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Vecchio 06-09-2011, 02.08.52   #111
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Elisabeth si svegliò di colpo.
Aveva paura, si sentiva braccata.
Se fosse stata scoperta con quel libro, il suo destino sarebbe stato segnato.
Le nuove idee illuminate, diffuse ormai in tutto il paese, riconoscevano pericolosa ogni forma di religiosità, non solo il Cattolicesimo.
Al boia i Ginestrini non avevano consegnato solo preti e monaci, ma anche imam, rabbini e persino adepti di società segrete e confraternite che presentavano nelle loro regole qualcosa di religioso.
Lei stava cercando un uomo di cui ignorava tutto, persino il destino.
Il signore di Beauchamps poteva essere ovunque in questo momento: in prigione, in esilio o all’Altro Mondo.
Ma lei doveva cercarlo.
Il giorno giunse presto e fu un sollievo per lei.
Come ogni mattina le strade erano attraversate da giovani che cantavano e ballavano.
Candide e giovani contadinelle mostravano la loro gioia di vivere, insieme alle loro sensuali e prelibate grazie, danzando alla vita ed alla libertà che la nuova repubblica aveva portato, senza alcun limite, in tutto il paese.
Ammaliati da tutto questo, ragazzi liberi ormai da ogni timore per l’avvenire sognavano per quella bellezza donata e quell’indipendenza da ogni regola guadagnata.
Elisabeth così si ritrovò fuori la staccionata della locanda a fissare quello spettacolo.
“Fino a quando avranno voglia e forza di danzare?” Chiese un uomo anch’egli a fissare quei balli e quei canti.
“Fino a quando avranno il dono della giovinezza e della libertà!” Rispose uno che gli stava accanto.
“E’ questa la vera libertà?” Chiese di nuovo il primo.
“Certo!” Rispose il secondo. “La libertà di vivere ciascuno la propria vita come più gli aggrada, ora soprattutto che i tiranni sono stati spodestati dai loro castelli e dalle loro chiese!”
“Un tiranno per un altro…”
“Cosa ti prende? Sei diventato pazzo?” Lo riprese il secondo. “Vuoi che ti portino via? Sta zitto e brinda piuttosto alla libertà e all’uguaglianza finalmente raggiunte!”
Ed entrambi brindarono.
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Vecchio 06-09-2011, 04.29.07   #112
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
La voce di Colombina, come il vibrare di una nota, echeggiò tra il sipario e la scena.
La voce, modulata e forgiata ad ottenere invocazioni e sospiri, sembrava librarsi nell’aria, fino a giungere al grande disco argentato, fatto di cartapesta tinta con olio di pesce per ottenere un effetto di luminosa lucidità, che assumeva, in quel pazzo e fiabesco mondo, i riflessi incantati della pallida Luna di Settembre.
“Incantevole, mia bella Talia…” sussurrò da dietro le quinte un estasiato Essien, che vedeva in quella ninfa vivace e sognante, il fiore all’occhiello della sua compagnia.
Ed appena Colombina calò il suo sguardo, quasi intimorito dalla bellezza e dal silenzio della Luna, unica ed enigmatica compagna dei cuori innamorati, una figura, solenne ma dal passo austero, fece il suo ingresso in scena.
Era celata nella penombra ed osservava Colombina.
“Canti alla Luna, ma non ti accorgi di me…” sospirò fissando la ragazza “… eppure sono qui ogni notte, proprio avendo come uniche compagne la Luna e la mia solitudine…” restava nella penombra, dalla quale spuntavano e luccicavano come stelle nel Cielo d’Oriente i suoi meravigliosi occhi azzurri “… la notte trascorre così, ad interrogare una e ad ammansire l’altra… fino a quando ognuna di loro si ritira soddisfatta… solo il mio cuore, però, non trova pace… restando qui, come ogni notte, ad attendere il tuo ritorno, amor mio…”
Colombina fissava quella penombra, guidata ed incuriosita da quella voce fatta di drammatica passione ed inquieta insoddisfazione.
“Chi sono, vorresti domandarmi…” continuò la figura seminascosta tra il sipario e gli incanti della scena “… sono chi tu vorrai che sia… sono la notte che culla i tuoi sogni, colui che ti attende dove terminano le tenebre, sono la Luna destata dalla tua voce e scesa sulla Terra… sono un re se tu sei una regina, un buffone su tu sei folle, sono un criminale se tu sei la mia pena, sono il mio stesso cuore se tu sei la spada che lo trafigge!” Avanzò di un passo, restando però ancora alla mercè di quell’incerta luce. “Sono Amore se tu sei Psiche… sono l’inizio se tu sei la fine… sono me stesso se mi amerai… o sarò…” esitò “… sarò il tuo amato, se ora fuggirai…”
Essien allora fece un cenno e dal sipario uscì il bel Renart.
“Colombina, amor mio!” Chiamò. “Sono qui e la notte è ancora nostra!”
Essien simulò un gesto, come a voler guidare il suo attore, e subito Renart prese per mano Colombina, portandola via oltre il sipario.
E rimasta sola sulla scena, la figura emerse finalmente dalla penombra, nascondendo il suo volto dietro quella variopinta maschera che lasciava liberi solo quei suoi meravigliosi occhi azzurri.
Occhi azzurri dietro i quali sembrava celarsi un mondo tanto misterioso, quanto tormentato e sofferente.
“Ottimo!” Gridò Essien in quel momento, rompendo l’incanto della scena. “Tutti bravi! Anche tu, mio buon Renart! Avanti, cambiatevi e riposatevi pure! Con queste premesse lo spettacolo sarà un trionfo!” E rise forte. “E stasera tutti a cena a mie spese!”
E, come sempre faceva dopo le prove, il misterioso uomo dalla maschera variopinta si allontanò dai suoi compagni, che ancora soddisfatti si complimentavano fra loro.

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Vecchio 06-09-2011, 10.40.33   #113
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"Ma chi razza si crede di essere questo?" Pensai.. Dovevo pensare a un modo per liberare la dama da quella brutta situazione.. Ormai erano ben venti min uti che parlavano.. La stavano praticamente costringendo a fare ciò che volevano.. Mi venne in mente un idea.. "è un suicido.." pensai ma dovevo farlo0.. Non so perchè ma lo dovevo fare.. Aprii la portya della sala e gli occhi dei tre presenti si fissarono su di me e io dissi:
<<Hei Tudor alza il sederone da quel trono e vedi se riesci a prendermi!>> Gli occhi dei due uomini si fecero di fuoco.. Senza neanche farli muovere iniziai a correre a perdifiato.. Sentivo i loro passi dietro e le guardie che arrivavano.. Mi nascosi dietro a un arazzo e aspettai.. Arrivò una sentinella.. Con un colpo ben assestato lo tramortii.. dovevo fare presto.. Spogliai la sentinella che nascosi in una stanza e mi misi i suoi abiti.. Poi iniziai a camminare piano come se niente fosse verso l'uscita.. Dovevo andarmene da quel posto....
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Vecchio 06-09-2011, 11.10.28   #114
elisabeth
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elisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella roccia
L'aria era fresca nonostante il sole bruciasse la pelle, avevo le mani stretta lla staccionata che divideva me alresto del villaggio, la notte era stata tremenda.....mi sentivo chiusa tra le pieghe del tempo, immagini si sovrapponevano alla mia ansia, volti sconosciuti, grida e fuoco.......ma li' fuori nessuno faceva caso al mio stato d'animo, i ragazzi ballavano e ridevano sguaiatamente, l'uomo non conosceva il significato della parola liberta'......Due uomini parlarono alle mie spalle, li ascoltai.....tutto era importante per me in quel momento!......." Come opsate parlare di liberta' ed uguaglianza,come vi permettete di nominare una cosa cosi' Sacra...che dovrebbe bruciarvi le carni........questo e' il caos....state perdendo il senso della vita.......se nonvi fermerete, avrete odio e distruzione !!! Stupidi ignoranti !!! " Dissi tutto d'un fiato...senza accorgermi che stavo urllando....Il Silenzio intorno a me, sembrava non si muovesse neanche l'aria.......Mi sentivo come avvolta da una bolla....nella consapevolezza che stavo mettendo a rischio non solo la mia missione, ma anche loa mia vita . Facevo parte.....di una Comunita' Sacra " Laforza del compasso".....tanto in alto quanto in basso.........e se solo qualcuno avesse sospettato, non sarei uscita piu' dalle patrie galere...Il signore di Beauchamps dovevo avere informazioni, cosi' chiesi ad un gentiluomo o cosi' mi porve in mezzo a quella accozzaglia di gente........" Perdonate il mio urlo di sfogo Signore, ma dal mio luogo di provenienza....non sono abituata a questi strarni modi di contorcere il proprio corpo e a far vibrare le corde vocali per esprimere il proprio assenso al nuovo Padrone..........Potreste essere invece cosi' gentile da indicarmi la strada per raggiungere il Il signore di Beauchamps ? "........Non so se il mio sorriso esprimesse qiualcosa di carino sul mio volto ...lonsperai con tutto il cuore.........dovevo correggere il mio comportamento errato.....
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Vecchio 06-09-2011, 12.54.08   #115
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
Risi e applaudii con gli altri... la prova era andata bene e ciò ci lasciava ben sperare per lo spettacolo dell’indomani.
Strinsi la mano ad un soddisfatto Essien e mi complimentai con Gobert e Tissier, che mi erano sembrati più in forma che mai, poi scesi in fretta dal palco e mi diressi verso il carrozzone per andare a togliermi quel costume.
Notai che il nostro misterioso compagno era sparito di nuovo subito dopo la prova, ma non me ne curai: lo faceva sempre, dopotutto.
‘Evidentemente la nostra compagnia non è di gradimento a Sua Signoria!’ pensai sarcasticamente, dirigendomi verso il carrozzone.
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"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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Vecchio 06-09-2011, 13.26.54   #116
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La sciocca bravata di Daniel avrebbe avuto presto dei pessimi effetti, per lui.
Poco prima, infatti, che il ragazzo raggiungesse l’uscita travestito da sentinella, si ritrovò davanti alcune guardie che controllavano il portone del palazzo.
Se in un primo momento le sue mosse erano state in grado, grazie all’effetto sorpresa, di non farlo cadere prigioniero, ora le cose stavano cambiando rapidamente.
Insieme alle guardie che controllavano l’uscita c’erano ora anche i molossi del duca, che fiutarono il suo travestimento ed in breve Daniel fu catturato.
Fu portato nelle segrete del palazzo, per essere prima bastonato a dovere e poi rinchiuso in un’umida cella in attesa della decisione del duca circa la sua sorte.
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Ultima modifica di Guisgard : 06-09-2011 alle ore 13.42.14.
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Vecchio 06-09-2011, 13.41.51   #117
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L’uomo fissò Elisabeth quasi turbato.
“Perdonate, madame…” disse rompendo finalmente il suo silenzio “… ma qui c’è gente… prego, rientriamo nella locanda, così potremo parlare senza tutto questo chiasso.”
I due allora raggiunsero il bancone della sala interna e l’uomo chiese al locandiere del vino.
“In verità non saprei come aiutarvi, madame…” fece l’uomo “… ormai di nobili e di chierici non ne parla più nessuno… tu hai notizie su un certo signore di Beauchamps?” Domandò al locandiere.
“Mai sentito quel nome…” rispose questi “… non mi interesso di queste cose…”
“Beh, dovresti…” sorridendo l’uomo “… spesso essere attenti a ciò che accade può essere conveniente… perché non provi a chiedere in giro? Così aiutiamo questa gentile signora…”
I due si scambiarono una rapida occhiata e un attimo dopo il locandiere si allontanò.
“Magari il nostro locandiere potrà esserci utile, madame.” Disse l’uomo ad Elisabeth.
Poco dopo il locandiere tornò con due soldati.
“Avete chiesto voi del signore di Beauchamps, madame?” Chiese uno dei due militari ad Elisabeth. “Allora ci penseremo noi a condurvi da lui… seguiteci, prego!” Ordinò poi alla donna.
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Vecchio 06-09-2011, 13.58.06   #118
Melisendra
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Ero terribilmente confusa.
Quando quell'uomo fece la sua apparizione scostando il telone, noi tutti ci stringemmo verso il fondo del carro, come topi in trappola. Scostai le mani di Giselle e avanzai verso l'estraneo. Ero spaventata e la paura mi spinse alla cautela. Nonostante tremassi e mi sentissi allo stremo delle forse, riuscii a dire: "Che cosa sta succedendo, qui?"
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Vecchio 06-09-2011, 14.01.45   #119
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Tutti gli attori si cambiarono per la sera.
Essien mandò Tissier e Gobert in paese a prendere il cibo per la loro cena.
Nello spiazzo davanti al carrozzone fu così imbandita una tavola che avrebbe presto accolto il meritato premio per quei menestrelli di sogni e colori.
“Ti ci vuole ancora molto?” Chiese Renart bussando sulla porta del carrozzone, dove Talia era ancora intenta a prepararsi. “Su, dai, devo ancora attendere molto? Tra un po’ sarò brillo per il vino e la tua bellezza mi farà decisamente un effetto minore!” E rise di gusto.
Poco dopo il misterioso attore mascherato tornò dalla campagna, sempre in compagnia della sua compagna preferita, madonna bottiglia, e si sedette sotto un albero a bere.
“Tu potresti essere un grandissimo attore…” fece Essien avvicinandosi a lui “… degno dei più bei palcoscenici del paese… Parigi, Avignone, Chartes… se solo riuscissi a staccarti da quel veleno…”
“Non seccarmi di nuovo, Essien…” mormorò infastidito l’uomo con la maschera “… hai avuto le tue prove, no? Ora lasciami in pace.”
“Bah, la vita è tua, amico mio…” scuotendo il capo Essien “… la vita è tua…”
“Ecco e non rendermela più schifosa di quanto non lo sia già…” sbottò l’attore “… abbiamo un patto, no? Non bevo durante le prove… ora non seccarmi più…”
“Non puoi bere per dimenticare…”
“Dimenticare?” Voltandosi di scatto l’attore. “Si può dimenticare un incidente, un dolore, forse qualcuno riesce anche a dimenticare una donna… ma non si può dimenticare un’anima lacerata…”
“La vita è…”
“E’ Cosa?” Lo interruppe l’attore mascherato. “E’ cosa? Bella e degna di essere vissuta? Per chi? Forse per il tuo bel capitano! Non per me! E questo me lo ricorda ogni volta la mia ombra riflessa sui muri della sera, o in uno specchio nella notte… lasciami in pace, Essien…”
“Tra un po’ si va a tavola…” disse Essien “… così ti presenterò finalmente agli altri…”
E tornò dal resto della compagnia.
Poco più tardi Tssier e Gobert ritornarono finalmente dal paese.
“Tutti a tavola!” Urlò Fantine al resto della brigata.
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Vecchio 06-09-2011, 14.24.00   #120
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Il soldato sorrise a quelle parole di Melisendra.
“Non temete, milady, siete fra amici…” disse “… ora vi prego di scendere da questo carro.”
I prigionieri furono così fatti scendere.
Accanto al maleodorante carro che li aveva tratti in salvo dalla capitale, c’era ora uno una carrozza più degna del loro rango.
“A chi dobbiamo questa nostra insperata salvezza?” Chiese Giselle al capitano.
“Al buon Dio, milady.” Rispose il capitano. “Egli veglia su tutti noi, sempre.”
I soldati, chiaramente inglesi, erano abbigliati con le uniformi della Guardia Repubblicana di Magnus ed avevano tutti il volto coperto da un elmo con visiera.
“Chi siete, signori?” Domandò ancora Giselle. “Forse degli Angeli?”
“Gli Angeli, purtroppo, non sono di questo mondo.” Sorridendo il capitano. “Ora perdonatemi, ma dobbiamo affrettarci.”
Tutta la scena avveniva sotto gli occhi del conducente del carro che aveva condotto tutti loro in quella radura.
Questi era ben accorto a nascondere il suo visto sotto il cappuccio e dietro la folta barba nera, ogni volta che uno dei prigionieri appena liberati si voltava verso di lui.
“Questa nuova carrozza vi condurrà a Calais, miei signori.” Continuò il capitano. “Lì vi attende un battello che vi porterà in Inghilterra. E lì comincerà per voi una nuova vita.”
Melisdendra, Giselle, il vescovo e l’atro nobile furono così fatti salire sulla seconda carrozza che partì alla volta di Calais.
“Tutto è andato bene, capo.” Disse il capitano voltandosi verso l’uomo col cappuccio. “Se non hai altri ordini, allora farò preparare il tutto per il nostro ritorno in patria. La nostra nave salperà tra tre ore per Dover.”
L’uomo col cappuccio annuì e restò a fissare il carro che svaniva nella boscaglia lontana, sul quale, ormai quasi in salvo, si trovavano Melisendra e gli altri appena liberati.

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