I racconti del Bianco e del nero

[Lady Gwen]

Rimasi ad osservarlo un paio di istanti.
"C'è una sottile linea fra affascinante e fastidioso e tu ti muovi sempre in bilico fra queste due, anche se al momento direi che tendi verso il fastidioso" risposi, con un sorriso acido.

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[Guisgard]

"Oh, ecco..." disse divertito Elv "... beh, visto che potrei pendere anche verso l'affascinante allora lo prendo come un complimento il tuo, ragazzina." Con fare di chi è sicuro di sè. "In effetti ho subito capito di non esserti indifferente." Facendole l'occhiolino.

[Lady Gwen]

Scossi la testa mentre tornavo al mio posto dentro la tenda.
"Contento tu che riesci a trovare sempre ciò che è conveniente per te in ogni situazione..." commentai sorniona.
Avrei comunque pensato che fosse molto stupido se non si fosse accorto di nulla, ma tutto mi sembrava fuorché stupido, dunque non mi sorprendeva più di tanto.

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[Guisgard]

Elv rise di gusto, restando a fissare Gwen per un lungo istante.
La pioggia continuava a scendere.
"Beh, ormai non ho più sonno..." disse, per poi tirare fuori una bustina di caffè solubile che sciolse con l'acqua "... non sarà un gran caffè ma almeno mi scalderà... ne vuoi anche tu?" Alla ragazza.

[Lady Gwen]

Rise e rimase a guardarmi sema rispondere, mentre mi chiedevo cosa gli passasse per la testa.
Poi, mi offrì del caffè solubile che aveva portato ed io lo accettai.
"Vedi? A qunto pare io riesco ad avere ovunque le mie comodità" commentai con tono divertito e saccente, riferendomi sia alla mia pelliccia sia alle sue parole di qualche ora fa, quando avevo accettato di restare qui per la notte.
Dopotutto, era lui che adesso aveva bisogno di scaldarsi, no?

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[Guisgard]

"Già..." disse Elv bevendo "... ma ammetto che in questo momento ti invidio quella pelliccia visto il freddo che fa..." divertito a Gwen "... e sembra che non voglia smettere di piovere..." gardando la tenda che tintinnava per le gocce.

[Lady Gwen]

Accennai un sorriso divertito, prima di sorseggiare il caffè caldo, che comunque rimise al mondo anche me.
"Già... Ma anche tutto ciò ha un suo fascino..." commentai pensierosa, osservando in controluce le gocce di pioggia sul tessuto della tenda e ascoltando il loro picchiettare.
"Perché hai deciso di fare questo lavoro?"

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[Guisgard]

"Perchè amo la libertà, mi piace muovermi e soprattutto non essere alle dipendenze di nessuno." Disse Elv a Gwen. "Niente orari fissi, datori di lavoro, paura di fumare una sigaretta in ufficio fuori pausa, il grigiore della città, timbrare il cartellino e roba simile..." bevendo il suo caffè "... non sono fatto per una vita regolare... ma dubito tu possa capirmi, no? Abituata agli agi, al lusso ed ai capricci." Divertito.

[Lady Gwen]

Accennai un sorriso divertito dietro la tazza.
"Beh, anch'io godo del mio lusso perché amo la libertà, non essere alle dipendenze di nessuno e non dover timbrare il cartellino" replicai, per poi ridacchiare "Ognuno a proprio modo gode della libertà" aggiunsi poi, con tono divertito.

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[Guisgard]

Elv rise di gusto.
"Sei proprio il massimo delle ragazzine viziate..." disse ridendo "... mai visto nessuno girare a proprio favore una situazione in questo modo. Potresti entrare in politica, sai?" Fissando Gwen. "Dico davvero, sei incredibile!"
Intanto Holus e Sentenza dormivano come sassi.