Vecchio 10-06-2011, 06.11.27   #1221
Melisendra
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Melisendra sarà presto famoso
"Non mi guardare così... so quel che faccio..." dissi, cercando di convincere Freia... ma anche me stessa. "So sempre quel che faccio..." brontolai.
Presi un'ampollina e vi versai l'infuso di artemisia, aggiungendovi qualche goccia di belladonna. Mi augurai di non avere esagerato e mi maledissi per non aver prestato più attenzione quando il mio signore distillava veleni. Ero stata un'apprendista distratta e in quella scienza l'approssimazione poteva essere fatale. Osservai la pozione e mi augurai di aver indovinato le dosi.
Dovevo stordirlo, non ucciderlo.
Lanciai un'occhiata a Freia e sussurrai: "Domattina o sarò morta o su un cavallo, sulla strada per Capomazda."
La pioggia era cessata ormai. Sperai che il fango rallentasse l'esercito e il mostruoso giocattolo di Gouf. Avrebbero lasciato numerose tracce, almeno fino all'accampamento.
Attesi che calasse la notte e mi preparai con cura alla prossima mossa.
Indossai un vestito sfacciatamente leggero e trasparente, mi spazzolai con cura e bistrai gli occhi. Indossai delle catenelle dorate alla caviglia e ai polsi. Quando Freia accennò a profumarmi la fermai. No, il profumo avrebbe lasciato tracce.
Non avevo mai compito un piano simile. Un inganno e un omicidio nella stessa notte. Pregai gli spiriti di assistermi. Se lo avessero fatto, avrebbero presto avuto la loro ricompensa.
Ormai la luna era alta nel cielo. Quella luna mi ricordava la promessa fatta. Per un attimo mi parve di scorgervi un alone rosso di sventura.
"Andrà tutto bene..." dissi tra me e me.
Mi guardai allo specchio e mi vennero in mente tutte le parole offensive che mi aveva rivolto Gouf. Se mi avesse vista in quel momento... ero esattamente la persona che aveva descritto.
Afferrai l'ampolla e mi sistemai un mantello scuro sulle spalle. Sistemai l'ampolla in una tasca del mantello e lo chiusi, per celare quello che era praticamente offerto alla vista, attraverso la stoffa sottile.
"Se domattina sarò viva... ce ne andremo."
Uscii dalla mia camera e mi recai alla torre Nord. Feci attenzione perchè non passassi inosservata. Le catene ai polsi e alle caviglie tintinnavano al mio passaggio. Qualcuno mi lanciò un'occhiata incuriosita. Non feci altro che sorridere.
Una volta giunta all'ultimo piano mi apprestai a bussare alla porta dietro la quale avrei trovato Sir Saint-Roche. A lui era destinata la pozione.
Ora la sfida sarebbe stata superare la sua astuzia e fargliela bere. Una volta drogato e lasciato ai suoi sogni, avrei raggiunto il mio vero obiettivo.
Sarebbe stata una lunga notte.
Feci un sospiro profondo ed entrai.
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Vecchio 10-06-2011, 19.29.24   #1222
Lady Dafne
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Lady Dafne sarà presto famosoLady Dafne sarà presto famoso
La tisana che ci aveva offerto il vecchio Zimail era davvero molto buona e rilassante. Sentii quasi subito il bisogno di coricarmi mentre Hubert si era calmato e aveva chiuso gli occhi addormentandosi. Gli sentii la fronte
"La febbre sembra essere scesa, che cosa avrà il mio bambino? Perchè ha sempre la febbre?" chiesi a Zimail. Non so se sentii la risposta o meno, credo di essere caduta in un sonno profondo mentre ancora sedevo lì a tavola.
Ricordo che dormii profondamente e feci un lungo sogno

Stavo raccogliendo alcuni fiori e ortaggi dall'orto di una graziosa casetta di legno posta un po' in disparte rispetto ad un piccolo ma grazioso borgo che non avevo mai visto. Ero accucciata e le ginocchia mi facevano male, mi accorsi che facevo fatica ad alzarmi in piedi. Mi sentii chiamare
"Mamma, mamma, sono qui! Sono tornato!"
Mi voltai e vidi avanzare un giovane uomo, alto e imponente che montava un cavallo nero. Rimasi a guardare incoriosita e titubante, non avevo mai visto quell'uomo. Si levò il cappuccio
"Sono io mamma, non mi riconosci? Sono Hubert!"
"Figlio mio, da quanto tempo manchi da casa! Che immensa gioia mi dai... Ti trovo tanto cresciuto. Sei partito che non eri che un ragazzino e ti ritrovo ora forte e bello... e parecchio più alto di me!"
"Lo so mamma, perdonami se non sono tornato prima ma volevo portarti buone notizie. Mamma, sono diventato un Cavaliere! Mamma?! Sei contenta?"
"Un...un...un...cavaliere?"
"Sì mamma..."
"Ma...ma...ma non eri partito per diventare un buon medico, non volevi apprendere l'arte della chirurgia per curarli i cavalieri?"
"L'ho fatto per un periodo, mamma, ma poi un giorno sono entrato nell'archivio della caserma per cercare alcune informazioni per il mio maestro. L'attenzione mi cadde su di un registro di vent'anni fa. L'apersi per caso su di una pagina che portava questo titolo "Cronaca della valorosa morte di Sir Friederich cavaliere del Duca". Quando lo richiusi seppi quel che dovevo fare: seguire le orme di mio padre!"
"Hubert! Non volevo che diventassi un cavaliere. I cavalieri sono tanto valorosi quanto spietati..."
Lasciai il discorso in sospeso e osservai la spada che pendeva dal fianco di mio figlio, era molto grande e forse molto pesante. Poi notai qualcosa che mi portò indietro nel tempo: un grosso anello che non vedevo da moltissimo anni...
"Ma quell'anello, chi te l'ha dato?"

Non seppi mai la risposta, il vero Hubert, il mio piccolo bambino, iniziò a piangere. Mi svegliò.
"Non piangere piccolo, non piangere! Oggi torniamo a casa nostra sai??"
Mentre lo cullavo appoggiai le labbra sulla sua fronte, scottava come non mai. Lo copersi con un panno di lana e uscii dalla camera
"Zimail, signore, perfavore venite! Il bambino scotta, ha la febbre altissima! Per favore aiutatemi vi prego..."
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"Gli uomini che meglio riescono a stare con le donne sono gli stessi che sanno starci benissimo senza" Baudelaire
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Vecchio 10-06-2011, 22.27.56   #1223
Lady Morgana
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Lady Morgana è sulla buona strada
Ascoltai Lord Icarius con attenzione, sedendomi di fronte a lui.
"Vedete, Nobile Taddei. Voi avete assolutamente ragione. Vi ho celato il mio segreto, ma sono pronta a parlarne ora."
Gli raccontai tutta la mia storia, ma vidi che la sua espressione non cambiò, come se ormai potesse ricevere qualsiasi tipo di notizia senza scandalizzarsi.
"Ma purtroppo, io non so nulla su come poter trovare la cara Lady Talia, mi dispiace davvero tanto..."
L'espressione di Icarius mutò improvvisamente, trasformandosi in un smorfia di dolore e preoccupazione.
"Però possso comunque aiutarvi a cercarla! Davvero... potrei esservi d'aiuto, se mi prestate questo volume, nobile Taddei..."
Pensai un poco a cosa potevo fare per aiutarlo e mi venne un illuminazione.

Luna... Chiamerò Luna...

"Però vorrei chiedervi un favore, vorrei che una persona che ci potrebbe aiutare davvero molto nel cercare la Granduchessa mi raggiungesse a palazzo... voi cosa ne pensate, mylord?"
Mentre attendevo pensierosa una risposta, sentii delle grida provenienti dal giardino, corsi ad una finestra e guardai fuori, preoccupata.
Vidi un cavaliere avanzare verso palazzo, con il viso coperto da un'elmo e chiamai Icarius.
Aspettai che dicesse qualcosa, intanto inizia a chiamare Luna e ad avvertirla dell'accaduto, sperando che accettasse di venire a palazzo.

Luna, ti prego....
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"La Morte non è una punizione, ma una liberazione" Dragon Heart.
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Vecchio 11-06-2011, 00.31.31   #1224
Morrigan
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Morrigan ha un'aura spettacolareMorrigan ha un'aura spettacolare
Sai che forse potrebbero condannarmi a morte a causa di quella verità che tanto cerchiamo?...
Quasi sorrise tra sè, inavvertitamente, udendo quelle parole... sì, lo sapeva...
... Se così accadrà, tu però resterai fuori da tutta questa storia… capito, Morrigan?


"L'ordine e la disciplina sono cosa buona, sia per gli uomini che per le donne... ma tu, Morrigan, hai un difetto che troppe volte ti trascina in un mare di guai... sei curiosa, nipote mia, e la curiosità uccise il gatto!"
"Ma, zio Morven... ti giuro che questa volta io..."
"Basta così! Non si deve giurare! Promettimi solamente che la prossima volta che sarai tentata da qualche evento che scateni la tua curiosità, cercherai di restarne fuori... capito, Morrigan?"



Capito, Morrigan? Sorrise a quel ricordo, legandolo al suo presente... sì, sì... capito...
Ma proprio in quel momento furono interrotti da un frastuono, e un ragazzino li avvertì che uno strano cavaliere stava minacciando Lord Icarius.
Guisgard fissò turbato Morrigan.

“Presto, andiamo a vedere!” disse alla ragazza, e seguendo il ragazzino si mosse verso il punto da cui provenivano le grida.

Morrigan, d'istinto, seguì Guisgard, chiedendosi anche lei cosa stesse accadendo, ma poi qualcosa le balenò alla testa e la fece fermare. Trattenne Guisgard un istante, prendendolo per un braccio.

"Aspetta... non ha senso andare entrambi... abbiamo una cosa molto urgente da fare, che non può essere rimandata! Tu vai a vedere se Lord Icarius ha bisogno di aiuto... io vado a cercare Ravus. Raggiungimi nella mia stanza tra due ore, così ti dirò cosa ho scoperto"

Detto questo lo lasciò andare, si voltò e prese la strada che l'avrebbe portata verso la cappella del palazzo e verso le stanze dove probabilmente era stato alloggiato l'ecclesiastico. Ma non aveva fatto che pochi metri, quando si bloccò e di corsa tornò indietro, come se avesse dimenticato qualcosa di molto importante. Corse veloce verso Guisgard che già si era avviato, lo fermò con tutta la forza che potè e lo costrinse a girarsi verso di lei. Sorrise di fronte alla sua espressione sorpresa.

"Dimenticavo... questo serve a me!" esclamò, con voce brillante.

Tese le mani e gli sfilò il medaglione dal collo. Poi, vedendo che ancora lui non si era ripreso dallo stupore causato da quel suo repentino piombargli addosso e dal rapido gesto con cui gli aveva tolto l'amuleto, le venne ancor più voglia di ridere e di prenderlo in giro.

"Adesso vai, maritino... e stavolta cerca di non cacciarti nei guai come tua abitudine!"

Con un'occhiata divertita gli diede una pacca sulla spalla, quindi gli lasciò un rapido bacio sulle labbra, gli fece l'occhiolino e corse via, alla ricerca di una sentinella o di una guardia a cui chiedere dove fosse alloggiato l'abate Ravus.

Trovare quella stanza non fu per lei impresa difficile. Le bastò dispensare qualche sorriso perchè le guardie fossero ben leste a darle l'informazione che cercava. Il difficile era invece da venire. Davanti alla porta chiusa della stanza dell'abate, Morrigan fece un profondo sospiro, si strofinò gli occhi per farli apparire un po' più lucidi e arrossati, cercò di atteggiare l'espressione del viso a fingere un profondo turbamento, quindi bussò.
Attese, ma dell'interno non giunse alcuna risposta. Morrigan rimase a riflettere per qualche minuto, poi, vedendo che non c'era nessuno nelle vicinanze, spinse l'uscio ed entrò. La stanza era vuota, ma c'erano ancora le candele accese, segno che l'abate si era dovuto allontanare per qualcosa di imprevisto ed urgente. Così decise che l'avrebbe atteso lì, e nel frattempo cominciò a guardarsi intorno con interesse.
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?"
"Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!"

Ultima modifica di Morrigan : 11-06-2011 alle ore 00.57.40.
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Vecchio 11-06-2011, 00.36.12   #1225
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Melisendra bussò a quella porta ed attese.
“Avanti.” Disse distrattamente qualcuno dall’interno.
La ragazza entrò e vi trovò Ivan de Saint-Roche insieme a due paggi che lo aiutavano per la sua vestizione.
“Siete un incanto, milady…” sospirò vedendola “… se volevate farmi maledire questa guerra più di quanto non abbia già fatto, allora sappiate che ci siete riuscita alla grande…”
Con un cenno fece smettere i suoi paggi e si avvicinò alla donna.
“Notte inquieta, vero?” Baciandole la mano. “Anche io ne avverto i lamenti su tutti noi…” le sfiorò i capelli “… forse comprendo cosa provò Paride quando suo fratello gli impose di scendere in campo e lasciare, per una notte, il letto di Elena… ditemi solo una cosa, anche solo con un cenno… attenderete così il mio ritorno?”
In quel momento un soldato entrò nella stanza.
“Siamo pronti per partire, milord.”
Ivan annuì senza togliere lo sguardo dagli occhi di Melisendra.
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Vecchio 11-06-2011, 01.04.28   #1226
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Rimasi immobile, osservando il gatto che girava intorno al topolino.
Ricambiai il suo sguardo con un sorriso malizioso.
"Milord... temo che non sia possibile... sembra che qualcuno abbia disposto diversamente. All'alba sarò accompagnata fuori da queste mura."
Lasciai cadere il mantello, mentre la piccola ampolla finiva dentro una manica del mio vestito, ben nascosta tra gli strati di stoffa e i lacci.
"Sembra che ci diremo addio..." sussurrai.
"L'esercito è già partito, voi pensate di raggiungere l'accampamento questa notte? C?è davvero tanta urgenza?" domandai con ingenuità, mentre fuori la falce di luna che aveva appena fatto capolino mi ricordava la mia promessa.
"Mi è stato detto che raramente gli accampamenti sono confortevoli..." mi trattenni a stento dall'usare i miei poteri, dovevo conservarli per quello che sarebbe accaduto dopo. Piegare la volontà di qualcuno non mi avrebbe lasciato le forze necessarie per il resto.
Gli girai attorno, sfiorandolo appena. E maliziosamente suggerii: "A meno che non preferiate la compagnia di Gouf e di suoi... alla mia..."
Le cavigliere tintinnarono e sembrarono risate argentine.
Avrei dovuto trattenerlo e convincerlo a passare la notte nel castello. L'indomani mattina si sarebbe svegliato convinto di molte cose, mentre io avrei fatto ben altro. Nessuno avrebbe messo in dubbio la sua parola.
Mancava così poco... e gli spiriti avrebbero avuto il loro sangue. Io, forse, qualche risposta.
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Vecchio 11-06-2011, 01.17.31   #1227
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Ivan fissò Melisendra con gli occhi già infiammati dal desiderio.
“Lord Cimarow ha disposto che l’esercito, diviso in due, raggiunga Capomazda attraverso i due grandi passaggi che la collegano con la capitale del regno…” disse prendendole la mano e stringendola a sé “… rinviare la partenza sarebbe impossibile ora… la compagnia di Gouf? Detesto quell’uomo! Anzi, spero possa cadere sotto le mura di Capomazda, una volta che la battaglia decisiva ci avrà sorriso! Ma chi vi ha imposto di lasciare questo castello? Io sono il braccio destro di lord Cimarow e la mia volontà è legge… resterete qui… fra quelle lenzuola ad attendermi, milady…” indicando il suo letto “… ed al mio ritorno vi farò la prima dama del ducato… del regno!” La sua mano cominciò ad accarezzare le sottile stoffa che copriva il seno di lei. “Sarete il premio al mio trionfo, milady…” e la baciò con lussuria “… come una Cleopatra che attende il suo Antonio…”
“Milord, perdonatemi, l’esercito vi attende…”
Ivan fissò Melisendra e le sorrise compiaciuto.
“Al mio ritorno, milady…” mormorò.
Un attimo dopo uscì dalla stanza insieme ai suoi.
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Morrigan entrò nella sala e cominciò a guardarsi intorno.
Vi erano libri ovunque, sul solido tavolo in legno, sulle sedie, persino sull’inginocchiatoio per le orazioni.
Ma un ritratto attirò la sua attenzione.
Era di un giovane uomo, bruno e dai profondi occhi azzurri.

“Come lo chiameremo? Io credo che il nome sia intimamente legato alla persona che lo porta…” disse Rasyel mentre sfogliava un vecchio libro.
“Sceglilo tu…” sorridendo Ardross mentre fissava la pioggia scendere e bagnare i vetri.
“Ma voi Taddei non siete legati alla tradizione per scegliere i nomi dei vostri figli? Ma forse quello che porto in grembo non merita di essere legato alla storia della tua famiglia, vero? Che sciocca a pensare il contrario!”
“Sei adorabile, amore mio…” avvicinandosi e stringendola sé.
“Lasciami!” Esclamò lei imbronciata. “Ti odio!”
“Ed io ti amo invece!”
“Per te non sarà mai come l’altro tuo figlio, vero? Nasceranno quasi lo stesso mese, ma per te saranno sempre diversi!”
La strinse ancor più forte a sé e la fissò negli occhi.
“Quel bambino mi ricorderà sempre te…” le sussurrò “... la donna che amo… l’unica… colei a cui è legata tutta la mia gioia…”
“Sarà odiato da tutti, lo sai questo, vero?”
“Odiano già anche me…” sorridendo lui.
“Ma tu sei il grande Ardross, il figlio prediletto di queste terre ed il protetto da San Michele, mentre il nostro bambino…”
Le sfiorò le labbra con un dito.
“Che libro leggevi?”
“Il mio preferito...” rispose lei “... Il Cavaliere della Carretta...”
“Nostro figlio sarà come Lancillotto...” disse lui sorridendole “… ed un giorno, ti giuro, impugnerà Parusia...” e la baciò.
"Guarda... il cielo sembra aprirsi..." le sussurrò "... lo vedi il tramonto... è rosso ed illuminerà il futuro... <<rosso di sera, bel tempo si spera>>..."
E i due restarono a fissare quel meraviglioso tramonto con la sua purpurea promessa di felicità e gioia.


Morrigan si destò da quella visione, simile ad un sogno, ritrovandosi a stringere il suo medaglione.
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Vecchio 11-06-2011, 01.45.32   #1229
Melisendra
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Repressi il desiderio di fulminarlo nel preciso momento in cui mi sgocciolò addosso quella bramosia. Invece sorrisi.
Mi venne un guizzo di cattiveria, mentre già pensavo a un piano di riserva. Una volta fuori da quella stanza avrei cercato Freia.
"In realtà..." azzardai, mentre Sir Saint-Roche si stava allontanando. "Sir Gouf ha disposto che lo raggiunga al suo accampamento. E così sarà... sembra abbia preso più seriamente di quel che pensavo ciò che accadde al banchetto."
Non ero certa che mi avesse sentito. Mi era del tutto indifferente.
Ma se mi avesse udita, avrebbe contribuito a gettare zizzania tra quei due uomini.
Presi il mantello e uscii nel corridoio.
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Vecchio 11-06-2011, 01.58.14   #1230
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Ivan sentì le parole di Melisendra ed ebbe un sussulto solo a stento trattenuto.
Non si voltò e si allontanò con i suoi.
Raggiunse la testa dei suoi uomini e diede ordine di partire.
“Tieni d’occhio quella donna…” disse ad uno dei suoi fedelissimi “… se si allontanerà falla seguire…”
“Si, padrone.” Annuendo il servo.
L’esercitò finalmente lasciò il castello.
Intanto, l’altra parte delle armate di Cimarow erano prossime a Capomazda.
Gli uomini guidati da Gouf, attraversarono i selvaggi territori del nord, per evitare possibili truppe ducali vaganti.
Incontrarono diverse tribù di feroci Burgundi, Alemanni e Bulgari.
Alcuni li lasciarono passare per timore, altri furono pagati, molti gli si allearono.
Alla fine, l’esercito del Gufo entrò nelle terre Capomazdesi, accampandosi presso la sponda occidentale del Lagno.
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