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Vecchio 13-07-2011, 12.53.47   #1
Sir Aphelion
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Codex Gigas

Codex Gigas - La Bibbia del diavolo





Il Codex Gigas è uno dei più grandi manoscritti al mondo, il maggiore del medioevo. È lungo quasi un metro (esattamente 92cm) e pesa ben 74,8 kg.


La definizione di "Bibbia del diavolo" è dovuta ad una immagine gigante del diavolo contenuta all'interno del codice, sebbene tutta la sua origine per secoli sia stata accompagnata da leggende e misteri.



La storia

Il codice è stato completato presumibilmente nel 1229 in un monastero Benedettino e trasferito, a partire dal 1245 e nei secoli a venire, in diversi monasteri dell'attuale Repubblica Ceca. Infine entrò a far parte della collezione di Rodolfo II. Al termine della guerra dei trent'anni venne preso dall'esercito svedese, e dal 1649 è custodito all'interno della Biblioteca Reale di Svezia.


Contenuto

Il codice, scritto interamente in latino, contiene una trascrizione completa della Bibbia oltre a testi vari, tra cui una storia della Boemia, la Etymologiae di Isidoro di Sivigliae e diversi altri trattati soprattutto di materia storica.
Il codice è arricchito da numerose miniature.





La leggenda


In base alla leggenda, il codice sarebbe stato creato da un monaco Benedettino al quale era stata inflitta la condanna di essere murato vivo per aver infranto regole disciplinari. Per sfuggire alla condanna promise che avrebbe scritto in una sola notte un libro contenente l'intero sapere dell'uomo. Giunto nei dintorni della mezzanotte, si rese conto di non essere in grado di completare da solo quest'opera, così vendette la propria anima al diavolo, il quale completò il manoscritto.
Il monaco infine aggiunse l'immagine del diavolo (foglio 290) per indicare il "vero" autore.

Tale leggenda è stata per secoli alimentata dal fatto che l'intero codice sia redatto con un'unica calligrafia, che rimane invariata dall'inizio alla fine.
Il mistero sulla presunta identità dell'autore viene svelato solo in un punto preciso del codice, ove compare il nome di hermanus inclusus. Questo viene tradotto spesso come "Herman il recluso", ma la traduzione molto probabilmente non corrisponde al vero. Si tende a ritenere più probabile che si sia trattato di un monaco di clausura, e si ipotizza che abbia lavorato a questo codice ininterrottamente per circa 20 anni.



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Vecchio 13-07-2011, 13.13.58   #2
ladyGonzaga
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fa venire i brividi ...farei la fila anche per un mese per riuscire a sfogliarne almeno un pagina
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Vecchio 13-07-2011, 13.56.52   #3
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Si, questo è uno dei testi più discussi ed inquietanti che hanno attraversato il corso della storia.
Sinceramente mi ha sempre affascinato tantissimo lo studio sorto attorno a questo testo e da tempo cerco di raccogliere in giro informazioni specifiche e particolari circa la sua storia.
Da quanto mi sembra di capire questa discussione è stata scritta per gran parte prendendo notizie da Wikipedia.
Per chi fosse interessato consiglio letture ben più approfondite e complete, soprattutto alcuni saggi ed articoli dello storico ebraico Heinrich Graetz e del suo collega Salomon Reinach.
C’è da aggiungere che secondo gli adepti cabalisti che si rifanno alle dottrine del Sepher Ha-Zoar, testo attribuito al rabbino Simeon ben Yohai (I-II secolo A. C. ma il libro fu stampato in Italia per la prima volta nel 1558), la cosiddetta Bibbia del Diavolo non avrebbe nulla a che fare con testi di natura sacra, ma si tratterebbe in realtà solo di un manuale adoperato per fini occulti e magici.
E questa concezione ha generato dispute secolari, rendendo ancora più complessa la natura di questo misterioso libro.
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Vecchio 13-07-2011, 13.58.54   #4
ladyGonzaga
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vi ringrazio Guiscard per avermi fornito ulteriori informazioni
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Vecchio 13-07-2011, 16.10.23   #5
llamrei
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llamrei è veramente ingamballamrei è veramente ingamballamrei è veramente ingamballamrei è veramente ingamba
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Interessante! Non ne ero a conoscenza! E in più mette anche i brividi....

Una cosa noto della foto sopra: ma non poteva stravaccarsi da un'altra parte, il tizio, piuttosto che su un manoscritto del XIII sec? E i guantini? Ah uomini!
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Vecchio 13-07-2011, 19.39.56   #6
Sir Aphelion
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Si, questo è uno dei testi più discussi ed inquietanti che hanno attraversato il corso della storia.
Sinceramente mi ha sempre affascinato tantissimo lo studio sorto attorno a questo testo e da tempo cerco di raccogliere in giro informazioni specifiche e particolari circa la sua storia.
Da quanto mi sembra di capire questa discussione è stata scritta per gran parte prendendo notizie da Wikipedia.
Per chi fosse interessato consiglio letture ben più approfondite e complete, soprattutto alcuni saggi ed articoli dello storico ebraico Heinrich Graetz e del suo collega Salomon Reinach.
C’è da aggiungere che secondo gli adepti cabalisti che si rifanno alle dottrine del Sepher Ha-Zoar, testo attribuito al rabbino Simeon ben Yohai (I-II secolo A. C. ma il libro fu stampato in Italia per la prima volta nel 1558), la cosiddetta Bibbia del Diavolo non avrebbe nulla a che fare con testi di natura sacra, ma si tratterebbe in realtà solo di un manuale adoperato per fini occulti e magici.
E questa concezione ha generato dispute secolari, rendendo ancora più complessa la natura di questo misterioso libro.

Per verificare date, i nomi precisi ecc. ho tratto spunto tra l'altro da informazioni contenute nei seguenti link:

http://channel.nationalgeographic.co...w#tab-Overview
(contiene anche un video)


Che poi le informazioni essenziali si trovino anche su un'enciclopedia, mi pare abbastanza naturale (tra l'altro da cose vorreste dedurre che si tratti necessariamente di Wikipedia e non di un'enciclopedia qualsiasi, a parte da due delle immagini riportate?)

Per ragioni di sintesi ho omesso di riportare l'elenco completo dei testi contenuti nel Codex Gigas, poiché mi pare relativamente irrilevante.

A parte questo, è ovvio che fosse abbastanza inutile ripercorrere in questo contesto esegesi varie che si sono susseguite nel corso dei secoli.
Chiaramente, un confronto sulle varie interpretazioni può essere sempre interessante.

Per chi volesse analizzare il manoscritto per intero, non occorre recarsi in Svezia: con questo link è possibile sfogliarlo pagina per pagina: http://www.kb.se/codex-gigas/eng/

Ultima modifica di Sir Aphelion : 13-07-2011 alle ore 19.46.19.
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Vecchio 13-07-2011, 19.42.50   #7
Sir Aphelion
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Attenta però a non rimanervi chiusa per sbaglio per una ventina d'anni, altrimenti vi toccherà scrivere il seguito
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Vecchio 13-07-2011, 19.49.30   #8
ladyGonzaga
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Attenta però a non rimanervi chiusa per sbaglio per una ventina d'anni, altrimenti vi toccherà scrivere il seguito

dite?
sembra quasi di immergersi dentro una di quelle storie da best seller ...


ho clikkato sul vostro primo link..deve essere interessante dalle immagini, peccato che sia tutto in inglese..
e siccome io non lo mastico poi tanto bene , che ne dite di una piccola traduzione?
un grazie in anticipo messere!
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Vecchio 13-07-2011, 20.14.25   #9
Sir Aphelion
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Anzitutto riguarda il contesto storico (tuttavia presunto) nel quale il manoscritto sarebbe stato creato, ovvero il monastero d'origine, e quelli in cui successivamente sia stato trasferito. Si tratta di monasteri cistercensi e benedettini, ma ho evitato di riportare l'elenco, a parte l'ultima tappa, che ha condotto il manoscritto nella sua collocazione attuale, in Svezia.

La parte che mi ha intrigato maggiormente, e che a suo tempo attirò la mia curiosità, riguarda la sua origine, sia vera che leggendaria: la particolarità fondamentale è data dal fatto che l'intero manoscritto sia scritto con un'unica calligrafia, che non varia dall'inizio alla fine.
Ovviamente la sola raffigurazione del diavolo ha contribuito considerevolmente a mistificarne l'origine reale, in modo da dar vita a innumerevoli interpretazioni e esegesi, come Guisgard ha accennato.

Come spesso accade in casi del genere, si giunge alla verità (perlomeno presunta, ma molto verosimile, al di là di tutte le interpretazioni possibili ed immaginabili) con pazienza, studio e soprattutto non abbandonando mai i sentieri della ragione: l'unico indizio sul (presunto) autore si trova in un solo passaggio del libro, appunto il nome del monaco.
Dal quel momento è finalmente possibile staccarsi da ogni leggenda, ed accedere ad una fonte di verità molto plausibile: probabilmente tale monaco decise da sé di vivere da eremita per circa 20 anni, lavorando da solo alla stesura dell'intero manoscritto. Bisogna provare ad immaginarlo, giorno e notte, in una stanza buia, a intingere la penna nell'inchiostro e badare ad ogni minuzioso particolare. Chissà se in questi lunghi 20 anni abbia mai pensato che quasi 800 anni dopo saremmo stati ancora qui a parlare di lui.
E, contrariamente al nome riportato (hermanus inclusus) non era recluso per qualche pena o castigo, bensì per clausura.

Ultima modifica di Sir Aphelion : 13-07-2011 alle ore 20.19.33.
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Vecchio 13-07-2011, 20.48.30   #10
llamrei
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llamrei è veramente ingamballamrei è veramente ingamballamrei è veramente ingamballamrei è veramente ingamba
La cosa che mi inquieta di più è il fatto che sia stato scritto con la stessa, medesima calligrafia senza nessuna inflessione...Vi rendete conto che è una cosa pressoché impossibile

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Che poi le informazioni essenziali si trovino anche su un'enciclopedia, mi pare abbastanza naturale
Avete ragione sir, in questo caso come in tutti i casi in cui vengono citati testi, vengono riportati accadimenti storici o descritti personaggi. Ma la cosa fondamentale è citare comunque la fonte, non solo per il rispetto del regolamento di Camelot, ma per rispetto di chi ha scritto un determinato articolo. Come già ribadito più volte e in più casi, citare la fonte da dove si è attinta la nozione evita di incorrere in problemi anche legali. Questo non è un ammonimento nei confronti dell'autore di questa discussione ma un chiarimento dovuto e necessario rivolto a tutti i cittadini, me stessa compresa
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