canaglia!” “Era tutto vero, ma poi lei si è tirata indietro ed è rimasta col marito.” Fissandolo Guisgard. “E come fai a saperlo? Te l'ha detto il tuo informatore?” “No, ero io...” “Tu chi?” “Ero io quello...” “Quello chi? L'informatore?” “No, ero io l'amante di lei.” “Ma smettila, buffone!” Inviperito il direttore. “Sparisci!” “E' la verità, dovevamo scappare insieme, ma poi lei ci ha ripensato ed è rimasta col marito.” “E perchè mai?” Sarcastico il direttore. “Hai perso il tuo fascino da playboy da provincia?” “No, è che lui aveva un milione di Taddei, o forse anche due... e io invece alla fine sono rimasto con un grosso 2 di picche.” Borbottò Guisgard. “Ora basta con queste panzane!” Gridò il direttore, per poi alzare il telefono. “Greta! Chiama polizia!” Alla sua segretaria nell'altro ufficio. “Su, mettete giù quel telefono.” Guisgard togliendogli la cornetta da mano e riattaccando il telefono. “Via da qui!” Furioso il direttore. “Ti farò arrestare, canaglia!” “Ora calmatevi e statemi a sentire!” “In galera!” “Suvvia, state buono...” Guisgard cercando di farlo ragionare “... ditemi... non mi sono comportato sempre bene con voi? Non vi ho sempre portato ogni mia notizia? I miei articoli non li ho sempre proposti prima a voi?” “Canaglia... un minuto!” Esclamò il direttore. “Un minuto, hai solo un minuto, poi chiamerò la polizia!” “Va bene... ma lasciatemi parlare che un minuto passa in fretta...” Guisgard all'uomo “... come detto, sono qui per proporvi un affare...” “Che affare?” Il direttore accendendo la pipa. “E vedi di sbrigarti che hai quasi esaurito il tuo tempo...” aspirando boccate di tabacco. “Rammentate il dottor Oxion?” “Lo scienziato? Quello espulso dall'ateneo e radiato dall'albo degli accademici?” “Si, proprio lui...” annuì Guisgard. “Ebbene?” “Beh, sapete che da un paio d'anni non si hanno più sue notizie, no?” “Si, sembra scomparso nel nulla...” fumando il direttore. “Già...” fece Guisgard “... ma pare che il dottor Monde... conoscete chi sia, giusto?” “Certo, uno dei più importanti scienziati del paese.” Rispose il direttore. “Quindi? Arriva al punto, maledizione!” Esagitato. “Ci arrivo ci arrivo...” sorridendo Guisgard “... dicevo... pare che il dottor Monde oggi aspetti una visita...” “Ebbene?” Accigliandosi il direttore. “Questa è la notizia fenomenale che mi hai portato? Che un importante scienziato stia aspettando visite?” “Lasciatemi finire, accidenti!” Guisgard all'uomo. “Dicevo... pare che il dottor Monde attenda una visita per oggi... una visita a cui, sembra, non voglia dare risalto, avendo dato licenza a ogni suo domestico e a tutti suoi collaboratori. Ha persino disdetto ogni incontro, appuntamento ed esperimento per oggi. Cosa alquanto strana per uno come lui, che in pratica vive nel suo laboratorio, al punto che sua moglie stessa per vederlo deve recarsi lì.” “Beh, allora? Magari avrà un appuntamento romantico, del quale non vuol far sapere nulla! Non penserai di essere il solo ad avere il vizio delle donne!” “Il dottor Monde?” Ridendo Guisgard. “Quello? Ma è più freddo del letto di una vedova!” Divertito. “Insomma, dove vuoi arrivare?” Spazientito il direttore. “Sapete come molti hanno definito il dottor Monde, dopo la scomparsa di Oxion? Il suo erede!” “Eh?” Perplesso il direttore. “Chi mi ha dato la soffiata riguardo questo misterioso incontro...” mormorò Guisgard “... ha parlato che un ospite misterioso è atteso oggi dal dottor Monde...” “Un momento...” smettendo di fumare il direttore “... un momento, vai troppo in fretta per me... fammi capire... vuoi forse dirmi che quell'ospite sarebbe...” “Non lo so chi sia, ma 9 su 10 potrebbe essere colui a cui state pensando...” “Da chi hai avuto la soffiata?” “Non posso dirlo.” “Non sarà la moglie del dottor Monde?” “Lei?” Ridacchiando Guisgard. “Non è il mio tipo!” “Sono pronto a giocarmi la pensione che si tratti di una donna!” Masticando amaro il direttore. “E sono ancora più sicuro che finirò per pentirmi di averti dato nuovamente retta!” Guisgard rise di gusto. “Prova a convincermi e forse sarò di nuovo tanto idiota da fidarmi di te...” “Vi ho già convinto!” Facendogli l'occhiolino Guisgard. “E sia!” Annuì il direttore. “Fammi sapere di questo misterioso incontro a casa del dottor Monde!” “Agli ordini, capo!” Alzandosi Guisgard e mostrando con fare teatrale il saluto militare. Fece qualche passo verso la porta, per poi fermandosi e voltarsi indietro. “Ehm...” con la sua proverbiale faccia tosta “... forse dovreste darmi un anticipo sul futuro articolo...” “Cosa? Davvero non hai vergogna tu!” “Andiamo su, non fate il tirchio!” Gesticolando Guisgard. “Devo offrire una cena a chi mi ha dato la soffiata e non posso portare qualcuno al ristorante senza un soldo in tasca!” “Canaglia...” farfugliò il direttore “... ti andasse di traverso quella cena...” alzando la cornetta per parlare con la segretaria nell'altro ufficio “... Greta, ora verrà da te quel perdigiorno di Guisgard... dagli un centone... e vedi di non fargli gli occhi dolci, intesi?” Mettendo giù. “Non ve ne pentirete!” Divertito Guisgard, per poi uscire dall'ufficio del direttore. “Greta, oggi sei più bella del solito!” Con fare galante lui. “Smettila, i soldi te li da il direttore, mica io.” Lei con una smorfia. “Lascerai il tuo ragazzo per me?” Ridacchiando. “Perchè dovrei?” “Perchè non è bello, simpatico e romantico come me!” “Eccoti i tuoi 100 Taddei!” Lei facendogli la linguaccia. “Visto?” Lui prendendo i soldi. “Sono ricco! Fuggiamo insieme?” Lei rispose con una smorfia e lui andò via canticchiando. “Signor Guisgard?” Ad un tratto una voce lo chiamò mentre lui era in strada. “Ci conosciamo?” Guisgard guardando la donna che gli stava di fronte, alta, dai lunghi capelli bruni e gli occhi scuri. “Lei no, ma io ho letto tutto ciò che ha scritto.” “Non pensavo di avere un'ammiratrice così appassionata.” Sorridendo lui. “No, mi appassionano gli articoli come i suoi, quelli che indagano e che vanno oltre le convenzioni.” “Ah, ecco.” Sorridendo Guisgard. “Lei è l'uomo che stavo cercando.” “Si, faccio questo effetto sulle donne.” Divertito lui. “Lei è l'uomo che può aiutarmi.” “In effetti ho la sindrome di Lancillotto e non so resistere alle dame da salvare.” Ridendo piano lui. “Dico davvero, lei è il solo che può aiutarmi a ritrovare mio marito.” La donna fissandolo. “Suo marito?” “Si, è un ingegnere ed è sparito mesi fa...” “Forse le servirebbe un investigatore privato, io sono un giornalista...” “No, mi serve una persona come lei.” Replicò la donna. “Dai suoi articoli si vede che è esperto di geologia e di archeologia, con tutti gli studiosi su cui ha scritto articoli.” “Non so, non ho ben capito cosa vuole da me...” “Mio marito è sparito dopo essere partito per cercare un luogo...” “Che luogo?” “Le leggendarie Miniere di San Giuseppe.” Rivelò lei. “Conosco la leggenda, è solo un mito... suo marito è un sognatore?” “Lui credeva ciecamente all'esistenza di quelle miniere...” mormorò lei. “Credeva alla favole... tipico di chi ha troppa immaginazione e parte all'avventura...” sarcastico Guisgard “... un po' come quelli che in passato partivano alla ricerca del regno del Prete Gianni e di Eldorato...” “Eppure non era il solo a crederci...” “Ah, conosceva altri sognatori come lui?” Pungente lui. “Si... anche il famoso dottor Oxion ci credeva...” fece la donna. “Un momento...” fissandola Guisgard “... il dottor Oxion? Il famoso scienziato?” “Si, signor Guisgard...” annuì la donna “... ora prenderà sul serio questa storia?” “Mi dica di più...” Guisgard tirando fuori dal taschino la sua pipa e un sacchetto di tabacco. “Non c'è molto altro da aggiungere...” la donna “... e questa è la sola traccia che mi ha lasciato prima di partire...” dando un biglietto a Guisgard. Lui lo guardò e lo lesse ad alta voce: “Lei nei Santi Testi non cercarla, ma ciò basta in virtù per imitarla. Di Aronne era diretta discendenza e Longino ne salvò resti e credenza. Vien facile a parlar della bella figlia, ma vai ove il culto unisce la famiglia.” “In questo enigmatico messaggio” disse la donna a Guisgard “è celato il luogo da cui parte la ricerca per le Miniere di San Giuseppe.” “Troppo vago...” pensieroso Guisgard “... impossibile...” “La chiave per trovare quel luogo, mi spiegò mio marito, è nel nome che quel messaggio cela. Un nome di un grande personaggio...” sospirò "... la prego, mi aiuti... a ritrovare mio marito..." Chi è il personaggio nascosto nell'enigmatico messaggio? Trovatelo, come ha fatto Guisgard, così da poter scoprire dove comincia l'avventurosa ricerca delle leggendarie Miniere di San Giuseppe.
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23-03-2023, 21.21.35 | #5327 |
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Che bella storia misteriosa ed intrigante..io direi la soluzione è "lancia"...mi fa pensare molto a Longino che trafisse Gesù con la lancia.
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24-03-2023, 01.32.57 | #5328 |
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No, lady Altea, la soluzione non è un oggetto, come "lancia", ma un nome.
Per l'esattezza il nome di un personaggio celebre 🙂
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24-03-2023, 21.44.50 | #5329 |
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27-03-2023, 14.20.28 | #5330 |
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