I racconti del Bianco e del nero

[Altea]

Rientrai in casa quando improvvisamente udii una musica, era un pianoforte e lentamente seguii quella musica per capire dove provenisse.

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[Guisgard]

Sentenza annuì a Gwen e quando furono entrambi sulla barca lui con il remo la fece allontanare dalla sponda.
Cominciò a remare, facendo scorrere l'imbarcazione su quell'acqua verdastra, tra radici gigantesche che emergevvano dai leggeri spruzzi ed arbusti quasi pietrificati dalle esalazioni lagunari.
Navigarono per un paio di miglia, giungendo dove la vegetazione si faceva folta sulle acque, con gli enormi rami di alcuni alberi alti diversi metri che parevano piegarsi verso la laguna.
Giunsero ad una piccola insenatura, oltre la quale si vedeva un tronco cavo di un qualche albero secolare e probabilmente venerato come sacro dagli indigeni del posto.
Nello stesso istante alla villa sulla scogliera una musica misteriosa e soave aveva raggiunto le orecchie di Altea.
Lei la seguì giungendo davanti ad una porta chiusa.
Oltre di esse qualcuno stava suonando.

[Lady Gwen]

Sentenza fece allontanare la barca dalla riva ed iniziò a remare.
Avanzammo nella laguna, in quell'acqua dalla quale emergevano arbusti, muschi e rocce.
Alla fine, giungemmo ad un'insenatura, nella quale trovammo un albero dal tronco cavo.
Era certamente un posto suggestivo, evocativo e sperai ci fosse con me Elv, ad illustrarmi quei luoghi col suo solito sarcasmo sornione ed ironico.
E dovevo sbrigarmi per far sì che ciò accadesse.

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[Guisgard]

Era un luogo umido, silenzioso, colmo di una vegetazione verdissima e fitta, tra cui strisciavano serpenti giganti, scimmie agili e dai tratti grottescamenti umani, uccelli dal raro ed esotico piumaggio, gatti selvatici ed insetti che volteggiavano in sciami luccicanti sotto i raggi del Sole.
Sentenza fece cenno a Gwen di seguirlo, raggiungendo insieme il grosso tronco cavo.
"A momenti spunterà il progessore." Disse lui. "Resti vicino alla sponda lagunare, in modo che i serpenti non la mordano." Si raccomandò Sentenza, accendendosi l'ennesima sigaretta.

[Lady Gwen]

Sembravamo catapultati dentro un romanzo di Salgari.
Uccelli esotici, serpenti, scimmie, era magico e ancestrale.
Sentenza si avvicinò alla riva e lì scendemmo.
Seguii il suo consiglio, rimanendo dove mi aveva detto di stare, per evitare i serpenti.
"Posso?" gli chiesi, indicando le sigarette.
Ero nervosa, preoccupata e cercavo un modo per rilassarmi, o almeno provarci.

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[Guisgard]

"Certamente..." disse Sentenza a Gwen, porgendole il pacchetto di sigarette.
L'acqua della laguna era piatta e sielziosa, tranne per qualche raro guizzare dovuto ai pesci o a qualche uccello che volava troppo basso.
"Ehi..." ad un tratto lui fissando la laguna "... c'è qualcuno laggiù! Tra quei grossi tronchi nell'acqua!" Indicando a Gwen un punto preciso. "Guardi, Gwen! Sembra... sembra Elv!"

[Lady Gwen]

"La ringrazio" presi una sigaretta e la accesi, facendo qualche tiro.
Cercavo di raccogliere tutte quelle brutte sensazioni inspirando e le buttavo fuori nel momento in cui il fumo della sigaretta veniva lasciato a volteggiare nel silenzio della laguna.
Ad un tratto, Sentenza mi indicò un punto in cui gli sembrava di vedere Elv!
Speravo che fosse lui e che stesse bene, per l'amor del cielo!
"Venga, andiamo a vedere, presto!" gli feci cenno di seguirmi e mi avvicinai senza pensarci mezza volta.
Sentii il cuore riempirsi di speranza fin quasi a scoppiare e speravo davvero in bene!

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[Guisgard]

Gwen si avvicinò alla sponda della laguna per cercare di vedere se davvero ci fosse Elv in acqua e Sentenza era appena dietro di lei.
Ma ad un tratto lui la spinse violentemente fra le verdastre acque.
La ragazza si ritrovò così nella laguna, dovendo nuotare per non affogare.
Ma dal fondale qualcosa si stava risalendo verso di lei.

[Lady Gwen]

Stavo per avviarmi, quando lui mi spinse violentemente in acqua, facendomi urlare.
Maledetto bastardo!
Chi poteva immaginarsi tutto questo?!
Che mi stesse aiutando solo per togliermi di mezzo?!
Ma perché poi?!
Oh ma l'avrebbe pagata, questo era certo.
Annaspai cercando risalire ed inorridii quando vidi che qualcosa si muoveva sul fondo.
No, non gli avrei permesso di farmi fiori, nè ora nè mai.
Così, aumentai il ritmo a cui nuotavo per risalire e sfuggire a quella fine terribile.

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[Guisgard]

Gwen cercò di nuotare più velocemente, in modo da sfuggire a quel pericolo imminente.
Infatti la ragazza aveva visto che qualcosa dal fondale si stava avvicinando.
Era enorme, di un chiarore luminoso e nuotava velocissima verso di lei.
In un attimo la raggiunse, afferrandola per un piede.
Con una forza mostruosa la tirò forse il fondo.
Gwen non poteva fronteggiare quell'essere, qualunque cosa fosse.
Un attimo dopo perse i sensi e poi solo il buio.