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Vecchio 25-05-2014, 22.47.10   #2031
Clio
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"Ah sì, inquietudine, dici? No, anzi... ho trovato Roxanne deliziosa... anche se.." mi voltai verso Guisgard "Non te l'ho detto, ma la ragazza aveva tatuato sul polso uno dei simboli dell'iscrizione..".
Ascoltai le parole del cavaliere e annuii, nemmeno io pensavo fosse opera di Gvin, quanto piuttosto del padrone della bestia.
Probabilmente aveva deciso di sopprimerla dopo la ferita del mio colpo.
Mi tolsi il mantello e lo porsi al cavaliere.
Così, tornammo in città, col nostro fetido carico.
Faticavo a crederci. Era morta davvero? Era morta per la mia ferita? E il suo padrone?
Bastava uccidere la bestia per far finire quell'incubo?
La mia spada, che fine aveva fatto? Non che ci fossi affezionata, era una come tante altre, ma qualcuno l'aveva presa.
Cavalcavo verso la città in silenzio. Tutto sembrava irreale.
Giunti a Solpacus, la folla ci venne incontro, e noi ci dirigemmo verso il Palazzo Vescovile, per mostrare al vescovo la carcassa.
Nestos avrebbe pensato alla sua identificazione, ma io non ero tranquilla.
E il suo padrone? Continuavo a pensare.
Ma poi arrivarono gli altri, attirati dalle grida festanti.
Cercai di spiegare loro come erano andate le cose, ma il loro entusiasmo era contagioso.
"Per Scotir.." mormorai, commossa, rispondendo ai loro abbracci.
"Grazie fratelli... Io avrò sferrato il colpo, ma solo perché avevamo preparato tutto insieme.. siete stati grandi.. e questo è solo l'inizio..".
Quasi mi venne un colpo nel vedere Guisgard salire sul palco e annunciare la morte della bestia e il mio nome.
Ma non ebbi nemmeno il tempo di rendermene conto, che i ragazzi mi portarono in trionfo.
Tutti urlavano il mio finto nome.
Era decisamente troppo.
Mi guardai intorno, e per un momento desiderai essere lì come me stessa.
Sentire la gente inneggiare al Re, alla Guardia Reale, non ad una compagnia di mercenari.
Ma non era possibile, noi avevamo onorato il nostro giuramento.
Riuscii a fatica a liberarmi dall'abbraccio festoso dei miei uomini, per raggiungere Guisgard.
Gli sorrisi "Sei davvero sicuro che sia finita?" chiesi "Lo sai che se qualcosa dovesse andare storto, se abbiamo preso un abbaglio rischio un linciaggio? Allora sì che dovrai venire a salvarmi.." sorrisi, nuovamente "Nestos capirà di che bestia si tratta... ma, il suo padrone? Dici che la città è al sicuro solo perché la bestia è morta? Non so.. non sono tranquilla..." lanciai un'occhiata alla folla festante "Mi sembra irreale..."sospirai "Dovrei parlare alla gente.. per la serie: chi ha orecchie per intendere intenda..".
Ma temevo che le mie parole avrebbero potuto guastare la festa.
Alzai gli occhi su Guisgard.
"Grazie.." mormorai, senza staccare lo sguardo "Il tuo arrivo è stato provvidenziale.. potevi andartene, ma sei rimasto, ci hai seguito in questa impresa che sembrava così folle... Anche se, a dire il vero, hai mangiato, bevuto e rischiato di morire al nostro fianco.. questo, che ti piaccia o no, ti rende.. uno di noi.." risi appena "Non spaventarti, non è una minaccia... so che non è certo il tuo sogno seguire una compagnia di mercenari... intendo solo dire che.. beh, magari un domani saremo noi a toglierti dai guai.." sorrisi, con gli occhi nei suoi "Ma la cosa non mi dispiace affatto... devo ammettere che siamo una bella squadra...".
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Vecchio 26-05-2014, 00.27.18   #2032
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
A quelle parole di Elisabeth, Daizer le sorrise e poi prese la mano di sua moglie nella sua.
E a quella scena Flees ebbe un impeto di rabbia.
“E' passato molto tempo...” disse il prete “... si, molto tempo da quando il giovane Comino fu portato in questo cimitero per esservi seppellito...”
“Dove si trova ora la sua tomba, padre?” Avvicinandosi il contrabbandiere al chierico.
“Era una tomba molto bella...” fece questi “... con un basso rilievo scolpito accanto alla lapide... esso raffigurava l'immagine dell'Arcangelo Raffaele che guidava il giovane Tobia nel suo viaggio, fino a ricondurlo ai suoi genitori con una sposa degna di lui...”
“Ecco chi era Tobia...” voltandosi Daizer verso Elisabeth che era rimasta dietro di lui “... diteci dove possiamo trovare quella tomba, padre...” rivolgendosi di nuovo al religioso.
“E' stata tolta la lapide” spiegò questi “e cancellato il suo nome... tutto questo per nascondervi all'interno quel tesoro... ora l'unico modo per trovarla è scoprire dove è stato seppellito il tesoro...”
“Se fossi in voi” disse Flees alla maga ed al contrabbandiere “chiederei l'aiuto di mia madre. Si, io al vostro posto la evocherei per risolvere questa ricerca che a voi tanto interessa.”
Detto questo, lasciò quella cappella ed uscì all'aria aperta.
Ormai era sorto un nuovo giorno e la sua luce, avanzando, dissolveva nel canto degli uccellini il cupo silenzio di quella notte.
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Vecchio 26-05-2014, 00.36.27   #2033
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Il vescovo spiegò ad Altea che i registri sui processi riguardanti eresie e stregoneria non potevano lasciare il Palazzo Vescovile.
Dunque il solo per modo per consultarli era quello di farlo restando nel palazzo.
La bella avventuriera lasciò allora quel luogo e incontrò padre Giordano.
“Milady...” disse il chierico alla dama “... vostro fratello ha inviato qui quei due cavalieri per la vostra protezione. Di questo era d'accordo anche il vostro futuro sposo. Egli è infatti nobile e non si è sentito di lasciare le sue terre per venire quaggiù a rischiare in una situazione così poco chiara. Un aristocratico non può permettersi di agire con leggerezza, avendo egli un ruolo importante nel reame. Quanto al suo casato, sappiate che non appartiene a quello dei Taddei, ma è comunque molto nobile ed antico. Siete una donna fortunata ad essere stata promessa a lui.”
In quel momento arrivarono Rodolfo e suo nipote Destrus.
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Vecchio 26-05-2014, 00.47.55   #2034
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Mi accordai col vescovo per consultare il Libro sulle Inquisizioni non appena fossi tornata nel palazzo vescovile, poco dopo padre Giordano mi spiegò del motivo per cui il mio sposo non era venuto...me ne stavo zitta..e subito arrivarono i due cavalieri...prendemmo i cavalli e ce ne andammo in foresta mentre i mercenari festeggiavano, mi voltai e guardai Guisgard negli occhi...tu...se fossi un nobile, verresti a salvare la tua promessa o preferiresti prenderti le tue Terre e salvarle, trascurandola lasciandola al primo che passa.
Pensai mentre lo guardavo negli occhi..e proseguii..i due cavalieri andavano avanti verso la foresta.."Mi raccomando, non date confidenza al duca Gvin, siete qui pure per proteggermi da lui...visto il mio promesso sposo deve salvaguardare le sue Terre..eh già gli aristocratici pensano ai propri beni, non all' Amore...eppure egli era...diverso..anni fa. Comunque sir Rodolfo, penso Destrus vi abbia già detto di mio fratello e dei suoi sospetti, che erano pure miei..secondo me, in questa cittadina più di una persona si è unita, forse in qualche setta o congrega per qualche vendetta".
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"Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit.

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Vecchio 26-05-2014, 00.49.30   #2035
Guisgard
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Eilonwy galoppava col fido Dante su un sentiero baciato dal caldo Sole di Maggio, col fresco vento di Settentrione che le gonfiava i lunghi capelli.
Era una splendida mattinata di fine Primavera, ingentilita dallo screziato manto fiorito che sorgeva ai due lati della strada e addolcito dal lieto canto degli uccellini fra gli alberi.
Durante il cammino, dopo un po', incrociò un carro pieno di ortaggi e verdure di ogni tipo.
A trainarlo vi era un mulo, con un contadino che lo tirava per le redini.
“Salute a voi, giovane dama...” disse il villano “... dove siete diretta?”
“A Gioia Antiqua.” Rispose Eilonwy. “Vado bene in questa direzione?”
“Si, ma è un bel po' di strada che vi separa da quella città...” fece il contadino “... e comunque, badate di non dire a nessuno laggiù che l'Amore Vero non esiste, altrimenti il Cavaliere Nero vi raggiungerà per uccidervi.”
“Conoscete anche voi quel cavaliere?” Chiese Eilonwy.
“Certo.” Annuì il villano. “E infatti ora sto fuggendo da lui. Fui stolto nel dire che l'Amore Vero è solo per i nobili... ed ora lui mi cerca per strapparmi la lingua...” sgranò gli occhi “... eccolo, arriva! Lo sento!” Urlò impaurito.
Ad un tratto la ragazza udì dei canti.
Si voltò e vide una processione formata da alcune monache che cantavano e recitavano delle preghiere.
Tornò allora a fissare il contadino, ma questi non c'era più.
Era rimasto solo il suo carro.
“Non è più qui...” mormorò il suo mulo “... il Cavaliere Nero è giunto a prenderlo...”

Eilonwy si svegliò da quello strano sogno, ritrovandosi in una camera sfarzosamente arredata.
Era però da sola in quella lussuosa stanza.
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Vecchio 26-05-2014, 00.59.54   #2036
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Altea galoppava verso la foresta, insieme a Rodolfo e a Destrus.
Si erano lasciati alle spalle la città festante per l'uccisione della belva.
“Sono sospetti forti i vostri, milady.” Disse Rodolfo alla dama. “Perchè poi unirsi in una setta? E cosa c'entra tutto questo con la bestia?”
“Zio...” fece Destrus “... credo che lady Altea non abbia tutti i torti... ci sono molti misteri in quella città...”
“Su, ora basta farneticare.” Mormorò Rodolfo. “La nostra priorità è trovare sir Thomas. Oltretutto la bestia è morta e dunque, una volta scoperto dove si trova il nobile cavaliere, non ci sarà più motivo per farci restare a Solpacus.”
Cavalcarono fino a giungere nel ventre lussureggiante della foresta.
E lì cominciarono a cercare tracce che conducessero a Thomas.
Ma mentre cercavano, all'improvviso si udì un rumore metallico.
Poi il cavallo di Destrus nitrì forte e disarcionò il giovane cavaliere, che cadde pesantemente a terra.
Il suo cavallo era rimasto in una tenaglia, nitrendo forte per il dolore.
Era una delle tenaglie messe da Gvin e dai suoi uomini.
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Vecchio 26-05-2014, 01.06.40   #2037
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"Lasciate perdere sir Destrus...nessuno crede a ciò che dico da molto, la scorsa notte ho pure rischiato il linciaggio nella locanda per aver asserito qualcuno sta tramando a Solpacus..per fortuna..si..un cavaliere mi ha salvato".
Iniziammo a cercare Thomas ma Destrus cadde a terra..il suo cavallo si era ferito e lo avevo disarcionato..."Dannazione" esclamai guardando al cielo e poi i due cavalieri.."Gvin ha riempito la foresta di tagliole, non so per quale motivo, rischiamo cosi di far morire pure i nostri cavalli" Cruz si innervosì e lo calmai.."E ora...sir Rodolfo diteci voi che fare" scesi da cavallo e mi accertai Destrus stesse bene e prendendolo per mano lo alzai.."Avanti..valoroso cavaliere...non è successo nulla, affidiamoci alla esperienza di vostro zio".
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Vecchio 26-05-2014, 01.24.17   #2038
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Solpacus era interamente in festa.
Tutti gridavano e cantavano felici.
Anche i compagni di Clio.
Il vescovo acconsentì alle richieste di Guisgard e permise a Nestos, affiancato da alcuni funzionari della diocesi, di studiare quella carcassa, in modo da dissipare ogni dubbio.
“Magari” disse il cavaliere a Clio “con la scusa di quel linciaggio, poi avrei una nuova possibilità di venirti a salvare.” Facendole l'occhiolino. “Dopotutto è il mio mestiere, no?” Sorrise appena. “Dammi solo il tempo di controllare quante e quali dame in pericolo ci sono in lista prima di te.” Rise di gusto. “Io invece credo che abbiamo fatto un gran colpo.” Tornando serio. “Sono certo che Nestos confermerà il tutto... quella carcassa appartiene all'animale che ci ha aggredito l'altra notte. E sei stata tu ad ucciderlo. Se anche il tuo colpo non è stato mortale al momento, ha in seguito ucciso quell'animale, o ha indotto il suo padrone ad abbatterlo, per poi bruciarne il corpo. Scotir, Vortex ed io abbiamo cercato di colpirlo, ma senza successo. Tu invece ci sei riuscita... sei tu dunque che l'hai ucciso, liberando questa città dal suo incubo.” La fissò. “Ehi, non sono abituato a vederti così...” le accarezzò una ciocca che scendeva sul suo viso “... guarda che se continui così poi finisce che arriverai a sospirare...” sorrise di nuovo “... vorresti togliermi un giorno dai guai?” Guardandola con più intensità. “Guarda che forse i miei guai sono cominciati proprio quanto ti ho conosciuta... e non mi riferisco ai mercenari, ai ribelli o alla bestia...” si avvicinò e fu quasi sul punto di baciarla.
“Un momento!” Saltando su uno dei palchi Gvin e parlando alla folla. “Siete tutti in festa, ma chi ci dice che la carcassa appartenga davvero alla bestia? Dobbiamo fidarci della parola di questi mercenari? Beh, io non mi fido! Altre volte qualcuno ha portato animali uccisi in città, spacciandoli per la vera bestia e ogni volta abbiamo visto com'è poi finita!”
“Nessuno vi ha chiesto di fidarvi della nostra parola!” Raggiungendolo Guisgard. “Per questo il nostro medico e alcuni uomini di fiducia di Sua Grazia stanno studiando la carcassa.”
Gvin lo fissò con astio e il cavaliere sostenne il suo sguardo.
Dopo un po' Nestos e gli uomini del vescovo tornarono in piazza.
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Vecchio 26-05-2014, 01.48.01   #2039
Guisgard
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Altea aiutò Destrus ad alzarsi da terra.
“Sto bene, solo qualche livido per la caduta...” disse alla dama “... grazie, milady...”
Rodolfo scese da cavallo e controllò il destriero di suo nipote che continuava a nitrire per il dolore.
Il cavaliere allora aprì la tenaglia, liberando così il povero animale.
Controllò poi la ferita e senza battere ciglio estrasse il suo coltello.
E con un colpo netto uccise il cavallo.
“Perchè, zio?” Stupito Destrus.
“Non c'era nulla da fare.” Mormorò Rodolfo. “Era spacciato. Tenerlo ancora in vita non avrebbe fatto altro che causargli sofferenza.”
“Povero cavallo...” fece Destrus.
“A quanto pare, da ciò che ha detto lady Altea, quel Gvin ha riempito la foresta di tagliole...” disse Rodolfo “... probabilmente perchè sperava di farci finire dentro la bestia... ma a quanto pare i mercenari sono stati più abili di lui...”
Ma ad un tratto il cavaliere scattò, estraendo lesto la spada.
“Cosa c'è, zio?” Fissandolo Destrus.
Ma lo zio gli fece cenno di tacere.
Si udì allora un rumore fra i cespugli.
“C'è qualcosa...” mormorò Destus estraendo anch'egli la spada “... là, tra i cespugli...”
“Già...” annuendo Rodolfo, per poi puntare la spada contro quelle foglie.
E lo stesso fece Destrus, pronto a colpire.
“Chi è là?” Urlò Rodolfo. “Mostratevi o verremo a prendervi noi con le armi!”
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Vecchio 26-05-2014, 11.50.26   #2040
Eilonwy
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Mi svegliai imperlata di sudore dal quello strano sogno in una lussureggiante stanza. Ero sola in essa.
Monna Solitudine in quell’ istante mi era vicina.
Mi sentivo sfinita e debole, ma se il Cavaliere Nero pensava di spaventarmi e di farmi perdere le speranze per così poco…..si sbagliava di grosso!
Sul comodino dell’ appariscente e comodo letto a baldacchino c’ era un fazzoletto di lino con rifinimenti in pizzo e seta.
Me lo portai alla fronte per asciugarmi un po’.
Scesi dal lentamente dal letto e mi diressi alla scrivania dove c'erano i vari cosmetici.
Mi tolsi il trucco dal viso con una crema al profumo di rosa e con un fazzoletto imbevuto nell’ acquavite e nel succo di limone di una boccetta.
Mi sciacquai il viso con della freschissima acqua di fonte di una bacinella.
Sul fuoco del camino bollivano due pentoloni. Con cautela ne aprì uno e fui pervasa da un odore che conoscevo bene. Quello che bolliva era latte d’ asina, usato molto dalle sovrane per schiarire e mantenere fresca e giovane la pelle e rilassare gli arti doloranti.
Aprì l’ altro pentolone, nel quale bolliva dell’ acqua.
Spensi il fuoco e gettai il contenuto di entrambe le due grosse marmitte nella vasca da bagno ed aggiunsi dei sali profumati alle essenze d’ oriente e dei petali di rosa rossa.
Mi spogliai dei miei indumenti e presi un barattolo di argilla verde e caolino. Mi spalmai la maschera purificante ed astringente sul viso e mi immersi in quel piacevolissimo bagno come fecero in passato Poppea e Cleopatra.

__________________
Il cuore di una dama apprende solo la bontà, la sua beltà sostiene i cavalieri, il suo coraggio difende gli inermi e la sua mente conosce solo la verità!!!
Eilonwy

Ultima modifica di Eilonwy : 26-05-2014 alle ore 11.57.25.
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