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Vecchio 31-07-2011, 11.20.50   #2021
Talia
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Feci mezzo passo avanti e mi trovai di fianco a Lho. Con un movimento leggero, quindi, mossi una mano e la posai su quella del guerriero che già stava stringendo l’elsa della sua spada.
“Shezan...” dissi allora, modulando il tono e parlando con calma per non spaventare il piccolo Morgan, ancora adagiato tra le mie braccia “Shezan, vi prego... pensate a ciò che state facendo. Pensate alla vostra condizione! Voi siete fedele alla vostra signora, e questo vi fa onore... ma può qualcuno chiedervi tanto? Può essere, lo scotto di tale fedeltà, la pace della vostra anima? Della vostra... o di quella di questi bambini? Shezan, voi avete una scelta... ognuno di voi ne ha una... c’è sempre una scelta, non lo dimenticate! Accettate la vostra condizione e lasciate che i vostri cuori trovino finalmente pace!”
Senza abbassare gli occhi da quelli dell’eunuco neanche per un istante, lasciai libera la mano di Lho e tornai a stringere il piccolo Morgan, carezzandogli lentamente la testa e i capelli scuri.
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Vecchio 01-08-2011, 03.49.28   #2022
Guisgard
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Shezan fissava Talia, mentre questa parlava con tono calmo, ma deciso.
“La mia anima, milady…” mormorò l’eunuco “… deve tutto a lady Layla… tutto.”
Allora estrasse la sua scimitarra e si avvicinò.
Un attimo dopo calò il buio su tutti loro.

“Talia…” chiamò Icarius “… Talia, ti prego svegliati… Talia, sono io…”
Talia aprì gli occhi, come se il Sole radioso del mattino avesse danzato sul suo volto fino a quel momento.
Il verziere era rigoglioso e luccicante in quella luminosa mattinata di Agosto.
Una lieve brezza accarezzava gli alberi e sfiorava i cespugli, diffondendo nel cortile il profumo ed i petali dei meravigliosi fiori che crescevano in quel luogo.
“Talia, come stai?” Chiese Icarius, accarezzandole il volto e poi i capelli.
In quel momento anche Morgana, Lho, Nishuru e Luna si destarono da quel sonno che li aveva presi improvvisamente.
“Milord!” Esclamò Lho. “Che Dio sia lodato! Siete salvo!”
Icarius annuì.
L'Arciduca si voltò poi verso Morgana e le sorrise.
Non sembrava più esserci nessuno oltre loro in quel luogo.
Il palazzo, il cortile ed il verziere apparivano infatti deserti.
“Cosa è accaduto a questo posto?” Domandò turbato Lho. “Dov’è finito quel dannato eunuco? Ed il piccolo Morgan?”
“Forse finalmente la pace è giunta in questo infelice luogo…” sussurrò Luna voltandosi dove si trovavano le tombe.
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Vecchio 02-08-2011, 17.28.47   #2023
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Lady Morgana è sulla buona strada
Ovunque vi erano tombe. Quella agghiacciante visione mi gelò il sangue nelle vene. Rimasi ferma con gli occhi pieni di orrore.
Mi chiesi perhè pgni voltache vedevo delle tombe, vedevo la sua anima dannata.
Ksajel vagava tra le tombe, il sangue zampillava dalla ferita al collo, una ferita di cui ero io la causa.
Mi nascosi la faccia tra le mani, cercando di nascondere i miei occhi pieni di lacrime. Capii finalmente perchè stavo aiutando Icarius nel riavere Talia.
Anche io ero stata innamorata, ma visto che il mio amore mi era stato strappato cercavo di crogiolarmi nella dolcezza dell'amore dell'Arciduca e della Granduchessa.

Ksajel, perchè mi hai salvata? Perchè ti sei messo in mezzo? Tu sei morto... preferirei essere morta io, quel giorno maledetto, perchè non posso esistere senza di te!

Shezan apparve improvvisamente, minacciando tutti noi e prontamente Lho gli propose un duello, probabilmente sicuro di vincere.
Ma Talia si mise in mezzo. Fortunatamente.
Poi il buio.
Quando mi risvegliai Icarius era lì, chino su Lady Talia e nel frattempo Shezan e Morgan erano spariti.
Mi guardai intorno, cercandoli, ma invano.
"Nobile Taddei! State bene, fortunatamente! Ma... qualcuno sa cos'è successo?"
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Vecchio 02-08-2011, 20.56.40   #2024
Guisgard
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Un mondo fatto di tristezza, rimpianti ed un lontano eco di cose perdute attraversò in quel momento lo sguardo di Morgana.
Quello sguardo profondo e vivissimo che aveva sempre illuminato il suo volto, ora appariva appannato da un qualcosa che sembrava provenire da molto lontano.
Icarius le tese la mano.
“E’ finita, amica mia…” sussurrò sorridendo “… la vendetta dei morti non potrà più raggiungerci, ora che ancora loro hanno ritrovato la pace eterna.”
“La Gioia è dunque vinta, mio signore?” Chiese Lho avvicinandosi all’Arciduca.
“Lo sapremo solo vivendo, amico mio…” rispose Icarius fissando il cielo che cominciava a tingersi con i colori del crepuscolo.
“Ma perchè è accaduto tutto questo?” Domandò il guerriero. “Perché avevano tanto odio verso di noi?”
“L’odio nasce sempre dalla paura, dalla sofferenza e dal dolore…” sospirò malinconico l’eroe taddeide “… tutta questa storia mi ha insegnato che la vita va vissuta attimo dopo attimo, senza sprecare mai nulla… perché nulla ritorna… ed io ne ho già perso tanto di tempo… aveva ragione mio zio… che sciocco sono stato… e quando avrei voluto parlargli, lui non c’era più…”
“Ma…” mormorò stupito Lho “…ma voi parlate del vostro passato… com’è possibile?”
“Si, amico mio…” sorridendo Icarius “… rammento ogni cosa… e ora voglio solo recuperare tutta la Gioia andata perduta.” Voltandosi poi verso Talia.
Allora mostrò alla ragazza il ciondolo con il suo volto che Layla le aveva strappato.
“Questo è tuo, gioia mia…” sussurrò Icarius “… ed il suo posto è sul tuo cuore, dove è sempre stato…”
“Torniamo a casa, amici miei.” Disse poi rivolgendosi a tutti loro. “Capomazda ci attende.”
“E credo che anche al grande Tempio qualcuno fra noi è atteso.” Fece Nishuru avvicinandosi a Morgana e sorridendole. “Ma per quanto tu hai fatto per Capomazda ed i suoi signori, anche per te ci sarà qualcosa da festeggiare laggiù!” E le fece l’occhiolino.
“Recitaci qualche verso sulla strada del ritorno, mio buon bardo!” Disse Icarius a Nishurù, mentre stringeva a sé Talia.

“Paure, sospiri e sogni in quest’Estate di ginestre,
mentre il popolo vi attende, fra canti balli e giostre!
Non la forza, né l’astuzia hanno vinto quest’impresa,
ma le armi di Amore questa terra gioiosa l’hanno resa!
Di affrettarci a ritornare a Capomazda, amici, ora direi!
Gran festa ci attende per aver domato La Gioia dei Taddei!

Recitò Nishurù per l'Arciduca e sua moglie.
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Vecchio 03-08-2011, 17.36.36   #2025
Talia
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
Camminavo nel buio, lentamente, un passo dopo l’altro. Camminavo e muovevo lo sguardo intorno: ricordavo le tombe, le parole dei miei compagni, l’arrivo di Shezan, le sue minacce, Morgan che teneva le braccia strette intorno al mio collo... e poi quel buio. Continuavo a chiedermi dov’ero finita. Continuavo a chiedermi dov’erano finiti tutti.
Fu allora che avvertii una presenza alle mie spalle, mi voltai quindi di scatto e la vidi... bellissima, con quei suoi occhi di quel verde brillante e quel sorriso tenue.
“Non dovresti indugiare in questo luogo!” disse gentilmente “Non più, adesso che tutto è finito!”
“Gyaia!” mormorai sorpresa “Ma dove siamo? Cos’è accaduto?”
Lei sospirò, poi si guardò intorno...
“Siamo là dove eravate stati condotti con l’inganno... là dove dimorano le anime senza pace... ma adesso, che tutto è finito, questo luogo non esiste più. Non devi dunque più restare qui.”
“Finito...” ripetei, mentre il mio cuore accelerava per la gioia e l’eccitazione “Adesso tutto è finito? Icarius dunque ha vinto! Sta bene! E Layla... Layla se n’è andata?”
Gyaia sorrise e annuì: “Se n’è andata! Forse, alla fine, anche lei riuscirà a trovare pace!”
“Chi era Layla?” domandai allora, non riuscendo più a trattenermi.
“Layla...” l’antica granduchessa sospirò “Layla era solo una donna. Una donna che ha conosciuto la più sublime delle gioie e il più atroce dei dolori...”
“Era crudele!” mormorai.
Gyaia scosse la testa: “No... la sua unica colpa è stato il non essere stata capace di aprire il suo cuore al perdono... ha serbato rancore e quel rancore è diventato la sua stessa condanna. Ma forse non è stata tutta sua la colpa...” i suoi occhi parvero perdersi lontano in quel momento, un leggero sorriso le aleggiò sulle labbra “Lui era così bello, così fiero e coraggioso... ciò che diceva, i suoi modi, la sua voce, i suoi occhi... tutto di lui era affascinante!”
“Ardeliano?” chiesi, con un fil di voce.
Lei tornò a guardarmi, come se quel pensiero le avesse fatto scordare la mie presenza, poi di nuovo sorrise: “Si, Ardeliano! L’ho amato tanto... fin dal primo giorno, fin dal primo momento... e fino all’ultimo!”
Anche io sorrisi.
“Tuo marito gli assomiglia in modo sorprendente!” proseguì lei dopo un istante “E so ciò che tu provi. Sai, ho visto come lo guardi... ho osservato il tuo cuore mentre sei con lui...”
Abbassai appena gli occhi, pensando ad Icarius...
Icarius...
“Io non posso stare senza di lui! Io senza di lui non sono niente!” mormorai. Esitai per un istante, poi sollevai di nuovo gli occhi su di lei “Gyaia... lui sta bene? Hai detto che Layla se n’è andata... ma lui? Ti prego dimmi che non gli è accaduto niente!”
Gyaia mi fissò per un istante poi, con un gesto della mano, mi invitò a voltarmi...
E lo vidi.
Veniva verso di me, sorridendo...
Udii la sua voce, mi chiamava...
“Icarius...” gridai, correndogli incontro “Icarius...”

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“Talia…” chiamò Icarius “… Talia, ti prego svegliati… Talia, sono io…”
Aprii gli occhi, la luce era forte e dovetti socchiuderli di nuovo perché si abituassero...
Vidi uno stralcio di cielo, il verde di qualche albero sopra di noi... poi all’improvviso i suoi occhi, il suo sorriso e udii la sua voce...
“Icarius!” esclamai, con la voce che mi si rompeva per l’emozione e la gioia.
Mi tirai su in fretta e gli gettai le braccia al collo.
“Oh, Icarius...” mormorai, poggiando la fronte contro la sua spalla “Icarius, sei qui! Grazie al Cielo, sei qui!”
Tutto avveniva in fretta per me, troppo in fretta... Icarius, Sayla, Lho, Luna e Nishuru... stavano bene, stavano tutti bene... e io ero così felice...
Le parole di Gyaia continuavano a vorticarmi in mente, ma erano così lontane, ormai...
Layla e Shezan erano così lontani nella mia memoria...
Morgan... pensai a Morgan e pregai che avesse trovato pace...
Ora che Icarius era di nuovo con me, tutto mi sembrava assumere un aspetto diverso, un senso ed un valore diversi...


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“Ma…” mormorò stupito Lho “…ma voi parlate del vostro passato… com’è possibile?”
“Si, amico mio…” sorridendo Icarius “… rammento ogni cosa… e ora voglio solo recuperare tutta la Gioia andata perduta.” Voltandosi poi verso Talia.
Allora mostrò alla ragazza il ciondolo con il suo volto che Layla le aveva strappato.
“Questo è tuo, gioia mia…” sussurrò Icarius “… ed il suo posto è sul tuo cuore, dove è sempre stato…”
Alzai gli occhi su mio marito e lo osservai per un istante, incredula...
Aveva recuperato la sua memoria... ed era lì in quel momento... era lì con me... per me...
I miei occhi si mossero dal suo volto al ciondolo, per poi tornare a lui...
Lentamente presi il medaglione, stringendolo nel palmo della mano, quasi avessi paura che tutto mi sfuggisse di nuovo via... ma poi i suoi occhi e quel suo sguardo sicuro, sereno, rassicurante... sorrisi, infine, e rimisi il ciondolo al collo...
“Già!” sussurrai al suo orecchio, giocherellando con i capelli dietro la sua nuca “Qui sul mio cuore, dove è sempre stato e dove sarà sempre!”
Ma era tardi e noi fin troppo avevamo indugiato in quel luogo...
Gli altri stavano già riprendendo la via del ritorno, io abbandonai la testa contro la spalla di mio marito e sorrisi al canto di Nishuru.
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Vecchio 03-08-2011, 17.39.38   #2026
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Lady Morgana è sulla buona strada
Guardai Icarius negli occhi e sorrisi. Felice che per loro fosse finalmente tutto finito. Layla era morta e con lei la maledizione. La Gioia dei Taddei era stata sconfitta.
"Avete ragione, Nobile Taddei. Sono molto felice per voi. Ma, mi rattrista ricordarlo, dobbiamo tornare a Capomazda e credo che là non ci aspetti la Pace."
Mi voltai poi verso Nishuru.
"No, Nishuru. Credo che purtroppo, almeno per me, non ci saranno festeggiamenti e non ci sarà tempo per tornare alla Tana. Vorrei invece prendere parte alla probabile Guerra che imperversa. Mi accetterete come vostra combattente, Arciduca?" chiesi speranzosa.
Constatai che non volevo farlo per Icarius o Talia. Il loro Amore ora era salvo, ma solo per poter uccidere liberamente. Perchè se sei un sicario e uccidi nell'ombra, vieni considerato un figlio del demonio, ma se sei un cavaliere che uccide per la sua terra, allora verrai ammirato.
"E prima di andare. Luna, Nishuru, vorrei confidarvi una cosa. Sayla è il mio vero nome ed è molto importante che manteniate il segreto. Comunque, anche dopo che la guerra sarà finita, io non verrò alla Tana. Andrò ad Alkatroz. Là c'è la mia famiglia." abbassai lo sguardo, imbarazzata per tutte quelle improvvise rivelazioni.
Poi ascoltai le parole di Nishuru e mi persi nei miei pensieri.
Ma avevo un unico pensiero fisso.

Ksajel...
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Vecchio 03-08-2011, 17.42.38   #2027
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Lady Dafne sarà presto famosoLady Dafne sarà presto famoso
Quante cose erano successe in quel poco tempo: il bambino mostro morto come pure la strega, sua madre; tutti i prigionieri liberati e, la cosa più importante, Pasuan aveva riacquistato la vista! Lo guardai intensamente, finalmente i miei occhi si specchiavano nei suoi e vi potevo leggere i suoi sentimenti.
Lo seuguii quando decise di avvicinarsi alla chiesetta. Continuavo a guardarmi intorno lungo la strada, c'erano una moltitudine di fiori di campo davanti a noi. Cerdo che fossero fioriti alla morte della megera, se così non fosse stato non mi sapevo spiegare come mai prima non li avessi notati.
Entrammo in chiesa, Pasuan si chinò a pregare, io rimasi più in dietro, in piedi con la testa bassa. Ringraziavo la vergine per averci fatti uscire da lì e per aver permesso che Pasuan potesse tornare a vedere. Sentii poi i suoi discorsi con il prete, acconsentii ad accendere una nuova candela. Posi la mia mano sopra quella di Pasuan e, guardandolo negli occhi, demmo fuoco allo stoppino.
Poi egli parlò

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“Padre…” aggiunse poi “… questa è la donna che amo e già ho perso troppo tempo lontano da lei… voglio che diventi mia moglie… ora.”
Spalancai la bocca, non sapevo cosa dire, mi morirono le parole in gola per la sorpresa ma il mio sorriso fu più elequente di mille altre parole. Abbassai poi lo sguardo e mi guardai il corpo, oltre ad essere tutto sporco, era anche ricoperto da un vechio mantello. Un po' mi spiaceva di sposarmi in quelle condizioni. La vecchia perpetua, che era seduta negli ultimi banche della chiesetta, deve aver letto nel mio sguardo la perplessità. Mi si avvicinò, mi prese per mano e mi condusse nella sua piccola e umile dimora. Lì mi preparò un bagno caldo e mi permise di lavarmi. Quando uscii dall'acqua la trovai ad attendermi con un bellissimo vestito rosso amaranto tra le mani. Mi disse che era di una nobile dama che aveva lasciato quel vestito come voto alla madonna, la perpetua pensò che la madonna fosse ben felice di donarlo alla donna che aveva aiutato a sconfiggere la strega.

"Accento con infinite riconoscenza questo dono, è un vestito bellissimo, lo terrò sempre a memoria di questo giorno e di questo luogo" le dissi con la voce rotta dall'emozione.

La donna mi aiutò a vestirmi, mi resi conto immediatamente che avrei fatto rimanere a bocca aperta il mio amato. Quei veli erano di una così ottima fattura, così riccamente ormati e ricamati. Non avevo mai visto nulla di simile.
Quando fui completamente pronta uscii dalla casa e mi diressi lentamente verso l'altare all'aperto presso il quale mi aspettavano Pasuan, il sacerdote e il giardiniere. Anche lo sposo, chissà come aveva trovato degli abiti per lui, forse glieli aveva regalati il giardiniere. Quando mi vide rimase letteralmente senza fiato.
Celebrammo il rito, ebbi per tutto il tempo il cuore che batteva nel petto all'impazzata. Ben presto finì e sentii Pasuan tirarmi a sè per darmi un veloce bacio sulle labbra. Quanta passione in quel piccolo gesto.

"Ora Pasuan, siamo marito e moglie, è un sogno! Però ti prego, torniamo subito a casa dal nostro bambino. Mi manca moltissimo, non so come sta e soprattutto, non so che ci riconoscerà. Orami non è più un lattante, sarà iniziato lo svezzamente e noi, i suoi genitori, non eravamo presenti".

Una lacrima scese dai miei occhi.
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Vecchio 03-08-2011, 21.00.52   #2028
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Pasuan restò come folgorato da quella visione.
Dafne era bellissima.
Quell’abito color amaranto era raffinato e prezioso e sembrava fatto apposta per essere indossato da lei.
Ma la vera bellezza era in quella ragazza.
Nel suo sguardo luminoso e profondo, nel viso da bambina, eppure capace di riflettere una sensualità non comune, stava la sua vera bellezza.
I capelli bruni e voluminosi scendevano libero sulle graziose spalle, fino alla sobria scollatura che ben lasciava immaginare la perfezione delle sue forme.
Dafne probabilmente proveniva da quale regione a Nord del paese, eppure la sua bellezza poteva tranquillamente definirsi, con un termine caro ai poeti e ai romanzieri, “di tipo greco”.
Era aggraziata e ben fatta, con forme morbide dal fascino caldo ed avvolgente, tipico delle donne del Sud.
I suoi occhi scuri scintillavano d’infiniti riflessi, tanti quanti erano i colori che attraversavano il corso del giorno.
Il viso era racchiuso in lineamenti puliti ed armoniosi, di un colorito simile al rosato candore di quella finissima ceramica diffusa nelle isole di Milo, Delo e Santorini, mentre le sue labbra sapevano assumere le sfumature dei vellutati petali del pesco fiorito.
“Sei… sei bellissima, Dafne…” sospirò Pasuan nel vederla.
Dopo la cerimonia i due si ritrovarono nel profumato e variopinto giardinetto che precedeva la chiesa e qui il vento, per loro, parve far volare fino al Cielo petali d’infiniti colori, che avvolgevano e rivestivano i due giovani sposi con le loro essenze profumate.
“Si, hai ragione…” disse Pasuan alla sua bellissima e giovane moglie “… ora il nostro posto è a casa, dal nostro bambino.”
Il prete allora procurò loro un passaggio, a bordo del carro di alcuni mercanti diretti proprio al villaggio di Pasuan.
E giuntivi i due trovarono ad attenderli la madre e la sorella di Pasuan.
Con loro vi era il piccolo Hubert, proprio in braccio alla madre del cavaliere.
E dopo un attimo di stupore, il bambino si gettò fra le braccia di Dafne, sorridendo ed agitando le braccine.
“Posso ben dire…” sussurrò Pasuan “… che solo ora ho conosciuto la vera felicità… la Gioia… qui ho tutto ciò che mi occorre e che voglio…”
Baciò allora sua moglie e poi alzò verso il Cielo il piccolo Hubert, che rideva come se il Sole lo nutrisse col suo vigore.
E quella Gioia avvolse tutti loro.
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Vecchio 03-08-2011, 21.14.56   #2029
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Che emozione ebbi nel cuore quando rividi il mio piccolo bambino. Stava bene, temevo che non mi avrebbe riconosciuto e invece, appena gli fui vicina mi sorrise e si gettò al mio collo. Non so per quanto piansi mentre lo stringevo e lo cullavo a me mormorandogli la canzoncina che da piccolo piccolo gli piaceva tanto. Alzai poi gli occhi verso Pasuan, mio marito. Gli porsi il piccolo. Lui lo prese, estasiato. L'aveva visto solo appena nato, poi la vista gli si era annebbiata. Lo guardai perdersi nel viso di Hubert, accarezzarlo con il viso, esporlo ai raggi del sole per vederlo meglio e accoccolarselo nuovamente al petto.

"Come siete belli voi due! Gli uomini della mia vita..." dissi con un sospiro. Poi poggiai una mano sulla testolina calda di Hubert "con tutte queste peripezie il bambino non è ancora stato battezzato, me ne vergogno. Che ne diresti se lo portassimo in quella chiesetta? La chiesetta del..." guardai Pasuan che annuì. Mi voltai allora verso Mian e sua madre e dissi "La chiesetta che questo pomeriggio ci ha uniti in un unica persona. Ora siamo marito e moglie!"
Lasciai che quelle parole arrivassero alle loro orecchie e provocassero l'inevitabile sorpresa. Poi, tutti e cinque ci abbracciammo stretti mentre il resto del villaggio si radunava intorno a noi incuriosito. Pasuan era un po' l'eroe del paesello, quando capitava al villaggio tutti i compaesani accorrevano a salutarlo.
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Vecchio 04-08-2011, 03.00.16   #2030
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In breve tutto il villaggio si riunì per raggiungere la chiesetta dove Pasuan e Dafne erano stati uniti in matrimonio.
Lì il piccolo Hubert fu battezzato e poi tutti ritornarono al villaggio, dove si festeggiò in una sola volta il matrimonio ed il battesimo.
Ci fu cosi una grande festa alla quale tutti presero parte.
L’odore pieno e pulito del pane caldo, dei capretti che arrostivano sugli spiedi, il colore della verdura e della frutta fresca di stagione, il profumo delle crostate, delle torte alle mele, al miele, riempiva il grande spiazzo attorno al quale era distribuito il piccolo ma prospero centro abitato.
Le campane della chiesa del posto suonavano a festa e tutti cantavano e ballavano al suono trascinante della musica.
Ci fui poi il brindisi per augurare agli sposi ed al loro bambino Gioia e salute senza fine.
Ad un tratto della festa, Pasuan sussurrò qualcosa nell’orecchio di Dafne:
“Non so tu, ma qui per me comincia ad essere troppo affollato… e poi ho voglia di stare solo con te… vieni, amore mio…”
“Ehi, Pasuan, dov’è che andate?” Chiese uno degli invitati vedendo i due sposi allontanarsi dalla tavolata.
“Eh, amici miei…” voltandosi sorridente Pasuan “… il grano è rigoglioso ed io e la mia signora andiamo a cullarci fra le sue alte e dorate spighe!”
Tutti allora risero di gusto e brindarono nuovamente, stavolta indirizzando il loro augurio all’amore che avrebbe unito i due sposi in un infinito, tenero ed unico battito.
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