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Vecchio 10-09-2011, 02.40.21   #191
Melisendra
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"Mia madre mi parlava di un antico possedimento della sua famiglia, che recò in dote a mio padre... diceva che si trovava a sud e che questo feudo era particolarmente ambito per la sua posizione strategica. Mi pare che fosse a causa di una baia che poteva essere utilizzata come porto e che veniva usato da mio padre per permettere ai mercanti di commerciare tra Animos e il vostro paese. Tuttavia non ho altri indizi che possano ricondurmi a quel luogo."
Osservai le mappe un po' smarrita.
"Grazie a quel feudo, mio padre stava prendendo accordi per fidanzarmi a un nobile inglese... ma non ho mai saputo chi fosse. Tutti i carteggi di mio padre andarono distrutti quando fu incendiata la biblioteca di Beauchamps..."
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Ama, ragazza, ama follemente... e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente.
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Vecchio 10-09-2011, 03.10.19   #192
Guisgard
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Lord Tudor e Hagus osservarono con attenzione le mappe dopo aver ascoltato le parole di Melisendra.
“Una baia…” mormorò lord Tudor “… un porto particolarmente esposto verso la Bretagna francese dunque… vi dice nulla questo?” Chiese a Hagus.
“Così a memoria è difficile, milord…” pensieroso Hagus “… in questa fascia costiera sulla Manica” indicando con un dito un punto della mappa “ci sono diversi porti strategici, ma molti dei quali usati solo a scopi militari… un momento…” fissando una parte della mappa “… forse potrebbe trattarsi della baia di Trafford Bridge…”
“Mai sentita…” fissandolo lord Tudor.
“Si tratta di un feudo assegnato da Enrico II ad alcuni nobili che gli assicuravano il controllo verso Sud… in effetti li vi è un castello, dimora dei signori di quelle terre… potrebbe essere quello il feudo acquistato dal conte di Beauchamps… si, potrebbe essere…”
“E’ possibile accertarsene in tempi brevi?”
“Si, milord.” Annuì Hagus. “Partirò domattina per quei luoghi.”
“Ottimo!” Esclamò lord Tudor. “Ovviamente, milady, resterete qui con noi almeno fino a quando messer Hagus non avrà raccolto tutte le informazioni del caso.” Rivolgendosi a Melisendra.
“Perdonatemi, monsieur…” intervenne il vescovo “… voi giungete dalla Francia… e cosa si dice della fuga di noi ecclesiastici e degli aristocratici? A me erano giunte strane voci, che in verità giudicai romanzesche, fiabesche… ma poi, dopo aver visto il modo in cui siamo stati tratti in salvo…”
“Sono solo chiacchiere, monsignore.” Con tono infastidito lord Tudor.
“Non proprio, milord.” Disse Hagus. “Nella repubblica di Magnus le stanno prendendo molto sul serio…”
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Vecchio 10-09-2011, 04.22.09   #193
Guisgard
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“Signorine?” Ripeté sorpreso Renart. “Ah, capisco… sei gelosa!” E sorrise. “Ma non devi esserlo, Talia. Sono qui, no?” Le accarezzò i capelli e si mise davanti per non farla andar via. “Su, non puoi essere ancora arrabbiata per ieri sera… anche tu ti sei comportata in maniera brusca… ed io mi sono innervosito… su, dimentichiamo tutto… anzi, ho una cosa per te… una cosa interessante… molto interessante…” si guardò intorno, certo che nessun altro della compagnia li stesse osservando o ascoltando “… so che ti incuriosisce molto il nostro misterioso Tafferuille… in verità non ne comprendo il motivo… comunque, dicevo, ho una cosa molto interessante… ho sentito, tornando stamane qui, che il nostro uomo mascherato parlava con Essien… diceva che sarebbe mancato per un po’… e poco dopo è sparito… ma aveva un biglietto con sé… lo stesso biglietto che distribuivano ieri notte alla taverna dove ho trascorso la notte… così, se vuoi, possiamo seguirlo e scoprire qualcosa di lui… ovviamente, solo se sarai disposta a far pace con me, mia cara!” E le fece l’occhiolino per poi sorriderle.
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Vecchio 10-09-2011, 05.31.15   #194
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La mattinata era luminosa e profumata dall’aria di Primavera.
Padre Adam era chino al suo tavolo da lavoro, dove passava molto del suo tempo a leggere e a scrivere.
Ma quella mattina era impegnato in qualcosa di molto diverso.
“Padre Adam! Padre Adam!” Gridò qualcuno. “Padre Adam, presto!” Ed entrò uno studente.
“Ah, fermo dove sei!” Fece il chierico senza voltarsi. “Sono impegnato… recita prima il Vangelo secondo Matteo… 16, 18…”
“Io ti dico, tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la Mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa.” Recitò lo studente.
“Ora in latino.” Disse padre Adam.
Lo studente sbuffò.
“Avanti!” Esclamò il chierico.
“Et Ego dico tibi... tu es Petrus et super hanc pectram aedificabo Ecclesiam Meam... et portae inferi non praevalebunt adversum eam…”
“Bene, puoi parlare ora…”
“Padre, il paese sembra impazzito…” teso lo studente “… anche nell’università... credo stia per accadere qualcosa…”
“Guarda…” lo interruppe il chierico.
“Un vaso di terracotta…”
“Si e dentro è seminato un qualcosa di particolare, portentoso...” sorridendo il chierico “… un fiore…un fiore speciale, unico... promettimi che lo proteggerai, ragazzo mio... promettimelo...”
“Si… lo prometto...” rispose lo studente senza però comprendere bene le parole del chierico.

“Allora, milord, come sono andate le vostre vacanze in Italia?” Domandò il vecchio aristocratico, destando il suo compagno di viaggio da quel suo ricordo. “Se non sbaglio… nel Granducato di Toscano, vero?”
L’altro aprì di colpo i suoi occhi azzurri e lo fissò per un istante.
“Si, sono stato in terra di Toscana, lord Buttleford…” rispose, cambiando espressione ed assumendo un’aria di sufficienza “… e devo dire di essermi rilassato…”
“Eh, immagino…” sospirò Buttleford “… l’Italia è sempre il giardino d’Europa.”
“Già, ma la trovo alquanto caotica per i miei gusti…” sbuffando il nobile “… temo che la prossima volta sceglierò un qualche sperduto territorio, in Turchia magari…”
“Tra gli infedeli!” Esclamò Buttleford. “Per Giove, ragazzo mio, allora da cacciatore sarete preda!”
“Credete davvero che i turchi siano più esagitati degli italiani, milord?”
“Non lo sono?”
“Ah, non lo so…” annoiato il nobile “… di sicuro so che gli italiani, in fatto di chiasso e confusione, non sono secondi a nessun popolo…”
“Però le donne italiane sono belle, vero?”
“Vi dirò, essendo quel felice paese diviso in stati e staterelli, tra una dominazione e l’altra, i suoi abitanti si sono ben differenziati nei secoli… così le donne di Sicilia sono simili nei colori e nelle passioni a quelle arabe, mentre quelle di Napoli hanno più l’immagine delle bellezze greche… di quelle romane vi consiglierei le popolane, calde e passionali, e di evitare invece le nobildonne, troppo scaltre ed interessate ai giochi di potere… salendo ci sono quelle toscane, disegnate dal Buon Dio come gli artisti di quella terra facevano con le loro opere, ossia candide, delicate e dai modi poetici, ma animate dalla stessa forza che accende il loro variegato idioma… poi ci sono quelle lombarde, un po’ gotiche, un po’ longobarde ma molto passionali nell’intimità… infine, nell’estremo Nord, le friulane che all’apparenza sembrano fredde come il loro clima, sono in realtà capaci di grandi ed intensi slanci.”
“Per bacco, ragazzo mio, sembra che voi abbiate conosciuto tutte le donne italiane!” Esclamò Buttleford. “Mi chiedo allora come facciate a dedicarvi anche alle vostre battute di caccia! A meno che le vostre prede siano tutt’altra cosa che daini, caprioli e fagiani!”
“Oh, non credete, milord…” sbadigliando il nobile “… sono solo un attento osservatore del mondo… ed a furia di osservare ho perso interesse per gran parte delle cose che mi circondano.”
“Eh, avessi io la vostra età!” Scuotendo il capo Buttleford. “Altro che caprioli e fagiani! Darei la caccia solo ad avvenenti dame! Che siano inglesi, francesi, italiane o spagnole!”
Ad un tratto la carrozza si fermò di colpo.
“Cosa accade?” Chiese Buttleford.
Un uomo allora si avvicinò e parlò ai due passeggeri.
“Vogliate perdonarmi, miei signori.”
“Mc Kintosh!” Sorpreso il nobile. “Cosa succede?”
“Milord, purtroppo alcuni lavori lungo la strada hanno bloccato il passaggio verso il Belvedere.” Spiegò Mc Kintosh.
“Ed io come farò ad arrivare al palazzo?” Domandò seccato il nobile.
“Milord, ho provveduto a procurarvi un cavallo.” Rispose Mc Kintosh. “Taglierete la campagna e sarete in breve tempo al palazzo del Belvedere.”
“E così…” fece il nobile scendendo dalla carrozza “… dopo un lungo e faticosa viaggio, devo pure mettermi a cavalcare per la campagna inglese… ah, assurdo, assurdo… passi per i miei abiti, nonostante questo nuovo mantello comprato per una cifra oscena nella città di Caserta, nella sartoria reale di re Ferdinando D’Aragona… ma ho lavato stamani i capelli e una galoppata è quanto di peggio… mi ritroverò i capelli impolverati e mi diventeranno crespi… meriteresti la gogna, Mc Kintosh… la gogna…”
“Vi prego di perdonarmi, milord.” Mortificato il fattore.
“Io allora tornerò indietro.” Disse Buttleford. “Mi saluterete voi vostro zio.”
“Servirò, milord…” annuì il nobile, mentre si toglieva il prezioso mantello per lasciarlo nella carrozza.
“Prego, appoggiatevi a me per salire in sella al cavallo, milord.” Chinandosi Mc Kintosh.
“Ah, fatti da parte…” con fastidio il nobile, per poi salire in sella tradendo un’agilità che cozzava con i suoi modi da damerino. “A presto, milord!” E salutato Buttleford, galoppò verso il Belvedere.
Attraversò di corsa la verdeggiante campagna, mentre il vento sembrava salutare il suo ritorno a casa.
E poco dopo arrivò all’ingresso del Palazzo del Belvedere.
“Chi è là?” Gridò una guardia.
“Gareth, davvero vuoi intimorirmi con quello spiedo? Ah, fa troppo caldo ed io non voglio sudare a causa di una guardia pedante!”
“Sir Guisgard!” Esclamò la guardia. “Siete finalmente tornato!”
Il nobile signore annuì sorridendo alla guardia.
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Vecchio 10-09-2011, 09.19.17   #195
Daniel
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Il mattino dopo mi risvegliai all'alba.. Ero euforico... Quela sera me ne sarei andato da lì.. Ma quella mattina c'era gran fermento a palazzo.. C'era qualche ricevimento importante? O era arrivato qualche personaggio famoso? Mi affacciai dalle scuderie, catena permettendo, per scorgere qualcosa..
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Vecchio 10-09-2011, 11.08.05   #196
Chantal
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Chantal sarà presto famosoChantal sarà presto famoso
Parola alcuna fu pronunciata da Chantal per alcuni istanti.
Con insistenza guardò fisso negli occhi dello zio,per un tempo indefinito,come ad attendere che egli vi leggesse le pene del cuore taciute dalla bocca.
E sentì l'inquietudine assalirla ancor di più quando vide lo zio turbato.
Si pentì dell'avergli trasmesso la sua apprensione.
Ma da quando aveva appreso i nomi dei rivoluzionari Chantal era divenuta più sospettosa,non meno dello zio,era pur vero che la rivolta mirava a declassare il potere di circoscrizioni politiche ben precise,ma ella temeva che proprio da qualche amico potesse giungere il tradimento,e nutriva pena per le sorti dello zio.
L'università era privilegiato luogo di corruzione e suo zio,in quanto precettore,ne soffriva.
Cercò,comunque,di rasserenarlo,egli era destato da preoccupazioni per la sua condizione anche per le responsabilità a cui assolveva nel suo incarico di tutore della nipote.
La ragazza allora li congedò,cercando di non impensierire oltre lo zio.
"Sì,è tardi,andate voi,zio,disporrò per la cena e,nell'attendervi,riordinerò i documenti che avete tralasciato incustoditi nello studio.Siate prudente,ve ne prego."
Poi,volgendosi al ragazzo:"Sarei più tranquilla se lo accompagnassi anche lungo la strada del ritorno.Pregherò per tuo nonno".E,abbracciando lo zio con gli occhi:"Andate in fede,e che Dio vi assista."
Chantal si portò subito dinnanzi alla grande vetrata per vederli uscire e seguirli fino a che l'imbrunire non avesse inghiottito le loro sagome.
Ma era agitata,ed impaziente,i suoi occhi sgranati si illuminavano delle ultime luci che giungevano dal sole morente all'orizzonte.
Indossava una leggera veste bianca di georgette,fu colta da un brivido improvviso.Si strinse allora nelle braccia e cercò di riordinare i pensieri.Oramai non badava più al fatto che,appena fosse rientrata in casa,si mettesse a piedi nudi.Ma il fresco di quella sera di fine estate le fece percepire ancor più una sensazione di freddo nell'anima.

Ultima modifica di Chantal : 10-09-2011 alle ore 17.21.52.
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Vecchio 10-09-2011, 13.09.20   #197
Talia
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
Renart mi si parò davanti e mi bloccò. Sollevai gli occhi sul suo volto, lanciandogli lo sguardo più truce che possedevo...
“Gelosa?” sibilai “Certo... ti piacerebbe!”
Feci per andarmene di nuovo, ma ciò che lui disse allora mi bloccò lì dov’ero...

Citazione:
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“… su, dimentichiamo tutto… anzi, ho una cosa per te… una cosa interessante… molto interessante…” si guardò intorno, certo che nessun altro della compagnia li stesse osservando o ascoltando “… so che ti incuriosisce molto il nostro misterioso Tafferuille… in verità non ne comprendo il motivo… comunque, dicevo, ho una cosa molto interessante… ho sentito, tornando stamane qui, che il nostro uomo mascherato parlava con Essien… diceva che sarebbe mancato per un po’… e poco dopo è sparito… ma aveva un biglietto con sé… lo stesso biglietto che distribuivano ieri notte alla taverna dove ho trascorso la notte… così, se vuoi, possiamo seguirlo e scoprire qualcosa di lui… ovviamente, solo se sarai disposta a far pace con me, mia cara!” E le fece l’occhiolino per poi sorriderle.
I miei occhi si allargarono, mio malgrado, e il mio cuore iniziò a battere forte...
Ero curiosa, certo... ciò era innegabile. Ma non era soltanto semplice curiosità quella che mi coinvolgeva in quella storia... no, c’era dell’altro, qualcosa che non riuscivo a spiegarmi bene... era come una sensazione, un presentimento...
Quel suo modo di comportarsi, quasi volesse passare inosservato, quasi a non voler dare nell’occhio... quasi, pensai improvvisamente, a volerci far credere di esser qualcun altro... ma i suoi modi, il timbro della sua voce erano diversi dai nostri... molto diversi!
E poi c’era il modo in cui Essien lo trattava, la fiducia che riponeva in lui... conoscevo il vecchio Essien da troppi anni e fin troppo bene per poter credere che ciò non significasse nulla...
Questi e mille altri pensieri mi attraversarono la mente in quel momento...
Osservai Renart per un lungo istante, fissai i suoi occhi grandi e scurissimi e il sorriso spavaldo... e fui assolutamente certa che nessuno dei miei dubbi sul misterioso Tafferuille avesse mai sfiorato la sua alquanto ingenua mente, fui certa che non ci avesse mai pensato e che, probabilmente, non gli sarebbe mai neanche interessato...
Mi mordicchiai per un momento il labbro inferiore, pensando...
Infine decisi di sfruttare la situazione!
“Far pace con te, Renart?” domandai in tono suadente, fingendo di ponderare la cosa “Beh... vediamo... potremmo far così: tu aiutami ad esaudire qualche mia piccola curiosità e io prenderò in esame la cosa. Che cosa ne dici?”
Lo osservai appena per un istante, sfoggiando un sorriso sfacciatamente frivolo, poi mi accostai un poco e gli poggiai una mano sul braccio: “Iniziamo con la prima curiosità... hai parlato di un biglietto, giusto? Bene, quale biglietto? Cosa c’era scritto?” sussurrai, avvicinandomi probabilmente più di quanto fosse necessario “E seconda domanda... dove si è diretto il nostro amico? Dov’è adesso?”
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"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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Vecchio 10-09-2011, 16.50.17   #198
Altea
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Altea ha un'aura spettacolareAltea ha un'aura spettacolareAltea ha un'aura spettacolare
Sentii la voce tremante di un giovane cavaliere e alzai lo sguardo dal libro notando due giovani affascinanti, di bellezze diverse.
Solitamente non ero avvezza a dare confidenza a degli sconosciuti ma risposi gentilmente "messere, sarei lieta di potervi aiutare ma approdai da pochi giorni in queste lande e ancora non ho trovato dimora, penso dobbiate cercare altrove ciò che cercate"
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe

"Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit.

"I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam)

"La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea

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Vecchio 10-09-2011, 19.25.30   #199
ladyGonzaga
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ladyGonzaga ha un'aura spettacolareladyGonzaga ha un'aura spettacolare
La giornata trascorsa con lord Carrinton era stata molto bella e rilassante.
La storia degli amanti ..la voce del vento , mi avevano toccato il profondo della mia anima.
Che strano come cambiano le persone a seconda delle circostanze...il lord Carrinton che era con me , era una persona completamente diversa da quella che qualche giorno prima era a palazzo , in compagnia del duca.
Era stato molto dolce e gentile, premuroso e attento.
Tutte doti che spesso mancano agli uomini di un certo rango che vedono le dame dell'alta società come probabile fonte di ricchezza.

Scesi nella sala da pranzo, volevo salutare lord Tudor e ringraziarlo per avermi dato la possibilità di trascorrere una cosi bella giornata.
La mia speranza era quella di poter far colazione con lui e scambiare due parole come eravamo soliti fare anni e anni fa.


Mi prepara e scesi di corsa ma prima di andare nella grande sala, mi venne in mente Starlight , il mio splendido dono di lord Carrinton.
Volevo vedere come stava , anche per lui la giornata era stata pesante.

Arrivai alle scuderie e lo vidi là..bello e imponente e splendido come il sole..
appena mi avvicinai per sfiorarle il suo bel muso. lui mi venne incontro abbassando il capo come se volesse salutarmi.

" Come stai Starllight...vedo che ti hanno portato del buon foraggio ..coraggio..riposati amico mio"..
In quel preciso momento fui distratta da uno strano rumore che proveniva da un angolo buio della scuderia...

" Chi c'è?? , dissi a voce alta...voi???? Ossignore mio ma che ci fate incantenato come un animale selvaggio??
Chi ha osato fare tanto verso una persona umana??? ".

quella scena mi turbò cosi tanto che non potei trattenere la fuga di una piccola lacrima...


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Nessun sole potrebbe risplendere se gli occhi del cuore non ne vedessero la luce.(anonimo)[/COLOR][/SIZE][/I][/B]
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Vecchio 10-09-2011, 19.50.33   #200
Daniel
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Daniel è sulla buona strada
<<Lady Gonzaga? Che ci fate qui?>> Non volevo farmi vedere così da lei..
<<Scusate.. Sono impresentabile..>> La guardai e vidi che una lacrima solitaria solcava il suo viso.. Mi avvicinai e senza pensarci la raccolsi col dito.. Cosa sto facendo?.. Ritrassi subito la mano.. Per cambiare discorso..
<<Alla fine siete stata obbligata a stare ancora con quell'altro dannato Lord? Quello con cui per evitarvi di farvi uscire mi sono beccato questo?>> Mi tolsi la camicia e gli feci vedere il segno sulla schiena..
<<Marchiato a fuoco come le bestie...>>
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