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Vecchio 06-11-2009, 23.44.49   #1
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Il noce di benevento

Il noce di Benevento, secondo alcune leggende, era di grandi dimensioni ed estremamente resistente.

Si racconta che, nell'alto medievo, durante la guerra tra i goti ed i bizantini, una ragazza fuggì dalla sua casa perchè il padre l'aveva promessa ad un convento.
La ragazza fu trovata la mattina dopo tre giorni abbracciata all'albero, che, secondo le fonti dell'epoca, si era curvato per proteggerla.
Il segno fu visto come un presagio riguardante la guerra. Ma nessuno osò toccare quella ragazza.
Solo il padre lo fece e la portò a forza nel convento.
E secondo la leggenda, di li a poco, Benevento perse la sua indipendenza e fu conquistata dai Longobardi.
La città di Benevento fu in realtà al centro di strani riti sin dall'antichità.
Qui, secondo alcuni per volontà dell'imperatore Domiziano, che amava farsi chiamare Dominue et Deus (signore e dio) fu importato il culto di Iside dall'Egitto.
Si trattava di un culto molto particolare che aveva richiami con le forze naturali.
In città però era vivo anche un altro culto, quello per la dea Diana.
Pare che questi culti si basassero molto su rituali di magia, intesa ad evocare forze oscure e misteriose.
Da notare che il termine beneventano per indicare la strega è Janara, che sembra derivi proprio da Diana.

Durante il periodo longobardo, nonostante gli invasori germanici si fossero convertiti al cattolicessimo, pare resistessero ancora molti riti della loro vecchia religione.
I riti erano rivolti a Wotan (Odino) e servivano come buon auspicio per le battaglie.
Secondo le fonti, i mistici rituali avvenivano attorno ad un albero, dove i Longobardi, sia uomini che donne, li vivevano con molta enfasi.
I cittadini cattolici però biasimavano tutto ciò ed invocavano sui Longobardi la collera divina.
Si narravano oscure storie su questi riti.
Al centro delle cerimonie vi erano capre, che agli occhi dei credenti cittadini della città, apparivano come simboli demoniaci.
Alcune fonti parlano di donne capaci di mutarsi in gufi e civette, al cui sinistro canto le donne beneventane temevano per le sorti dei loro figli.
Un trattato del XIII secolo descrive un rituale avvenuto proprio davanti al noce, in cui "donne in estasi orgiastica" invocavano il maligno e vi si accoppiavano.
Pare che l'orario prediletto dalle Janare per il sabba fosse compreso dall'Una alle Tre.

Uffiacialmente tutto questo si concluse quando, per ordine del duca Romualdo I, nel VII secolo il noce fu abbattuto.
Il duca infatti fece voto al Cielo per far si che Benevento non cadesse sotto l'assedio dei Bizantini.
E di lì a poco la città fu salva da questo attacco.
Oggi, a distanza di secoli, continuano le storie e le leggende sulle Janare e sui loro oscuri riti a Benevento.
Qualcuno racconta che, nelle notti di luna piena, quando il vento attraversa la città campana echeggiando tra le strade e le cupole delle chiese, sul luogo dove cresceva il noce si sentano strani canti e sinistre risate.
Molti dico che sia solo il vento. Chissa.
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Vecchio 07-11-2009, 20.07.47   #2
llamrei
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llamrei è veramente ingamballamrei è veramente ingamballamrei è veramente ingamballamrei è veramente ingamba
Interessante Non conoscevo questa storia che ha delle radici molto indietro nel tempo.
Che attorno all'albero di noce sia meta del ritrovo di streghe e dei loro riti è cosa risaputa. Io abito in un paesino di campagna il cui toponimo deriva proprio da un vasto terreno coperto di alberi di noce. Una volta, un vecchio del paese, mi disse ridendo che le streghe usavano trovarsi qui, proprio per la gran quantità di questa specie di albero.
Al momento non ne ho incontrata alcuna....
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Vecchio 08-11-2009, 02.20.11   #3
Guisgard
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Pare che i riti di guerra dei Longobardi, per propiziare la vittoria in battaglia, fossero molto sentiti e tutti i partecipanti, sia uomini che donne, durante tali cerimonie, sembravano come posseduti da slanci sacrileghi e diabolici.
I cittadini cristiani di Benevento, intimoriti da tutto ciò, accusarono i Longobardi di idolatria e di invocare spiriti e demoni.
Si dice che il duca Romualdo I, nonostante ormai il suo popolo si fosse convertito al Cattolicesimo, attuasse in segreto oscuri riti in cui si adorava una vipera d'oro.
A Benevento si narravano oscure leggende che ruotavano attorno ai due fiumi che scorrevano presso la città: il Sabato ed il Calore.
Qualcuno raccontava che diverse donne, con in mano serpenti, danzavano e cantavano attorno ad un noce. Secondo altri i serpenti si attorcigliavano attorno ai rami dell'albero.
Alla fine Romualdo I consegnò la vipera d'oro al vescovo che la fece bruciare.
Secondo diversi storici, la leggenda della vipera d'oro di Romualdo I e i riti delle donne attorno al noce con i serpenti si legherebbero all'antico culto di Iside.
Infatti tra le caratteristiche della dea vi era quella di governare i serpenti.
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Vecchio 15-11-2009, 22.17.18   #4
Peregrinus
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Peregrinus ha un'aura spettacolarePeregrinus ha un'aura spettacolarePeregrinus ha un'aura spettacolare
Benevento città delle streghe per antonomasia.

Anche se gli unici "strega" che vi consiglio vivamente di assaggiare sono i torroncini, confido che l'elisir l'abbiate già assaggiato.
La leggenda conservata nella biblioteca capitolare della curia beneventana narra del culto della vipera, del noce sacro e di altri riti superstiziosi dei Longobardi. In essa si parla dell'assedio di Benevento da parte dell'Imperatore bizantino Costante I. L'assedio fu durissimo, la città stava per capitolare nonostante le fortissime mura (sono visibili ancora oggi alcuni possenti tratti), quando un giovane sacerdote di nome Barbato promise la liberazione: "purché il Duca e i longobardi si convertano alla religoone cattolica e confidino in Dio e nella Vergine che prega per loro". In realtà l'Imperatore levò il campo per non meglio imprecisati motivi, i Longobardi si convertirono dall'arianesimo al cattolicesimo e Barbato fu eletto vicesimus Eps Beneventi.

La fama di città magica e stregata Benevento la deve al suo essere stata particolarmente legata all'Egitto al tempo dei Romani. Passaggio importante e obbligato sulla regina viarum l'Appia, Benevento era il luogo in Occidente, prima che arrivasse Napoleone e il continuo saccheggio dei reperti egiziani, con la maggiore concentrazione di manufatti egizi. C'era un Tempio dedicato ad Iside. Ancora oggi è visibile in una sua piazza, un piccolo obelisco con geroglifici che così recita: (copiato da wikipedia, non conosco i geroglifici) L'anno ottavo, sotto la maestà dell'Oro, Toroforte, re dell' alto e basso Egitto (del nord e del sud) l'astro amato da tutti gli dei, figlio del sole, signore dei diademi delle due regioni - Domitianus vivente in eterno, costruì un degno edificio ad Iside, la gran signora di Beneventus (Benevento) ed agli dei del suo cielo Lucilius Ruphinus. Ordinò di portare il signore dei due mondi e ancora Per Iside la grande madre divina, occhio del sole, questo monumento fra gli dei della sua città di Beneventus (Benevento), signora del cielo, sovrana degli dei tutti, figlia del sole. Ordinò di portarlo il signore dei diademi Domitianus vivente in eterno, il nominato Lucilius Rup(h)ius pose. Bonum felix faustumque sit.

Vale la pena visitare la piccola città di Benevento.
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Peregrinus gratia Dei si quid est.
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Vecchio 16-11-2009, 22.13.03   #5
Guisgard
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Vale sicuramente la pena visitare questa bellissima città.
Benevento ha una storia antichissima ed ha rivestito in ogni epoca un ruolo importantissimo, anche grazie alla sua posizione strategica.
Inoltre ci sono tantissimi monumenti ed opere da ammirare.
Come la bellissima chiesa di Santa Sofia, eretta dal principe longobardo Arechi II nel VIII secolo.
Costruita prendendo spunto dalla celeberimma Santa Sofia di Costantinopoli, questa straordinaria chiesa beneventana fù, insieme al celebre santuario di San Michele sul Gargano, il luogo di culto per eccellenza di tutta la nazione longobarda.
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Vecchio 17-11-2009, 18.26.47   #6
llamrei
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llamrei è veramente ingamballamrei è veramente ingamballamrei è veramente ingamballamrei è veramente ingamba
Mi rivolgo a Guisgard e a Peregrinus: non potete infierire così su di me...non potete continuare ad elencare le peculiarità e le bellezze dei Luoghi così vicini a voi e così lontani da me...perchè, per me, il non poter visitarli...mi fa star così male...che nemmeno immaginate...

Dopo avermi asciugato debitamente le lacrime e ripreso coscenza dell'argomento, vi anticipo che ho trovato qualcosa in merito a questo argomento in un libro che ho terminato di leggere.
Chiedo scusa ma non posso soffermarmi ora. Lo farò al più presto dedicamento l'attenzione che si merita.
Grazie a tutti per le ottime informazioni
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Vecchio 17-11-2009, 22.25.48   #7
Guisgard
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Allora, come sempre, penderemo dalle vostre labbra, milady
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Vecchio 18-11-2009, 17.45.52   #8
llamrei
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llamrei è veramente ingamballamrei è veramente ingamballamrei è veramente ingamballamrei è veramente ingamba
non dalle mie di certo: ma da sapienti storici che hanno fatto il lavoro. Io mi limito ad esporre il lavoro altrui, senza ricavarne alcun merito, come è giusto.
llamrei non è connesso   Rispondi citando

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