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Vecchio 28-03-2015, 03.46.15   #1811
Guisgard
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Quel bacio di Clio sulla guancia di Icarius fu come un incanto.
Come accade nelle favole.
Ed infatti il presunto duca dopo quel bacio aprì lentamente gli occhi, destandosi.
Erano di un azzurro scintillante, resi luminosi dai rosati raggi del Sole nascente che giungevano da una finestra.
Anche il palazzo sembrava essersi svegliato, con voci e rumori che salivano dal cortile sottostante.
“Buongiorno, mia bella piratessa...” disse Icarius a Clio, per poi sgranchirsi “... hai riposato bene? Io si, meravigliosamente... ti ho sognata... ed eri bellissima...” e la baciò dolcemente sulle labbra. “Come stai stamattina? Va un pochino meglio?”
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Vecchio 28-03-2015, 03.58.24   #1812
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Pedicor ed i suoi uomini lasciarono il nascondiglio e si lanciarono verso i due individui a cavallo.
Li circondarono e mostrando loro le armi, coltelli e bastoni, cominciarono a minacciarli.
Erano circa una mezza dozzina.
“Ora ci farete la cortesia” disse Pedicor ai due uomini a cavallo “di scendere dai vostri palafreni e di consegnarceli. Insieme alle monete che di certo avete con voi, naturalmente.”
“Canaglie!” Fece uno dei due a cavallo. “Con pugnali e bastoni ci aggredite! Siete come feccia!”
“Tieni a freno la lingua” minacciò Pedicor “o potrei tagliartela e darla in pasto ai cani randagi.”
“Meglio acconsentire a quanto dicono...” l'altro uomo a cavallo al primo.
“Quando un uomo con la spada” il primo al suo compagno impaurito “incontra un altro con un pugnale o un bastone, quest'ultimo è spacciato.” E portò la mano sulla sua spada.
“Si, ma noi siamo in troppi, idiota!” Ridendo Pedicor.
“Ha ragione lui...” il secondo uomo a cavallo al primo “... sono in troppi e noi solo due...”
In quel momento arrivarono Galgan ed il suo scudiero Lucas.
“Non è affar vostro ciò che accade qui!” Pedicor al cavaliere.
“Capo, è un cavaliere...” uno dei suoi.
“Si ed io non voglio affrontarlo...” un altro dei suoi uomini.
“Vigliacchi!” Li insultò Pedicor, con una recita molto convincente.
I suoi fuggirono ed anche lui fece lo stesso.
“Si, scappate, malandrini!” Urlò Lucas, per rendere il tutto più credibile.
“Grazie, cavaliere.” L'uomo a cavallo a Galgan. “Ci avete tratto da un bel guaio. Il mio nome è Azable e questi è il mio compagno Samondo.” Indicando l'altro a cavallo. “Posso sapere il vostro nome e quello del vostro scudiero?” Chiese poi a Galgan.
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Vecchio 28-03-2015, 04.30.25   #1813
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Capitolo VII: Il magnifico avventuriero senza nome



“Ogni avidità è lontana da me: tuttavia, ardo dal desiderio di vedere il fiore azzurro.”

(Novalis, Enrico di Ofterdingen)




Il Monte di San Michele.
Nessun altro luogo nel ducato di Capomazda è ritenuto più sacro e mistico.
Chi conosce la leggenda di Ardea de'Taddei sa bene che in cima a questa santa montagna, sotto la chiesa dedicata all'Arcangelo, si trova una grotta dalle fattezze divine, conosciuta come La Cappella dell'Apparizione.
Ma il monte segna anche il passo oltre le porte del ducato, in cui si estendono grandi e percorse strade che corrono fin verso i confini più estremi del regno di Afragolignone, dove sorgono città antiche ed importanti, come Sant'Agata di Gotya, Tylesia, Monsarchionne, Faicus e secondo qualcuno anche la leggendaria ed indicibile Gioia Antiqua.
Il carro della maschera di ferro e di Tessa prese il sentiero che dalle pendici portava fino in cima al monte quando ormai era notte e vi giunse solo con l'albeggiare.
“Si, forse non siamo poi tanto diversi...” disse l'ex galeotto alla ragazza “... entrambi cerchiamo qualcosa e sebbene le nostre ricerche mirino a cose differenti, infondo tutti e due ambiamo a ritrovare noi stessi...” sorrise “... vorrei avere il vostro stesso ottimismo circa la possibilità di liberarmi di questa maschera... spero dunque che abbiate ragione voi... ma comunque andrà qui, vi prometto che con o senza maschera io vi aiuterò a scoprire qualcosa sulla vostra famiglia... vi sono debitore e se ora vago libero è grazie a voi.”
Da lassù più si faceva chiaro, più apparivano distinte quelle regioni sconosciute ai due.
E quando arrivarono in cima videro finalmente quel paesaggio, fino a quel momento abbandonato nelle tenebre notturne, illuminarsi improvvisamente al Sole nascente, dissolvendo come fumo le ombre che fino ad allora lo avevano percorso e coperto.
Agli occhi dei due viaggiatori apparve così la chiesa di San Michele.
Era una costruzione non troppo grande, di gusto romanico, con uno cortile che precedeva il porticato e l'ingresso ad arco su colonne circolari.
Un alto campanile affiancava la facciata e all'interno, nell'abside che terminava l'unica navata, candele accese ardevano davanti al Crocifisso sull'altare e sui lati, dove si trovavano la statua della Vergine col Bambino a sinistra e quella dell'Arcangelo Michele a destra.
Il prigioniero entrò e fece cenno a Tessa di seguirlo.
Si segnò con l'Acqua Santa, per poi inginocchiarsi un attimo davanti all'altare.
Accese allora due candele davanti alla statua dell'Arcangelo, una per sé ed un'altra la diede a Tessa affinchè la ponesse tra le altre già accese.
E in quell'istante la ragazza si accorse di qualcosa.
Di un dipinto che lei aveva già visto.
Raffigurava una donna.
E non una donna qualunque.
Era infatti Gaya, principessa di Sygma, moglie di Ardeliano e Granduchessa di Capomazda.
All'improvviso nella navata entrò un sacerdote.
“Perdonatemi...” avvicinandosi a lui la maschera di ferro “... abbiamo udito che su questo monte dimora un anacoreta che in passato fu un maniscalco.”
“Si...” annuì il religioso “... vive nei paraggi credo... non ho mai veduto il suo eremo e le uniche volte che l'ho incontrato è stato quando egli veniva qui in chiesa per pregare...”
Ed uscì.
Il prigioniero allora raggiunse la soglia della chiesa e restò a fissare fuori, quasi attendesse un cenno.
Fu allora che vide qualcosa.
Una gabbianella di colore blu che stava immobile su un Crocifisso in legno conficcato tra i cespugli.
L'uccello restò a fissare l'uomo mascherato e poi si alzò in volo.
Un attimo dopo planò e cominciò a svolazzare in cerchio davanti alla chiesa.
L'ex galeotto, incuriosito, fece un passo verso la gabbianella e quella prese a volare verso degli alberi.
“Che strano...” mormorò il prigioniero “... sembra quasi che tu voglia indicarmi qualcosa...” fissando l'uccello.
Ed in quel momento si accorse che accanto all'albero su cui si era posata la gabbianella vi era un sentiero semicoperto dalle piante.
“Presto, Tessa...” l'uomo alla giovane donna “... venite, presto...”
E con lei imboccò il sentiero sotto lo sguardo della gabbianella blu.
E alla fine del sentiero i due videro una piccola grotta, davanti alla quale, quasi come segno, pendeva un ramo di olive selvatiche carico di foglie che si agitava a causa del forte vento che soffiava ora sul monte.
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Vecchio 28-03-2015, 18.32.22   #1814
Clio
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Clio sarà presto famosoClio sarà presto famoso
Mi illuminai nel vedere i suoi occhi schiudersi lentamente, quasi stessi assistendo ad un prodigio.
Ed in un certo senso lo era visto che avevo creduto a lungo che non li avrei mai più rivisti.
Poi sorrisi a quelle parole, e lo osservai sgranchirsi, avevamo dormito completamente vestiti, e non era certo la cosa più comoda del mondo.
Infine quel bacio leggero, e il suo sorriso, come invidiavo il suo sorriso, così innocente ed ignaro.
Lo attirai a me e lo baciai, assaporando avidamente le sue labbra per interminabili istanti, quasi volessi essere partecipe della sua spensieratezza che io non conoscevo più da moltissimo tempo.
Poi mi rifugiai nuovamente tra le sue braccia.
Sapevo bene cosa mi aspettava, lo avevo vissuto mesi prima, sapevo in che abisso rischiavo di sprofondare, e quanto desiderassi farlo, pur sapendo che mi avrebbe distrutto.
Bramavo e temevo quell'oscurità, che mi avrebbe portato a non provare più niente, ad un'alienazione totale e profonda, dove non esistono emozioni, e perciò non esiste il dolore.
Era quello che volevo, che desideravo disperatamente, e nello stesso tempo ciò che temevo di più.
Sapevo che la palestra non sarebbe mai bastata, per quello scendevo in quella bettola a Miral, per quello non evitavo nemmeno una rissa nelle osterie, per quello combattevo guerre di cui non mi importava niente: per non essere costretta ad ascoltare quel dolore, la cui voce stordivo con il vino e con il sangue.
Ora però era di nuovo lì, reclamando la mia anima.
Chissà, magari lui riuscirà a salvarmi da quell'oscurità, lui che è pura luce.
O magari invece l'unica che può salvarmi è la stessa che si lascia andare, come posso vincere una guerra che non ho alcuna intenzione di combattere?
Lui aveva avuto solo un assaggio di quella profonda e intensa oscurità che cresceva dentro di me, nutrendosi della mia anima.
E come era naturale, non aveva compreso. Come poteva, dopotutto?
Non avrebbe mai dovuto conoscere una simile atrocità.
Chiusi gli occhi, con la testa appoggiata sulla sua spalla.
"Raccontami il tuo sogno, ti prego.." mormorai "Io.. io non faccio che incubi da molto tempo.." sospirai, con una tristezza infinita "E quella nave volante? Poi mi sono addormentata ieri sera... l'ha trovato il Tesoro che cercava?" alzando gli occhi tristi su di lui.
Non sapevo se sperare o meno che riuscisse a leggermi nell'anima.
Perché se ci fosse riuscito, mi avrebbe guardato nello stesso modo?
Forse era meglio che non sapesse, che non conoscesse la parte più oscura del mio essere, non volevo che la mia oscurità distruggesse o anche solo scalfisse la purezza della sua luce.
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Vecchio 28-03-2015, 20.14.30   #1815
Lady Gwen
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Lady Gwen ha un'aura spettacolareLady Gwen ha un'aura spettacolare
Ozzillon continuava, nonostante le insistenze mie e di Rida.
Quando lui usci`, mi rivolsi alla ragazza.
"Rida, quella non e` solo una storia. Quella donna e` una strega. Voleva convincermi ad unirmi a lei, ma io non ho voluto. Allora lei mi ha maledetta con l'Estasi della Strega. Poi ho perso i sensi e mi sono ritrovata qui. C'e` anche altro. Quei costumi e quelle maschere sono magici: chiunque li indossi si trasforma nel personaggio a cui si sente piu` affine. Ti giuro Rida, e` tutto vero, non pensare che io ti stia mentendo."
Cercavo di essere il piu` convincente possibile. Doveva saperlo e io speravo che mi potesse aiutare.
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"La passione tinge dei propri colori tutto ciò che tocca"
BALTASAR GRACIÁN


"Sappi che la Luna è il messaggero degli astri. Essa infatti trasmette le loro virtù da un corpo celeste all'altro"
ABU MASAR, "Libri mysteriorum"

Ultima modifica di Lady Gwen : 29-03-2015 alle ore 17.31.15.
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Vecchio 28-03-2015, 20.50.33   #1816
elisabeth
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elisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella roccia
Mi bacio' la mano....come se da molto tempo non avesse le attenzioni di nessuno...e se mi guardavo attorno con attenzione....sembrava che lì non vi entrasse nessuno da molto tempo ....... Felice di avere chi finalmente potesse leggere coni suoi occhi che erano quelli dell'anima...ando' a cercare la tela.....tra tante la trovo'..non era molto grande.......ma ogni dettaglio appariva ben proporzionato, la campagna di Capomazda.......la luna.....che cosa aveva visto il Priore.....i miei sensi si misero all'erta....e mentre osservavo il quadro mi accorsi che una parte della campagna assumeva una forma umanoide.......era di grosse proporzioni....anche se .....quella forma in realtà sembrava a tratti cambiare forma e diventare nebbia...mantenendone i tratti..........i colori in quella parete erano molto piu' brillanti...davano sul rosso...un rosso purpureo.....il rosso del sangue......." Molto spesso ci sono uomini di Chiesa che possono farci rimanere esterefatti...per la loro conoscenza...e per il loro modo di approcciarsi al mondo innaturale.........Questo quadro....e' vivo......e la sua vita non e' data solo dalla bravura del pittore......ma dall'anima che lo abita...oppure diciamo da chi abita questi luoghi.......gli artisti come voi sanno cogliere anche cio' che pensano di non aver mai visto e poi per una sorta di fuga dalla realtà ecco che avete riprodotto questa meraviglia......Sapete che non mi avete detto ancora come vi chiamate ?.......a...non dimentichiamoci......voglio brindare con voi...alla nostra amicizia alla Locanda......questo Palazzo...mi avvilisce..."......
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Vecchio 28-03-2015, 22.26.02   #1817
Tessa
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Tessa è sulla buona strada
Il quadro dentro il Santuario era lo stesso che avevo visto in sogno!
Stavo per dirlo al prigioniero, quando un sacerdote entrò nella chiesa e Bernard gli chiese informazioni sul maestro indicatoci dal fabbro. Fui così costretta ad aspettare di essere di nuovo soli, per potergli parlare.
Una volta usciti dal santuario, mi guardai intorno. Il panorama che si vedeva da lassù era superbo! Una grande piana si stendeva sotto il monte, circondata da alte colline e, di quando in quando, si poteva scorgere qualche rocca abbandonata emergere dagli alberi.

Il prigioniero mi richiamò alla realtà, facendomi notare un sentiero nascosto, che portava alla grotta in cui viveva il maestro.

Fu allora, mentre camminavamo, che gli dissi "Messere, avete notato il quadro dentro la chiesa? È esattamente quello che mi è apparso in sogno, ricordate?"
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Footfalls echo in the memory, down the passage we did not take, towards the door we never opened, into the rose garden.
Tessa non è connesso  
Vecchio 28-03-2015, 23.49.47   #1818
Altea
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Altea ha un'aura spettacolareAltea ha un'aura spettacolareAltea ha un'aura spettacolare
Quel suo abbraccio spontaneo mi fece rimanere senza parole, a parte il terribile scenario e per fortuna Rodolfo fece portare via il corpo martoriato di Azelle..Maruania...ovvio..sapevo erano i nostri nemici, e come avevo detto a Teofilus e aveva detto il Vescovo era strano rimanessero lì senza fare nulla. Avvertivo la tensione e disagio del Duca..Guisgard avrebbe agito con rabbia proclamando di rivendicare l' oltraggio e avrebbe affrontato tutto questo senza paura. Mi staccai da lui, eppure Guisgard mi aveva abbracciato molte volte ma quell' abbraccio era diverso..e non aveva il profumo leggero e fresco che lui amava e lo caratterizzava.
Come chiesto dal presunto taddeide andai nelle mie stanze e mi tolsi gli abiti per indossare le vesti da notte, ero tremendamente perplessa e sola..mi misi a piangere..avevo davanti a me la vista di quella donna bellissima usata e umiliata e non potevo parlarne con nessuno..questo mi mancava..la sua presenza e le nostre chiacchierate e confidenze e poi lui che voleva salvaguardarmi da tutto ciò che potesse farmi del male.
Mi sedetti sullo scrittoio e iniziai a scrivere una missiva dove dicevo a mio padre avrei accettato le nozze con mio cugino Ludovico, chiamai Rosa che era una mia fedele servitrice e le dissi di farlo recapitare domani al fornaio, lui sapeva che farne (qualcuno ricorderà lo citai all'inizio come unione tra me e mio padre a Sygma).
Mi sedetti sul letto e lì mi misi a pensare a il vero ultimo incontro tra me e Guisgard e, ovviamente, non avevo detto ai presenti alla colazione...

Eravamo sulla sponda del ruscello vicino Corte e lui innervosito tirava dei sassolini nell' acqua "Allora? Hai deciso se sposare tuo cugino? E te ne vai via così e ti sposi senza amore a Sygma?".
Io lo guardai, era nervoso e irrequieto "A parte il notaio sostiene tu devi fare un patto scritto per annullare le nostre nozze e tu non ci credi, e lo dicono altri notai di Corte ma tu non opporrai resistenza visto in tre anni non ti sei mai impegnato con me..quindi renderai il matrimonio a Sygma valido, ma non per gli alti" lo osservavo e sapevo di mentire spudoratamente, come avrei potuto sposare un altro. "Si, accetto di sposarlo, eccoti la futura Regnante di Sygma, ho già risposto positivamente".
Si voltò verso me turbato e seguì quel solito silenzio misterioso tra noi, mi sedetti e lui vicino a me.."Bene te ne vai..grazie di tutto..vai a sposare quel Principe senza valore, ormai sei la sua Promessa no?" io ribattei "Se tu mi avessi sposata o ti fossi solo fidanzato sarei la tua" continuando a mentire sul fatto avessi accettato ma in me vi era forse la volontà visto notavo non era interessato a me.
"E la lettera di quel tuo ammiratore segreto che hai in mano? Altra povera tua vittima.." disse lui ridendo e ribattei "Inutile la apra tanto sono già impegnata".
D' un tratto lui si avvicinò a me e le nostre labbra erano vicine, sentivo il suo profumo e il suo respiro.."Amo guardare i tuoi meravigliosi occhi verdi e..". Mi alzai di scatto "Vuoi prendermi in giro come sempre..a quante dici così..i miei baci non ti sono mai interessati, scusa devo tornare a Corte" fuggii mentre sentivo egli mi chiamava.."Altea..torna qui".

Avessi saputo non lo avrei più rivisto..pensai alle parole di lady Sissi..no, macchè Gioia perduta...presi l' anello di quella Granduchessa, regalo dell' Austero, e nessuno mai disse chi fu la sovrana a portarlo e lo misi in uno scrigno e presi l' anello di rubino con lo stemma di Sygma e lo misi al dito con una lacrima, non avevo la forza di parlare con mio nonno, scrissi un biglietto dove lo avvertivo di tutto questo e avevo mandato pure una missiva a mio padre, lo diedi a un servo e mi stesi sul letto addormentandomi.

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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe

"Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit.

"I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam)

"La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea

Ultima modifica di Altea : 29-03-2015 alle ore 19.39.09.
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Vecchio 28-03-2015, 23.56.03   #1819
Galgan
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Galgan è sulla buona strada
Li fissai entrambi, cercando di rimanere imperturbabile.
Chiaramente, non era la loro vista che rischiava di far nascere in me turbamento, bensì le affermazioni che stavo per proferire; tuttavia, dovevo farmi forza.......
Da quando, molti anni addietro, avevo trovato Dio, il pensiero di Lui era stato la mia forza e il mio sostentamento, e avevo portato avanti questo mio essere con serenità, senza dover celare nulla ad alcuno, al contrario, dichiarando al mondo la mia fervente devozione; ora, questo stato di cose stava per cambiare, avrei dovuto rinnegare l'Onnipotente, anche se solo per finzione, e questo per difendere la Sua Parola......Talvolta, le faccende degli uomini assumono sfumature tentacolari, forse perché è l'uomo stesso ad esserlo....
No, non mi sarei tirato indietro, e non avevo lasciato nulla al caso, nessun dettaglio, nemmeno quello che avrebbe potuto risultare insignificante; non avrei avuto con me nemmeno la presenza rassicurante di quelle Sacre Scritture che mi vennero donate, tanti anni prima, da un cavaliere sconfitto, in una terra lontana; le avevo affidate a don Nicola, se fossero state scoperte la mia missione sarebbe finita con un bruciante fallimento.......

"Poco importa"

, mi ritrovai a pensare, infine,

"Dio è ovunque, soprattutto nei nostri cuori"

Salutai rispettosamente i nuovi interlocutori, prima di rispondere;

-Galgan è il mio nome, e costui è il fido Lucas-

indicando il mio giovane scudiero.
Avevo deciso di fornire le nostre vere generalità, e non un nome fittizio, pensando al mio stato di Capitano delle Guardie, probabilmente i due messeri, se avessero parlato di me a lord Cimmiero, avrebbero potuto scoprire l'inganno, ponendo fine alla mia caccia, quindi mischiai la verità alla menzogna, in una sorta di folle delirio;

-E come ogni cavaliere-

proseguii, mesto,

-Ho intrapreso una cerca, che spero mi porti ad una ragione per continuare a vivere.
Da tempo, in Capomazda, come nel mondo, imperversa il vecchio, l'antico, il vetusto; ordini antichi come la storia stessa trascinano la propria esistenza donando agli uomini un vuoto nulla, l'illusione di un paradiso, di una vita dopo la morte, di una ricompensa per l'uomo che si dimostrerà retto........E tutta questa vuota illusione porta il nome scritto in forma di tetragramma, illusione che l'uomo accetta......Povero scellerato-

Abbozzai un lieve accenno di sorriso, come a contrastare la tempesta che avevo nell'animo;

-Occorre rinnovamento, occorre un nuovo ordine-
__________________
".....la purezza non si ottiene senza sforzo."
Yamamoto Tsunetomo, Hagakure
"Il cavaliere è l'uomo che percorre il tremendo cammino del sacrificio, per un bene superiore."
Plinio Correa de Oliviera
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Vecchio 30-03-2015, 00.16.05   #1820
Guisgard
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Icarius strinse a sé Clio.
“Anche io mi sono addormentato...” disse lui piano “... in verità, quando hai chiuso gli occhi, sono rimasto a fissarti e credo di averlo fatto fino a quando mi sono poi addormentato anche io... ho sperato di rivederti, di incontrarti nei miei sogni... la nave volante? Non lo so dove è volata stanotte, dopo che entrambi ci siamo addormentati... ma se ha trovato o meno il Tesoro, quello dipende dal suo capitano... perchè se fossi stato io al timone di quella nave allora lo avrei trovato... sei tu il mio tesoro, Clio... solo tu...”
E restò ad accarezzarla a lungo, con dolcezza.
Si era accorto dell'inquietudine nei suoi occhi, ma non chiese nulla alla ragazza.
Pensava infatti dipendesse dalla morte di Azelle.
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