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Vecchio 07-11-2012, 22.36.26   #711
Clio
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Clio sarà presto famosoClio sarà presto famoso
Non potei fare nulla. In un attimo mi ritrovai tra le braccia di Guerenaiz, stretta a lui.
Mi sentii sfiorare dal suo viso, le sue labbra sulle mie.
Mi abbandonai un istante a quel l'incontro dolce per quanto irruento.
Ma poi, spalancai gli occhi, il cuore mi batteva a perdifiato.
Ma... Cosa diamine stai facendo? Come puoi....
Spinsi via Guerenaiz con tutta la forza che avevo nelle braccia.
I miei occhi furenti e appassionati lo fissavano.
Alzai la mano destra e lo colpii al volto così forte da lasciargli un segno rosso sulla guancia.
"Tu, lurido, sporco... Pirata! Osa toccarmi, o insultarmi un'altra volta e giuro che sarò l'ultima donna con cui potrai fare il gradasso!"
Sentii le risate dei due scagnozzi di Giuff, ma non vedevo i loro volti.
Scossi la testa, senza smettere di guardare Guerenaiz: " siete tutti uomini meschini e senza onore. Per chi diavolo mi hai preso? Solo il mio promesso sposo potrà sfiorarmi.."
Mi avvicinai al suo orecchio sinistro:
"Quello vero... S'intende" gli sussurrai.
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Vecchio 07-11-2012, 23.44.27   #712
Talia
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
Annuii a quelle parole di mio padre.
Finimmo così di mangiare... io rimasi silenziosa durante la cena, non riuscendo a smettere di pensare a quella partenza affrettata, a come avrebbe reagito Musan quando lo avesse scoperto e a ciò che avrei detto al nonno poco dopo...
Alla fine, di una cosa sola ero convinta... mi addolorava il solo pensiero, ma sentivo che era una cosa che dovevo fare...
Esitai a lungo... infine mi alzai in piedi...
“Padre...” iniziai a dire, mentre la madre di Jamiel toglieva le ultime stoviglie dalla tavola “Ti prego, lascia che sia io ad informare il nonno su Passapour... sento di doverlo fare... sento che è giusto che io gli parli, dato che domattina partirò!”
Esitai... poi, ad un suo cenno, capii che era d’accordo... così mi congedai da tutti ed uscii dalla sala, diretta al piano superiore.
Giunsi di fronte all’alta porta scura che dava sulle stanze riservate al nonno e qui sostai... ero tesa, preoccupata, triste... ero lì per dirgli che il suo fedele Passapour era morto ed anche che io sarei partita l’indomani... esitai per qualche lungo momento, con la mano a mezz’aria... infine mi feci coraggio e picchiettai appena.
La stanza era immersa nella penombra... vi feci capolino, chiamando piano il nonno... poi lentamente entrai e richiusi la porta dietro di me...

La stanza era invasa dalla calda, tagliente luce del tardo pomeriggio. Io, immobile e silenziosa sulla soglia, continuavo a guardarmi le scarpe, incapace a decidermi ad entrare come pure a fuggire via. Per lunghi minuti fu il silenzio, poi una voce, proveniente dalla poltrona dall’alto schienale dal apate opposta della stanza, mi fece sussultare...
“Talia...” disse la voce del nonno “Cosa fai lì sulla porta? Non vuoi entrare?”
“Nonno...” balbettai, sentendomi immediatamente colpevole “Nonno, io... veramente...”
“Vieni avanti!” disse lui “Fatti vedere!”
Di mala voglia presi ad avanzare lentamente fino a raggiungere l’ampio tavolo di mogano, che, a me bambina, pareva alto ed imponente...
“Eccomi!” mormorai, mantenendo lo sguardo basso.
Il nonno mi osservò per un istante... un debole sorriso aleggiò sulle sue labbra per un istante, ma subito scomparve...
“Sei silenziosa oggi, signorinella... come mai?”
“Io...” iniziai a dire, ma subito tacqui, chiedendomi come fosse possibile che ancora non lo avesse saputo.
“Si?” mi incalzò.
Silenzio.
“Niente?” domandò il nonno.
Non risposi, continuando a scrutare il pavimento.
“Molto bene...” concluse lui “Allora credo che tu possa andare!”
Trattenni il respiro... poi, sorpresa e sollevata perché la mia marachella non era stata scoperta, mi affrettai a voltarmi e a riguadagnare la fuga...
Ero già arrivata sulla soglia, quando mi bloccai.
Non sapevo perché... ma improvvisamente mi sentii in colpa... il nonno, dopotutto si fidava di me, e quel guai che avevo combinato un po’ per gioco ed un po’ senza pensare alle conseguenze prese a rimordermi sulla coscienza...
Esitai per qualche istante... poi lentamente tornai verso il tavolo...
“Nonno...” mormorai con una vocina sottile sottile “Nonno, io... io, ecco... in verità, io dovrei dirti una cosa...”
L’uomo sollevò gli occhi dalle sue carte e mi fissò...
“Davvero?” chiese.
“Si...” dissi “Io... io non volevo fare del male... non ci ho pensato... e mi dispiace... è solo che...”
“Solo che proprio non hai resistito!” completò, con un mezzo sorriso “E la povera signora Lodewijk ne ha fatto le spese... è così?”
Sorpresa sollevai gli occhi e finalmente lo guardai, dall’altra parte del tavolo a cui il mio naso arrivava a fatica...
“Tu lo sai?” chiesi.
Il nonno annuì appena.
“Ma non me lo hai detto...” mormorai “Pensavo mi avresti sgridata...”
Il nonno mi osservò per un istante... poi sospirò...
“Vedi, Talia... ciò che hai fatto è sbagliato e lo sai. Così come io so che non l’hai fatto con cattive intenzioni, ma solo per uno sciocco gioco. La cosa davvero importante e di cui sono orgoglioso è che sei stata tanto onesta da confessare.” mi sorrise “Sai... qualche volta dire la verità è difficile, lo so... specialmente quando si teme di ferire o di deludere le persone che amiamo... eppure, anche in quei casi, la verità è la sola cosa che conta, la sola cosa che vale davvero! Ricordatelo, Talia... la verità! Sempre! Soprattutto con le persone a cui tieni!”


La stanza era buia, ma potevo distinguere la sagoma del nonno, immobile, sulla poltrona di fronte alla finestra...
Mi avvicinai adagio... sapevo che, se anche non poteva voltarsi a guardarmi, mi aveva sentita e mi aveva riconosciuta... il nonno aveva il dono di sentirmi e riconoscermi quando arrivavo, lo aveva sempre fatto...
“Ciao, nonno...” mormorai, giungendogli accanto e posandogli un leggero bacio sulla guancia, per poi sedermi sul tappeto ai suoi piedi, come facevo da piccola quando mi raccontava le sue storie sui suoi viaggi e sui pirati...
“Sai...” dissi dopo un po’ “Sono stati lunghi questi due anni... è stato difficile ambientarsi qui, è stato difficile iniziare a vivere una nuova vita, in un nuovo mondo... non so... a volte penso che se è stato così difficile è solo perché la mia vecchia vita in Olanda mi piaceva! Sì, mi piaceva stare con te... mi piaceva la nostra casa e la vista di cui si godeva dalla terrazza alta, ti ricordi? Mi sentivo sicura là... non ho mai avuto problemi e non ho mai avuto paura... mai, neanche una volta ho avuto paura di niente...”
Esitai...
“Qui, invece, tutto è diverso...” mormorai poi “Ho... ho conosciuto un uomo... uno spagnolo! Lui mi ha donato un pugnale e da quel momento in poi...”
La mia voce tremò forte... ma la schiarii e mi costrinsi a continuare...
“E da quel momento in poi tutto è cambiato! Tutto è precipitato!”
Sospirai... e, senza riuscire ad arginare le parole, raccontai tutto ciò che era accaduto con Musan... raccontai delle sue parole, di ciò che mi aveva detto e di ciò che aveva insinuato... raccontai dell’arresto di Passapour e di come ero voluta andare fino alle prigioni per vederlo... infine, con la voce spezzata raccontai di ciò che era accaduto là, del corpo senza vita che Musan mi aveva mostrato, delle sue parole, delle accuse, della paura, racconta di come mio padre era arrivato e di come mi aveva portata via...
I miei occhi erano pieni di lacrime alla fine e la mia voce così rotta che faticavo a parlare...
“Mi dispiace così tanto, nonno... ti ho deluso, sono stata così sciocca... così inutile... ed il povero Passpour... io so che non può essere stato lui, so che quelle accuse sono false e bugiarde... ma nessuno mi crede... nessuno vuole darmi retta... mi dispiace così tanto...”
Cercai con la mia la sua mano, immobile sul bracciolo della poltrona, e su di essa poggiai la fronte e piansi... piansi per qualche tempo, sfogando con lui tutta la paura, l’ansia e la frustrazione che avevo dentro...
Infine, riuscendo a calmarmi, tornai a sollevare la testa...
“Perdonami!” mormorai, asciugandomi gli occhi e cercando i suoi “Perdonami... se ho pianto. Il fatto è che... beh, il fatto è che, dopo questo, papà ha deciso che era troppo pericoloso per me restare qui... dice che sono l’anello debole della catena, perciò non posso più restare qui... ed ha deciso che dovevo partire. E così... beh, così domattina presto mi metterà su una nave!”
Sospirai... sentendomi come chi si è appena liberato da un peso insostenibile, un peso che avevo sul cuore.
__________________
** Talia **


"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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Vecchio 08-11-2012, 00.51.00   #713
Guisgard
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Gulltoppr cavalcava rapido, fiero e sicuro attorno al lago, mentre le stelle scintillavano chiare nel cielo.
Cheyenne teneva strette le briglie e poteva sentire un fresco vento che le gonfiava i capelli e le accarezzava la pelle.
Ad un tratto udì una musica.
Era lenta e malinconica e sembrava diffondersi ovunque intorno a lei.
Ora sembrava il vento a condurla, mentre un attimo dopo pareva sorgere dalle increspate acque del lago.
Poi ancora erano le foglie degli alberi a vibrare come corde di violino e un momento dopo quella musica dava l'idea di perdersi nelle tenebre tutt'intorno.
Da dove giungeva dunque?
Chi la suonava?
Cheyenne corse allora verso la villa, dove trovò il colonnello seduto in giardino ed intento a giocare da solo una partita a scacchi.
“Il re è il pezzo fondamentale” disse “e se viene mangiato la partita è persa. Ma in realtà perdere la regina equivale alla sconfitta.”
Di nuovo quella musica.
Poi il vento aumentò ed anche le acque del lago divennero più inquiete.

Cheyenne si svegliò poco prima dell'alba e nel dormiveglia udì ancora quella misteriosa musica.
Cadde di nuovo addormentata e si destò definitivamente quando il Sole era ormai alto in cielo.
E anche in quei primissimi momenti sentì ancora quella musica.
Ma pochi istanti dopo essa cessò.
Era ormai metà mattinata e la villa si era già svegliata da un po'.
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Vecchio 08-11-2012, 01.02.50   #714
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“Smettetela.” Disse all'improvviso Storm ad Elisabeth. “Cosa sono queste chiacchiere? Siete stata coraggiosissima fino ad ora e proprio adesso volete farvi prendere dal panico? La vostra Ingrid è là dentro” indicando la torre “e dobbiamo trovare il modo di farla uscire... ma occorre un piano...” si guardò intorno, come a voler cercare qualcosa in grado di aiutarli.
Notò allora un piccolo convento poco distante.
“Ecco ciò che ci occorre!” Esclamò. “E dire che da piccolo facevo sempre storie per andare in chiesa...” sorrise “... fortuna che il Buon Dio non ripaga mai con la stessa moneta...” frustò il cavallo e raggiunsero il convento “... mi spiace per voi, milady, ma ancora una volta bisognerà recitare la parte degli sposi felici.” Le fece l'occhiolino.
Storm saltò giù e bussò al portone del convento.
Un attimo dopo un fraticello aprì la porta.
“Chi è che bussa?”
“Frate...” fece Storm “... sia lodato il Cielo... io e mia moglie eravamo giunti per una bella passeggiata, quando è stata colta da un malore... credo abbia bisogno di riposare e non mi sento di farle affrontare il tragitto di ritorno a Las Baias... possiamo entrare per farla riposare un po'?”
Il frate allora fissò Elisabeth sul calesse.
“Cosa avete, signora?” Chiese il religioso.
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Vecchio 08-11-2012, 01.17.39   #715
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Wesl sorrise a quelle parole di Altea.
“Ma certo.” Disse il vecchio lupo di mare alla ragazza. “Certo che le isole si possono visitare, anche se non tutte. La più vicina e più sicura è Nisides, dove si trova un porto commerciale di Las Baias. E' un'isoletta tranquilla, caratteristica e molto bella. Dal porto è possibile anche vederla se l'aria è asciutta. E sappiate che il vostro maestro la conosce benissimo.” Sorrise. “E poi, quella leggenda...” mormorò “... pensavo fosse andata perduta e invece, a quanto mi dite, circolano ancora scritti che la riguardano.”
Lin era a fissare il mare, senza prestare molto ascolto alle parole del vecchio marinaio, come se conoscesse già quel genere di storie.
“Vi dirò, visto che siete così bella e gentile, che nessuno può affermare con certezza se quel tesoro esista o meno.” Continuò Wesl. “Forse si, o forse no, chi può dirlo. Magari era un buon bottino e poi il tempo e le dicerie l'hanno mutato in una inestimabile fortuna, chissà. Fatto sta che non ci sono prove o mappe o altre testimonianze. Dite di possedere un manoscritto forse autentico? Eh, sapete quanti ne ho veduti? E tutti giuravano di riportare il vero, rivelandosi poi solo falsificazioni. Quanto al vostro manoscritto... cosa vi fa credere che sia autentico?”
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Vecchio 08-11-2012, 01.36.28   #716
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Gurenaiz restò a fissare Clio per alcuni istanti.
Poi si portò una mano sul viso e la strofinò sulla guancia colpita dalla ragazza.
“Beh, immagino sia un no questo...” disse sorridendo “... chissà allora se ripenserai a questo mio bacio, quando mi vedrai penzolare dal pennone della prossima nave che il buon capitano Giuff deciderà di assaltare... e forse allora ripenserai a questo ultimo desiderio che hai rifiutato ad un povero condannato a morte...”
“Infondo mi piaci!” Esclamò uno dei due bucanieri che avevano assistito a quella scena. “Mi piace come tratti le donne!”
“Si, piaci anche a me, amico!” Fece l'altro.
E tutti e due risero forte.
“Già, peccato però che ci abbia provato con la ragazza sbagliata.” Disse Boyuke, giunto in tempo per vedere il bacio e la reazione di Clio. “Ti avevo avvertito... il capitano non vuole che qualcuno gironzoli intorno alla ragazza...” fissando Gurenaiz “... ma forse le parole non bastano... si, forse occorrono le maniere forti con te... tenetelo fermo!” Ordinò ai due bucanieri.
In un attimo Gurenaiz fu bloccato dai due e subito Boyuke cominciò a colpirlo con violenti pugni allo stomaco e poi sul viso.
E lo picchiò con rabbia, fino a quando l'ufficiale olandese si piegò sulle gambe.
Allora i due bucanieri lo lasciarono e Gurenaiz cadde a terra.
Boyuke fece un cenno ai due e quelli cominciarono a colpire l'ufficiale con calci allo stomaco e ai fianchi.
Lo picchiarono selvaggiamente, ridendo ed insultandolo.
“Va bene...” mormorò Boyuke “... così può bastare...”
I tre andarono via, lasciandolo a tossire e ad ansimare nella polvere.
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Vecchio 08-11-2012, 02.25.37   #717
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Rynos ed Emas subito si avvicinarono a Cavaliere25, col chiaro intento di tirarlo su di morale.
“Su, ragazzo, non abbatterti.” Disse Rynos. “Ora ti aiuteremo noi a trovare una brava ragazza!” Si guardò intorno e vide una delle donnine del posto seduta sul bancone. “Ehi, Ines!” Chiamando la ragazza. “Vieni qui, in mezzo ai tuoi amici!”
La ragazza sorrise e si avvicinò ai tre.
“Questo è cavaliere25.” Fece Rynos. “E vogliamo si diverta un po' Vuoi pensarci tu a fargli compagnia?”
“Ma certo!” Esclamò Ines. “Sai che sei un ragazzo simpatico e carino?” Sedendosi subito sulle ginocchia di Cavaliere25.
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Vecchio 08-11-2012, 02.39.19   #718
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Arkwin ascoltò ogni parola di Talia.
E anche le sue lacrime.
Il suo viso non riusciva a mostrare, a causa del suo cattivo stato di salute, espressioni chiare e definite, ma i suoi occhi erano attraversati da mille luci e ciascuna sembrava animata da una sensazione e un'emozione diversa.
Apprese così tutto.
Dello spagnolo, delle sue indagini, della cattura del fedele Passapour e della sua assurda morte.
Ed infine anche della partenza di Talia.
Ebbe allora un sussulto, quasi un moto di rabbia.
Arrivò a stringere il pugno, con la chiara intenzione di liberare la sua rabbia per quell'insopportabile stato di impotenza, ma non riuscì ad andare oltre ad una smorfia indefinita.
Il vecchio leone, vincitore di mille battaglie contro gli uomini, contro la fortuna e contro la natura, ora era imprigionato in un corpo malato, vecchio e stanco.
Un corpo che gli impediva di difendere le persone a lui più care.
Restò allora immobile e in silenzio accanto a sua nipote.
E restarono così per un tempo imprecisato, fino a quando Maria entrò e pregò Talia di ritirarsi e di lasciare suo nonno riposare.
La notte trascorse lenta e triste.
Al mattino tutto era pronto per la partenza.
Blind giunse con la sua carrozza per prendere Talia e andare insieme a lei al porto.
La ragazza salutò allora i suoi genitori, mentre invece Arkwin era ancora nella sua stanza.
“Tornate presto, Analopel...” fece la madre di Jamiel “... Las Baias è più bella quando voi siete qui.”
“Analopel!” Arrivando di corsa Jamiel. “Avevi dimenticato questo nella tua stanza!” Dandole il pugnale di Musan. “Portalo con te, così potrai difenderti se incontrerete dei pirati lungo il viaggio!”
“Che sciocchezza!” Esclamò Philip. “Il tragitto verso Minisclosa è tranquillo! Su quelle acque navigano spesso fregate olandesi o spagnole e nessun corsaro oserebbe avventurarsi in quello stretto di mare così sorvegliato!”
La carrozza allora partì e poco dopo raggiunse il porto.
Qui, Talia e Blind erano attesi dall'equipaggio di una nave olandese di proprietà della Compagnia delle Flegee Occidentali.
Saliti a bordo, la nave partì e subito puntò le sue vele verso Minisclosa.
“Non siate triste, milady...” passeggiando Blind sul ponte con Talia, insieme al comandante della nave “... Minisclosa è un posto molto accogliente e sicuro. Vedrete, vi troverete bene e presto ritornerete dalla vostra famiglia a Las Baias.”
"Oh, si..." intervenne il comandante della nave "... Minisclosa è sicuramente un posto che vale la pena vedere."
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Vecchio 08-11-2012, 08.10.52   #719
elisabeth
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elisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella roccia
La sfuriata di Storm mi arrivo' alle orecchie come tempesta di mare....." Sono stata coraggiosa e' vero, ma l'ho fatto sempre colta di sorpresa da avvenimenti che si sono susseguiti uno dietro l'altro e che non mi hanno dato modo di riflettere veramente su quello che stava succedendo.....ora pero' se permettete, siccome dalla terra da cui provengo in genere non salvo Ingrid di mestiere...sono un po' scossa............Il Convento..dite il Convento quello li'........non ho un buon rapporto con i frati...mia madre si rifugia in chiesa a piagnucolare tutte le volete che non mi comporto come lei desidera...come se nostro Signore avesse il tempo di pensare a queste sciocchezze.........."....Alla proposta di Storm di continuare con la scenetta dei due sposi felici non ebbi il tempo di aprire bocca che mi ritrovai difronte al portone del convento......sapeva recitare veramente bene, forse oltre al fuorilegge faceva anche l'attore....e cosi' quando mi chiesero quale malore avessi....un sorrisetto malvagio si dipinse sul mio volto...." Buonasera Padre, e' un paio di giorni che ho la sensazione di sentire strani odori, il cibo mi da' la nausea e strani capogiri mi assalgono durante la giornata......spero proprio di non aspettare un bambino....questo e' un viaggio che abbiamo fatto dopo tanto tempo........e sembra che lo stia rovinando con questo strano malessere.."...non feci in tempo a finire la frase che svenni tra le braccia di Storm
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Vecchio 08-11-2012, 11.48.55   #720
Parsifal25
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Non riuscivo a comprendere se ciò che il comandante Gurenaiz provava per Clio fosse vero o faceva parte del suo piano......, io rimasi in disparte e guardai' la scena che mi sembrava sempre più ambigua: parlava di una principessa che doveva salvare, ma era la stessa?

Tale quesito mi lasciava, alquanto perplesso......improvvisamente, sentì dei suoni simili ad una rissa corsi verso questi ultimi e vidi che il comandante era stato percosso in malo modo.......probabilmente, la sua esuberanza gli aveva regalato ciò......come si suol dire: meglio non esporsi troppo agli istinti, rischi di incappare in qualche brutto guaio. Pian piano mi avvicinai' per portargli soccorso, ma vidi che Lady Clio già andava prendendosi cura di lui.

Non proseguì verso di lui, ma mi limitai' ad osservare come sarebbe andata.
__________________
"Covenant's Love"..... le dolci parole di colei che è entrata nel mio cuore.....

Ultima modifica di Parsifal25 : 10-11-2012 alle ore 12.35.21.
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