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Vecchio 13-06-2012, 18.09.28   #2391
Guisgard
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“Sta zitta.” Disse ad Altea l'uomo che aveva puntato la spada al suo collo. “Rimettete giù la spada, cavaliere” rivolgendosi poi a Fyellon “o la vostra amica morirà. E non voglio più ripetervelo.”
Rapidamente, allora, Fyello contò gli uomini ancora vivi: erano una mezza dozzina, compreso quello che aveva preso Altea.
“Mettete giù la spada!” Gridò di nuovo quell'uomo.
“Io non amo sottostare a ordini” mormorò Fyellon con uno sguardo carico d'odio “o minacce...” e con un gesto tanto rapido, quanto improvviso, lanciò la sua spada contro l'uomo che teneva stretta Altea, colpendolo in piena fronte ed uccidendolo sul colpo.
La ragazza vide così cadere al suolo colui che la minacciava.
“Maledetto!” Gridò uno degli altri. “Ma ora sei disarmato! E per te è finita! Uccidiamolo!”
Ma proprio in quel momento, una violenta scossa di terremoto fece sussultare tutta la selva.
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Vecchio 13-06-2012, 18.35.10   #2392
Talia
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I miei occhi non potevano vedere che buio, ma la mia mente era aperta e completamente protesa ad ascoltare la duchessa...
La sentivo esitare, sentivo lo sbalzo delle sue emozioni cozzare contro di me... sentivo la sua voce ora alta ed arrogante, modularsi di tanto in tanto in un tono più basso e mite, tremante, vagamente sognante...
Sentivo che il cuore di quella donna era combattuto e che probabilmente era alla ricerca di qualche cosa... anche se non riuscivo a comprendere cosa fosse.
E poi quell’allusione...
“Purtroppo non ho mai visto Capomazda...” sussurrai “Ma ne ho sentito parlare, ed ho sentito dire che è grande e maestosa, con secolari ed imponenti edifici, giardini ed uno splendente palazzo ducale. Da quando sono arrivata a Faycus, invece, non ho colto che brevi commenti su questa città... mi concedereste, dunque, milady, l’ardire di chiedere a Vostra Signoria che cosa vi trovi di altrettanto bello, qui a Faycus? Sapete... da quando non posso più vedere, non posso che basarmi su sensazioni e stati d’animo... ma ciò è molto difficile di fronte ad un’intera città!”
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Vecchio 13-06-2012, 18.38.48   #2393
elisabeth
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Avevo pieta' per lei, avevo pieta' per lei sotto tutte le formeche il creato poteva darci il dono di conoscere.......era cosi'prigioniera del suo dolore che non riusciva a guardare oltre il suo naso......" Reas vi ha delusoe tradita.....il vostro mentore vi ha delusa e tradita....volete salvare il vostro popolo e invece non avete capito che ucciderete tutti.....e il vostro animo sara' talmente pesante,che neanche appoggiarvi a questo muretto potra' darvi sollievo.....".....Non mi voltai neanche alla voce di Lady Shoyo....sapevo che avrei dovuto pareggiare i conti, tolsi il cappuccio dalla mia testa...." Io non so se avro' ancora la possibilita' di salvare qualcuno.....vorrei tanto Vivian che vostro padre avesse giustizia, ma a Tylesia e' cosa rara.....Mia Regina vi auguro una splendida giornata...."......" Andiamo Lady Shoyo, non vorrei far aspettare troppo Lord Guxyo...."...voltai le spalle a quella donna che vrebbe potuto....ma che invece preferiva rimanere chiusa nel suo grande dolore.........incendiare quel Giardino.....sarebbe stato magnifico, nessuno avrebbe potuto raccogliere quel fiore....neanche l'unica persona che ne conosceva il profumo........Pensai a Reas...la sua morte era solo colpa mia..lo amavo eppure non avevo fatto nulla per strapparlo alla morte e per Goz.....anche per lui non ero stata in grado.......col saio indosso...arrivammo a palazzo
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Vecchio 13-06-2012, 18.45.23   #2394
Lilith
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Lilith è sulla buona strada
Appena udii quella voce misteriosa la mia espressione divenne subito più preoccupata. "Dobbiamo andare" dissi ai cavalieri "Tylesia è in grave pericolo".
Ringraziai di cuore la dama Granblu e le promisi che un giorno ci saremmo incontrate nuovamente. Sentivo che quella donna avrebbe potuto insegnarmi molto.

Camminammo per un po' di tempo verso Tylesia, quando Redentos iniziò a parlare della corazza rossa. "Parsifal" dissi io, dopo che la voce mi parlò nuovamente "dovete avere quella corazza. Potrete così risolvere una questione secolare, del... Longiniu..." balbettai, cercando di ripetere fedelmente ciò che la voce mi aveva detto poco prima.
I cavalieri mi guardarono stupiti ed io volsi il mio sguardo verso la strada percorsa. "Deve essere qualcosa di importante per voi, vero?" aggiunsi, rivolgendomi a Parsifal.
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"Basta un individuo o un semplice gesto per mettere sottosopra l'ordine del mondo."
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Vecchio 13-06-2012, 18.56.49   #2395
Altea
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Un solo colpo...uno solo...e ben assestato in fronte all'uomo che mi teneva prigioniera e cadde a terra priva di vita, non avevo parole, ma era l'unico modo per salvarmi. Poi vidi Fyellon guardare gli altri uomini ed era disarmato, estrassi la spada presa al fabbro, attirai l'attenzione di Fyellon e gliela lanciai quando sotto i miei piedi tutto cominciò a sobbalzare...mi misi in ginocchio ma la terra tremava ancora di più...furono pochi secondi ma furono come secoli, guardai i cavalieri e Fyellon, era un terremoto lo sapeva, nessuna ira di demoni...finita la scossa rimasi seduta in silenzio, certo non sarei mai scappata per la selva rischiando di farmi travolgere dagli alberi.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe

"Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit.

"I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam)

"La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea
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Vecchio 13-06-2012, 19.05.01   #2396
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Il menestrello smise di raccontare per bere del vino portatogli da uno dei clienti.
“Su, forza.” Disse Umans. “Continua a raccontarci quella storia.”
Il menestrello annuì e riprese a suonare...

La vita scorreva tranquilla nella piccola cittadina di Solopas, dimenticata nel cuore della Taburingia.
Sede di contadini che ben sfruttavano la fertilità di quel luogo, il villaggio era stato in passato una tappa obbligata per la via che dava verso i monti.
Quella mattina la locanda di Philow era più affollata del solito.
Molti che avevano visitato la Fiera del Nord si erano ritrovati a scambiarsi, davanti ad un boccale di birra, opinioni sulle meraviglie che avevano visto laggiù.
L’allegria e lo stupore di quei racconti testimoniavano in pieno come qualche evento straordinario fosse l’unico modo per rompere la monotonia del posto.
E la Fiera del Nord riusciva ogni anno a scuotere il torpore di quei semplici e bonari contadini.
“Vi posso giurare” esclamò entusiasta Palm dopo il terzo o quarto boccale di birra “che quelle armi che ho visto avrebbero potuto perforare l’acciaio più rinforzato!”
“E’ la birra che ti fa dire queste cose” chiese ironico Vision “o è stato il Sole della tundra?”
“Il nostro Palm è talmente invaghito di armi e cavalieri vari” intervenne divertito Hunz “che vede quelle cose ovunque!”
“Magari ne parla anche con sua moglie la notte!” Aggiunse Vision, scolandosi il suo boccale e ridendo di gusto.
“Cosa potete saperne voi!” Rispose vagamente infastidito Palm, mentre sorseggiava la sua birra. “Io qui sono l’unico ad aver combattuto in guerra. E quando hai visto da vicino quei formidabili guerrieri, statene certi, qualsiasi altra cosa vi sembrerà poco più che una bazzecola!”
“Lo sappiamo, amico mio.” Intervenne Sepeng. “Non dimenticare però che chiunque viva in questo posto da almeno dieci anni ha dovuto combattere per guadarsi il pezzo di terra che ora possiede.”
Gli altri, a queste parole, annuirono tutti.
“Infatti!” Disse Palm. “Quindi dovreste comprendere il mio stupore davanti alle meraviglie di cui parlo.”
Ma proprio in quel momento nel locale entrò Andros.
Era un uomo silenzioso, asciutto, con lo sguardo sempre crucciato e l’espressione perennemente inquieta.
E questo suo tormento ben gli si leggeva sul volto, che appariva malinconico e distaccato, nonostante i bei lineamenti e la gradevole figura.
“Salve a tutti.” Disse entrando. “Philow, potreste darmi del sidro? Andrà bene qualsiasi gusto.” Chiese poi al locandiere.
“Certo, Andros.” Rispose cortese Philow. “Fanno mezzo Taddeo.”
“Hei, Andros…” chiamò all’improvviso Hunz “... non siete stato alla Fiera del Nord voi? Avreste trovato cose utili per il vostro emporio.”
“No, Hunz.” Rispose Andros mentre raccoglieva il resto dal bancone. “Non mi interessano queste cose.”
“Immagino.” Intervenne Palm. “La Fiera non è un posto per bottegai. Lì ci vanno i grandi mercenari o i cavalieri.”
Gli altri, a quelle parole, fissarono Palm come a volerlo riprendere.
“Che vuol dire, poi!” Esclamò Hunz, cercando di sminuire l’uscita del suo amico. “Neanche io sono un esperto di armi, eppure ci vado ogni anno!”
“Palm...” disse visibilmente contrariato Andros “... per voi chi non sa usare un’arma o non ha mai prestato servizio in guerra non è un vero uomo, giusto?”
“Ecco, veramente io…” farfugliò imbarazzato Palm.
“Avanti, Andros...” intervenne Hunz “... Palm non voleva certo offendervi.”
“Ma sì, Andros...” disse Philow “... siamo tra amici e si è alzato un po’ il gomito. Non è il caso di dar peso a questo genere di battute.”
“No, aspettate.” Li interruppe Andros, zittendoli con un cenno. “Avanti, Plam, ditemelo in faccia che non mi considerate un vero un uomo. Nemmeno degno di bere qui con tutti voi. E magari vi fa anche sorridere che io beva bibite dolciastre. Ditemelo, Palm! Ditemelo!”
“Non scaldatevi ora, Andros.” Intervenne ancora Hunz. “State ingigantendo una questione che non esiste nemmeno.”
“Lasciamo perdere.” Disse Andros. “Meglio che vada. Non vorrei rovinare una bevuta tra veri uomini.”
Detto questo, corse fuori, sbattendo la porta.
“Ma cosa diamine gli è preso?” Chiese dopo qualche istante Palm, rompendo l’imbarazzante silenzio che era sceso nel locale.
“Non ho mai visto Andros comportarsi così.” Disse Philow.
“Tranquilli.” Intervenne Sepeng. “Ora tornerà da sua moglie che lo calmerà dandogli un bicchiere di succo d’arancia!”
Ed una sonora risata alleggerì l’imbarazzo del momento.
Andros restò un attimo fermo nel bel mezzo della strada.
Il Sole batteva con vigore a terra e lui sentiva di impazzire.
Osservò con rabbia le bottiglie che aveva in mano.
Avrebbe voluto stringerle forte, fino a frantumarle tra le sue dita.
Si voltò di nuovo verso il locale e restò a fissarlo per alcuni istanti, con lo sguardo di chi portava nel cuore un’inquietudine senza fine.
Il suo viso era rigato dal sudore, che sembrava lacerargli la pelle, mentre i suoi occhi azzurri erano diventati vermigli per la rabbia...


La duchessa non rispose subito a Talia.
“Faycus...” mormorò “... è molto diversa da Capomazda... vi sono luoghi speciali, sospesi tra questo mondo e quello che ci sovrasta... resti di fortezze sannite, roccaforti longobarde, chiese e monasteri legate al monachesimo... vi è poi un luogo mistico e forse un giorno lo visiteremo insieme... o forse ci andrai non con me, se Dio vorrà...” tossì “... cos'è Faycus? Forse oggi è la mia casa... Capomazda non mi manca... fatta eccezione per quel ritratto...”
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Vecchio 13-06-2012, 19.33.59   #2397
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Elisabeth seguì Shoyo e i suoi uomini.
Fu condotta così da lord Guxyo.
“Sono lieto di rivedervi, milady.” Disse l'uomo. “E ho saputo che recate con voi grandi notizie. Uno dei miei vi ha sentito parlare alla regina... sapete, ho molti occhi ed orecchi in questa corte... così ho mandato lady Shoyo a chiamarvi...”
Ma proprio in quel momento, una forte scossa di terremoto fece tremare tutta Tylesia, causando danni e qualche vittima.
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Vecchio 13-06-2012, 19.39.29   #2398
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Fui molto colpita dalle parole della duchessa, sì come dal tono della sua voce, ora molto diverso...
“Un luogo mistico?” sussurrai dopo qualche momento, mentre una strana e curiosa agitazione si impadroniva di me, quasi che il mio inconscio avesse percepito qualche cosa che sfuggiva alla parte razionale della mia mente “Temo di non capire, milady... alludete forse ad un luogo di questa terra? Un luogo che Vostra Signoria vorrebbe visitare?”
Per qualche attimo esitai... sempre in balia di quella sensazione cui, tuttavia, non riuscivo a dare un nome... ed ero certa che mi stesse sfuggendo qualche cosa, un collegamento, forse un ricordo... era come un frammento, un immagine che restava appena al di là della mia capacità di scandagliare sogni, ricordi e visioni...
E poi, inaspettatamente, la mia mente fu attratta da qualcos’altro...
“Un ritratto, milady? Ma... Vostra Signoria può disporre di tutto ciò che desidera, può chiedere tutto ciò che vuole... come mai, dunque, proprio quel ritratto?”
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Vecchio 13-06-2012, 19.55.07   #2399
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Orecchie e occhi indiscreti.....non mancavano mai..." Parlavo con la Regina,non credo sia anche questo un divieto...almeno spero, visto che non essendo una cittadina di Tylesia, potrei non conoscere tutte le regole"...nessuno ebbe piu' il coraggio di dire nulla,la terra reclamava la sua onnipotenza e comincio' a far tremare ogni cosa, volevo stare ferma o scappare, ma le gambe non si muovevano......tutto....venne giu' parte del tetto....polvere ed urla si mescolarono, gente sepolta e Lady Shoyo che chiedeva il mio aiuto.....aiuto,come avrei potuto negarglielo.....incominciai a togliere pietre e legnio dalle sue gambe, sino a quando non fu libera....le diedi una mana per rimettersi in piedi........." E allora Lady Shoyo,forse e' il tempo di unirsi e andare a dare una mano......sempre se non vi sembra troppo, unirsi ad una come me..."......
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Vecchio 13-06-2012, 20.06.55   #2400
Guisgard
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Il menestrello si fermò ancora una volta per bere e poi, incitato dai presenti, riprese a suonare...

Andros intanto era tornato al suo emporio.
Ad attenderlo c’era una donna.
“Buongiorno, messer Andros.”
“Buongiorno a voi, madama.”
“Ricordate quel macinino per il sale da antiquariato che faceste arrivare direttamente da Winburg?”
“Certo, madama.” Rispose Adros. “Lo ricordo benissimo.”
“Ecco, c’è un problema.”
“Problema?”
“Si... purtroppo era danneggiato.”
“Danneggiato?” Ripetè Andros. “Ma se lo abbiamo provato proprio in questo negozio e funzionava benissimo.”
“Si vede che era già danneggiato.” Rispose la donna. “Forse il danno è peggiorato quando l’ho provato a casa mia.”
“Madama Marbeck...” disse Andros con il tono di chi cerca di restare calmo “... siete sicura di non averlo danneggiato voi? Magari accidentalmente?”
“Messere, ma dico!” Esclamò risentita la donna. “Sono una persona per bene, io!”
“Madama, vi ripeto che il macinino funzionava benissimo. E voi lo avete visto!”
“Allora state insinuando che l’ho rotto io!”
“Di certo non sono stato io, madama!”
“Non alzate la voce con me, messere!”
“Madama...” rispose Andros cercando di mantenere la calma “... non sto alzando la voce. Vi sto solo dicendo che il macinino funzionava perfettamente quando ha lasciato questo negozio.”
“Io non so allora cosa dirvi.” Ribatté la donna. “Comunque, non vi chiedo certo indietro il denaro. Ordinatemene un altro ed io prenderò quello.”
“E cosa dovrei farne io di questo che ho fatto arrivare direttamente da Winburg?”
“Non pretenderete certo che io li prenda entrambi!” Rispose risentita la donna. “Non saprei cosa farmene di un macinino rotto!”
“Madama, io…”
“E’ assurdo che voi pretendiate di vendermi due macinini, considerando poi che uno è rotto!”
“Madama, vi prego…”
“E che di certo non sono stata io a romperlo!”
“E va bene.” La zittì Andros. “Datemi questo maledetto macinino. Non lo volete più? E sia! Allora prendete tutto ciò che vi pare! Prendetevi l’intero negozio e tutta la maledetta merce che contiene!”
“Ma dico? Siete impazzito forse?”
“Andate via e lasciatemi in pace!” Disse Andros con gli occhi rossi dalla rabbia. “Andate via o io…”
“Madama Marbeck!” Intervenne una voce di donna. “Date a me questo macinino rotto. Me ne occuperò io.”
“Grazie, Chymela.” Rispose la donna. “Vostro marito oggi sembra strano ed intrattabile.”
“Si e scusatelo. Abbiamo avuto una giornata dura oggi.” Disse Chymela.
“Io ho bisogno di aria.” Fece Andros correndo fuori di corsa.
“Forse è colpa mia…” disse madama Marbeck. “… forse avrei dovuto tenermi il macinino rotto.”
Chymela non rispose nulla.
Fissava solo, attraverso la finestra, il marito che correva via, come se fosse inseguito da antichi fantasmi.
E quando venne l’ora di chiusura, serrò la porta del negozio ed attese il ritorno di Andros.
Questi tornò dopo alcune ore, quando ormai la sera era scesa serena sulla piccola cittadina.
Chymela era accanto al braciere ed ebbe un sussulto nel rivedere suo marito.
“Andros, sei tornato finalmente!” Gli disse correndogli incontro.
“Scusami, Chymela…” rispose lui con il viso stravolto e teso “... avevo bisogno di restare un po’ da solo.”
“Dove sei stato?” Chiese lei preoccupata.
“In giro.”
“Sei stato alla vecchia miniera abbandonata, vero?”
“Chymela, ti prego…”
“L'hai nascosta laggiù, vero?” Chiese lei con gli occhi inumiditi dalle prime lacrime. “Non è vero allora che te ne sei liberato! Hai ancora quella spada!”
“Chymela, la spada non c’entra niente…”
“Avevi giurato che avremmo avuto una vita tranquilla, come chiunque altro!” Gridò lei in lacrime. “L’avevi giurato!”
“Chymela, ascoltami…” sussurrò lui prendendola fra le braccia. “Ti ho promesso che avremmo avuto una vita come tutte le altre persone. E per questo che siamo giunti qui. E rispetterò questa promessa. Ora calmati.”
“Il tuo sguardo…” disse lei con la voce rotta “... conosco il tuo sguardo… i fantasmi che ti tormentano sono tornati… lo sento… e saremo costretti di nuovo a lasciare tutto e ricominciare da capo…”
“Chymela...” disse Andros asciugandole le lacrime e sorridendole “... non accadrà. Non ho il diritto di farti altro male. Ti amo… e la nostra vita è qui ormai.”
La strinse forte e la baciò.
Ma nel suo cuore, quegli antichi demoni erano ormai tornati per tormentarlo di nuovo...

La duchessa si alzò in piedi, avvicinandosi alla finestra.
"Perchè solo poche cose nella vita hanno valore." Disse a Talia. "Poche cosa hanno davvero un significato. E solo esse hanno il potere di scandire la nostra esistenza... per secoli un ritratto può giacere dimenticato, facendo magari sorridere ripensando alle storie che si porta dietro... conosci la leggenda del Nodo di Gordio? Per anni re e condottieri hanno pensato ad esso come una favola... fino a quando un uomo giunse a tagliarlo, spezzando in due la storia del mondo..."
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