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Vecchio 16-07-2011, 17.03.02   #1881
Guisgard
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Icarius ascoltò con attenzione Sayla.
“Non puoi…” disse con un filo di voce “… non puoi accettare tutto questo… nessuno può imporre un simile destino ad un essere umano… nessuno che non sia un demone…” chinò il capo e sfiorò il Crocifisso che aveva al collo “… ho letto che al mondo vi sono infiniti credi, rivelati agli uomini da altrettanti profeti… una volta un saggio mussulmano narrò di un padre che aveva molti figli. Siccome sua moglie era venuta a mancare, prima di partire per la guerra decise di affidare ogni figlio ad uno dei suoi vassalli, posti in terre diverse dei suoi possedimenti. Al ritorno dalla guerra, l’uomo riprese con sé ognuno dei suoi figli, cresciuto ciascuno in una terra differente. Così ognuno di essi chiamava suo padre con un diverso nome, eppure egli rispondeva a ciascuno secondo le loro richieste.” Tornò a fissare Sayla. “Qualsiasi sia il nostro Dio e qualsiasi sia il nome con cui lo invochiamo, Egli ci risponderà sempre. Sai perché, Sayla? Perché non vi è legame più forte ed indissolubile tra il Creatore e la sua creatura. Non è stato un Dio ad imporre quel tributo di sangue in te, amica mia, ma un demone. E chiunque esso sia, io riscatterò dalle sua mani la tua vita.”
“Milord, vi prego.” Avvicinandosi Lho. “Abbiamo già troppi nemici per attirarci contro anche le ire di qualche oscuro demonio.”
“Amico mio, tu conoscesti meglio di chiunque altro lord Rauger, vero?” Fece Icarius. “E dovresti rammentare una delle sue frasi che fece incidere nel bianco marmo dell’Ara dei Taddei…<< Per quanti nemici io possa avere, dopo ogni battaglia e vittoria sarò sempre pronto a morire per ciascuno dei miei amici>>… e se posseggo almeno la metà del suo valore, farò di tutto per liberare Sayla dal suo triste destino…”
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Vecchio 16-07-2011, 19.29.53   #1882
Melisendra
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Melisendra sarà presto famoso
Spalancai gli occhi per la sorpresa, mentre le mani mi scivolavano lungo i fianchi, come se mi fossi scottata al contatto con quell'uomo tanto empio.
"Voi? Siete sempre stato qui... attaccato al potere come una sanguisuga e pronto a vendere la città al Gufo!"
I miei occhi scintillarono d'odio.
"Voi... siete voi l'unico Demonio che ho incontrato nella mia vita! Quante persone mi avete fatto uccidere? Quante ne avete uccise voi stesso?"
Uscì prima che potessi avventarmi contro di lui.
"Brucerete all'inferno molto prima che arrivi il mio turno! Mi avete sentito?!"
Ero furente, ma non potevo fare altro che agitarmi come una belva in gabbia.
Non potevo uscire di lì. Era una prigione di pietra, lì nessuno dei miei poteri poteva essermi utile. E probabilmente i miei carcerieri erano stati messi in guardia dall'evitare il mio tocco e le mie parole.
Armeggiai intorno alla serratura e alle sbarre, ma inutilmente.
Dovevo uscire da lì. Dovevo salvare Uriel. Chissà dove si trovava in quel momento, chissà che pena...
Asciugai le lacrime di frustrazione che scendevano sulle mie guance.
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Vecchio 17-07-2011, 16.09.42   #1883
Talia
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
Shezan si era parato davanti alla porta, impedendomi di uscire.
“Spostati!” avevo ordinato, con un tono tanto freddo che quasi stentai a riconoscere la mia voce... ma lui non mi aveva permesso di andarmene... al contrario, ad un cenno di Layla, mi aveva afferrata con entrambe le braccia e mi aveva stretta con una forza tale da farmi male.
Era stato allora che Layla, con gesto rapido e stizzito, mi aveva strappato dal collo la sottile e raffinata catenella d’oro e il medaglione che la adornava... mi fece male quel gesto, mi fece male persino più profondamente delle braccia di Shezan che mi stringevano senza riguardo, mi fece male all’anima.
Poi fui portata via.
Shezan, senza dire una parola, mi portò dall’altro lato del palazzo... io gridavo e protestavo, mi divincolavo e mi dibattevo con tutta la forza che avevo, ma tutto fu inutile: lui mi portava in braccio con assoluta noncuranza, come avrebbe portato un oggetto inanimato e di nessun peso.
Senza riguardo mi getto dentro quella stanzetta, facendomi finire sul freddo pavimento di pietra, e richiuse il pesante battente dietro di sé.
Mi alzai di scatto e tornai alla porta, tentando di aprirla, bussai e chiamai ma non ottenni risposta alcuna.
Corsi, quindi, presso l’unica finestra che si apriva sulle spesse e lisce mura di pietra e guardai in basso... era inutile: mi trovavo tanto in alto che nessuno mi avrebbe mai potuta udire da lassù. Vedevo il cortile sotto di me, vedevo il verziere... lo scorsi con lo sguardo per un momento, tentando di trovare un soluzione, una via d’uscita, e invece qualcos’altro attrasse il mio sguardo: una lunga fila di lance ed elmi ammaccati che scintillavano al sole... il respiro mi divenne affannoso, tentai di reprimere quell’angoscia e lo spavento ma presto ne fui sopraffatta...
Le ginocchia mi cedettero e io mi accasciai sul pavimento, in preda a cieco terrore...
“Icarius...” mormorai “Oh, Icarius... se solo potessi vederti... anche solo per un istante...”
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** Talia **


"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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Vecchio 17-07-2011, 22.47.28   #1884
Lady Morgana
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Lady Morgana è sulla buona strada
"Voi vi ostentate a non capire! Questo per me non è un triste destino! E' la mia vita e non voglio che Voi o chiunque altro la cambi! Io amo la mia vita e il mio Signore e se lui ha deciso me come sua Prescelta, io ne sono onorata! Non importa se a causa sua sono diventata un demone. Quello che Voi non avete capito, caro duca, è che a me piace uccidere! Per me è come respirare!" gridai con furia. Avevo oltrepassato il limite, ma non era stato Theenar a farmi uscire di senno. Lui non centrava.

Perdonate quest'uomo, mio Signore, ancora non piò comprendere la Vostra reale grandezza.

Guardai Luna e lei mi si avvcinò e mi calmò, come spesso faceva.
"Ti ringrazio, amica mia." la ringraziai io.
Nella sala era piombato improvvisamente il silenzio e non fu difficile per me, grazie al mio fine udito, sentire delle urla provenire dal piano di sopra.
"Le avete sentite anche voi, vero? Quelle grida... Sembrava la voce di..." non riuscii a finire la frase per paura di far preoccupare inutilmente Icarius, ma ero quasi sicura che fosse stata Lei ad urlare.

Lady Talia... Cosa vi stanno facendo?

"Milord, volete veramente aiutare qualcuno? Ho sentito delle grida di donna provenire dal piano superiore." dissi rivolta ad Icarius.
"Voi fate come volete, ma io vado a controllare!" detto ciò, aprii la porta, salii le scale e mi diressi verso una porta. Ascoltai e sentii dei singhiozzi venire dall'interno della stanza.
Tentai di aprirla, ma inutilmente.

Ed ora? Oh, Lady Talia, resistete ancora per un poco!
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"La Morte non è una punizione, ma una liberazione" Dragon Heart.
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Vecchio 18-07-2011, 00.58.58   #1885
Guisgard
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La notizia della condanna fu comunicata alla cittadanza.
Non ci sarebbe stato processo pubblico, in quanto era stata estorta con l’inganno una confessione a Melisendra.
Le leggi di Capomazda, come tutte quelle del regno, erano formalmente legate alla Chiesa, che, per un antico giuramento, riteneva queste terre feudi della Santa Sede romana.
La condanna di Melisendra sarebbe stata eseguita dunque secondo l’antico modo: la ragazza sarebbe stata condotta in pubblica piazza, vestita solo di nudo sacco ed arsa viva come strega.
Monteguard aveva tentato di salvare la ragazza, intervenendo presso Izar e Ravus, ma fu tutto inutile.
L’indomani la sentenza avrebbe avuto corso.
E quella sera qualcuno fece visita a Melisendra.
Era il capitano Monteguard.
“Milady…” disse appena la sentinella lo lasciò solo con la ragazza “… non c’è molto da dire… la vostra sorte è segnata e nessuno può fare più nulla ormai… ci fosse stata lady Talia probabilmente avremmo avuto una possibilità… sono certo che il suo intervento avrebbe spinto sua signoria a ricorrere al vescovo… ma tutto è inutile ora… però vi do la mia parola che cercherò quel cavaliere e lo costringerò a consegnarsi al Gufo… farò di tutto per salvare vostro figlio… ve lo giuro sul mio onore, milady…”
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Vecchio 18-07-2011, 01.25.44   #1886
Melisendra
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Melisendra sarà presto famoso
Quando la porta della cella si era aperta ero pronta ad avventarmi sulla persona che mi si sarebbe mostrata innanzi e a servirmene per fuggire.
Quando vidi il Capitano Monteguard, però, i miei propositi si incenerirono di fronte alla realtà. Non potevo servirmi di lui. Era un bravuomo.
Ascoltai le sue parole, che sfiorarono la corda delle mie preoccupazioni per mio figlio.
"Capitano, vorrei tanto poter sperare nel buon esito delle vostre promesse e vi ringrazio per avermi fatto dono di questo barlume di speranza per la sorte di mio figlio... " sospirai "Temo, però, che vi siano nemici troppo potenti a cui far fronte."
Guardai con insofferenza la mia prigione e contemplai la mia sorte, per la prima volta cercando la rassegnazione, ma questo era un sentimento troppo contrario alla mia natura per trovarvi conforto.
"So bene cosa succederà..." mormorai tristemente.
Guardai il Capitano negli occhi e subito distolsi lo sguardo. Non volevo pensasse che cercavo di incantarlo. Puntai gli occhi sul pavimento di pietra e gli sussurrai: "Guardatevi da Izar. Non avete idea... non potete nemmeno immaginare quanto siano grandi i suoi poteri e la sua malvagità."
Mi voltai e mi avvicinai a una grata che dava sull'esterno della prigione. In lontananza vedevo uomini impegnati a spostare grandi fasci di saggina e legna.
"Quelle come te non vivono a lungo..." dissi tra me e me. Mi domandai tra quanto sarebbero venuti a prendermi. Aveva ancora senso lottare? Ero una sciocca farfalla che si era avvicinata troppo alla fiamma. Questa volta sarei bruciata.
"Vi ringrazio per la vostra visita e vi auguro fortuna per i vostri intenti... Addio, Capitano", lo salutai, cercando di preservare un barlume di dignità.
Rimasi a osservare il trambusto fuori dalla mia cella, cercando di mantenere la calma nel mio animo.
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Vecchio 18-07-2011, 01.36.22   #1887
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“Izar…” disse Monteguard “… cosa intendete dire? Cosa significano queste vostre parole? Izar è il consigliere dell’Arciduca, come lo era stato di lord Rauger in passato.” Si avvicinò alla ragazza. “Cosa volevate dire su Izar? E’ forse un modo disperato per salvarvi? O volete solo vendicarvi perché è stato lui ad emettere la vostra sentenza? Rispondetemi!” Gridò Monteguard a Melisendra.
"Capitano, mi rincresce, ma il tempo è scaduto..." avvicinandosi una sentinella alle sbarre della cella "... dovete uscire... la condannata non può ricevere altre visite, oltre al confessore..."
"Si, un momento ed uscirò..." senza voltarsi verso le sbarre Monteguard "... allora? Attendo una risposta, milady..." rivolgendosi di nuovo a Melisendra.
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Vecchio 18-07-2011, 01.45.06   #1888
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Mi voltai verso Monteguard.
"Vi ricordate che vi avevo parlato del mio padrone? L'uomo che non avevo mai visto in volto... Ho scoperto quanto possa essere rassicurante il volto del Male."
Lo guardai, dubbiosa. Non mi avrebbe creduto e io non avevo altre parole da gettare al vento, dunque andai dritta al punto.
"Izar non desidera altro che vedere i Taddei estinti... e io l'ho tradito. Ucciderà me, mio figlio, consegnerà la città al Cavaliere del Gufo... e quanto qui non ci sarà altro che cenere, si disferà anche di lui. A che pro mettervi contro a un nemico tanto potente da usarci tutti come marionette? Salvate quanta più gente potete e lasciate questa città..."
Non avevo altro da dire.
Lo guardai con compassione, attraverso le sbarre. Poi mi voltai e tornai a guardare là fuori.
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Vecchio 18-07-2011, 02.02.10   #1889
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Monteguard non rispose nulla.
Il suo sguardo, turbato, era su di lei.
La fissò per un momento che sembrò infinito.
“Che Iddio abbia pietà di voi, milady.” Disse chinando il capo.
Raggiunse poi le sbarre ed uscì.
In quel momento Melisendra udì delle voci provenienti dalla strada.
Erano dei ragazzini che la insultavano e la sbeffeggiavano.
“Strega, muori!” Gridavano. “E’ colpa tua se ci hanno assediato! Ma ora morirai e il Signore ci libererà! Muori, strega!” Lanciando sassi e frutta marcia contro le sbarre della finestra.
Passarono poi alcune ore, trascorse tra pensieri inquietanti e paure irrazionali che tormentavano l’animo di Melisendra.
Immagini, suoni, sensazioni attraversarono il suo cuore.
Vide scorrere davanti a sé i momenti trascorsi con Gouf, i pochi passati con Uriel e qualche lontano ricordo d’infanzia.
Ma vide anche tutti i suoi sogni che aveva osato fare su una nuova vita.
Raramente aveva ceduto a queste speranze di felicità, ma, com’è natura dell’uomo, esse sono fatte per albergare in noi e nulla può davvero renderci immuni dai loro effetti.
Ma, all’improvviso, tutto questo fu interrotto bruscamente da un rumore di passi.
Un’esile e scarna figura, coperta da un umile saio, era giunta davanti alle sbarre.
“Solo pochi minuti, padre.” Mormorò la sentinella al frate.
Questi annuì ed entrò nella cella.
“Che Dio ti risparmi, figliola…” esordì con tono austero “… sono venuto per ascoltare i tuoi peccati… in questo memento di sconforto e disperazione, abbandonati alla Sua Misericordia e come Lazzaro Egli ti libererà dalla morte…”
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Vecchio 18-07-2011, 02.14.12   #1890
Melisendra
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Melisendra sarà presto famoso
Quell'intrusione tra le mie meditazioni non era affatto gradevole.
Non potevano lasciare che mi preparassi all'inevitabile senza che uno di quei preti si infilasse nella mia cella con la convinzione che mi avrebbe fatto pentire dei miei peccati?
"Non ho nessun peccato da confessare, padre... andate a occupare il vostro tempo in un'altra cella." Risposi con un moto di orgoglio.
Fuori le risate e le ingiurie continuavano.
Mi appiattii contro il muro e mi sedetti sulla panca ad esso appoggiato.
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