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Vecchio 21-01-2014, 00.11.28   #491
Parsifal25
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Parsifal25 sarà presto famoso
La spiegazione era molto chiara.....tutto pendeva e aveva corpo da quel regno agognato il cui nome è Afravalone. Percepi' la preoccupazione di Alonius e da vecchio saggio che è mi consigliò di raggiunger al più presto il mistico regno, qualcosa andava muovendosi all'orizzonte bisognava sbrigarsi.

Quando tutto sembrava esser tornato razionale alla mente.....mi senti' chiamare era il Gufo che andava cercandomi:

"Grazie per l'interessamento caro amico, ma ciò che ho appena affrontato e visto e fuori dalla logica comune. L'attacco che è stato effettuato.....non era altro che un messaggio di avvertimento che le forze eteree vanno mandandomi. Era tutta un'illusione, il potere insito in ciò sta nel far vedere ciò che l'occhio mortale di voi umani andate immaginando. Dobbiamo giungere in fretta ad Afravalone, altrimenti il caos regnerà sovrano. Se hai bisogno di uomini......posso indirizzarti presso la fortezza della " Sentinella Notturna" a Sud del bosco. Io.....non posso trattenermi oltre.....è probabile che ci incontreremo sul posto. Buona fortuna, Gufo Scarlatto. " Andavo per spronare il cavallo.....
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Vecchio 21-01-2014, 00.34.27   #492
Clio
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Clio sarà presto famosoClio sarà presto famoso
Per poco non mi mancò il fiato.. Io, guardia personale?
"Mi fate un grande onore, senatori.. E non temete, non è la prima volta che devo assolvere a più compiti contemporaneamente... Ma ho la fortuna di avere gli uomini migliori accanto a me.. Sapremo gestire le problematiche su più fronti... Anche perché i ribelli non verranno mai allo scoperto.. Non si tratta di un esercito.. Occorre solo essere un passo avanti a loro, sempre..".
Annuii al principe, l'avrei raggiunto nel giardino del suo palazzo.
Tornai in caserma, informando Astin e gli altri della situazione, diedi il via ai preparativi per la protezione del principe, scegliendo gli uomini da aggiungere alla sua guardia personali, non molti di più, in realtà, ma più informati sui fatti della città di quelli che avevano accompagnato Karel nel suo viaggio diplomatico.
Poco dopo, ogni cosa era al suo posto. Sapersi organizzare è fondamentale, mio nonno ripeteva sempre.
Scesi nelle scuderie, dove il mio fidato Icaro era già stato sellato, o forse nessuno lo aveva dissellato dal mio arrivo.
Mi fermai per un momento, prima di salire in groppa: erano passati due giorni, che fine aveva fatto Nikis? Era stato troppo ottimista a pensare di poter comunicare così presto, probabilmente, era in gamba, se la sarebbe cavata.
Spronai il bel baio al galoppo, seguita da quattro dei miei uomini e raggiungemmo il palazzo del principe.
Diedi disposizioni affinché si dirigessero negli alloggi delle guardie, per ritrovare i vecchi amici partiti col principe, e aggiornarli sulla situazione, in attesa del mio arrivo.
Quanto a me, dopo essermi fatta riconoscere e annunciare mi diressi nel giardino, dove Karel mi stava aspettando.
Il giardino... Quel giardino.
No, c'erano mille altre cose più importanti di un ricordo.
Il piano per la sicurezza doveva essere perfetto, se gli fosse accaduto qualcosa non me lo sarei mai perdonato.
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Vecchio 21-01-2014, 00.51.38   #493
Guisgard
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Il novizio Pich osservò lo scrigno indicato da Altea e poi annuì.
“Allora” disse “vi condurrò io dove si trova adesso l'Abate Nicola. Ora è ormai tardi, ma domattina partiremo molto presto.”
E così, trascorsa la notte, di buon mattino i quattro lasciarono il monastero a bordo della carrozza di Tyssen, per recarsi in direzione dei monti.
“Laggiù” indicando le zone montuose il novizio “troveremo l'eremo dell'abate.”
Proseguirono allora per quel tragitto, che li condusse qualche ora dopo in una piana frondosa di oppi e castagni.
Il sentiero, però, in quel punto appariva bloccato da un grosso albero caduto tra le rocce che delimitavano quel passaggio.
“Ed ora come faremo a passare?” Fece Gyen.
“Già, spostarlo è praticamente impossibile.” Osservò Tyssen. “Forse l'unica possibilità che abbiamo è quella di dar fuoco a quest'albero ed attendere che bruci del tutto. Ma ci occorrà un bel po'.”
“Posso aiutarvi io, se volete...” all'improvviso una voce alle loro spalle “... conosco una strada alternativa...”
Era il giovane apprendista che avevano conosciuto presso la locanda.
Ed aveva indosso una bellissima armatura.
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Vecchio 21-01-2014, 00.57.36   #494
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“Un momento...” disse Gufo Scarlatto a Parsifal “... perchè ora volete che le nostre strade si separino così? Avevamo un accordo, rammentate? Ora siete dei nostri. Cosa vi spinge a voler lasciare la compagnia ora? Afravalone non è lontana. Vi lascerò andare a patto di ritrovarci presto, ad Afravalone o in un altro luogo stabilito. Magari presso quella fortezza da voi indicata. Infatti poco distante sorge un mercato di schiavi. Se non riusciremo ad assoldare guerrieri a buon prezzo, allora compreremo degli schiavi che sappiano impugnare armi. Ci rivedremo là dunque?”
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Vecchio 21-01-2014, 01.46.03   #495
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Riccardo apparve turbato ed incredulo a quella rivelazione di Eilonwy.
Fissò a lungo la ragazza, quasi come a voler cercare qualcosa in lei che smentisse quell'insensata verità.
Eppure la fanciulla aveva dimostrato di cosa erano capaci i suoi poteri.
Era dunque vero, seppur quasi impossibile da accettare.
“Da fuori non si sente più nessun rumore...” disse Aladiah “... chissà se hanno già desistito o meno...”
“Tra breve sarà buio...” fece Coco “... ed allora...” fissando preoccupata Eilonwy.
“Già, tra poco lo sarà...” mormorò il Cherubino.
Ed infatti Eilonwy iniziò ad avvertire qualcosa.
Il suo corpo stava mutando.
Adesso, in quella cupola.
Da ragazza stava divenendo ancora una volta sirena.
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Vecchio 21-01-2014, 01.52.29   #496
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Karel era seduto sotto una piccola loggetta, formata da un parapetto marmoreo sorretto da due colonne di gusto classico.
Il principe era intento a dipingere su una tela.
“Vi stavo aspettando, Clio...” disse senza distogliere gli occhi dal paesaggio che dipingeva “... adoro guardare e dipingere un giardino quando il tempo è così inquieto... forse perchè molti non riescono a scorgerne la vera bellezza... io lo trovo meraviglioso...” finalmente si voltò a fissarla “... durante il mio viaggio ho ascoltato molti bardi... per una moneta o un piatto di minestra sono capaci di narrarti il mondo intero...” si alzò e fece cenno alla ragazza di raggiungerlo e sedersi accanto a lui “... ma pochi posti al mondo hanno una bellezza indomita e selvaggia come queste terre... eppure” sorridendo “tra le tante cose belle di Afravalone, forse quella a cui ho tanto pensato solo per ultima riesco finalmente a vederla...” ed i suoi occhi si fermarono in quelli di lei.

Intanto, in un luogo lontano ed ignoto, un uomo era prostrato davanti ad un seggio.
“Attendiamo solo nuovi ordini, signore...” mormorò fissando la figura seduta sul seggio.
“Molti si sono rallegrati del ritorno del principe...” fece la figura “... credono che possa risollevare le sorti del regno... ma egli è solo uno sciocco, un inetto...”
“Prepareremo un nuovo attentato, signore?” Chiese l'uomo al suo padrone.
“Stavolta non colpiremo i miserabili e gli inermi...” rispose la figura “... stavolta ambiremo a qualcosa di più terribile...”
“A cosa, signore?”
“A quel loro presuntuoso principe...” disse l'oscura immagine sul seggio.
“In che modo, mio signore?”
“Un principe, come un re, o governa o muore...” sentenziò la figura.
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Vecchio 21-01-2014, 02.19.09   #497
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Il castello di Passato, in un attimo, fu avvolto da grandi e devastanti fiamme, che in breve presero possesso di tutto.
Così le murature cominciarono a spaccarsi, a sgretolarsi e a fondersi sotto quell'Averno di fuoco.
Come se la Terra avesse voluto distruggere e purificare quel luogo, da sempre teatro di orrori e blasfemie contro il Cielo.
Il gigante, intanto, ormai coperto di fiamme, tentava di togliersi gli abiti incandescenti da dosso, ma insieme alla stoffa venivano via anche brandelli di carne.
E dal suo mostruoso corpo un fetido insopportabile si diffondeva.
Poi, inesorabilmente, il castello cominciò a crollare sotto quel fuoco.
“Presto...” disse Guisgard ai suoi “... dobbiamo uscire da qui e metterci in salvo!” E fece cenno agli altri cavalieri di dirigersi verso l'uscita.
Qui le fiamme avevano consumato la porta della sala ed era allora possibile uscire da lì.
I cavalieri, così, corsero verso l'uscita del maniero, mentre tutto crollava intorno a loro.
Una pioggia incandescente, fatta di tizzoni e pietre roventi iniziò a cadere in ogni dove.
“Ognuno pensi per se!” Gridò Guisgard ai suoi. “Dobbiamo raggiungere l'uscita e lasciare questo Inferno! E dobbiamo farlo ora! Correte dunque!”
E così fecero quegli eroi, cercando una disperata fuga da quella trappola di fuoco e macerie arroventate.
Ma all'improvviso una tremenda esplosione, forse causata da pece conservata nei sotterranei o da bottiglioni di vino custoditi in una cantina, fece quasi crollare del tutto ciò che restava di quel castello.
Le torri collassarono sulle mura e queste ultime si sbriciolarono tra vampate di fuoco che quasi rischiaravano da sole il cielo notturno.
E tutto ciò scaraventò via Guisgard, facendolo sbattere contro pareti ormai fatte solo di fiamme.
I suoi abiti presero allora fuoco.
Il cavaliere ebbe la lucidità, nonostante tutto, di rotolare a terra per sedare il fuoco che lo stava avvolgendo, fino a quando precipitò in basso.
Cadde nel fossato che circondava il maniero e in quelle acque tutto divenne buio e silenzioso.

La strada era silenziosa e deserta.
Un tetro e muto crepuscolo lentamente calava su ogni cosa.
L'imbrunire fu rapido messaggero di tenebre che in un attimo si presentarono impenetrabili.
Fino a quando il lieve chiarore del Sole morente aveva illuminato la campagna, lui era riuscito a vedere in lontananza la sagoma delle colline, con i loro cipressi, le torri merlate, i ridenti campi di girasoli e i vigneti che impreziosivano quello scenario con i loro chicchi d'uva simili a gemme.
Ora però, col buio, il cavaliere aveva smarrito la via da seguire e cominciò a sentire una vaga angoscia scendere sul cuore ed un soffuso senso di inquietudine, misto ad un'insopportabile solitudine, nell'anima.
La foschia avvolgeva, come un velo, il cielo ed anche le stelle, dunque, parevano nascondersi in quella lunga notte.
Da lontano, poi, per un momento, gli sembrò di udire voci confuse.
Alcune familiari, altre sconosciute.
Forse anche quelle dei suoi compagni.
Ad un tratto, però, avvertì una strana sensazione.
Come di essere seguito.
Si voltò, ma non vide nessuno.
Continuò allora a camminare, cercando, nonostante il buio, un qualche segno per ritrovare la strada perduta.
Ma di nuovo quella sensazione.
Si voltò e stavolta intravide qualcosa dietro di lui.
Una sagoma, leggera, eterea, che sembrava seguirlo.
Lui si fermò e lo stesso fece anche quella.
“Chi sei?” Chiese il cavaliere.
La sagoma non rispose.
“Perchè mi segui?” Ancora il cavaliere.
Ma neanche stavolta ricevette risposta.
“Che luogo è questo?” Domandò allora a quella misteriosa figura. “Devo giungere a Sygma... è questa la direzione giusta?”
“Sygma è lontana...” mormorò quella.
“Possibile?” Stupito il cavaliere. “Fino a che era giorno” continuò lui “vedevo le colline in lontananza...”
“Ora però è notte” fece la figura “e non vi è più luce...”
“E per arrivare a Sygma?” Fissandola lui.
“Sygma adesso è lontana...” rispose quella “... più lontana di qualsiasi altro luogo, cavaliere...”
“Tu chi sei?”
A quella domanda del cavaliere, la figura fece un passo in avanti, svelando il suo volto.
Era quello di una donna con un lungo velo sulla faccia.
“Sono la Solitudine, cavaliere...” rivelò lei.
Ed un lamento lontano, lento ed angosciante, si udì nell'aria.

Uno scossone del carro e Guisgard si svegliò da quel suo sonno.
Aprì lentamente gli occhi.
Era ormai giorno.
Cercò di muoversi, ma avvertì le braccia e le gambe pesanti e doloranti.
“Non muoverti...” una voce accanto a lui “... ti ho spalmato un unguento sulle bruciature... sentirai bruciore ancora per un po', ma poi vedrai che pian piano passerà...”
Erano su un carro e Guisgard era steso con la schiena all'ingiù.
“Chi sei tu?” Chiese poi a colui che gli stava accanto. “E dove siamo?”
“Sono Nestos...” rispose quello “... e siamo diretti al mercato degli schiavi...”
Ma Guisgard quasi non badò a quelle ultime parole di Nestos.
Davanti agli occhi aveva ancora il volto di quella misteriosa figura vista in sogno, che aveva rivelato di essere la Solitudine.
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Vecchio 21-01-2014, 14.33.37   #498
Parsifal25
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Mi avvicinai' al Gufo e dissi: " una promessa è una promessa.....il mio patto con voi lo rispetterò fino alla fine.....se avrà bisogno di contattarmi, potrà usare questo fischietto.....non emetterà suono, però, mi aiuterà a legger i vostri pensieri e le difficoltà che attraverserete......"

Mi accostai' al Gufo e stringendogli forte la mano gli dissi: " Forze oscure vanno muovendosi all'orizzonte.....il demone dagli occhi blu, progetta il supplizio dell'umanità colpendo la vostr Città Santa, Afravalone......devo impedire che il mondo che mi ha accolto venga distrutto.....ho dei compagni da proteggere...." la stretta della mia mano divenne più forte.

"Attenderò il tuo esercito.....amico mio.......sarà un onore incrociare la mia spada con la tua, combattendo l'uno accanto all'altro....."
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Vecchio 21-01-2014, 15.10.48   #499
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Osservai il tronco e mi venne una idea, ma fui destata da una voce e rimasi a guardarlo incredula "Ma voi siete l'apprendista cavaliere, noto avete fatto enormi progressi in poche ore, visto la meravigliosa armatura che indossate!" dissi con tono di risentimento, l' Innamoramento di prima si era tramutato in ben altro.
Diedi una occhiata a Tyssen, lo vidi leggermente sorridere..egli, probabilmente già immaginava la mia reazione, egli mi conosceva così bene.
Mi avvicinai all' apprendista abbastanza adirata, avevo immaginato bene, egli ci aveva seguito e noi assolutamente, visto le sue idee, non dovevamo permettergli di sapere dove si trovasse l'abate Nicola
"Ci avete seguito vero? Mi sembra strano che un anticlericale e anticattolico come voi e il vostro maestro voglia aiutarci e soprattutto questo frate..ore fa ricordo ne parlavate male, sappiamo cosa fare, vi ringrazio".
Improvvisamente sguainai la spada orientale damascata vendutami da Marcus e la conficcai nel tronco dell'albero "Ve l'avevo detto..ogni spada non è uguale all'altra ma ha un particolare che ne distingue il proprietario e io ho fatto incidere nel pomello della spada la Croce dei Templari, in memoria dei membri del mio Casato che hanno lottato con onore nell' Ordine come sir Thomas Mc Gwynn o sir Richard Mc Gwynn e molti altri..provenienti dalla mia stessa Terra ovvio, ovvero Camelot." Ed estrassi con forza la lama dalla corteccia "Non voglio l'aiuto da uno con i vostri ideali, da quelli come voi che forse considerano i miei antenati più degli assassini che Servi di Dio e della Chiesa..e sappiate so usarla bene questa spada".
La riposi nel fodero e mi avvicinai a Tyssen e Gyen chiedendo loro di distrarlo.."Chiedetegli dove ha avuto quella corazza degna di un principe o di un valoroso guerriero, da dove viene e chi sia, poi daremo fuoco al tronco, Tyssen dovreste prendere dei legni per accendere il fuoco e voi Gyen cercate di riempire di legni secchi il sotto del tronco, vi è dello spazio, in modo da creare una pira".
Mi allontanai con frate Pich e gli narrai dall'inizio alla fine la storia dell'apprendista e del suo maestro, di come, a mio parere, il maestro conoscesse l'abate e ci indirizzò subito verso il loro convento e quindi di stare attenti a quell' apprendista.
Tornammo da Tyssen, avevo preso un ceppo e gli chiesi di strofinare i legni per dargli fuoco, per fortuna la legna era abbastanza asciutta da prendere fuoco nonostante la lieve nevicata.
Diedi fuoco con il ceppo ai legnetti sotto il tronco e gettai il ceppo in una pozzanghera per spegnerlo.
Il tronco iniziò a bruciare lentamente e feci cenno a tutti di avvicinarsi per scaldarsi.."Sembra un falò celtico..sapete i Celti usavano trarre auspici in base alla direzione del fuoco e del fumo dei loro falò".

Ad un tratto qualcosa di strano apparve ai miei occhi,
dalla nube di fumo e fuoco vidi una donna prendere forma e mi avvicinai,
guardai gli altri ma erano intenti a scaldarsi e sembrava non la vedessero.
"Chi siete voi?" dissi incredula.

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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe

"Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit.

"I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam)

"La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea
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Vecchio 21-01-2014, 16.17.31   #500
elisabeth
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elisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella roccia
Daizer esultava come un matto......aveva vinto i suoi cavalli...aveva ottenuto la sua rivincita con Colpen e la sua reputazione era pulita.....aveva risolto i suoi debiti di gioco.......Innamorarsi di me o sfidarmi al gioco ?......Lui non si era accorto che era ero il suo peggior nemico...i suoi debiti erano passati nelle miei mani....I cavalli erano miei , non suoi.....
Colpen guardò con disprezzo verso Daizer.....ma non lessi la stessa cosa nei miei confronti, era incredulo.....non potevo averlo battuto...ma andammo via con la sua maledizione....uscimmo dalla locanda e partimmo verso il convento......" Siete come un bambino che ha immerso il viso nella torta di marmellata.....Voi non avete avuto per nulla fiducia in me...dite la verità...avete temuto il peggio...potevo udirlo con le mie orecchie "......risi divertita e arrivammo a destinazione...lì trovai i due monaci e il vecchio...era sera ormai ....ma il fuoco ce avevano acceso, mi fece star bene..avevo le mani gelide....." Fra Severius, Favelius e voi vecchio avanzo di galera.......siamo tornati col bottino.....ora abbiamo il mezzo che ci serve.......".......trai convenevoli e le battute di giubilo...zittii l'allegra comitiva........" Io e i Frati...abbiamo il viaggio pagato....nulla piu' vi dobbiamo Daizer....vedete, i cavalli sono i miei...li ho vinti al gioco, quindi...voi la carrozza da guerra e io i cavalli......come guida siete stato pagato profumatamente........ora e' meglio se tutti riposassimo....".......Ma io non riuscii a sdraiarmi......e mi misi a camminare attraverso quei ruderi...di cui la gente aveva il terrore..........avevo bisogno di ricaricarmi....e questa storia mi stava lasciando poco spazio alle mie esigenze.........meditare era l'unica cosa buona che potessi fare....mi sedetti su un muretto....e cominciai a cantare una nenia.......roteando il capo, facendo si' che i muscoli del collo si allentassero...qualcosa fermò la mia concentrazione, un battito d'ali....
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