Vecchio 12-09-2010, 04.30.36   #1091
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Quell'uomo era davanti a Guisgard e lo fissava.
Era tarchiato e grassoccio, con i lineamenti duri e lo sguardo vispo.
"Chi sei tu?" Chiese il cavaliere.
L'uomo sorrise e alzò, brandendolo in aria, lo strano bastone che aveva con sé.
"Io sono Eschilo!" Cominciò a dire con voce tesa. "Sono Sofocle! Sono Euripide! Sono Plauto! Io sono Terenzio!"
Guisgard restò stupito da quel personaggio singolare.
"La vita è come la scena di un teatro" aggiunse l'uomo "ed io sono l'artefice dei suoi risvolti!"
"Da dove salti fuori, buontempone?" Chiese Guisgard rilassandosi.
"Non mi credi?"
"Sei folle, amico mio!" Disse il cavaliere.
"Io animo la scena!" Replicò l'uomo. "Io sono il Fato! Sono la Fortuna! Sono la passione e lo slancio insieme! Io sono Amore!"
Guisgard scosse il capo.
"Non temi Amore tu?"
"Amore mi ha abbandonato, amico mio." Rispose Guisgard. "Come il senno ha abbandonato te!"
"Amore è follia! E' pazzia! E' avventatezza! E' temerarietà!" Urlò l'uomo. "E tu, vuoi sfuggirgli!"
"Ascolta, tra un pò qui scorrerà sangue, quindi ti consiglio di andartene il più lontano possibile!" Disse Guisgard.
"Ma tu la ferita più profonda la porti già nel tuo cuore!"
"Insomma, ma chi diavolo sei?" Domandò Guisgard.
"Tu devi chiederti chi sei!" Rispose l'uomo. "Sei Perseo! Sei Admeto! Sei Pigmalione! Sei Tristano! Sei Lancillotto!"
"Io sono solitudine, malinconia e tormento..."
"E' notte, non temere di confidarti..."
"La notte..." ripetè Guisgard "... la notte è il momento peggiore, quello che più mi lacera..."
"Perchè?"
"Perchè" sospirò Guisgard "è il momento in cui mi assalgono i ricordi... troppe notti ricordo... troppe notti più benevole e clementi di questa..."
"Ti ascolto..."
"Ricordo ogni momento della nostra fuga... e ricordo ogni notte... da quella in cui partimmo da Camelot a quella quando dovetti lasciarla all'abbazia..."
L'uomo si avvicinò e gli accarezzò la testa.
"Perchè non vi sono spade a questo mondo" continuò Guisgard "infallibili come i dardi di Amore? Vorrei trovarla stanotte una spada così... una spada che mi..."
"Uccida?" Lo interruppe l'uomo.
"Che mi liberi!" Rispose Guisgard.
"Chi ama non si libererà mai del suo sentimento."
"Quando arriveranno quei maledetti?" Chiese con rabbia ed impazienza Guisgard.
"Tu cosa farai?" Chiese l'uomo.
"Andare via e vivere..." sussurrò Guisgard "... o restare e morire... ma senza di lei sarei comunque come morto..."
"L'hai perduta?"
"L'ultima notte che la vidi... mi gridò in faccia il suo odio..."
"Talvolta l'amore si maschera da odio..."
"Questa notte è troppo per me... è troppo inclemente... vorrei averla qui... ma non c'è... e mi chiedo dove sia ora..."
"Una notte contro mille..." disse l'uomo "... forse la verità è celata nelle notti in cui ti era accanto..."
"Ho paura, amico mio..." sospirò Guisgard "... ho paura... ho paura che sia tutto un'illusione, un dolce ed effimero incanto... la notte è il regno dei sogni... e se fosse tutto un sogno? Se lei non mi appartenesse davvero?"
L'uomo si alzò dal tronco cavo sul quale si era seduto.
"Io amo Talia e forse lei amava me..." aggiunse Guisgard "... ma questo va oltre l'incanto della notte? La lady di Carcassonne... la vera Talia, quella che discende da una nobile famiglia e il cui sangue le concede di dominare su terre e su uomini... quella Talia, ha il suo stesso cuore? Sulle sue labbra prendono vita uguali parole... o su quelle stesse labbra muoiono tutti i miei sogni? Forse è davvero tutto un incanto... un gioco della notte... una finzione, proprio come il teatro..."
"Il teatro non è diverso dalla vita." Rispose l'uomo.
Ma proprio in quel momento si udirono dei rumori lontani.
Guisgard scattò su e cominciò a scrutare il sentiero.
"Stanno arrivando..." disse "... devo avvertire i miei compagni che manca poco ormai... vieni con me?"
"Non sono un soldato..." rispose l'uomo "... ma potrei esserlo... potrei essere Alessandro il Grande! Annibale! Giulio Cesare! Augusto! Traiano! Costantino il Grande..."
E si allontanò ripetendo altri nomi di altri grandi combattenti, fino a sparire nella foresta.
Guisgard restò a fissarlo fino a quando vide la sua sagoma.
Rimasto solo, il cavaliere, tornò dai suoi compagni.
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Vecchio 12-09-2010, 09.29.22   #1092
Morrigan
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L'abbraccio di Elisabeth la travolse, ma Morrigan non riuscì a restituire quel gesto con lo stesso affetto che avrebbe desiderato. La sua mente era già volata altrove, inseguendo un pensiero affannoso che non riusciva del tutto ad abbandonarla, nonostante la sua determinazione.
Dopo aver ricevuto tanti colpi di spada e tante ferite in ogni parte del corpo esposta alla battaglia, il pensiero e la consapevolezza che avrebbe potuto perdere Mion tanto rapidamente quanto rapidamente l'aveva trovato, era una ferita che non sapeva come curare. Una ferita nell'unica parte del suo corpo che fino a quel momento era stata celata e trascurata.

Si rivolse allora verso gli uomini, che, poco distanti da loro, stavano organizzando la resistenza. Mion e Guisgard si guardavano ancora con sfida, come se fossero stati pronti a lanciarsi l'un contro l'altro da un momento all'altro... "Mi domandi molto... di rinunciare a duellare per una buona causa"... erano le ultime parole che lui le aveva rivolto, e quel pensiero fu per Morrigan molto triste. Perchè gli aveva fatto quella richiesta? Si pentiva amaramente, in quel momento, di avere cercato di strappargli quella promessa, perchè il suo agire era stato dettato puramente dall'egoismo... e non perchè temeva che Mion fosse ucciso da Guisgard, anche se era questo che il suo cavaliere aveva scioccamente pensato! No, elle temeva invece il contrario... che Mion potesse ucciderlo, e se l'avesse fatto avrebbe dovuto vivere con il rimorso di aver macchiato irrimediabilmente la sua spada e la sua anima, facendo torto, in un solo gesto, all'Amore, alla Giustizia e ai suoi stessi compagni... ed un uomo che aveva lo spirito di Mion e la sua tensione alla perfezione, non avrebbe voluto sopravvivere ad un simile rimorso!
Ma Morrigan era nel torto, e lo capiva adesso, dopo le parole di Elisabeth. Aveva cercato, con quella richiesta, di impedire a Mion di fare la sua scelta, secondo la propria coscienza... ma Elisabeth le aveva rammentato che anche lei avrebbe dovuto fare le sue scelte! ... e come posso io, allora, impedirgli di seguire la sua strada, solo perchè desidero proteggerlo?
L'unica giustificazione possibile per il suo agire era il pensiero che Mion fosse la prima cosa che avesse mai desiderato proteggere. E ogni bambino che si appassiona per un nuovo oggetto che gli è stato donato, all'inizio vi riversa addosso ogni sua energia in maniera smodata, per timore che quell'oggetto possa smarrirsi, rompersi o essergli sottratto... così aveva fatto lei!
Era giunto invece il momento di disporsi ad un sentimento più saggio... come aveva detto ad Elisabeth, lei voleva meritarlo, il cuore di Mion! Perchè finalmente anche lei aveva trovato qualcosa, qualcosa di prezioso per cui lottare!


Si avvicinò agli altri, riuscì a cogliere le loro ultime discussioni.

"Io so usare discretamente l'arco, se vi serve qualcuno che vi copra da dietro," azzardò piano "anche se non ho in quest'arma grande perizia"

Disse questo, quindi si sistemò sul carro, insieme al resto della spedizione. Per quel breve tratto, nessuno di loro parlò. I loro volti erano tutti tesi verso l'orizzonte, tesi all'ansia della battaglia, mentre il sangue iniziava a scaldarsi nelle loro vene a quel pensiero... molti ricordi passarono nella mente di Morrigan... visi di coloro che aveva visto andare via, nell'ombra, acquattati dietro ripari improvvisati, con addosso l'ansia di saltare fuori al più presto per combattere... visi di soldati, che avrebbero anche potuto sognare una casa ed un futuro, stretti invece contro gli scudi dei loro compagni, votati alla battaglia... così erano loro, in quel momento!
Il suo sguardo, scorrendo su quei volti, carezzò quello di Mion... quanto diverso sarebbe stato quel momento, se ella avesse scelto di condurre un'altra vita?

Scesero dal carro, e ognunò cercò il luogo migliore in cui appostarsi.
Morrigan, per un po', seguì Guisgard con lo sguardo. Avrebbe dovuto imparare a stargli dietro, ed in fretta, se doveva obbedire agli ordini di Elisabeth... doveva almeno un po' cercare di capire quell'uomo, perchè una rapida intesa era essenziale in una simile battaglia, dove anche l'esitazione di un attimo poteva regalare ulteriore vantaggio al nemico.
Vide che si allontanava, spariva per un po' dietro alcuni alberi frondosi, quindi, alcuni minuti dopo, lo vide tornare indietro. E l'espressione turbata che gli vide sul volto la fece sussultare... inquietudine, dubbio, tristezza si contendevano le pieghe del suo volto in quel momento... tristezza! Quel sentimento salì in un istante alla testa di Morrigan e un pensiero improvviso la colse, il pensiero di qualcosa di urgente che andava fatto prima che fosse tardi!

Lasciò rapidamente il suo posto, e in un attimo sgattaiolò svelta là, dove si trovava invece Mion, che si era appostato a difendere la parte opposta a quella in cui avrebbe combattuto Guisgard. In gran fretta lo strinse in un abbraccio, senza dargli nemmeno il tempo di stupirsi o di parlare.

"Colui che scende in battaglia con la tristezza nel cuore, è colui che per certo perderà la vita..." gli sussurrò rapida all'orecchio, con il cuore che le scoppiava "ma colui che scenderà sul campo con la gioia nel cuore non vedrà nè la morte nè la spada del nemico!"

Disse questo e lo baciò con trasporto, un attimo prima di scappare via per tornare al suo posto.
Non si preoccupò nemmeno per un attimo dell'avventatezza di quel gesto o di ciò che avrebbero potuto pensare gli altri scorgendolo, e neppure si chiese se lo stesso Mion non l'avrebbe giudicata troppo sfacciata!
Morrigan riusciva soltanto a pensare all'immenso tesoro di baci che avrebbe potuto perdere di lì a poco, e di come quell'unico dato in quel momento avrebbe forse potuto salvarli.
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?"
"Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!"

Ultima modifica di Morrigan : 12-09-2010 alle ore 20.08.30.
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Vecchio 12-09-2010, 09.41.02   #1093
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Guardai Guisgard e dissi adesso come ci sistemiamo abbiamo gia un piano per iniziare la battaglia domandai poi dissi rivolgendomi a Maladesh voi che dite amico mio sono pronto per combattere anche io ? poi chiamai buck e lo guardai e gli dissi tu amico mio devi stare nascosto se mi succederà qualcosa non intervenire rimani qui da bravo.
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fabrizio
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Vecchio 12-09-2010, 20.13.35   #1094
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Stavano entrando tutti in fibbrillazione......l'odore di tempesta mista a sangue era nell'aria.......avevo seguito Morrigan......doveva controllare le sue emozioni...o sarebbero stati guai........mi avvicinai a lei..." Morrigan, ti ho chiesto di stare al fianco di Guisgard...non perche' voglia allontanardti da Mion... ma....e' giusto che tu sappia che io vivro' tutte le sue emozioni......subiro' del suo tormento...soffriro' ad ogni sua ferita....Tu sei l'unica che sa' cose' la magia......"...detto questo...vidi i capelli di Morrigan far parte di un vento che solo lei ed io potevamo sentire....e il mio mantello..magicamente..scivolo dalle mie spalle.......il momento era gia' arrivato....." Morrigan e' ora che io faccia il salto......le parole ti prego......".....

Ultima modifica di elisabeth : 12-09-2010 alle ore 20.35.43.
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Vecchio 12-09-2010, 20.32.46   #1095
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Morrigan assentì con un cenno del capo, in silenzio.
Sapeva che Elisabeth aveva scorto la sua piccola infrazione all'ordine, e aveva scorto quel suo ultimo bacio dato a Mion, con urgenza e quasi con disperazione, subito prima di tornare al suo posto, vicino a lei e a Guisgard... ovvio, pensò Morrigan, che adesso più che mai Elisabeth non si fidi di me... è normale, lo comprendo... vedermi lasciare il mio posto per abbracciare Mion, mentre la sua vita dipende solo da me... ma era l'ultimo bacio prima della battaglia, l'ultimo prima che arrivi il panico e la febbre del combattimento... no, Elisabeth, non temere... è stato come dire addio, o arrivederci... adesso sono solo tua e della tua battaglia!

Guardò Elisabeth con uno sguardo deciso, e con voce imperiosa Morrigan pronunciò le parole che le erano state insegnate...

"
Is urrain don bhoireannach sin a dheanamh!"
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"Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!"

Ultima modifica di Morrigan : 13-09-2010 alle ore 13.21.56.
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Vecchio 12-09-2010, 20.45.12   #1096
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elisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella roccia
Un ultimo sorriso......per dirle che non avevo mai dubitato di lei......un ultimo sorriso per ringraziare madre terra di aver messo quella creatura al mio fianco.......e poi fui risucchiata al centro dell' anello che Guisgard aveva al dito.....passai cosi' attraverso la " vena amoris "....arrivando sino al suo cuore........adesso io e lui eravamo due esseri in uno.....lui combatteva contro Cosimus e io avrei fatto altrettanto......io avrei combattuto contro Caitley e lui avrebbe fatto altrettanto........Morrigan....ascoltami........le nostre menti saranno unite..i nostri pensieri un unica energia..........Certo che in quel momento Guisgard era un vulcano in eruzione..........puoi sentirmi Cavalier testa calda ?.......
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Vecchio 12-09-2010, 22.51.11   #1097
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<Empi aveva seguito il gruppo di umani, aveva posato i suoi occhi su Elisabeth. Il vento le aveva recato le sue parole rivolte a Morrigan. Fu su di lei che la sua attenzione si concentrò mentre le seguiva. Percepì le sue emozioni, la sua momentanea confusione ma vide anche la forza della donna> Quando il recipiente è vuoto, il Tutto si manifesta <mormorò. Il suo corpo fu scosso da un vento improvviso, un vento di cui gli alberi erano ignari> La Madre sceglie con cura le sue figlie <esclamò con soddisfazione poi le giunse cristallio e fresco il ringraziamento di Elisabeth alla madre> Solo il Cervo che ha saputo sconfiggere la notte potrà giungere alla Foresta. Guidate il Cervo verso la via, Signora di Luce. Questo è il volere della Terra e così si compia <pronunciò nel linguaggio che vince il tempo in un soffio di fiato diretto ad Elisabeth.>
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Come away, O human child!
To the waters and the wild
With a faery, hand in hand,
For the world's more full of weeping than you can understand.
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Vecchio 13-09-2010, 01.32.46   #1098
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Nell'austera cappella dell'abbazia, le penombra dominava come un velo che ricopriva ogni cosa.
La poca luce proveniente dai ceri accesi proiettava le lunghe ombre delle statue della Vergine e dei santi lungo la navata.
"Non vi è colpa in voi, figlia mia." Disse padre Alwig. "Chi ama ha avuto un dono dal Cielo e chi ama veramente non conosce peccato, diceva Sant'Agostino."
La segnò allora tre volte e pronunciò la formula che le rimetteva ogni peccato.
In quel momento, sulla porta della cappella comparve un'ombra, che sembrava quasi voler contrastare quelle delle statue.
Era Gerard di Carcassonne.
Si udivano i passi di diversi cavalli appena giunti.
Gerard attese la fine della confessione e quando vide Talia e il Chierico alzarsi dalla panca, cominciò a dire:
"Milady, sono giunti cavalieri da Carcassonne e dalla Borgogna... recano una lettera... è importante, credo..."
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Vecchio 13-09-2010, 01.46.37   #1099
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
Sorrisi a padre Alwigh: comunque sarebbe finita quella storia, ero felice di aver potuto incontrarlo di nuovo!
L'arrivo di Gerard mi sosprese... mi alzai dunque, mentre fuori dalla chiesa si udiva rumore di molti cavalli al trotto, e ascoltai le sue parole.
Un vago senso di nera disperazione mi riempì completamente, ma non lasciai che la mia espressione tradisse niente.
"Molto bene!" risposi, in tono piatto "Lo vedremo subito! Io e padre Alwigh riceveremo i cavalieri in questione all'interno dell'abbazia. Lì vedremo la missiva che recano. Vi prego, sir Gerard, siate così cortese da condurre quegli uomini da noi."
Dopo di che mi inchinai al cavaliere, mi inginocchiai ancora una volta di fronte alla statua della Vergine e, lentamente, uscii dalla chiesa.
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** Talia **


"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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Vecchio 13-09-2010, 02.06.33   #1100
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Mion restò stupito da quel gesto di Morrigan.
Non perchè non colse la passione e la spontanietà della ragazza, ma perchè si stava accorgendo che per la prima volta in vita sua sentiva la paura per una battaglia.
Paura perchè, per la prima volta, aveva qualcosa da pedere.
Aveva sempre combattuto con la consapevolezza che nulla gli stesse a cuore.
Neanche la sua vita.
Ma ora comprendeva che era diverso.
"Morrigan!" La chiamò prima che la ragazza tornasse al carro. "Sta attenta durante la battaglia..." la fissò per un istante e poi le sorrise.
Guisgard, intanto, era ritornato.
"Stanno arrivando..." disse agli altri.
Si rivolse poi a Morrigan:
"Bene, munitevi di un arco e sistematevi sul tetto del carro."
Poi, alzando gli occhi alle stelle, forse per interrogarle o, forse, per pregare, ebbe una strana sensazione.
Gli parve infatti di scorgere qualcosa.
Un qualcosa di piccolo e luminoso.
Fu un attimo, poi non vide più nulla.
Gli uomini danno molti nomi a ciò che vedono e non comprendono.
Ma noi tutti ben sappiamo che quella visione era la piccola Empi.
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