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Vecchio 19-07-2011, 02.01.09   #1911
Melisendra
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Melisendra sarà presto famoso
"State cercando di spaventarmi? Pensate che non sappia chi è il Gufo? E' proprio perchè l'ho amato che non posso vedere cosa è diventato..." abbassai gli occhi. "Non mi pento di niente. Ma ora la cosa più importante è Uriel... non posso lasciarlo a lui. Lo ucciderà... o ancora peggio! Se non lo ucciderà, temo ancor di più che possa plasmarlo a sua immagine!" E quello era ciò che mi atterriva. C'erano troppe maledizioni che si trasmettevano come colpe ataviche, col sangue.
"Sono sempre stata sincera con voi e con Gavron. Non c'era ragione per non esserlo. Sapete bene quali sono i miei talenti... o maledizioni, come preferite..." alzai gli occhi al cielo ormai scuro. "Ora si spiega quella malinconia che avevo visto dentro di voi... sapete, ancor più dei miei banchetti, la lettura delle sfumature dell'animo umano è una maledizione maggiore... perchè grazie ad essa avevo trovato del buono perfino del Gufo."
Smontai da cavallo e sbirciai verso la cappellina.
"D'accordo... ora cercate di farvi venire in mente un piano per prendere quella maledetta spada. Se posso essere d'aiuto nel mandare all'aria i piani di Izar, non vedo perchè non dovrei farlo!"
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Vecchio 19-07-2011, 02.17.43   #1912
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
“Beh, se avete visto del buono nel Gufo, allora dovreste rivedere un po’ la vostra capacità di leggere nell’animo umano.” Disse con sarcasmo Guisgard. “Ammesso che quel maledetto abbia davvero qualcosa di umano nel suo animo.”
Tornò a fissare la cappellina.
“Comunque, la malinconia che dite di vedere dentro di me” continuò “non dipende certo dai Taddei… il sangue non conta niente… è il cuore che anima i sentimenti di un uomo… ed io non sarò mai come loro… anche se il cuore, talvolta, fa brutti scherzi…” restò un attimo in silenzio dopo quelle sue ultime parole.
“Un piano? Beh, c’è poco da fare…” riprese “… credo che la spada sia custodita qui sotto, in questo suo dannato covo… ora che conosciamo la sua identità ne sono ancora più certo… infatti non avrebbe potuto nasconderla nel palazzo… lì ci sono troppi occhi indiscreti… quindi non ho molta scelta… devo scendere di nuovo in quest’Inferno a cercare come Orfeo…” sorrise come spesso faceva, con quella sua velata irriverenza “… sperando che anche Orfeo non vi stia antipatico come il buon Paride!”
Cominciò a toccare la cappellina, in cerca del meccanismo che avrebbe aperto il passaggio.
“Il vostro aiuto potrebbe essere prezioso, visto che conoscete meglio di me i meandri di questo luogo… ma vi avverto… laggiù dovrete essere davvero una novella Euridice e parlare il meno possibile!” Si voltò e le fece l’occhiolino.
“Ma come si aziona l’apertura di questo passaggio?” Esclamò poi spazientito.
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Vecchio 19-07-2011, 02.59.48   #1913
Guisgard
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“Si, Sayla, non ho altra scelta.” Disse Icarius. “Devo affrontare quella prova. E’ l’unico modo per riavere Talia…” fissò allora Layla “… stanotte…” tornando a guardare la ragazzina “… sangue animale…” ripeté chinando il capo.
In realtà Icarius era in pena per Sayla.
Aveva paura di questa natura oscura celata in lei.
Sayla allora si rivolse proprio alla padrona di casa e questa annuì alle parole della ragazzina e diede ordine di servire la cena.
Tutti loro si sedettero a tavola, ma Icarius non toccò nulla.
Fissava continuamente il posto vuoto di Talia.
“Milord…” disse all’improvviso Layla “… non è forse di vostro gradimento la cena? O forse è la compagnia che vi infastidisce?”
“Non ho molto appetito stasera, milady.” Rispose Icarius. “Quanto alla compagnia, fortunatamente, a questa tavola ci sono anche i miei compagni e questo mi rincuora da altre forzate presenze con le quali sono costretto a condividere questa cena.”
Layla sorrise.
“Rallegratevi, domani lascerete questo mondo ed i suoi mali.”
“Siete tanto certa che perirò affrontando la vostra prova?”
“Oh, ma io faccio il tifo per voi, milord.” Rispose Layla. “Rammentate? Siete il mio campione ed entrambi abbiamo da guadagnare dalla vostra vittoria.”
Il suo tono era beffardo e tradiva un profondo disprezzo.
“Chiedo scusa a tutti voi, ma voglio restare da solo…” disse Icarius alzandosi in piedi.
“Non è molto cortese, nobile Taddei, ma prego… nessuno vi imporrà la nostra compagnia.” Con un sorriso Layla.
Uscito fuori nel cortile, Icarius cominciò a camminare nervosamente davanti al palazzo.
Fissava il Cielo, con le sue stelle scintillanti e la sua enigmatica Luna.
“Dove sarai?” Si domandava. “Chissà se mi starai pensando… io non posso fare altro che pensarti…” tormentandosi il signore di Capomazda “… Talia… domani finalmente… domani tutto finirà… qualsiasi sia il verdetto di quella prova…”
“Avete paura, milord?” Chiese all’improvviso qualcuno emerso dal buio di quella notte.
“Nishuru, siete voi…”
“Si, milord.” Annuendo l’amico di Sayla. “Mi sono sempre chiesto, quando recitavo le ballate degli antichi eroi, se anche loro avessero mai avuto paura alla vigilia delle loro imprese.”
“Ah, loro non so, ma io credo di averne tanta di paura.” Sospirò Icarius.
“Siete diverso dagli altri nobili che ho conosciuto.” Sorridendo Nishuru. “Il vostro portamento, i vostri modi, non sono diversi, ma nei vostri occhi non vi è superbia, né orgoglio.”
“Immagino che gli eroi di cui cantavate fossero molto più degni di me.”
“Milord, io credo che l’eroe sia un uomo particolare…” rispose Nishuru “… è il coraggio che li distingue dagli altri loro simili… ed essere coraggiosi non vuol dire non aver paura… ma vincerla.”
“Grazie, amico mio.” Sorridendo Icarius.
“Forse dovreste andare a dormire, mio signore.” Fece Nishuru. “Domani vi attende un’impresa non da poco.”
“Grazie, ma resterò ancora un po’ qui…” fissando il Cielo Icarius “… non so perché, ma ho la sensazione che anche mia moglie stia guardando ora questo magnifico Cielo…”
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Vecchio 19-07-2011, 03.22.02   #1914
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Ad un tratto la porta si aprì e Shezan entrò nella stanza.
Talia era ancora seduta sul pagliericcio e fissava il Cielo dalla finestra.
“Vi ho portato la cena, milady.” Disse l’eunuco. “Mangiate e cercate di dormire.”
Posò allora accanto alla ragazza il vassoio con il cibo e l’acqua.
In quel momento, alle spalle di Shezan, Talia notò un’ombra sull’uscio della porta.
L'uomo si avvicinò alla finestra e controllò che tutto fosse in ordine.
"Se vi occorre qualcosa" fece Shezan "chiedete pure a me, milady. Se desiderate confessarvi o ricevire il Corpo di Cristo, vostra sorella condurrà qui il suo confessore." Accennò allora un lieve inchino.
Un attimo dopo l’eunuco uscì dalla stanza e chiuse a chiave la serratura.
Dopo qualche istante Talia udì dei passi che provenivano da fuori, verso il corridoio.
Qualcuno si avvicinò alla porta e restò immobile senza dire nulla.
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Vecchio 19-07-2011, 12.20.00   #1915
Talia
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
Fissavo il cielo da non sapevo più quanto tempo ormai... avevo visto il sole alzarsi e compiere il suo giro per poi calare all’orizzonte, oltre il giardino e la selva che circondava il castello. Avevo osservato il tramonto, ogni minuscolo spostamento, ogni bagliore, ogni nuova sfumatura di colore, poi il buio, la luna e le stelle... migliaia di stelle... proprio come quella sera con Icarius...
Icarius...
Sospirai e mi mossi leggermente, in modo da poter vedere uno spicchio più ampio di firmamento, chiedendomi dove fosse lui e se anche lui lo stesse guardando...
E ben presto, immobile e con la mente lontana da lì, completamente legata ad un cavaliere dagli occhi quasi trasparenti, persi la cognizione del tempo.
Non sapevo per quanto tempo ero rimasta in quella posizione, ma doveva comunque essere molto tardi quando la porta si aprì di nuovo e Shezan entrò nella stanzetta.
Entrò con un vassoio tra le mani e lo poggiò di fronte a me, io non mossi un muscolo e non parlai, non ringraziai né mutai espressione del volto... mi limitai a fissarlo con lo sguardo più gelido e inclemente che avevo, puntai i miei occhi freddi su di lui e non lo lasciai neanche per un istante finché non uscì di nuovo, gettandogli silenziosamente addosso tutto il mio disprezzo e il mio altero contegno.
Shezan richiuse la porta a chiave dietro di sé ma io continuai a non muovermi, quasi non respiravo... tesi le orecchie e udii distintamente i suoi passi pesanti allontanarsi lungo il corridoio, poi scendere le scale... e fu allora che udii un altro rumore: avevo visto un’ombra muoversi vicino alla porta quando Shezan l’aveva aperta, ma non le avevo prestato attenzione, per non richiamare l’attenzione dell’eunuco in quella direzione... in quel momento però udii dei passi provenire da appena fuori la mia porta chiusa, erano passi più leggeri e rapidi di quelli di Shezan ed ero abbastanza certa appartenessero a quella stessa ombra che avevo veduto.
Esitai un istante poi mi alzai, aggirai il vassoio senza degnarlo di uno sguardo e mi accostai alla porta con passo leggero. Qui mi inginocchiai, avvicinai l’orecchio al legno malsano e rimasi in ascolto per un momento... ero certa che vi fosse qualcuno lì, ne percepivo la silenziosa presenza... così, dopo appena un istante, mi feci coraggio e portai la bocca vicinissima al battente...
“Chi c'è?” mormorai “Che cosa vi porta quassù?”
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Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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Vecchio 19-07-2011, 14.01.23   #1916
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Nessuno, in un primo momento, rispose alle parole di Talia.
Poi di nuovo quel rumore di passi proveniente da dietro la porta.
“Stai… stai bene?” Chiese all’improvviso qualcuno dal corridoio.
Un altro indefinito istante di silenzio e poi di nuovo quella voce incerta:
“Sei sola… hai paura? Vuoi che resti qui a farti compagnia? Anche io ho paura, quando resto da solo nella mia stanza la notte…”
Talia riconobbe finalmente quella voce: era quella del piccolo Morgan.
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Vecchio 19-07-2011, 14.25.01   #1917
Melisendra
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Melisendra sarà presto famoso
Lo guardai e scrollai le spalle.
"Di qua... siamo fortunati che non ci siano guardie in superficie, ma probabilmente le troveremo all'ingresso sotterraneo."
Armeggiai con una statua e dietro a una cascata di foglie rampicanti trovammo l'ingresso.
Scrutai nel buio.
"Luce..." gli spiriti mi ubbidirono prontamente e si illuminarono come già avevano fatto nella palude, lanciando bagliori come bizzarri fuochi verdazzurri.
"Euridice, dite? Avete intenzione di lasciarmi qui... Orfeo?"
Gli lanciai un'occhiata scettica e iniziai a scendere l'ampia scalinata.
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Vecchio 19-07-2011, 15.04.49   #1918
Talia
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Morgan!
La sua voce mi giunse sommessa e alterata ma riconoscibilissima.
Chiusi gli occhi e richiamai l’immagine di Morgan alla mente... i suoi occhi luminosi e vivaci, i capelli scurissimi e quella infinita e ingenua gentilezza un po' sfacciata tipica dei bambini.
Eppure adesso la voce di Morgan suonava diversa da come la ricordavo, adesso la sua voce era triste e spaventata, era esitante e tremula... non potevo vederlo, ma avrei giurato che stesse tremando.
“Morgan...” mormorai, tentando di infondere nella mia voce quanta più dolcezza e calore potevo “Morgan... sì, certo che sto bene! Non preoccuparti, piccolo, non succederà nulla di male...”
Sorrisi.
Lui non poteva vedermi, ma ero certa che mi percepisse esattamente come io percepivo lui...
“Sei molto gentile a farmi compagnia, sai? Mi fa molto piacere che tu sia qui con me. Sono felice ora!”
Esitai un attimo poi, più piano, chiesi: “Morgan... non vuoi dirmi che cos’è che ti fa paura? Sai... se vuoi possiamo affrontarla insieme quella paura. E vedrai che insieme riusciremo a cacciarla via!”
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Vecchio 19-07-2011, 15.33.27   #1919
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Lady Morgana è sulla buona strada
Fortunatamente per cena c'era molta carne animale e mi tranquillizzai un poco; bevvi anche molto vino.
Icarius non toccò cibo e Lady Layla si indispettì, ma quando egli gli chiese di potersene andare, la strega acconsentì.
Poco dopo anche Nishuru abbandonò il banchetto.
Quando la cena finì andai nelle mie stanze per cambiarmi prima di andare a "caccia". Indossai la tunica nera dei sicari ed uscii da palazzo.
Mentre attraversavo il giardino vidi Icarius e Nishuru parlare fra di loro; probabilmente di Lady Talia e della prova che Icarius avrebbe dovuto affrontare l'indomani.
Varcai il cancello senza farmi notare dalle sonnecchianti guardie e mi inoltrai nel folto del bosco.
Mi arrampicai su di un albero, mi appollaiai su di un ramo e tesi le orecchie nel tentativo di sentire un qualsiasi rumore nelle vicinanze.
Passò ben mezz'ora prima che udissi un lieve rumore di zoccoli sui ciottoli vicino al fiume.
Scesi dall'albero e mi avvicinai al fiumiciattolo.
Sulla riva opposta a quella ove ero io, un bellissimo cervo si stava abbeverando.
Con un salto passai all'altra sponda del fiumiciattolo, senza che l'animale se ne accorgesse; in poco tempo fui dietro al maestoso cervo e lo assalii.
Mi buttai su di lui e, tenendolo inchiodato a terra con le gambe, lo afferrai dalle corna e gli torsi il collo finchè non sentii un forte schiocco.
Era morto.
Sfilai il pugnale dal suo fodero e, mentre sgozzavo il povero cervo, recitai la solita litania.
"Theenar, Signore del Sangue e Mio Signore. E' vostra figlia, Verdammt la maledetta che vi parla. Come vostra Prescelta vi dono il Corpo e il Sangue di questo Cervo." dicendo ciò presi il Calice Sacro, lo riempii del sangue del cervo e bevvi avidamente.
Il sangue dell'animale mi calmò, ma non come avrebbe fatto del sangue umano.

Per ora mi dovrò accontentare.

Dopo aver prosciugato il cervo di gran parte del suo sangue, tornai a palazzo. Non doveva essere passato molto tempo da quando ero uscita, perchè Icarius e Nishuru stavano ancora discutendo.
Salii le scale per andare nelle mie stanze e vidi, seduto davanti ad una piccola porta, Morgan.
"Ciao, Morgan! Cosa ci fai qui? E' tardi, so che gli altri bambini sono già andati a dormire..." Morgan mi fissò sorpreso ed impaurito.
Mi inginocchiai vicino a lui per tranquillizzarlo.
"Sta tranquillo, Morgan. Non voglio farti nulla."

Ma che cos'ha? Dovrebbe già essere a letto...

Poi sentii un rumore al di là della porta e una voce familiare chiamare piano il piccolo Morgan.

Non può essere...
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"La Morte non è una punizione, ma una liberazione" Dragon Heart.
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Vecchio 20-07-2011, 00.34.11   #1920
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
“Beh, se parlerete troppo, finirà davvero che vi lascerò in questo posto, mia cara Euridice.” Disse Guisgard con sarcasmo a Melisendra, per poi affiancarla nello scendere in quei meandri abbandonati.
I due raggiunsero così il covo dei traditori, che appariva avvolto nel più assoluto dei silenzi.
Guisgard sbirciò da una delle pareti di pietra, assicurandosi che avessero via libera.
“Sembra che la strada sia libera…” mormorò “… rammentate come si arriva alla stanza in cui c’era quel maledetto Izar? Quella in cui mi ha fatto prendere a calci dai suoi tirapiedi? Bene, se si, allora indicate la strada… ma mi raccomando, con prudenza…”
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