I racconti del Bianco e del nero

[Lady Gwen]

Eravamo totalmente allibiti, nessuno dei due capiva cosa stesse accadendo e se per gli altri erano solo nomi, per noi erano la prova che qualcosa sotto doveva esserci.
Improvvisamente, le luci si accesero e sobbalzai sentendo tuonare la voce di Herbert.
Sospirai premendo le dita su una tempia.
Proprio il tempismo perfetto...
Avesse aspettato un minuto in più, avremmo certamente avuto dalla nostra degli elementi in più, invece no.
Allora, nella confusione generale, mi avvicinai a lui.
"Siamo qui per lo stesso motivo, pare..." gli dissi, guardandolo "C'è qualcosa di strano..."

[Guisgard]

Roan rise.
"Beh, sembra un pò una scena di un film di Indiana Jones." Disse divertito a Destresya. "Ora mostreremo le foto a qualche esperto che magari saprà dirci qualcosa. Io mi interesso purtroppo solo di clima." Ridendo.
Intanto, al teatro, Herbert era giunto all'improvviso.
Le luci si erano accese e la figura spettrale era scomparsa nel buio.
"Tu sei sempre stata attratta da questo genere di cose." Herbert a Gwen. "Ma come vedi gli imbroglioni sono all'ordine del giorno."
"Posso apere cosa accade, sceriffo?" Elv.
"Che sono venuto qui per invitarla a prendere un caffè nel mio ufficio, signor mago." Scettico lo sceriffo.
"Per quale motivo, se è lecido chiedere?"
"Oh, ce ne sono tanti di motivi, uno convincente mi verrà senza dubbio in mente." Sarcastico Herbert.
"Un momento e sono da lei." Annuì Elv.
Allora si avvicinò alla scatola rettangolare al centro del palco e vi entrò.
"Ma a prenderlo Paul." Ordinò Herbert.
Ma quando il vicesceriffo controllò la scatola, il mago non c'era più.

[Destresya]

"E io di serial killer e omicidi truculenti!" ridacchiai, divertita.
"Però è vero che sembra la scena di un film di Indiana Jones! Magari potrei darmi al romanzo d'avventura!" divertita "Il bello di fare narrativa è che puoi inventarti quello che vuoi... qui potrebbe esserci qualunque cosa in un romanzo... ma io sono curiosa di sapere che cosa ci fosse veramente, tu no?" guardando Roan incuriosita.
"Magari facciamo una super scoperta archeologica!" risi.

[Lady Gwen]

Alzai gli occhi in su, perchè era inutile commentare, dato che non aveva idea di come davvero passavo le mie giornate e di cosa mi occupavo, alla villa, dunque non lo biasimavo del tutto.
Seguii lo scambio di battute col mago, ma quando Paul andrò a prenderlo sul palco, quello era sparito dentro una scatola.
Ma eravamo seri?
Ma davvero?
Questa cosa era sempre più assurda, sempre di più.
Mi rivolsi ad Herbert.
"Ero venuta qui stasera con un ragazzo del collegio" indicando Matt "Perchè a suo dire il mago aveva a che fare con la sparizione di Fash ed Onya. Ero scettica all'inizio, ma poi ha fatto apparire una figura strana che ha fatto il nome di Clemia e ha detto di non cercarla, perchè è prigioniera. Non so che trucco abbia usato, ma è una cosa strana, davvero strana" spiegai, senza riuscire a dare un filo logico a quella storia "Conosceva troppi dettagli per essere un caso."

[Guisgard]

Roan rise.
"In effetti sembra molto intrigante questa storia..." disse a Destresya, tornando a guardare l'incisione "... le popolazioni vissute qui non avevano una srittura simile... sembra molto antica... speriamo di trovare qualcuno in grado di aiutarci." Per poi guardarsi in giro. "Chissà se ci sono alte tracce... vieni, seguiamo il corso della caverna... vuoi?"
In quello stesso momento, al teatro, Gwen parlavacon Herbert.
"Significa che questo mago è coinvolto con le sparizioni." Lui sicuro. "Ora scusami, vado a cercarlo." E andò con Paul, cominciando a controllare ogni angolo del teatro.
Il mago però era scomparso.
Allora lo sceriffo arrestò il suo aiutante.

[Lady Gwen]

Non aveva tutti i torti, anche se io nutrivo ancora forti dubbi, sebbene non sapessi del tutto identificarli.
Che ci fosse qualcosa di sospetto, era chiaro a tutti.
Conosceva dettagli che non poteva conoscere e spariva sotto gli occhi di tutti, nel nulla.
Tanto che nemmeno setacciando tutto il teatro lo si trovò ed Herbert arrestò il suo aiutante.
Bel vigliacco...
Lasciare che la polizia prendesse il suo braccio destro, mentre lui spariva, era comodo.
"Non so che pensare..." dissi a Matt "E mi chiedo cosa dirà Clemia..."

[Destresya]

"E me lo chiedi?" strizzando l'occhio allo studioso.
"Sono curiosissima di tutta questa storia!" sorrisi, divertita.
"Una volta usciti di qui penseremo a come far decifrare quei geroglifici, magari tra le mie e le tue consoscenze ci sarà qualche esperto, no? Dai, sono troppo curiosa!!" ridacchiai "Appunto perchè le popolazioni che abitavano qui non avevano questa scrittura che sembra una scoperta incredibile!".
Ero davvero esaltata da quella avventura.
"Su, vediamo che cosa c'è più avanti!" lo esortai per poi seguirlo.

[Guisgard]

"Direi di tornare alla villa e raccontare tutto a Clemi." Disse Matt a Gwen.
Intanto, in quella strana piramide, Destresya e Roan erano decisi a perlustrare quel luogo.
Si incamminarono così nel ventre di quella caverna, cominciando a scendere sempre più in basso, quasi nel sottosuolo.
Qui notarono che le pietre assumevano dei curiosi riflessi, di un pallore luminoso e vago, quasi sconosciuto.
Come se quella tonalità non si trovasse in nessun altro luogo al mondo.

[Lady Gwen]

Presi un bel respiro ed annuii.
"Sì, togliamoci il dente..." massaggiandomi le tempie, mentre uscivo dal teatro e mi dirigevo verso la mia moto per andare alla villa.
Non riuscivo a prevedere quale sarebbe stata la sua reazione.
Probabilmente avrebbe detto che era tutta finzione, che era tutto un trucco e cose così ed in parte lo pensavo anch'io, solo che l'ultima parte della serata mi aveva confusa e non sapevo a cosa credere.

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[Guisgard]

In moto Gwen e Matt tornarono alla villa, mentre una sera umida era calata su Bellion.
Una volta a destinazione raccontarono poi tutto a Clemia, la quale restò parecchio turbata.
Chiamò allora una delle consorelle e diede a lei indicazioni per cercare informazioni su quel sedicente mago.
Tuttavia Elv non risultava in nessun archivio di alcun teatro, club privato e persino radio.
Insomma sembrava che mai si fosse esibito come prestigiatore.