I racconti del Bianco e del nero

[Lady Gwen]

Scene surreali?
Ragazzine isteriche?
Cose da non credere...
"Spero la paghino bene, qui dove lavora, biondina. Perchè solo a quel prezzo io potrei comportarmi in modo così acido ed indisponente con i clienti" sibilai, fissando la ragazza.
Poi, uscii dall'ufficio e scesi giù in strada, davanti all'edificio, prendendo un po' d'aria.
Nono solo perchè ero chiusa in quel maledetto posto da mezza giornata, ma perchè avevo davvero bisogno di schiarirmi le idee e pensare a cosa fosse meglio fare a questo punto.
Non volevo dar loro la soddisfazione di cedere, ma non volevo neanche perdere anche tutta la notte qui e non sapevo che cosa fare.

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[Guisgard]

Trascorsero lunghi minuti davanti all'ingresso di quel grattacielo, ma buttar giù la rabbia e la frustrazione per Gwen non era affatto facile.
Ad un tratto sentì ridere e vide uscire un tipo di bell'aspetto affiancato da due modelle dall'aria parecchio disinibite.

[Lady Gwen]

Ero ancora lì, a cercare di essere lucida, calmarmi e smaltire la rabbia, non Esattamente in quest'ordine.
Ad un certo punto, sentii delle voci uscire dall'edificio e riconobbi subito Bell, affiancato da due modelle, ma loro non mi interessavano, era lui il mio obiettivo e non mi sarei lasciata scappare quest'occasione.
Allora, mi avvicinai a lui, con un'espressione affabile e priva di ogni traccia della rabbia precedente.
"Salve, signor Bell. Sono una giornalista della rivista "Photografando", avevamo un'intervista fissata per oggi, non so se si ricorda. Mi chiamo Gwen. Gwen Ygraal" con un sorriso, mentre gli porgevo la mano "Sono qui da almeno cinque ore e mi farebbe davvero un grosso favore se mi concedesse un po' del suo tempo" dissi poi, speranzosa.

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[Guisgard]

Le 2 modelle scoppiarono a ridere a quelle parole di Gwen, anche se non sembrava avessero capito il perchè.
Elv allora fissò la ragazza, dalla testa ai piedi.
"Mi spiace, tesoro..." disse a Gwen "... non lavoro mai dopo le 20.00... al massimo puoi venire a cena con noi."
Allora le 2 modelle risero di nuovo.

[Lady Gwen]

Guardai impassibile le due idiote lì presenti, mordendomi la lingua perchè tanto non ne valeva la pena.
Poi, tornai a guardare Bell.
Beh...
Mica male...
"Oppure, io potrei invitare lei a cena, per rubare un po' di tempo informale per la mia intervista" rilanciai a quel punto, con un vago sorriso enigmatico ed un sopracciglio appena inarcato.
Di certo, le due Barbie non ce le volevo, sarebbero state solo d'intralcio e ne facevo volentieri a meno.
"La sua compagnia potrà sopravvivere senza di lei per una sera. Allora, accetta?" aggiunsi, sempre quell'espressione sul mio viso.

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[Guisgard]

"Accetterei pure, tesoro, ma temo che in 4 poi finiresti per pagare troppo." Disse Elv con un sorriso sornione a Gwen, tra le risate delle due modelle.

[Lady Gwen]

Sorrisi con espressione pacifica, ma sicura.
"Infatti non ho parlato di quattro, signor Bell. E le assicuro, comunque, che posso assolutamente permettermi una cena, che sia per due o per dieci" insistetti, con tono pacato, fissando i suoi occhi neri e lucidi, che quasi riflettevano le luci della città.

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[Guisgard]

"Eh, ma tesoro..." disse con una smorfia Elv a Gwen "... guardami? Ti sembro il tipo che possa lasciare a casa due povere ragazze? Cosa penserebbero di me?" Mentre le 2 modelle continuavano a ridere senza capirci molto.

[Lady Gwen]

Il mio sorriso rimase uguale, enigmatico, ma rilassato, anzi quasi divertito.
"Penso che troverebbero qualcun altro girato il prossimo angolo. Dopotutto, non è difficile, no?" inarcando un sopracciglio, con aria si sfida.

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[Guisgard]

Elv accennò un sorriso e poi Gwen si accorse che gli occhi neri di lui cominciarono a scivolare lenti su tutta la sua figura in un modo alquanto interessato.
"Non mi hai detto qual'è la tua professione, tesoro..." disse lui a lei "... e nel farlo perchè non ti togli quegli occhiali? Non siamo a scuola qui."
Le 2 modelle risero ancora.