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Vecchio 08-02-2011, 01.45.03   #1111
Lady Gaynor
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Lady Gaynor è sulla buona strada
Gaynor pregava. Quella babele di fanatica follia sembrava solo una lontana eco di incomprensibili suoni. Ma all'improvviso qualcosa la destò da quel torpore mistico... un'altra ragazza fu portata accanto a lei, anch'ella legata e pronta al sacrificio. Il bel viso giovane era una maschera di terrore e Gaynor si sentì stringere il cuore per la pena. Erano così vicine che si sfioravano, così lei le prese la mano e le disse con un filo di voce: "Stringi la mia mano, stringila più forte che puoi. Forse vale poco, ma non sei sola... non sei sola..."
D'improvviso dalle colonne si sentì un urlo... era Morven che chiamava Guisgard, il tono simile ad una supplica disperata. Quel gridò le lacerò l'anima, si voltò verso i suoi compagni e vide presso di loro alcuni uomini tatuati con dei lunghi coltelli in mano. Le ci volle meno di un secondo per capire che avrebbero torturato prima gli uomini e quel pensiero fu il più doloroso che la sua mente avesse mai formulato. Non voleva assistere a quello scempio, non voleva sentire le grida dei suoi compagni, non poteva sopportare l'idea che Guisgard venisse ucciso davanti ai suoi occhi... Troppe volte il suo volto si era sovrapposto a quello di Lancelot nei suoi pensieri, tanto da farle credere che forse c'era ancora qualcosa di bello nella vita per cui valesse la pena sognare. In una situazione terribile e tragica come quella che stavano vivendo, lei si rese conto che in quegli ultimi anni la capacità di sognare era proprio la cosa che più le era mancata.
Strinse ancora più forte la mano della ragazza che le giaceva accanto e d'un tratto decise che le restava ancora un'ultima carta da giocare. La partita era ormai persa, ma avrebbe voluto vincere almeno quell'ultima mano...
"Lyan!" si rivolse alla bambina che era di fianco all'altare, "Non oso neanche sperare che tu possa provare rimorsi o tenerezza alcuni verso me che pure non avrei esitato a dare la mia vita in cambio della tua, ma per la richiesta che ti farò voglio appellarmi alla magnanimità che in genere contraddistingue chi si trova in una posizione di netto vantaggio. Vorrei che portassi Guisgard qui vicino, incatenato, trascinato, non importa, voglio solo averlo qui per pochi secondi. Ti prego, comanda che me lo portino, dopotutto è l'ultimo desiderio di una condannata a morte..."
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Vecchio 08-02-2011, 02.14.46   #1112
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Avvolte nella penombra di quella piccola stanza, il monaco e Bethan sembravano incerte figure che danzavano sui deboli bagliori liberati dal braciere.
Il crepuscolo era ormai giunto e l'oscurità stava vincendo, come ogni notte, sulle ultime luci del giorno morente.
Il monaco chiuse allora l'unica finestra aperta, posta in alto sulla parete, ed accese tre candele.
Aveva ascoltato in silenzio il racconto della ragazza e quando questa ebbe finito di parlare, il chierico le si avvicinò.
"Una volta..." cominciò a dire "... mentre ero in una vecchia missione presso Granada, giunse un moro ferito... alcuni dei miei fratelli avevano timore anche solo di toccarlo, definendolo un infedele... ma alla fine la carità e la pietà conosciute da ogni buon Cristiano, ma che in realtà sono dominio di ogni valore ed ideale umano, ebbero la meglio e così decidemmo di curare le sue ferite... il guerriero si riprese presto e restò allcuni giorni alla missione... e trascorrevo con lui diversi pomeriggi a conversare... era un uomo di grande cultura ed intelligenza, sensibile e pioetoso verso i suoi simili, al di là del credo e della razza... ed un giorno mi raccontò una parabola mussulmana..."

Un peccatore giunse al cospetto di Dio per essere giudicato. Il Signore lo trovò colpevole di gravissime colpe e lo condannò alla dannazione eterna.
Diede così ordine ai Suoi angeli di gettarlo nel fuoco eterno.
E mentre veniva portato via dagli angeli, il peccatore si voltò verso il Signore e restò a fissarLo.
Egli allora richiamò i Suoi angeli, affinchè il peccatore fosse condotto di nuovo al Suo cospetto.
"Perchè mi guardi?" Chiese l'Altissimo. "Trovi forse ingiusto il Mio giudizio?"
"No, mio Signore..." rispose il peccatore "... ma non posso fare altro che invocarTi e fissarTi... ho solo Te..."
Dio allora ordinò che la sua sentenza fosse applicata e di nuovo gli angeli portarono via il peccatore.
Ma questi continuava a fissare il Signore.
E ancora una volta Dio richiamò i Suoi angeli.
"Perchè continui a fissare il Signore Dio tuo?"
"Perchè Sei il mio solo conforto e la mia sola speranza... e neanche Tu, mio Signore, puoi impedirmi di confidare in Te..."
Dio annuì e ordinò ai suoi angeli di gettare il peccatore negli inferi, ma questi non riusciva a distogliere lo sguardo dal suo Creatore.
E per la terza volta Dio richiamò a Se gli angeli.
"Continui a fissare il Padre tuo?" Chiese l'Altissimo.
"Non ho altri che Te... nei momenti di bisogno non ho mai smesso di cercare il conforto di mio padre... ed egli era solo un uomo... come potrei fare diversamente con Te che sei il Padre mio perfetto... in Te confido e da Te tutto spero..."
Dio allora, mosso a pietà dalla Fede di quel peccatore, ordinò agli angeli di liberarlo e di farlo sedere accanto a Se.

Il monaco allora, finito di raccontare la storia, fissò Bethan e le sorrise.
"Non esiste nulla nel Creato" disse "che sia grande quanto la Misericordia di Dio... Egli perdona perchè ama... e perdonerà anche voi."
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Vecchio 08-02-2011, 03.01.34   #1113
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Una risata echeggiò in quel luogo.
Una risata che sapeva di beffa, che sembrava voler schernire tutti loro.
Una risata animata da una viva e sadica soddisfazione.
Una risata che aveva, per i nostri eroi, l'amaro sapore della sconfitta.
"Vorresti qui il tuo amico?" Chiese Lyan a Gaynor, mentre ancora sembrava incapace di trattenere quell'insopportabile risata. "Non sai che voi martiri siete già consacrate? Nessun uomo potrà mai più toccarvi! E quanto alla vita che sembravi tanto ansiosa di voler dare per me... sappi che invece la darai in nome di un valore ben più alto!"
E di nuovo si abbandonò a quell'innaturale risata che sembrava essere intrisa di morte.
"Maledette canaglie..." mormorò Guisgard.
Ma subito le parole di Morven attirarono la sua attenzione.
"Un atto di Fede? Cosa intendete dire?" Chiese il cavaliere.
"Ormai possiamo solo pregare!
Prima che ci inizino a torturare!"
Esclamò Iodix, preda della paura.
In quell'istante Giselide, quasi bloccata fino a quel momento da un orrore assoluto, ebbe la forza di toccare le mani di Gaynor e di voltarsi poi verso Cavaliere25, cercando il suo sguardo come per invocare aiuto.
Ma anche il giovane arciere era bloccato come tutti i suoi compagni ed impotente davanti a quello spettacolo di disperazione, paura e morte.
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Vecchio 08-02-2011, 03.16.38   #1114
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Lady Gaynor è sulla buona strada
Se mai la malvagità avesse avuto un suono, quella risata ne avrebbe incarnato l'essenza.
E' tutto sbagliato, si disse Gaynor... E' tutto sbagliato...
Girò il capo in direzione di Guisgard, incontrando i suoi occhi, e gli rivolse la parola con tutta la dolcezza che le era rimasta: "Mi dispiace così tanto... avrei voluto incontrarvi in un altro momento, qui è stato tutto così maledettamente sbagliato... mi dispiace, Lancillotto..."
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Vecchio 08-02-2011, 03.36.03   #1115
Morrigan
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Morrigan ha un'aura spettacolareMorrigan ha un'aura spettacolare
"La mia testa... la mia testa..."

La testa gli stava andando in fiamme, e non poteva nemmeno stringersela tra le mani... era un tormento cui non trovava sollievo! E quella luce... quella luce che gli feriva ancora gli occhi, seppure con un lontano riverbero che sembrava ormai doversi spegnere in lontananza, in un'orizzonte che, Morven lo capiva bene, non apparteneva al piano della realtà... non di quella realtà popolata di mostri tatuati e senza cuore, di streghe bambine e di due fanciulle barbaramente legate ad un altare.

Udì la voce di Guisgard, che d'improvviso gli veniva incontro, fuori o dentro la sua visione questo ormai non riusciva quasi più a distinguerlo.

"Un atto di Fede? Cosa intendete dire?", gli domandò con sorpresa e urgenza insieme.

Morven si sforzò di sollevare il capo e di ricacciare indietro il dolore. Temeva che Dukey o uno dei suoi scagnozzi gli avrebbe tappato la bocca se avesse detto troppo, ma in quelle circostanze non poteva di certo tacere.

"Guisgard... qualcuno mi ha detto che esiste un modo per uscire di qui... io non capisco... ho visto dei segni... una luce e una pietra... la mia spada è sepolta da qualche parte, però è viva... dobbiamo cercare qualcosa che ci indichi l'uscita... una luce... o forse una pietra... non fissarmi a quel modo, non sto farneticando... ti prego di credermi... un atto di Fede... è questo l'atto di Fede, Guisgard... la vera prova è credere quando non possiamo vedere le prove!"
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?"
"Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!"
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Vecchio 08-02-2011, 04.04.45   #1116
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Lyan rise ancora più forte, ma nonostante la sua angosciante ed insopportabile risata, le drammatiche parole di Gaynor giunsero a Guisgard.
"Lancillotto..." si ripeteva fra sè e sè il cavaliere.

"Sei tornato, finalmente!" Esclamò il duca. "Ti ho aspettato tutta la sera! Dove diamine sei stato?"
"In giro..." rispose il piccolo Guisgard.
"In giro?" Ripetè adirato il duca. "Sei peggio di un tizzone d'Inferno! Da grande diventerai un bandito, altro che cavaliere!"
Il ragazzino non rispose nulla.
"Sir Algerion è uno dei miei baroni più fedeli! E tu oggi gli hai malmenato il figlio!"
"Si meritava una lezione..."
Il duca lo afferrò per un braccio, ma il ragazzino lamentò un forte dolore.
"Cos'hai al braccio?"
"Nulla..."
"Giuarda qui che taglio!" Esclamò il duca. "Le hai anche prese! Dunque il figlio di sir Algerion è più in gamba di mio nipote! Ben ti sta! Prima di fare il presuntuoso ed il superbo accertati almeno di saperti difendere! Ed ora fila a rinchiuderti in stanza! Non voglio vederti in giro!"
"Guisgard! Guisgard!" Chiamavano a gran voce alcuni ragazzini appena giunti al castello.
"Andate via o le buscherete anche voi!" Tuonò il duca.
"Signore, vostro nipote è degno di voi!" Esclamò uno dei due ragazzini.
"Si, ha tenuto testa alla grande a quei prepotenti! Aggiunse l'altro.
""Cosa dite?" Chiese il duca. "Prepotenti?"
"Chi ha detto che era uno soltanto?" Gridò con rabbia Guisgard.
"E' vero, signore..." intervenne il primo ragazzino "... erano tre contro suo nipote... e lui è riuscito comunque ad avere la meglio!"
"Quei tre si approfittavano del figlio storpio dello stalliere di sir Algerion..." aggiunse l'altro ragazzino "... ma Guis gli ha dato una bella lezione! A tutti e tre!"
"Benedetto ragazzo..." con un sorriso appena accennato il duca "... quando la smetterai di fare il Lancillotto e di cacciarti nei guai?"
"Voi mi avete insegnato che i deboli vanno difesi e i presuntuosi puniti!"
"Avanti, mio piccolo Lancillotto!" Esclamò il duca con una grossa risata. "Andiamo a farti medicare quel taglio che hai sul braccio!"

Le parole di Morven destarono Guisgard da quel ricordo lontano.
"Uscire da qui? E come? Come?" Chiedeva Guisgard, quasi implorando una risposta. "Cosa avete visto? Cosa, Morven?"
Ma quelle domande furono zittite da un grido di disumano dolore.
Iodix era stato marchiato a sangue da uno di quegli uomini tatuati.
Sulla sua pelle era stato impresso uno dei simboli di quella sanguinaria setta.
"Forza!" Ordinò Lyan. "Marchiate anche gli altri! Sir Dukey!" Gridò poi al cavaliere. "Avanti, diamo inizio al sacrificio!"
Dukey annuì, si avvicinò all'altare e sollevò verso l'alto la sua spada.
Fissò allora due suoi fedeli che gli stavano accanto e fece loro segno di cominciare.
I due presero da un braciere ardente decine di piastre di ferro incandescenti.
"Avanti, miei devoti..." disse Dukey "... strappatele il primo strato di pelle... e fatelo lentamente..."
"No, maledetti assassini!" Gridò Guisgard, mentre negli occhi di Gaynor prese forma una terribile visione di morte.
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Vecchio 08-02-2011, 05.14.00   #1117
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Come è strano la vita, pensava Frigoros.
Quando si è giovani si ha la sciocca convinzione che il tempo non trascorra mai veramente e l'insensata illusione di essere immortali.
Poi cambiano le stagioni e con esse pure il vento.
Tutto scorre, passa, attraversa le nostre vite con la velocità di un fulmine, senza che noi riusciamo ad accorgercene.
Come sono rari i momenti di vera felicità.
E come è amara la consapevolezza che tentare di stringerli fra le mani sia mera illusione.
Questo pensava Frigoros.
Al tempo che scorre infinito e che passa.
E noi con esso.
"Sei sempre stata una ragazza matura..." disse il vecchio principe accarezzando il capo di Talia "... sin da piccola... molto più di Eileen... certo, hai un caratterino per niente facile, a tratti testarda, ma sei solare, luminosa come il Sole di Primavera... ed hai allietato le giornmate di questo vecchio stolto quando Eileen... il tuo sorriso nei giorni più tristi e malinconici è forse il tesoro più grande che mi sia rimasto..."
Prese allora il volto di lei fra le sue mani.
"Mi stai chiedendo di benedire la tua felicità..." continuò a dire "... eppure il tuo viso è pallido ed i tuoi occhi mi sembrano spaventati... ma immagino sia così, quando una ragazza vuol diventare donna... Talia, ragazza mia... il mio regno è tuo e con esso ogni mio bene e benedizione... e saperti felice è la gioia più grande che può allietare la mia vecchiaia... se davvero sposarti con sir Bumin è ciò che desideri sopra ad ogni cosa, allora ti concedo la mia benedizione... che tu possa essere felice e risplendere per ogni giorno della tua vita come il fiore più bello e prezioso che questa terra possa mai veder sbocciare..."
La baciò sulla fronte e la fissò per qualche altro istante.
Le sorrise e uscì dalla biblioteca.
Un attimo dopo Guxio entrò nella stanza.
"Ottimo lavoro, milady!" Esclamò raggiante. "Ora tutto è pronto per il mio trionfo! Adesso andate a riposare... domani sarà un giorno speciale per voi e per tutta Cartignone... e tutti esulteranno per queste nozze!"
Chiamò allora un servitore.
"Presto, che siano attuate tutte le mie disposizioni per le nozze!" Ordinò. "Oraganizzare questo matrimonio sarà il mio dono al popolo di Cartignone!"
"Si, maestro!" Rispose il servitore.
E da queste ultime parole, Talia comprese che i fanatici adepti della setta di Frigoros erano penetrati sin nel cuore più profondo del regno.
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Vecchio 08-02-2011, 11.26.33   #1118
Lady Bethan
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Lady Bethan è sulla buona strada
Bethan ascoltò con attenzione il racconto del monaco.
"Cosa posso fare per espiare la mia colpa, padre? La sola preghiera non mi basta. Sento il bisogno di lottare contro il male. Mi sembrerà di sconfiggerlo anche dentro me stessa, redimendo la parte di me che ha tolto la vita ad un uomo!".
Poi si alzò, quasi di scatto e aggiunse: "Credo sia arrivato per me il momento di proseguire il cammino...".
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Vecchio 08-02-2011, 11.41.27   #1119
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
Guardavo il volto del principe mentre mi parlava, le sue mani carezzavano piano i miei capelli e i suoi occhi erano fissi nei miei... e io avevo una gran voglia di mettermi a piangere, a piangere e a gridare. Avrei voluto alzarmi e correr via, correre finché le gambe mi avessero tenuta, correre fino a che il fiato non mi fosse venuto a mancare e la stanchezza non avesse avuto il sopravvento, trascinandomi via da quel dolore, sottraendomi a quella frustrazione e a quel senso di vuoto che mi scavava dentro...
All’improvviso un ricordo affiorò nella mia mente...

Fasci di una candida luce filtravano dalle alte finestre e bagnavano il lucido pavimento marmoreo del corridoio, ma i miei piedi sembravano sfiorare appena quella superficie mentre correvo a perdifiato verso l’ultima porta in fondo... ero in ritardo quella mattina e probabilmente Eileen mi stava già aspettando...
“Hey, Talia!” mi chiamò una voce, verso la metà del corridoio.
Mi bloccai e mi voltai indietro, in tempo per vedere un ragazzino di circa la mia età oltrepassare una porta laterale e richiudersela alle spalle...
“Ma le dame non dovrebbero essere calme e pacate? Tu corri come una furia!”
“Hey Dukey!” ribattei indispettita “Ma i futuri cavalieri non dovrebbero stare nel cortile ad allenarsi? Tu te ne stai sempre a bighellonare in giro!”
Un lampo d’ira gli passò negli occhi, mentre in fretta mi veniva di fronte: “Io sono il migliore di tutti e diventerò il più forte cavaliere di Cartignone... e allora la dovrai smettere di parlarmi così e inizierai a temermi anche tu!”
Mi tirai indietro di mezzo passo e sfoderai un sorriso sarcastico... Dukey era prepotente e attaccabrighe, ma io non ero disposta a dimostrargli sottomissione...
“Buon per te!” ribattei “Ma fino a quel momento, fammi il favore di girarmi al largo...”
Mi voltai per andarmene, ma ciò che vidi mi pietrificò dov’ero: Bumin era precisamente dietro di me e mi stava fissando con un’espressione glaciale... Bumin era il cavaliere preposto all’addestramento dei giovani... era presuntuoso e aggressivo, e mi spaventava: un conto era tener testa a Dukey, che aveva pressappoco la mia età, un conto era trovarsi di fronte Bumin...
In fretta chinai la testa e mi mossi rapidamente, cercando di aggirarlo...
Lui però mi sbarrò la strada, mi afferrò per un braccio e mi trascinò di nuovo indietro, di fronte a Dukey.
“Ha ragione lei!” disse dopo un momento al ragazzo, stringendomi con forza i polsi “Se non riesci a farti valere ora, non ci riuscirai mai! Avanti, Dukey, vediamo cosa sai fare...” e mi spinse un po’ più avanti, sempre tenendomi stretta.
“Lasciatemi!” mormorai, tentando di divincolarmi.
Bumin scoppiò a ridere: “Oh, andiamo... sei la lezione di Dukey per oggi, fai la brava!”
“Lasciala!” ordinò ad un tratto una voce alle nostre spalle “Ora!”
Ci voltammo tutti, mio padre stava avanzando lungo il corridoio con passo calmo ma deciso. Giunse di fronte a noi, si fermò e, lentamente, ripeté: “Lasciala, Bumin, o ti stacco la testa!”
Avvertii le mani di Bumin sui miei polsi esitare un momento, poi la presa si allentò... io sfilai le mani e in fretta mi spostai di fianco a papà.
L’uomo seguì il mio movimento con gli occhi, poi li spostò sul volto di mio padre...
“Sir Geoffrey... andiamo, stavo solo scherzando!”
Il volto di mio padre era impassibile, gli occhi fiammeggianti erano piantati sul volto dell’uomo che gli stava di fronte: “Tu toccala di nuovo e sarà l’ultima cosa che avrai fatto nella tua inutile vita!”
Anche Bumin si fece serio: “Non è saggio parlarmi così, sir Geoffrey... sarai pure un fedelissimo del principe, ma io...”
“Il principe non c’entra! Tu pensa solo a tenere le tue sudice mani lontane da mia figlia, o ti assicuro che nemmeno il Creatore in persona potrà salvarti da me. Chiaro?” lo scrutò ancora per un istante poi, accennando a Dukey, soggiunse “E ora prendi il tuo galoppino e sparisci!”

Il bacio del principe sulla mia fronte mi riscosse da quel ricordo... e mentre lo guardavo uscire dalla stanza una lacrima mi scivolò sulla guancia...
Fu in quel momento che entrò Guxio.
Inspirai profondamente e mi voltai a guardarlo...
“Ho fatto ciò che volevi!” gli dissi “Come vedi anche io mantengo la parola! Ora voglio il mio regalo di nozze! Voglio Guisgard e gli altri... li voglio qui, voglio vederli! Voglio che assistano al matrimonio!”
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** Talia **


"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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Vecchio 08-02-2011, 14.28.12   #1120
cavaliere25
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cavaliere25 sarà presto famoso
Vidi la fanciulla e gridai il suo nome ma non potevo fare nulla ero imprigionato a quel palo dovevo fare qualcosa piu guardavo la scena e piu mi saliva la rabbia
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fabrizio
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