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Vecchio 30-01-2012, 20.12.59   #491
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
“Messere, vi supplico…” fece il nano a Parsifal “… datemi da mangiare… questi zingari non lo faranno… aspettano che qualcuno mi acquisti, ma di questo passo morirò di fame… siate clemente, messere…” fissò poi il libro che l’apprendista aveva conservato “… ah, vedo che vi interessate ai libri di magia, messere…”
In quel momento Redentos e lo zingaro ritornarono.
“Ho acquista due cavalli” disse il cavaliere a Parsifal “che ci permetteranno di dare il cambio ai due destrieri che cavalchiamo. Così avremo sempre cavalcature riposate durante il viaggio.”
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Vecchio 30-01-2012, 20.35.39   #492
Altea
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Altea ha un'aura spettacolareAltea ha un'aura spettacolareAltea ha un'aura spettacolare
Elisabeth sembrava più sicura di me, io temevo invece..per la nostra sorte.."è cosi" pensai "il Calars ha voluto farci credere di averci salvato la vita ma ha voluto farci prolungare la nostra agonia...ci uccideranno..è giunto il mio momento..Dio mi preservi".
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe

"Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit.

"I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam)

"La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea
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Vecchio 30-01-2012, 21.46.30   #493
Daniel
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Daniel è sulla buona strada
Cavalieri.. Inveivano contro di noi.. Ci accusavano di essere spie.. Allora mi avvicinai senza paura.. E alzai la manica mostrando il tatuaggio che mi conferiva La Dominazione degli Elementi..
<<Io Sono Daniel Dominatore degli elementi.. Lei è Elisabeth Regina Dei Boschi mentre loro due sono semplici apprendisti.. Come vedete non possiamo essere spie!>> Tenevo lo sguardo fissi verso il Cavaliere-Donna..
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Vecchio 30-01-2012, 22.36.11   #494
Talia
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
Il signorotto mi spinse con tanta forza da farmi cadere sul seggio...
“No...” gridai “No... cosa fate?”
Tentai di alzarmi, di fuggire... ma lui mi teneva.
Fui sollevata quando entrò quel cavaliere...
Poi giunse anche il servitore...

Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard Visualizza messaggio
“Milord…”
“Cos’altro c’è?” Gridò il signorotto.
“C’è un cavaliere che chiede di essere ricevuto.”
“Non ho tempo!”
“Che cavaliere?” Domandò il fedele.
“Dice di essere un membro dell’Ordine della Luna Nascente…”
“Cosa?” Turbato il nobile. “Come può essere?”
“Sei sicuro?” Chiese il fedele al servitore.
Questi annuì.
“Esistono ancora?” Fece il signorotto.
“Pare di si…” mormorò il fedele “… meglio scendere giù e riceverlo, milord…”
“Sorveglia la ragazza.” Ordinò il nobile al servo.
E insieme al suo fedele cavaliere scesero ad incontrare il misterioso visitatore.
I due uomini uscirono ed io, lentamente, tornai a respirare.
Ci fu qualche minuto di silenzio, minuti nei quali cercai di tornare in me, di accantonare per un istante quello spavento e quel senso di smarrimento...
C’era un cavaliere, avevano detto...
Un Cavaliere della Luna Nascente...
Ed era lì, in quel palazzo...
A quel pensiero, per qualche ragione, mi sentii infinitamente sollevata.
Poi i miei occhi caddero sul servitore... se se stava immobile ed in silenzio, vicino alla porta... come chi è abituato a dover essere invisibile, quasi inesistente...
Ma nessun uomo è invisibile, mi aveva insegnato il Maestro... ogni uomo merita la nostra attenzione ed ogni riguardo...
Gli sorrisi dunque, accennando verso di lui un minuscolo inchino in segno di saluto e di rispetto.
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** Talia **


"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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Vecchio 31-01-2012, 01.38.00   #495
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Il padrone fissò Melisendra con i suoi profondi ed enigmatici occhi neri.
Restò per qualche istante senza dire nulla, poi, con un gesto improvviso e forse meditato, rimise a posto il suo pugnale.
“Per questa volta…” disse fissando la misteriosa ragazza giunta dal blu “… ti concederò quanto chiedi…” lasciò allora andare l’ancella che per lo spavento si accasciò poi in lacrime.
“Andate via…” ordinò alla sue due schiave, per tornare poi a mangiare
.Di tanto in tanto fissava con quel suo inquietante sguardo la ragazza seduta di fronte a lui.
Finito di cenare, due servi entrarono per portare via i suoi piatti e la coppa nella quale aveva bevuto.
“Questo palazzo è molto grande…” rivolgendosi a Melisendra “… nessuno dei miei servitori conosce l’esatto numero delle stanze che si trovano in esso… se qualcuno si perdesse attraversando i lunghi corridoi, potrebbe impiegare giorni a ritrovare l’uscita…” un servo gli portò un piccolo vassoio sul quale c’era un boccettino contenente un pallido elisir ed un bicchiere di cristallo “… acquistai tempo fa questo palazzo…” continuò sorseggiando un po’ di quell’elisir “… si dice sia maledetto… l’antico proprietario uccideva le donne che sposava, per poi nascondere i cadaveri nelle stanze di questo oscuro labirinto… ogni qualvolta restava vedovo si risposa… e la catena dei suoi omicidi restava ininterrotta…” smise di bere “… sai, Melisendra, perché ho acquistato questo maniero? Perché forse quell’antico proprietario era un mio antenato… ed è per questo che celo il mio volto… forse per non farmi riconoscere, visto, come affermano molti, l’incredibile somiglianza fra me e quel sanguinario assassino…” si alzò, avvicinandosi alla ragazza “… pare uccidesse le sue mogli durante la prima notte di nozze… dopo aver fatto più e più volte l’amore con quelle sfortunate… prima la passione, poi la morte… non trovi che sia una fatale ed affascinante unione? Quasi mistica direi… passione e morte… piacere e dolore… come fare l’amore col demonio in persona… cedere la propria anima tra i sussulti che il piacere sa dare… e poi, prima dell’alba, perdere anche il corpo…”
Si avvicinò ancor di più a Melisendra, come a volerla baciare.
Un attimo dopo la ragazza si perse nell’infinito buio che regnava negli occhi del suo misterioso padrone.
Al mattino, destata dal chiarore del nuovo giorno che illuminava la sua stanza, Melisendra si svegliò da sola in un morbido letto, avvolta tra lenzuola bianchisse e profumate.
Ed udì una musica provenire dal corridoio.
Non era però la cetra di Heyto.
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Vecchio 31-01-2012, 02.13.51   #496
Melisendra
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Melisendra sarà presto famoso
Riuscivo a malapena a tenermi in piedi, quando scesi dal letto barcollai run poco e dovetti sedermi nuovamente. Mi girava la testa e dentro di me non riuscivo a trovare pace.
Era forse quella la mia punizione? Che cosa sapevo io del mondo?
Intorno a me c'erano molti oggetti che non avevo mai visto. Non avevo mai dormito così profondamente, ma quel letto... non mi piaceva. Malinconicamente ripensai a tutte le volte che mi ero addormentata lasciando che fosse la corrente a cullare la mia fantasia.
Ripensai alle strane parole che mi aveva detto il padrone: amore... passione... e altri concetti che non avevo ben afferrato. Avrei interrogato Heyto in proposito. Spalancai le tende della camera e lasciai entrare il sole e il profumo del giardino.
La musica che giungeva dal corridoio attirò la mia attenzione e così, senza curare di vestirmi, con indosso la sola veste da camera, mi avventurai fuori dalla stanza, seguendo le note.
Non riuscii tuttavia a capire da dove provenisse quella musica e ben presto mi inoltrai in luoghi che non avevo mai visto, aprendo porte che non conoscevo e attraversando atrii. Mi fermai indecisa ad un bivio. Scelsi una porta di legno intagliato, dalla quale sentivo provenire quella musica che mi aveva come ipnotizzata. La aprii.
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Ama, ragazza, ama follemente... e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente.
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Vecchio 31-01-2012, 02.42.13   #497
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Melisendra aprì quella porta e si ritrovò in una meravigliosa stanza piena di ritratti alle pareti e mobili di gusto antico.
Calici dorati, vasi d’argento e poi ceramiche pompose e dalla pregevole fattura, teste di animali impagliati, armi che pendevano dai muri e Immagini Sacre ovunque.
La Santa Vergine col Bambino, gli Angeli e i Santi.
E dall’altra parte della stanza stava un uomo che suonava con vigore e trasporto un organo.
Sembrava voler domare e condurre emozioni, sensazioni e stati d’animo attraverso le note che forgiava su quell’organo.
Quell’uomo viveva la sua musica e da quella musica sembravano prendere forma immagini inquietanti e sofferenti.
Immagini che Melisendra quasi poteva vedere e comprendere.
La musica, come il vento che oltrepassa il Cielo prima e la Terra poi, attraversava quella stanza, per poi penetrare nella mente e nel cuore di Melisendra.
Alla fine, come vinto, quell’uomo fermò le sue mani sui tasti dell’organo, lasciando vibrare un ultimo eco di quella musica.
“Ti avevo detto di non vagare in questo palazzo da sola…” disse senza voltarsi “… e non seguire mai questa musica quando la senti…” prese allora la maschera che stava accanto a lui e la indossò. “Ho dato ordine di servirci la colazione…” voltandosi finalmente verso la ragazza “… dopo mi accompagnerai nel giardino… ho bisogno d’aria e della luce del Sole…” Melisendrà notò i suoi occhi lucidi, come se il suo padrone avesse pianto fino a poco fa.
L’uomo si avvicinò alla ragazza e insieme scesero nella sala per la colazione.
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Vecchio 31-01-2012, 03.10.03   #498
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Quei misteriosi cavalieri avevano circondato Elisabeth, Altea Daniel e Cavaliere25.
Daniel tentò di parlare, ma il cavaliere donna, che sembrava essere il comandante di quel manipolo, lo zittì con un calcio sul volto.
“Non osare mai più” disse con disprezzo quella “alzare il tuo sguardo su di me…”
“Mi sembra chiaro che siano spie, milady.” Fece uno dei cavalieri.
Il cavaliere donna zittì con un cenno quel suo uomo e fissò Elisabeth ed Altea.
“Naufragi?” Ripeté. “Volete dire che siete giunti attraverso il fiume?”
“Questa è la prova che mentono, milady.” Fece un altro di quei cavalieri. “Nessuno può risalire da Sud il Calars.”
“Perché avete navigato verso questa regione?” Chiese la donna ai quattro naufraghi. “Cosa cercavate in queste terre? Parlate, se tenete alla vita!”
A quel punto si levò l’elmo e mostrò finalmente il suo volto ai quattro naufraghi.
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Vecchio 31-01-2012, 03.18.16   #499
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Il signorotto ed il suo fedele guardaspalle scesero nella sala dove solitamente si ricevevano gli ospiti.
“Salute a voi, cavaliere…” disse il signorotto “… cosa vi ha spinto a farci visita?”
Il cavaliere della Luna Nascente, sempre col capo celato dal cappuccio, salutò con un lieve inchino.
“Sono tornato ora dalla Spagna, milord…” rispose “…gli infedeli si combattono anche lì, non solo in Terrasanta…”
“Salverete così la vostra anima” sorridendo il signorotto “e quella di molti Cristiani, cavaliere.”
“Non sempre è facile, milord…” mormorò il cavaliere “… vedete, il demonio s’impegna molto nel conquistarle… e spesso è troppo tardi per strapparle al suo fatale artiglio…”
“Ignoravamo che il vostro Ordine esistesse ancora, cavaliere…” intervenne il fedele del signorotto “… l’ultimo membro della Luna Nascente pare sia morto qualche giorno fa…”
“Non è facile uccidere un cavaliere della Luna Nascente, messere…” fissandolo il cavaliere “… siamo protetti dai Santi Arcangeli di Dio… Gabriele ci consiglia, Raffaele ci guida e Michele ci arma…”
“E’ vero dunque ciò che si dice sul vostro valore, cavaliere…” fece il signorotto “… siete degni campioni della Cristianità… ma, mi perdonerete, ancora ignoro i motivi di questa vostra visita… cercate forse infedeli nel mio castello?”
“E giusto per dissipare i nostri dubbi, cavaliere…” disse il fedele del signore del castello “… volete darci la prova della vostra appartenenza al Sacro Ordine della Luna Nascente?”
Il cavaliere allora mostrò loro una spada che recava come simbolo una mezza Luna attorno ad una Croce.
A quel simbolo, il signorotto ed il suo fedele soldato restarono meravigliati.



Nella sala al piano di sopra, intanto, il servitore stava fermo sulla porta, come un cane che attende il ritorno del proprio padrone.
I suoi occhi erano però fissi su Talia.
“Dovresti essere furba…” disse, senza che sul suo viso si mostrasse la più impercettibile delle espressioni “… ormai il luogo dove hai vissuto fino ad oggi con i tuoi fratelli bastardi è destinato a finire nei domini del mio signore… se sarai accomodante con lui, forse, potrebbe tenerti qui per qualche mese, o magari anche per qualche anno… almeno fino a quando la tua bellezza non sia sfiorita… poi, se sarà misericordioso, potrebbe anche prenderti come sguattera e farti invecchiare qui… non disdegnare questa possibilità…” rise e mostrò una bocca con pochissimi denti “… anche a mia madre è toccata una sorte simile… la chiamò qui il padre del mio signore… io però sono nato in seguito alla storia che mia madre ebbe con uno stalliere… non guardarmi cosi!” Urlò all’improvviso. “Non guardarmi con quegli occhi! Io sono stato fortunato! Se fossi stato concepito durante le notti che mia madre passò col suo signore, a quest’ora sarei morto! Invece ora sono qui! Non giudicare mia madre, capito!” Ringhiò ancora contro Talia. “Tu non sei migliore di lei! Anche tu diventerai una concubina! E se il mio padrone dopo deciderà di cacciarti, allora finirai in mezzo ad una strada! E forse, quando uscirai da qui, i tuoi fratelli saranno tutti morti! Tutti!” Fissandola con uno sguardo carico di risentimento e cupa disperazione.
Ad un tratto, Talia cominciò a sentire puzza di bruciato.
Un attimo dopo del fumo iniziò ad uscire dal pavimento ligneo della stanza.
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Melisendra
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Melisendra sarà presto famoso
Lo seguii senza dire una parola. Dire qualunque cosa sarebbe stato inutile... quello che avevo sentito attraverso la sua musica non poteva essere espresso a voce senza infrangerlo in mille pezzi.
Le ancelle andavano e venivano, trasportando vasi di succhi profumati e soffici cibi dal profumo speziato, che solleticavano il mio appetito. Sentivo lo sguardo del mio strano padrone su di me. La mia veste da camera, blu scuro, come le profondità delle acque che non avrei mai rivisto, era così leggera che svolazzava e si gonfiava ad ogni mio passo. Ripiegai con cura una manica su se stessa, mostrando un polso candido e sottile. Presi una delle brocche e imitai i movimenti delle altre ancelle. Gli servii una coppa di quel succo e gli porsi un vassoio di frutta.
Assaggiai quello che le ancelle mi porgevano, ma mi accorsi che non ero abituata a quel cibo ricco, quindi mi limitai a piluccare qua e là. Esitai, ma a un certo punto infransi il silenzio: "Ancora non capisco... Cosa sono io? Un altro dei fiori e degli ornamenti del vostro giardino perfetto?"
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