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Vecchio 18-07-2011, 10.51.11   #1901
Lady Morgana
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Lady Morgana è sulla buona strada
Talia era prigioniera, da qualche parte nel castello, ne ero sicura. Ma Schezan ci mandò via, dicendo che quelle erano le stanze di Lady Layla.
Una volta giunti nel verziere, Icarius mi domandò perchè ero fuggita via.
"Ma come, Voi non avete sentito? Sono sicura di aver udito le grida di una donna e quando poi mi sono appoggiata alla porta ho sentito dei singhiozzi provenire da dietro di essa. Non vorrei farvi preoccupare inutilmente, ma credo che quella donna fosse la Granduchessa..." improvvisamente Lady Layla si sporse dalla finestra che dava sul verziere e gridò parole d'odio contro Icarius.
La Strega lanciò un ciondolo verso di noi. Quando questo toccò terra, lo presi e lo osservai.
Mi pareva familiare. Lo aprii.

Oh... Icarius? Ma certo! E' il ciondolo di Lady Talia! Allora avevo ragione, l'hanno rinchiusa in una stanza del castello.

Portai il ciondolo ad Icarius che o guardò preoccupato; Lady Layla nel frattempo era rimasta alla finestra e guardava l'Arciduca con aria minacciosa.
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Vecchio 18-07-2011, 13.20.33   #1902
Talia
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
Aprii gli occhi di scatto e li ruotai intorno...
Quel sogno...
O forse era un ricordo...
Richiusi gli occhi e tentai di scavare nella memoria. Sentivo che la densa nebbia che l’avvolgeva si stava diradando, ma era comunque difficile distinguere tra sogni e ricordi... era difficile dare un nome solo a quel tumulto di sensazioni ed emozioni... quello che sapevo era che, qualsiasi fosse il nome con cui volevo chiamare quel sentimento, esso aveva un solo volto e una sola voce: quelli di Icarius. Tutto il resto non era importante.
Sospirai e riaprii gli occhi.
La stanza era piccola e circolare, totalmente vuota ad eccezione del rigido pagliericcio su cui ero seduta. La luce proveniva da una sola finestra, alta stretta e fortemente strombata, che gettava sulla parete di fronte una vivida e sottile lama luminosa...
Mi spostai presso la finestra e sbirciai il cielo... era terso e arioso, di un azzurro purissimo... un azzurro simile a quello degli occhi di Icarius.
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** Talia **


"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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Vecchio 18-07-2011, 14.34.49   #1903
Melisendra
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Melisendra sarà presto famoso
"Come avete detto voi: non mi avete mai visto piangere. Spero di non prenderci l'abitudine. Prendete." Gli restituii il fazzoletto. Poi, continuando a sgranchirmi le gambe, gli lanciai un'occhiata preoccupata e iniziai a raccontare.
"E' Izar... il consigliere dei Taddei è il mio signore. Capite? E' sempre stato lì, sul suo piedistallo a decidere le sorti di questa città."
Mi doleva un po' la testa. Mi accarezzai le tempie, cercando di non pensare al veleno. Che cosa diavolo mi avevano dato?
"La lettera del messaggero che dovevo incontrare conteneva alcune informazioni di cui sono andata a rendere edotto il Capitano Monteguard, l'unica persona di cui mi sia potuta fidare, ma Izar mi ha scoperta... e vista la sua posizione non è stato difficile per lui provare un modo per liberarsi di me... definitivamente, se non fosse stato per voi. Ho scoperto la sua identità quando ero ormai nella mia cella. Quell'uomo è riuscito a ingannare tutti!"
Poi mi rattristai, ma in uno scatto d'ira strinsi così forte i pugni da far sbiancare le nocche.
"Nella lettera del Gufo c'era scritto che hanno avvelenato i canali che riforniscono d'acqua la città. Ma non è tutto: ha dato un ultimatum. Tre giorni di tempo per consegnargli voi... o ucciderà il bambino che ha in ostaggio."
Per un attimo mi mancò nuovamente l'aria. Mi voltai verso Guisgard e lo guardai negli occhi. Dai miei traspariva un'enorme angoscia.
"Ha preso Uriel... ha preso mio figlio! Non posso perdere altro tempo... devo andare via di qui! Devo andare da lui!"
Sentii gli spiriti darmi coraggio. Se ne stavano grevi a mezz'aria, in attesa di disposizioni.
"Portate Pandemonio da me." Sussurrai.
Poi, quasi imbarazzata, mi rivolsi a Guisgard: "So che non vi piacciono le mie stregonerie... ma non c'è tempo. Devo andare... e anche voi. Se vi trovano vi consegneranno senza pensarci due volte."
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Vecchio 18-07-2011, 20.07.11   #1904
Guisgard
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Icarius fissò quasi incredulo quel ciondolo.
Era quello di Talia.
Ma perché non era al collo di sua moglie?
E senza attendere un momento di più, corse verso il palazzo.
“Presto, seguiamolo!” Disse Lho a Sayla, Nishuru e Luna.
Ma quando Icarius tentò di entrare nel palazzo, si ritrovò Shezan davanti.
“Da qui non si passa.”
“Togliti di mezzo, o me la pagherai!” Ringhiò Icarius.
“Non aspetto altro, milord.”
“Ci sono io, Shezan.” Giungendo Layla.
“Voglio vedere subito mia moglie.” Disse Icarius. “Altrimenti la cercherò io, per poi dar fuoco a questo luogo! Neanche i vostri molossi si salveranno!”
Layla sorrise con astio.
“Lady Yelia sta bene.”
“Non chiamatela così!” Urlò l’Arciduca.
“Potrete vederla quando e se supererete la prova.”
“Sono stanco di aspettare!”
“Oh, ma tranquillo, milord… domani, se Dio vorrà, affronterete la Dolorosa Costumanza.” Mormorò Layla, mentre un lampo d’odio si accese nei suoi occhi.
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Vecchio 18-07-2011, 20.27.05   #1905
Guisgard
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Guisgard restò un momento a fissare Melisendra, dopo averla ascoltata con attenzione.
“Beh, per voi andrebbe proprio bene…” disse “… la mia cattura porterebbe alla liberazione di vostro figlio, no?” Continuò a fissarla con uno sguardo di ghiaccio.
“Milord, quell’uomo… Izar…” balbettò Diacono “… Parusia è in suo possesso… voi dovete riprendere quella spada… lo dovete al vostro sangue…”
“Io non devo nulla a nessuno, vecchio! Capito? Nulla a nessuno!”
“Milord…” fece il vecchio “… nessuno può scegliere il proprio destino… voi dovete riprendere la spada dei vostri padri…”
“Perchè?”
“Perché nessun altro può…” rispose Diacono “… se finisse nelle mani del Gufo sarebbe la fine per il nostro mondo… egli non è solo un uomo malvagio, ma è anche un eretico… tutti i vostri avi hanno combattuto contro i nemici della Fede e della Chiesa…”
“Maledetto!” Prendendolo per il bavero Guisgard. “Se tu non fossi un povero vecchio ti avrei già fracassato la testa!”
“Si, picchiatemi!” Con orgoglio Diacono. “Picchiatemi fino ad uccidermi! Ma niente cambierà ciò che siete, milord! Siete il figlio di sua signoria lord Ardross! Ed il vostro sangue vi chiede di combattere!”
Guisgard lanciò un urlo, tentando di interrompere il vecchio, ma fu inutile.
“Dovete riprendere Parusia, milord…”
Guisgard chinò il capo ansimando per la rabbia.
Si voltò poi verso Melisendra.
“Voi sapete entrare nel covo di quel maledetto…” mormorò “… dovete accompagnarmi almeno fino all’ingresso…”
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Vecchio 18-07-2011, 21.04.09   #1906
Melisendra
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Melisendra sarà presto famoso
"Come sarebbe a dire? Siete uno dei Taddei?" Lo guardai sempre più diffidente.
"E questo piccolo insignificante dettaglio vi siete dimenticato di dirmelo?"
Arretrai di qualche passo.
Ascoltai gli spiriti. Sembravano tranquilli e ben disposti. Ero dubbiosa.
"Ma come è possibile? No, non fa niente, credo di immaginarlo... Tenetevi pure i vostri segreti. E sia... vi accompagnerò a riprendere la spada, tuttavia non so dove l'abbia nascosta."
Un nitrito distolse la mia attenzione da quell'uomo. Vidi Pandemonio avanzare verso di me. Il suo manto grigio rifletteva la luce del giorno morente.
"Ma... c'è un ma... ora mi aspetterete qui. Dato che non ho nulla da nascondere, vi dirò che aspetterete che faccia uno spuntino e poi andremo alla Cappella del Cristo Redentore."
Era una necessità. Non mi sentivo in forze e avrei avuto bisogno di tutte le mie energie.
Senza aspettare una risposta saltai in groppa a Pandemonio e mi coprii col mantello. Per la prima volta dopo tanto tempo cacciai con un'ostinazione che non ricordavo. Mi spostai tra i vicoli della città, nutrendomi ora di uno ora di un altro. Non uccisi nessuno, ma mi godetti ogni singola goccia di energia. Non mi sarei fermata se non fosse stato per il sole che calava sempre di più e per il caro Pandemonio, che picchiettò col muso sulla mia spalla, come per dirmi che era abbastanza. Fermai la mia avidità e lasciai che Pandemonio mi riportasse dove avevo lasciato Guisgard.
Non ero stata via a lungo.
"Eccomi, sono pronta... possiamo andare. Intendo attraversare la palude all'alba, quindi dobbiamo sbrigarci." Pandemonio si agitò inquieto e io lo accarezzai.
Ignorai le occhiatacce del diacono e ripensai con determinazione ai miei propositi. Avrei ucciso chiunque avesse cercato di torcere un capello a Uriel. Avrei fatto qualunque cosa per salvarlo.
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Ultima modifica di Melisendra : 18-07-2011 alle ore 22.48.07.
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Vecchio 18-07-2011, 21.57.33   #1907
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Lady Morgana è sulla buona strada
Quando Icarius si ritrovò tra le mani il ciondolo della moglie, lo riconobbe subito e tentò di entrare nel palazzo; ma sulla porta c'era Schezan che gli sbarrava il passo.

Oramai ho deciso: se questa notte dovrò uccidere qualcuno, ucciderò Schezan!

Fissai Schezan con sdegno.
Dietro di lui comparve poi Lady Layla che disse ad Icarius di non crucciarsi perchè Yelia stava bene e che il duca avrebbe potuto vederla solo dopo aver vinto la Dolorosa Costumanza.

E' infine arrivato il momento: domani Icarius affronterà questa misteriosa tradizione, la Dolorosa Costumanza...

Presi Icarius per un braccio e lo allontanai da Layla, così che lei non sentisse.
"Siete sicuro, nobile Taddei, che dobbiate fare ciò per riavere vostra moglie? Come fate ad essere certi che Lady Layla manterrà la sua promessa? Io non mi fiderei di quella donna, ma siete voi a dover decidere, non io..."
Stavo male solo a pensarci, ma dovevo dirglielo, dovevo.
"Questa notte non so se riuscirò a resistere alla sete. Mi addentrerò nel bosco al chiaro di luna e cercherò una preda. Credo che del sangue animale per ora mi possa bastare, almeno per ingannare per un poco Theenar..." quelle parole mi uscirono tremanti dalla bocca e subito mi scusai, silenziosamente, con il mio Signore, per l'offesa recatagli.
Mi riavvicinai a Lady Layla.
"Mia Signora, il sole è alto nel cielo e credo che noi tutti, compresi i bambini che stanno ancora giocando nel cortile, saremo felici di poter mangiare alla vostra tavola, se possibile."

Carne... Devo mangiare della carne, per riuscire a resistere fino a stasera.
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Vecchio 19-07-2011, 00.39.19   #1908
Guisgard
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“Beh…” disse Guisgard a Melisendra “… perché quello sguardo? Il fatto che io sia nobile cambia qualcosa per voi? Ognuno di noi ha i suoi scheletri nell’armadio…” la fissò col stessa diffidenza che la donna mostrava per lui “… e poi, se ricordo bene, voi stessa avete detto che ognuno di noi è quel che è…”
Giunse Pandemonio e Melisendra disse loro di attenderla là.
Al suo ritorno trovò Guisgard e Diacono ad aspettarla.
“Andiamo.” Fece il cavaliere. “A me interessa solo raggiungere l’ingresso di quel posto. Poi, per quanto mi riguarda, potete andare dove più vi aggrada. Anche al diavolo! Ah, non siete obbligata di certo a riferirci i vostri spostamenti riguardo ai vostri… banchetti.” Scosse il capo.
Lasciarono Diacono e raggiunsero la Cappella del Cristo Redentore.
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Vecchio 19-07-2011, 01.10.49   #1909
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"Ad essere sinceri... quello che sta andando al diavolo siete voi... proprio a casa sua..." gli risposi senza scompormi.
"E comunque bella facciatosta! Tutti quei rimproveri sull'onestà, quando non è che voi siate stato l'apoteosi della sincerità... ora tutto ha un senso. O almeno... ha più senso di prima."
Una volta alla cappella mi fermai.
"Come intendete entrare?"
Pandemonio scalpitò nuovamente. Era ansioso di correre via.
"Se vedete Izar ditegli che Melisendra gli deve un bacio... e che sarà indimenticabile." Feci per girare il cavallo, ma esitai.
Infine domandai: "Dove avete lasciato Gavron? Sta bene?"
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Vecchio 19-07-2011, 01.25.43   #1910
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
“Sincerità? Già, sincerità…” disse Guisgard “… ne avete avuta forse voi per me? E poi cosa intendete dire con quelle parole? Perché dite che tutto ora ha un senso?”
Fissò la cappellina col Cristo Redentore e si segnò tre volte.
“Si, Gavron sta bene.” Mormorò. “Io e Diacono l’abbiamo lasciato nel convento dei frati Della Preghiera Perpetua… è solo al mondo… spero che quei monaci possano tenerlo con loro e dargli un’istruzione per il futuro… ammesso che questa città abbia ancora un futuro… ah, ha chiesto di voi… nonostante facciate di tutto per sembrare quella che siete, riuscite comunque a strappare affetto in quel bambino…” cominciò ad osservare la cappellina “… se tornerete dal Gufo, lui vi ucciderà!” Esclamò quasi con freddezza. “E forse lo farà davanti a vostro figlio, mostrando poi il vostro cadavere come monito ai capomazdesi… se un po’ conoscete davvero quell’uomo, allora desistete dai vostri sciocchi propositi… a meno che non intendiate farvi uccidere…” si voltò a fissarla “… come fate ad ignorare ancora la malvagità di quell’uomo? Quando andavate a letto con lui non vi siete mai fermata a guardarlo negli occhi?” Chiese con disprezzo e rabbia. “Beh, avreste dovuto farlo… così da evitare di commettere la sciocchezza che state per fare ora…”
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