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Vecchio 14-06-2012, 08.37.39   #2411
elisabeth
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elisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella roccia
Lord Guxyo sembrava non aver temuto la scossa riusci' ad impatire ordini, perche' nessuna forza in grado di dare aiuto fosse dispersa.....In sogni lontani, avevo vissuto la vita dopo la catastrofe, bambini in lacrime , persone che vagano per raccogliere quello che gli e' rimasto.....genitori che accolgono tra le loro braccia figli mai appartenuti, ed e' in quei momenti, che l'umanita' si affre all'altro senza remore, senza appartenenza, gli aiuti ariivano da ogni contea, villaggio...ogni colore di pelle, ogni lingua da' il suo sostegno...mi scossi da quel sogno lontano e seguii Lady Shoyo....tutti erano fuori e quello che mi parve orribile, fu che il pensiero della Regina andasse al suo giardino.....sentii Vivian chiedere aiuto per il padre...come sentii chiedere aiuto da ogni parte....mi avvicinai a Vivian... " Mia Regina date la possibilita' a chi e' nelle carceri di uscire fuori.....o per loro sara' la fine, ci saranno altre scosse, mi avetet detto di non volere il male della vostra gente, e a meno che non si siano macchiati di qualche orribile omicidio...fateli mettere in un ampio spazio controllati da qualcuno delle vostre guardie, anche se penso che le vostre galere siano vuote..."....Lasciai Vivian per andare verso il giardino.....sembrava intatto....sembrava che nulla lo avesse sfiorato...misi la mano sul cancello e pensai a Reas....speravo che il Monaco gli avesse dato parte dell'antitodo, almeno per tenerlo in vita....il terremoto lo avevano subito anche loro.....la mia mano piano piano accompagno' parte del cancello ed esso si apri'......rimasi a guardare.....e come avvolta da un pensiero lontano vi entrai, fiori stupendi, colori mai visti.....profumi che si miscelavano dall'oriente all'occidente.....ma cosa c'era di raro in quel posto...con quali occhi avrei dovuto guardare.....
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Vecchio 14-06-2012, 08.59.43   #2412
Altea
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Altea ha un'aura spettacolareAltea ha un'aura spettacolareAltea ha un'aura spettacolare
Il bosco ci diede un posto dove nasconderci, un colpo al cuore quando udii che Barius era morto, feci finta di nulla e mi stesi sull'erba bagnata, dispiaciuta.
Guardavo Fyellon.."Mi spiace davvero per quel ragazzo, nessuno in fondo lo ha mai capito" seguì un leggero silenzio "Tylesia? potrebbe essere che il terremoto si sia sentito fino laggiù, dipende dalla profondità dell'epicentro, me lo spiegò il mio maestro...mi auguro tutto sia tranquillo ovunque. Sembra quasi che dobbiamo iniziare noi ad adeguarci alla Natura e non essa a noi...è lei la Sovrana in questo mondo, e noi uomini non abbiamo ancora capito che dobbiamo rispettarla e non crederci superiori."
Mi addormentai, sperando l' Alba arrivasse subito col suo pallore candido a illuminare il giorno.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe

"Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit.

"I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam)

"La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea
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Vecchio 14-06-2012, 15.37.39   #2413
Talia
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
Rimasi in silenzio per svariati minuti, colpita dalle parole della duchessa... era una donna completamente diversa quella che si trovava di fronte a me adesso, era una donna tormentata ed alla ricerca di qualche cosa...
Avevo, adesso, la sensazione che stesse cercando di dirmi qualche cosa, ma che non trovasse il modo per farlo... oppure la colpa era mia, pensai... forse era a me che sfuggiva qualcosa...
“Si...” sussurrai poi “Avete ragione, in fondo... poche sono le cose che contano davvero, e si rischia di accorgersene sempre troppo tardi. Alessandro tagliò il nodo e conquistò l’Asia...” soggiunsi dopo un momento “Quel quadro, milady, che cosa rappresenta, invece?”
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Vecchio 14-06-2012, 16.42.47   #2414
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
“Un momento.” Disse Guisgard, alzandosi dal tavolo ed interrompendo il menestrello. “I personaggi di questo racconto...” avvicinandosi al cantore “... quei nomi...”
“Ehi, voi!” Gridò uno dei presenti al cavaliere. “Perchè avete interrotto il racconto?”
“Quei nomi...” fissando Guisgard il menestrello “... chi sono?”
“Insomma, tornate a sedervi!”
“Al diavolo!” Voltandosi Guisgard. “Andatevene al diavolo!”
“Cosa hai detto?” Alzandosi quello. “Prova a ripeterlo!”
“Calmi, calmi.” Disse Umans, avvicinandosi a Guisgard e riportandolo al suo tavolo. “Ascoltiamo il resto e scopriremo tutto... continua, menestrello!”
Il menestrello allora riprese il suo racconto...

Il giorno seguente la vita riprese a scorrere semplice e chiassosa a Solopas.
La polvere e il vento continuavano, come sempre era stato e sempre sarà, a caratterizzare le giornate della piccola cittadina.
E quando giunse il primo pomeriggio, la locanda di Philow vedeva, come ogni giorno, radunarsi gli uomini del posto a chiacchierare e bere, per rilassarsi dopo la dura mattinata di lavoro che il poderoso Sole della tundra rendeva sempre pesante e sfiancante.
“Vi dico che è andata proprio cosi!” Disse Vision ai suoi increduli ascoltatori. “Ho udito questa storia da alcuni mercanti che hanno fatto sosta a Solopas ieri pomeriggio!”
“Vuoi dire” chiese stupito Hunz “che quel tipo ha sconfitto un mercenario solo per una stupida sfida?”
“Proprio cosi, amico mio!” Annuì Vision.
“E di cosa vi meravigliate?” Intervenne Palm. “State parlando di Feudis, uno dei peggiori criminali della frontiera! E’ il capo della feroce banda Torix, che assale carovane, borghi isolati e piccole ville lungo strade e sentieri. Si dice che sia il più abile guerriero dell’intera frontiera settentrionale!”
“Infatti” aggiunse Vision “e i testimoni giurano che così lo hanno chiamato i suoi due compari! Quel tizzone d'Inferno era proprio il temibile Feudis, il più feroce criminale della zona!”
“E perché mai ha ucciso quel capitano di ventura?” Chiese incuriosito Hunz. “Dopotutto era disarmato e la sua banda aveva razziato tutto il possibile. Senza dimenticare poi che avevano sgominato tutti gli altri membri della pattuglia di guardia!”
“Semplice, vecchio mio!” Rispose lesto Palm con l’aria di chi conosce a fondo questo genere di situazioni. “Feudis è ossessionato dalla sua stessa fama! Non concepisce che possa esistere un guerriero più abile di lui!”
“E non vi è, credetemi, un combattente più abile ed in gamba di Feudis!” Sentenziò Vision.
“Vi sbagliate, Vision.” Intervenne in quel momento una voce alle loro spalle. “Feudis non è il miglior combattente della frontiera.”
Tutti si voltarono stupiti e incuriositi verso quella voce.
Era Andros, che aveva ascoltato a lungo i loro racconti.
“Cosa ne sapete voi di queste cose, Andros?” Chiese quasi con noncuranza Palm.
“Feudis è molto abile, non lo nego...” rispose Andros con un sorriso quasi di beffa. “... ma non è il migliore fra gli spadaccini.”
“Come fate a dirlo?” Chiese Hunz stupito da quei discorsi di Andros.
“Semplice...” rispose questi “... perché io conosco il miglior guerriero della frontiera.”
Tutti lo fissarono allibiti e confusi.
“Vi prendete gioco di noi, Andros!” Esclamò Palm, senza dare molta importanza alle parole del giovane.
“Philow, mi servireste da bere, per favore?” Chiese Hero al locandiere. “Birra, perpiacere.”
Tutti furono meravigliati da quella richiesta.
“Di solito non bevete mai alcolici, voi…” disse il locandiere.
“Oggi mi va.” Rispose Andros con uno strano sorriso.
E dopo aver svuotato tutto il suo boccale, rivolgendosi a tutti i presenti, disse:
“Parlate di guerrieri e cavalieri. Ma li conoscete davvero? Ne avete mai visto uno in azione? Sapete cosa vuol dire colpire un uomo e lasciarlo agonizzante nelle lamiere della sua corazza? No, voi parlate di cose che non concepite nemmeno…”
Poi rivolto a Palm: “Guidate tutto il giorno una carretta colma di concime e letame, ma sapete che differenza c’è tra quella ed un destriero armato pesantemente? Sapete dare la caccia a mucche, maiali e polli… ma non immaginate nemmeno cosa significhi combattere contro un cavaliere bardato di ferro, che si muove e attacca ad una velocità che frantuma i vostri più semplici ed immediati pensieri! Non immaginate nemmeno cosa si provi a seguire un nemico attraverso la fessura del proprio elmo, dove perderlo vuol dire essere scoperti, senza difese, alla mercè della sua lancia o della sua spada! Capite di cosa sto parlando, Palm? Lo capite o sapete solo raccontare storie di cavalieri dopo aver bevuto con i vostri amici?”
“Sembrate molto esperto di queste cose, Andros…” intervenne Hunz profondamente colpito dalle parole del giovane.
“Già...” chiese Vision “... come fate a conoscere tanto bene questo genere di faccende?”
“Semplice, amici miei…” rispose Andros con un ghigno quasi visionario “… perché sono io il miglior cavaliere di tutto il ducato!”
Un irreale silenzio calò nel locale a quell’incredibile dichiarazione.

Rotto solo, dopo alcuni istanti, da Palm che rispose quasi con disprezzo:
“La birra ed il Sole vi hanno dato di volta al cervello!”
“Lo immaginavo, Palm.” Disse sarcastico Andros. “Sapevo che avreste risposto così. E sta bene. Radunatevi tutta nella piazza. Inizia lo spettacolo!”
Detto questo corse via dal locale.
Attraversò di corsa la strada principale della cittadina, passando proprio davanti al suo emporio.
Qui fu visto da Chymela.
La ragazza si era accorta dello stato in cui si trovava il marito e vedendolo andare verso la vecchia miniera sentì il cuore come fermarsi.
Sapeva che quegli antichi fantasmi avevano ancora una volta vinto Andros...


La duchessa non rispose a quella domanda di Talia.
Un irreale silenzio scese nella sala.
“Ci sono molti ritratti in questo castello...” disse all'improvviso, rompendo quel silenzio “... ed ancor più nel palazzo di Capomazda... e talvolta i ritratti sono come fantasmi... ti perseguitano, ti tormentano...” esitò “... ma non voglio parlare di queste cose ora... hai fame?” Chiese alla ragazza. “Io si...” e suonò il campanellino.
Un attimo dopo, Paolo si presentò nella stanza.
“Portateci qualcosa di fresco...” disse la duchessa “... succo di frutta... e dei biscotti.”
“Si, milady.” Annuì Paolo, per poi uscire.
“Non devi mai fare troppe domande.” Rivolgendosi la duchessa a Talia. “Potresti rischiare di apparire invadente, o peggio ancora interessata. Le persone in genere amano che gli altri si interessino a ciò che fanno o dicono. Tu invece non devi mai concedere troppo la tua attenzione o il tuo interesse agli altri. Mai. Neanche a chi ti è superiore per sangue o ruolo. A loro devi rispetto, obbedienza, lealtà. Non interesse. Rammentalo, Talia.”
In quel momento alcuni servitori portarono ciò che la duchessa aveva chiesto.
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Ultima modifica di Guisgard : 14-06-2012 alle ore 16.56.02.
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Vecchio 14-06-2012, 18.33.59   #2415
Talia
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Ed improvvisamente mi resi conto del fascino, quasi dell’ ammirazione, che suscitava in me quella donna... quella sorta di dura corteccia, contro la quale mi ero scontrata in un primo momento, si era lentamente ammorbidita ed ora, in modo del tutto inatteso, quella donna mi appariva per ciò che era: una persona fuori dal comune, una di quelle persone di cui si leggeva nei libri e nelle leggende... un personaggio misterioso ed incredibile...
E poi vi era qualche cosa di speciale nelle sue parole, che mi rammentava i precetti del Maestro.
Sorrisi, dunque, a quel suo brusco cambio di tono e di registro... e, quasi che quel discorso si fosse fatto troppo opprimente per lei, lo deviò.
“Sono consigli preziosi, milady...” sussurrai dopo che i servitori ebbero lasciato tutto su di un basso tavolino di fronte alla loro signora e furono usciti di nuovo “Davvero preziosi! Una cosa mi chiedo, tuttavia... mi chiedo, onestamente, che cosa mai Vostra Grazia possa vedere in me per ritenere opportuno dedicarmi tanto tempo e tanta attenzione...”
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Vecchio 14-06-2012, 19.41.28   #2416
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Guisgard più ascoltava quella storia, più fremeva.
Era visibilmente agitato e tradiva una viva inquietudine.
Più di una volta, durante il racconto, il cavaliere era stato sul punto di interrompere nuovamente il menestrello e solo l'intervento di Umans gli aveva impedito questo suo proposito.
Il menestrello poi si fermò di nuovo, stavolta per bere ed assaggiare qualcosa che alcuni dei presenti gli avevano offerto.
Guisgard allora ne approfittò per avvicinarsi nuovamente al cantore.
“Quei nomi...” disse il cavaliere “... i nomi dei protagonisti... a chi appartengono?”
“Alla fine della storia” rispose il menestrello “comprenderete... altrimenti rovinerete il racconto.”
“Voglio solo sapere di quei due nomi.” Fissandolo Guisgard.
“Forse non hai capito, amico...” avvicinandosi a lui alcuni dei presenti “... qui vogliamo sentire la storia senza le tue continue interruzioni...”
“Massì, ora riprenderà il racconto!” Esclamò Umans. “Forza, menestrello! Riprendi a narrare!” E riportò Guisgard al tavolo.
Il menestrello ricominciò a suonare...

Andros giunse di corsa alla vecchia miniera.
Era sudato per l’intensa calura ed eccitato per quello che stava per fare.
Sentiva il cuore pulsargli con vigore nel petto ed un sorriso beffardo, simile ad un ghigno, gli si era fissato sul volto.
Raggiunse uno spuntone di rocce seminascosto da un folto cespuglio di rovi.
Qui, spostando alcune di quelle pietre, liberò un piccolo cunicolo e vi si calò dentro.
Era scuro la sotto, ma Andros si muoveva come chi conosceva bene il posto in cui si trova.
Seguirono alcuni infiniti istanti di irreale silenzio, ravvivati solo da un debole vento che faceva svolazzare qualche ramo secco tra le pietre e il terreno.
Ad un tratto, avvolto da una leggera nuvola di polvere, una figura emerse da quel cunicolo, impugnando qualcosa che sembrava quasi ardere per i bagliori che emanava.
Nella piazza in tanto, seguendo lo strano invito di Andros, tutti si erano radunati.
“Questa poi…” disse agli altri Palm “… un tipo, abituato a buttar giù succo di frutta, beve una birra che gli da alla testa e noi tutti a dargli corda!”
“Nessuno ti obbliga a star qui.” Rispose Hunz.
“Resto perché voglio proprio godermela questa bravata!” Disse Palm.
Ad un tratto, si udì un sibilo lontano.

E subito dopo, come condotto dal vento, Andros giunse nella piazza come un antico condottiero romano, pronto a meravigliare il popolo con il suo trionfo.
Restò alcuni istanti a fissarli compiaciuto, per poi estrarre la sua spada e mostrandola a tutti loro.
“Allora? Avete perso la voce?” Gridò Andros sovreccitato al centro della piazza.” Basta così poco per intimorirvi tutti?”
“Che mi venga un colpo!” Esclamò Hunz. “Andros… cosa significa?”
“Lo scoprirete presto!” Rispose Andros ridendo di gusto. “Avanti, si alza il sipario!”
Hunz si avvicinò allora al ragazzo e pian piano, come tante pecore che seguono cieche il proprio pastore, lo imitarono tutti gli altri abitanti della cittadina.
“Andros… ma come è possibile tutto ciò?” Chiese come intontito Vision.
“Ve l’avevo detto, no?” Rispose Andros. “Che ero io il miglior spadaccino in circolazione!”
Poi, fissando Palm, aggiunse:
”Avanti, mio buon amico… se ricordo bene i cavalieri e le armi sono la vostra passione! Avvicinatevi e guardate la mia spada! Avanti, avvicinatevi tutti!”
Attorno a lui si formò allora una vera e propria ressa.
Tutti erano incuriositi e meravigliati dalla superba spada del loro concittadino.
“Ma dove avete trovato questa meraviglia, Andros?” Chiese Hunz, ancora stupito.
“Sono stato educato sin da piccolo all'arte cavalleresca.” Rispose Andros. “Ho combattuto in decine di giostre ed ho partecipato a varie battaglie! Ed al mio fianco c’era sempre questa inseparabile compagna!” Concluse poi indicando la propria spada.
“Incredibile…” mormorò uno sbigottito Palm.
“Ha un nome questa spada messere?” Chiese un ragazzino a Andros.
“Certo che ha un nome!” Rispose lesto il taddeide. “Il suo nome è Parusia!”
“Parusia…” ripeté quel ragazzino con gli occhi sognanti.
“Ora è giusto che vi dimostri la veridicità delle mie parole!” Disse Andros ai presenti. “Siete un cultore di armi da guerra, vero Palm?”
“Io?” Ripeté questi quasi cadendo dalle nuvole. “Certo… immagino di si…”
“Lo siete oppure no, amico mio?” Chiese con decisione Andros.
“Certo che lo sono!” Rispose Palm riprendendosi dallo stupore causato da quella strabiliante situazione.
“Bene. E possedete uno scudo degno di tal nome?” Chiese Andros con il tono di chi ha dimestichezza verso questo genere di cose.
“Ho uno scudo acquistato ad una fiera ed appartenuto ad un arimanno longobardo!” Rispose con orgoglio Palm. “Un vero gioiello per chi conosce le armi e l'abilità degli armaioli di quel popolo!”
“Bene.” Disse Andros. “Andatelo a prendere, per favore. E quando sarete pronto, appendetelo a quell'albero laggiù.”
Palm corse a casa sua e fece come gli aveva chiesto Andros.
Tornato nella piazza, posizionò sull'albero il suo scudo ed attese.
“Sono pronto, Andros!” Disse verso il taddeide. “Quando volete!”
Andros allora montò in sella ad uno dei cavalli legati davanti alla locanda e si lanciò velocissimo verso l'albero su cui era stato posizionato lo scudo.

E quando gli fu a tiro, il taddeide lo colpì con un violento e preciso fendente, spaccandolo in due parti perfettamente uguali.
“E’ incredibile!” Gridò Hunz. “Ha tagliato in due quello scudo, stando in sella al cavallo! E con un colpo solo! Mai vista una cosa simile! Deve avere un'abilità straordinaria!”
E la stessa meraviglia si diffuse tra i presenti.
Qualche attimo dopo, Andros ritornò fra loro e fu accolto da tutti come un eroe.
..

“La solitudine” mormorò la duchessa “è come una lenta fiamma... troppo piccola per essere vista, eppure abbastanza forte da consumare pian piano ogni cosa al suo passaggio... non impietosirti...” cambiando vagamente tono “... non solo i vecchi e i malati sono soli... no, affatto... quasi tutti lo siamo... e sono soprattutto le persone speciali, fuori dal comune, ad esserlo di più... anzi, a rendersi conto di essere soli... gli sciocchi e gli stolti non ci badano... loro sanno confondersi con la moltitudine e la massa... sono invece i grandi che soffrono di solitudine... molti hanno cercato di dare un volto o un'immagine alla solitudine, eppure solo una volta io ho davvero visto la raffigurazione della solitudine... in un ritratto...”
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Vecchio 14-06-2012, 20.19.11   #2417
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Altea poco dopo si addormentò.
Feci sogni inquieti, dove immagini confuse le rammentavano di Tylesia, dell'Avvilente Costumanza e degli uomini che volevano sacrificarla.
Sognò poi del suo maestro e del naufragio del Carrozzone di Goz.
E alla fine di nuovo Tylesia con il suo monumentale splendore gli apparve nel sonno.
Ma in tutti quei sogni confusi e inquieti, qualcosa sembrava sempre rincorrersi.
Qualcosa di misterioso ed indefinito.
Qualcosa che appariva come una presenza costante, eppure reale.
Vicina, da potersi quasi vedere.
Poi, le prime luci del giorno destarono Altea dai suoi sogni.
Accanto a lei vi era Fyellon.
“Buongiorno, milady.” Disse sorridendole.
Anche la selva si era svegliata e la paura del terremoto sembrava essere stata dimenticata.
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Vecchio 14-06-2012, 20.23.10   #2418
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Elisabeth cominciò a guardare nel giardino.
In quel momento colori, profumi e suoni invasero il suo cuore.
Qualcosa di incomprensibile stava prendendo forma davanti a lei, facendola quasi sentire come parte di quello scenario.
Ad un tratto però, una mano forte afferrò la sua spalla.
“Qui non si può entrare senza il permesso della regina.” Disse il soldato. “Uscite, milady.” E richiuse il cancello del giardino, per poi riaccompagnare la maga dalla regina.
“Dite che dovremmo far uscire i prigionieri dalle prigioni?” Fissando Elisabeth. “Si, forse avete ragione... conducete i prigionieri nell'anfiteatro.” Ordinò ai suoi. “Resteranno lì, sorvegliati, fino a quando la situazione tornerà normale.”
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Vecchio 14-06-2012, 22.03.31   #2419
elisabeth
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elisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella roccia
Ero letteralmente rapita, la mia mente sembrava dissolta insieme ai profumi e a una figura che sembrava materializzarsi.....un tocco umano...mi fece sobbalzare..." Mi spiace, non so neanche come ci sia finita qui...."...Tornai dalla Regina,avendo la mente e il cuore in tumulto...la regina sembrava presa da mille pernsieri e quando mi vide,mi comunico'che i prigionieri sarebbero stati messi in liberta' vigilata nell'anfiteatro di Tylesia....." Vi ringrazio ....per aver ascoltato almeno questa mia richiesta, sarebbe beneandare a vedere se ci sono persone che hanno bisogno di aiuto"....mi avvicinai a Vivian.." Forse possiamo avvicinarci a vostro padre, non credo che qualcuno possa impedirci du vedere se hanno bisogno diaiuto ".....e cosi' mi avviai e mi avvicinai ad un gruppetto di uomini erano seduti a terra e alcuni soldati li controllavano.....notai subito il precettore e mi avvicinai a lui " Vedete Vivian ? vostro padre sta bene, non e' cosi' Messere ?...."...Il mio sguardo ando' oltre emiparve di scorgere una figura nel giardino, sembrava Reas...non poteva essere.....non poteva essere tornato senza che io lo avessi saputo......Stava bevendo da una coppa.....Dio mio, non aveva senso..eppure era li'..lo vedevo.." Perdonatemi Vivian solo un momento e ritornero' da voi".....Tornai verso il giardino e Reas sembrava dissolversi lentamente.....ero talmente presa, che non mi accorsi di un Cavallo che veniva verso di me, ilcavaliere non fece in tempo e fui sbalzata a qualche metro...... Mi sembrava di essere entrata in quel meraviglioso giardino..eppure una voce mi stava chiamando
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Vecchio 14-06-2012, 22.40.41   #2420
Altea
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Altea ha un'aura spettacolareAltea ha un'aura spettacolareAltea ha un'aura spettacolare
Il mio sonno non fu per niente rigenerante ma confuso e contornato di sogni...di tutto ciò che avevo vissuto fino ad ora..

"Quel giorno che partimmo sul Calars e mi apparve il maestro che mi guardava fuori dalla finestra della sua casa mentre la madre severa lo richiamava e la sua decisione di imbarcarsi con me e il lungo viaggio....e i cigni, quei meravigliosi cigni che nuotavano quasi a ruota e che nessuno sembrava potesse separarli e messer Goz che comandava il Carrozzone...e poi il buio.. il fiume e la corrente che mi portavano via da tutto ciò e dal mio maestro per sempre.
E d'un tratto apparve Tylesia, maestosa, splendente e quasi surreale per la sua bellezza, il palazzo reale, Finn Roma che suonava...e di nuovo...le porte di Tylesia aperte, le porte del palazzo aperte ma soprattutto le porte del Cancello del Giardino aperte e il chierico proprio vicino alla Regina inginocchiata piangente tra i fiori.
E d'improvviso il volto di Sir Orco e la consorte che mi fissavano, quei viaggiatori che incontrammo e sfidarono l'Avvilente Costumanza e sentii di nuovi quei rintocchi delle campane...e mi portarono nella fucina e mi vidi prendere la spada col rubino e davanti a me solo la Corazza Rossa e migliaia di topi che mi circondavano ovunque.
Mi vidi ad un tratto sopra un altare pagano avvolta da quel velo bianco e Heyto che si avvicinava piano verso me, e scopriva il velo..."

Mi svegliai di soprassalto, il sole era sorto da un pò ed ero scossa da tutti quei sogni, ebbi come la sensazione di aver rivissuto di nuovo tutto il mio passato, ad eccezione di quel sogno della regina piangente nel giardino che mi perseguitava...sembrava qualcosa si nascondesse dietro tutti questi avvenimenti.
Fui destata dalla voce di Fyellon che mi sorrideva e preferii come sempre non raccontargli nulla di questi sogni, mai lo avevo fatto...anche perchè lui era incredibilmente scettico.
Mi alzai di scatto "Fyellon buongiorno, siete stanco? Io...ho dormito male, sarà stato per colpa di quella scossa di terremoto ma sembra sia tutto tranquillo ora ed è meglio che partiamo, che ne dite? Camminiamo per la selva in modo da non farci scoprire?"
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Saggio Lo re Artù k’avemo perduto (Mario de Matteis, Antonio Trinchese) Hastatus77 Libri 4 30-07-2011 13.07.54


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