I racconti del Bianco e del nero

[Guisgard]

"Io non ho parlato di aspettare." Disse Goz a Gwen. "Sono un uomo d'azione. E infatti ho già un piano. Agiremo stanotte, col favore delle tenebre."
"Che hai in mente, capo?" Chiese Lion.
Goz scoppiò a ridere, come chi è sicuro di sè.
"Fa ridere anche noi, capo..." Stian.
"Stanotte ci caleremo nel cratere..." spiegò Goz "... e lo esploreremo."
"Che piano idiota!" Esclamò Juan.
"Sei tu ad essere troppo idiota per capire!" Goz. "Non capisci che quel cratere è il posto più sicuro per nascondersi? Non verranno mai a cercarci lì!"

[Lady Gwen]

Assottigliai lo sguardo, perchè non mi fidavo.
Infatti, quando poi parlò, io alzai le braccia in segno di resa guardando Elv.
Gettavo davvero la spugna, visto che con quell'idiota si era illuso di essere chissà quale grande esploratore, peraltro mettendoci tutti a rischio.

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[Guisgard]

"Non lo so..." disse Stian "... non mi convince questa cosa..." guardando Goz.
"Mettiamolo ai voti." Fece Elv. "Io voto per andarcene e lasciar perdere quel cratere. E tu, Gwen?" Fissandola.

[Lady Gwen]

"Beh anch'io ovviamente voto per andare via" dissi con tono ovvio, come fosse la cosa più scontata del mondo.
E lo era.
Solo Goz era idiota abbastanza da emanare di ficcarci là dentro per trovare gli alieni o nasconderci.

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[Guisgard]

Dopo i 2 voti contrari di Gwen ed Elv, anche gli altri votarono ed a parte Stian, che fu sulla stessa posizione dei 2 giovani, Goz e gli altri votarono per esaminare il cratere.
Il capitano aveva fatto valere il suo ruolo ed il resto della ciurma era rimasto con lui.

[Lady Gwen]

"Va a finire che mi ci suicido, in quella cavolo di voragine, maledetti voi" dissi con fastidio, uscendo appena fuori dalla stanza all'aria tiepida della sera, cercando di sbollire la rabbia.
Non potevo pensare che si vendessero solo perchè era "il capitano".
Deboli tutti.
E incoscienti, oltre che stupidi.

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[Guisgard]

Era una sera limpida, con una brezza che soffiando dai monti aveva portato via i miasmi della calura e dell'umidità.
Ora le stelle di quel cielo tropicale scintillavano chiare e la foresta sembrava ora addormentata.
Il vocio però degli ultimi operai, i motori delle gru e delle scavatrici ancora in moto e le risate dei militari rompevano, quasi profanavano quel primordiale silenzio della foresta vergine.
"Gwen..." disse Elv uscendo dagli alloggi "... come stai?" Stringendola a sè, con la schiena di lei contro il suo petto.

[Lady Gwen]

Le stelle scintillavano e l'aria era limpida, pulita.
E ancora una volta mi maledissi al pensiero che quest'isola fosse troppo bella per essere così pericolosa.
Davvero un peccato...
Sentii le braccia di Elv avvolgersi attorno a me, ancor prima di sentire la sua voce, insieme al suo profumo.
Feci una leggera smorfia.
"Non lo so..." scuotendo appena la testa "Confusa, credo..." mormorai, stringendo di più le sue braccia attorno a me.

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[Guisgard]

"Magari Goz ha ragione..." disse Elv stringendo Gwen a sè "... forse in quel cratere nessuno penserà mai di venirci a cercare... e potrebbe essere più sicuro rispetto ad attraversare questa foresta di notte con quei dannati selvaggi... forse davvero quesl testone di Goz stavolta ha avuto un'idea decente..." divertito.

[Lady Gwen]

Lo guardai con espressione indefinita, poi distolsi lo sguardo, sospirando.
"Non so... Mi sento come se fossimo in una sorta di vortice, non riusciamo ad uscirne e nel frattempo ognuno fa di noi ciò che caspita vuole..." mormorai, quasi con tono sfinito.

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