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Vecchio 08-01-2014, 14.51.30   #331
Altea
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Altea ha un'aura spettacolareAltea ha un'aura spettacolareAltea ha un'aura spettacolare
Ascoltavo Tyssen e pensavo...avevamo viaggiato molto io e lui e mai si era intimorito di nulla..era strano come anche lui avvertisse qualcosa di strano.
"No" pensai "quel frate non è la soluzione per il regno e la Granduchessa Consel e la sua famiglia...ma forse potrebbe indirizzarci verso la soluzione".
Andammo a riposare, la notte trascorse tranquilla e ci svegliammo di buon'ora..tutto era pronto per la nostra partenza quando arrivò Gyen, lo vedevo spaventato.."Cosa è successo..?" lo guardai perplessa ma anche piena di insensato timore.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe

"Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit.

"I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam)

"La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea
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Vecchio 08-01-2014, 22.29.26   #332
elisabeth
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elisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella roccia
Le peggiori situazioni si propongono alla vista dell'uomo con stupore e senso dell'orrore...la meraviglia non traumatizza.....il sangue fluì come sgorgasse da una fonte di acqua appena scoperta e l'uomo finì a terra in una pozza di sangue....Frate Saverius.....si riprese con voce esanime ,,,perchè il suo lavoro doveva essere completato...l'estrema unzione.......mi guardai intorno, tutte le persone presenti continuavano a fare ogni cosa senza scomporsi nella loro massima indifferenza.......mi colse la nausea...non sapevo se per il cadavere o per l'indifferenza umana...ma L'assassino, sembrava voler andare via in fretta da lì...e non da solo, i nostri soldi a quanto pare gli facevano gola.......mi senti afferrare per un braccio e trascinare fuori.....i Frati sembravano essere dietro di me e questo mi fece star meglio....." Quanta furia, sembravate così spiritoso e invece siete spietato......mi state facendo male, e non capisco il motivo per cui ci state trascinando con voi.......a questo punto rischiamo di essere vostri complici e la cosa non mi piace....quindi ...fateci il favore...troveremo un'altra anima pia che ci accompagni al bosco...."......niente le sue orecchie sembravano colme di cera....ormai correvo ed avevo il fiatone un passo suo erano due dei miei...stavo praticamente volando .....".....State correndo...state correndo per andare dove..questa non e' la strada per il bosco...."......conoscevo bene il percorso e quello non era di certo quello giusto...quella strada portava ad un casolare abbandonato...dove i ragazzini dicevano che la notte si riunivano le streghe ......... " Conoscete quel posto ?.....se non lo conoscete state attento perchè non e' bene frequentato...".........Parlare coni sordi era un dramma.....
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Vecchio 08-01-2014, 22.52.00   #333
Tara La Banshee
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Tara La Banshee è sulla buona strada
Felice della decisione del consiglio corsi a casa e, dopo aver preparato frettolosamente un bagaglio, partii finalmente per la mia avventura.
Spiegai le ali assaporando ogni alito di vento, chiusi gli occhi per un attimo...pace...
Tenevo salta nella mia mano destra la mappa ed ogni tanto le davo un'occhiata, come per ricevere da essa conferme.
Intanto sotto di me il paesaggio stava cambiando...non vi era più mare,sogli e spiagge, ma verdi pianure lussureggianti sulle quali vivevano animali e uomini.
Mi spinsi più in alto nel cielo per non essere vista da quest'ultimi, tutte noi Icene, da piccole, avevamo ascoltato la storia di una di noi che era stata catturata e esibita come attrazione nelle fiere di paese proprio dagli uomini.
La pianura scomparve e lasciò il posto a colline sulle quali era coltivata l'uva, un semplice frutto, che, nelle mani degli umani, diventava strumento di perdizione.
Sorpassai le colline mentre il sole lasciava il posto alla Luna, sua moglie e alle Stelle sue figlie.
Iniziai ad avvertire la stanchezza, guardai la mappa..no, non sarei riuscita ad arrivare alla grotta oggi.
Guardai in basso alla ricerca di un posto dove passare la notte quando scorsi quella che sembrava una sorta di stalla.
Mi avvicinai prudentemente assicurandomi che fosse deserta.
Mi rasserenai, in questa stagione gli uomini portavano le loro bestie a pascolare sulle alture, potevo stare tranquilla, non sarei stata disturbata.
Restai un po' distesa sul prato ad osservare le stelle ed a pensare a quello a cui stavo andando in contro poi entrai e, sistemandomi alla meglio, mi addormentai.
Il calore di un raggio del sole sul viso fu ciò che mi fece aprire gli occhi quella mattina, era già alto in cielo e questo significava soltanto una cosa: dovevo sbrigarmi.
Mi rimisi in viaggio mangiucchiando una mela che avevo portato con me.
Passai così altri due giorni senza neanche rendermene conto.
Ad un certo punto del mio viaggio infatti il paesaggio era divenuto tutto uguale, una distesa di terra arida e rocce dalla quale, di qua e di la, uscivano spruzzi di fumo di acre odore.
Ormai la mappa non mi serviva ad un granché, non segnava quasi niente di quei luoghi.
Dovevo lasciare fare al mio istinto e sperare che la fortuna fosse dalla mia parte per una volta.
Passai l'intera giornata a scrutare il suolo alla ricerca di una grotta, una cava, un incavo, qualcosa che potesse darmi un segno.
E di nuovo il Sole stava per cedere il passo alla sua signora quando finalmente, nella penombra mi parve di scorgere un'apertura tra delle rocce.
Scesi lentamente e quando i miei piedi toccarono terra non produssero alcun suono.
Ancora più silenziosamente mi addentrai nella spelonca sperando non fosse la tana di qualche bestia misteriosa.
Con mio grande sollievo invece vidi tre donne.
http://www.google.it/search?q=donne+medioevo&rlz=1C1RNPN_enIT426&espv=2 10&es_sm=122&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ei=CsjNUvHx OIvOygPP_YGADA&ved=0CAkQ_AUoAQ&biw=1024&bih=609#fa crc=_&imgdii=_&imgrc=HdraSZ20vy_kCM%3A%3BOUmzJ3jpK xjYnM%3Bhttp%253A%252F%252Fwww.atuttascuola.it%252 Fi%252Fstoria%252Fdonne%252FImmagini%252Ftre%25252 0donne.jpg%3Bhttp%253A%252F%252Fwww.atuttascuola.i t%252Fi%252Fstoria%252Fdonne%252Fdonne_nel_medioev o.htm%3B232%3B250
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Prendi l'aspetto del fiore innocente, ma sii il serpente sotto di esso!...Macbeth...
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Vecchio 09-01-2014, 01.05.10   #334
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Tara raggiunse, così, quella grotta e vi entrò.
Quel luogo, austero e per molti inaccessibile, ma non per le Icene che a differenze degli uomini sono dotate di ali che all'occorrenza possono nascondere molto bene, appariva ben protetto dal mare, dai fiumi che scorrevano non molto lontano, dai boschi circostanti e dalle montagne.
Nell'entrare, Tara si ritrovò in una stretta ed angusta galleria semi sotterranea, illuminata a stento dai raggi del Sole che filtravano baluginando attraverso le strette fessure delle rocce, conferendo a quel luogo una mistica ed enigmatica atmosfera, come se davvero fosse una sorta di passaggio tra questo mondo e quello degli spiriti.
E percorsa quella galleria, la donna alata si ritrovò in una stretta spelonca, dove tre donne, di età avanzata, stavano facendo bollire qualcosa in un fumante calderone.
“Ehilà...” disse sorpresa una delle tre, accorgendosi che qualcuno era giunto “... chi è che giunge in questo luogo?”
“Sei un vivente o uno spirito?” Gridò la seconda delle tre.
“Oh...” sorridendo la terza “... non la riconoscete, sorelle? E' un'Icena...”
“Icena?” Ripetè la prima. “Non si sono ancora estinte?”
“No, vivono oltre i monti e le pianure basse...” mormorò la terza.
“E cosa vuole da noi questa donna alata?” Stupita la seconda.
“Sarà lei stessa a rivelarcelo...” fece la terza, per poi indicare a Tara di avvicinarsi.
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Vecchio 09-01-2014, 01.14.58   #335
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Appena Clio ebbe terminato di parlare ai suoi, Astin si alzò dal suo posto, voltandosi verso i soldati.
Li guardò a lungo, senza dire nulla.
Sembrava fissarli uno ad uno negli occhi.
Ad un tratto tra i militari cominciarono ad alzarsi alcuni di loro.
Prima pochi, poi sempre più numerosi, fino a ritrovarsi tutti in piedi alla fine.
“Siamo tutti con voi, capitano.” Disse uno di loro.
“Si, come sempre è stato.” Un altro.
“E come sempre sarà.” Un altro ancora.
E tutti iniziarono a mostrare con entusiasmo la propria fiducia verso il loro capitano, inneggiandone il nome.
“Questi uomini” voltandosi Astin verso Clio “ non sono meno dei legionari che sul Rubicone scelsero di seguire Cesare che marciava contro Roma, capitano... vi seguirebbero in capo al mondo... ed io non avevo dubbi.”
Nella sala continuava ad echeggiare il nome di Clio scandito dai suoi fedeli soldati.
Dopo un po' le fila furono sciolte e la notte trascorse serena, per quanto possibile, nella caserma.
L'indomani Clio era attesa dal senatore Gheorgis.
Ed infatti, nel cuore del mattino, un messo del senatore giunse in caserma per condurre il capitano al palazzo del suo padrone.
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Vecchio 09-01-2014, 01.24.44   #336
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I mercenari di Gufo Scarlatto, a quelle parole di Parsifal, rimasero inquieti e quella delirante risata del cavaliere gettò i loro animi in un profondo turbamento.
Tuttavia il loro leader apparve risoluto e difficilmente impressionabile.
“Cavaliere...” disse fissando Parsifal “... ho dato la mia parola e la manterrò... voi unitevi a noi ed io libererò gli uomini di questo campo... quanto ai demoni di cui parlate e che forse vi tormentano, posso dirvi che a me interessano i vivi e non i morti o gli spiritelli... vi prometto fama e ricchezza... cose che ci saranno date dagli uomini... del resto a me non interessa... dunque a voi l'ultima parola... accettate di unirvi a noi?”
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Vecchio 09-01-2014, 01.32.25   #337
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“Ma quante storie” disse il contrabbandiere ad Elisabeth, mentre continuava a trascinarla lontana dalla locanda, con i due monaci sempre dietro di loro “e quanto chiacchieri, bellezza! Dovresti fidarti un po' di più delle guide che cerchi di ingaggiare, sai? Dopotutto sono io che devo portarvi nel bosco!” Raggiunsero il vecchio casolare abbandonato.
“Elisabeth ha ragione...” con affanno Fra' Severius “... questa non è la strada per il bosco...”
“Ovvio che non lo è.” Senza scomporsi il contrabbandiere. “Volevate forse andare a piedi laggiù? Vi avverto, voi magari credete davvero al Regno dei Cieli e a questa vita come un qualcosa di passaggio, ma io, che invece non ho la vostra Fede, sono più propenso ad essere prudente quando è in ballo la mia pelle.” Fissò Elisabeth. “Quanto al mio essere spietato, bellezza...” sorridendo “... ti dirò... in quella locanda o lo si è, oppure arriverà qualcun altro e lo sarà a tue spese... sono stato chiaro o vuoi che ti faccia un disegnino?” Le fece l'occhiolino.
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Vecchio 09-01-2014, 01.39.38   #338
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Riccardo osservò Eilonwy mentre preparava il cinghiale, rendendolo pronto per essere arrostito.
Vide poi Aladiah e Coco che si preoccupavano di accendere un fuoco per scaldarli e permettere loro di cucinare il cinghiale.
“Vedo” disse il cavaliere alla fanciulla “che siete una ragazza piena di risorse... cacciatrice, amazzone e persino capace di scuoiare un cinghiale...” sorrise “... sareste una perfetta moglie... e mi chiedo... è scortese da parte mia domandarvi se qualcuno, magari, vi sta aspettando da qualche parte? Intendo un amato...”
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Vecchio 09-01-2014, 01.45.44   #339
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Anche Tyssen, come Altea, si accorse dell'inquietudine del nano.
“Ho...” disse visibilmente scosso Gyen “... ho veduto i registri del locandiere... lui stesso me li ha mostrati, per farmi rendere conto dei buoni prezzi che pratica rispetto alla concorrenza...”
“E allora?” Fissandolo Tyssen.
“E ho potuto vedere i clienti di ieri sera...”
“Dunque?” Incuriosito l'avventuriero.
“Ecco...” mormorò il nano “... c'eravamo noi e due vecchi che si sono fermati solo a bere qualcosa, per poi andare via... e nessun altro... non c'è traccia dei tre religiosi seduti al tavolo accanto al nostro... lo stesso locandiere afferma di non averli mai visti entrare nella locanda... è la stessa cosa giurano sua moglie e le loro due figliole che servivano ai tavoli...”
“Ma è impossibile...” scuotendo il capo Tyssen “... ci hanno parlato a lungo... è assurdo che nessun altro li abbia visti...”
“Eppure è così...” mormorò Gyen.
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Vecchio 09-01-2014, 02.14.54   #340
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Quadro III: Odissea videoludica


“Il guerriero allora comprende che il ripetersi delle esperienze ha un'unica finalità: insegnargli quello che non vuole apprendere.”

(Paulo Coelho, Manuale del guerriero della luce)


Guisgard fu così condotto dal direttore del carcere.
“Signor Guisgard...” disse questi, accogliendolo con entusiasmo nel suo ufficio “... che onore... l'uomo più veloce del mondo...” sorridendo “... mi creda, è davvero straordinario averla qui... ma si accomodi, la prego...”
Guisgard si sedette, continuando a fissarlo per capire cosa celasse tutta quella storia.
“Lei non mi crederà” continuò il direttore “ma io ricordo a memoria tutte le sue vittorie... anche le Pole Position e persino i record che ha fissato nei vari circuiti... lei è un fenomeno!”
“La ringrazio.” Sorridendo Guisgard. “Vedo che qui prendete molto sul serio la Formula 1... anche i suoi detenuti.”
“Ma perchè lei è un asso, un campione, amico mio!” Ridendo il direttore.
Il pilota annuì con un altro sorriso, stavolta di circostanza.
“Rammento una sua frase dopo le qualifiche...” fece il direttore “... dov'era? In Germania mi pare... si, quella sua frase dopo che un giornalista le aveva chiesto del suo rivale classificatosi molto più indietro... e lei rispose... non guardo mai indietro, ma davanti e davanti a me c'è solo il vento!” Rise di nuovo. “Fantastico! Da quel momento fu soprannominato Il Figlio del Vento!”
“In verità” fece Guisgard “già da prima.”
“Lei non lo sa” dandogli una pacca sulla spalla il direttore “ma io ho dovuto penare un bel po' per averla qui. Ho dovuto tirar giù un bel po' di pezzi grossi dalle loro poltrone.”
“Lusingato da tanto interesse.”
“Lei è proprio come la immaginavo, sa?” Guardandolo il direttore. “Del resto per fare la professione che fa lei, signor Guisgard, bisogna essere così, immagino... schivi, freddi, probabilmente cinici...” annuì divertito “... dopotutto non molti riuscirebbero a fare le cose che fa lei in pista.”
“Signor direttore...” disse il pilota “... davvero, io ho piacere del suo entusiasmo, ma voglio essere chiaro... se qui nel penitenziario organizzate corse fra detenuti, beh, vi avverto... a me non frega nulla... sono mesi che non scendo in pista...”
“Oh, signor Guisgard...” ridendo ancora il direttore “... da un uomo come lei non mi aspettavo tanta ingenuità...” scosse il capo “... non sa che simili corse sarebbero vietate dalla legge?”
“Quindi il suo è solo un benvenuto da appassionato di corse, giusto?”
“Giustissimo!” Esclamò il direttore. “Del resto non sempre si ha l'onore di avere una celebrità come lei in un posto come questo.”
“Ne ho piacere.”
“Signor Guisgard...” guardandolo negli occhi il direttore “... lei è un uomo fuori dal comune... un uomo con abilità straordinarie... è l'idolo di milioni di appassionati, che vorrebbero emularla in ogni modo possibile... basta la sua faccia su un qualsiasi prodotto, dai dolci, ai giocattoli, ai videogiochi, per farne vendere milioni di pezzi...”
“Vuole farmi pubblicizzare qualche manufatto prodotto dai suoi detenuti?” Sarcastico Guisgard.
“Eh, amico mio...” rallegrato il direttore “... lei è una forza... ma in un certo senso ha indovinato...”
“Davvero?”
“Già...” annuendo il direttore “... si tratta di un progetto che va oltre il semplice interesse commerciale... lei conosce il romanzo I Pilastri di Afravalone?”
“Si, ne ho sentito parlare...” rispose il pilota “... una di quelle tante sciocchezze che oggi vanno così in voga... cavolate dove si mettono insieme in modo improbabile personaggi come Gesù e Maria Maddalena e si descrivono complotti assurdi dove la Chiesa mira ad assoggettare il mondo, un po' come gli alieni fanno nei cartoni animati giapponesi...”
“Lei è molto sagace, amico mio...”
“Faccio del mio meglio.”
“I Pilastri di Afravalone è in realtà un best seller che ha venduto milioni di copie in tutto il mondo...” spiegò il direttore “... e come tale è capace di muovere miliardi... e da esso ne hanno tratto un videogioco...”
“Mi faccia indovinare...” mormorò Guisgard “... uno di quelli in cui un commando, invece di far fuori qualche leader mediorientale, deve entrare in Vaticano ed accoppare il Papa, giusto?”
“Lei è davvero spiritoso...” accennando un sorriso il direttore “... quel videogioco è qualcosa di rivoluzionario... qualcosa che cambierà per sempre il modo di vivere la propria esistenza... un qualcosa che forse per un uomo come lei è impossibile da comprendere...”
“Ma se un minuto fa mi ha dato del superuomo...” ironico Guisgard.
“Arriverò subito al dunque...”
“Mi lasci indovinare...” derisorio il pilota “... lei non è un mio fan?”
“La linea pubblicitaria che vuole diffondere quel videogioco” chiarì il direttore “mira ad utilizzare grandi personaggi, come gli attori, le rock star e i campioni dello sport... ed io voglio vendere il suo volto a quel videogioco... in pratica lei parteciperà a quel gioco, aumentandone così la popolarità... e i suoi ammiratori correranno in massa per poter entrare in quel mondo virtuale...”
“Capisco...” disse Guisgard “... e mettiamo che io non accettassi?”
“Sa perchè io posso attraversare il cortile di questo penitenziario” avvicinandosi alla finestra il direttore “in mezzo alla peggior specie di criminali, senza che nessuno di quelli mi aggredisca?”
“Beh...” senza scomporsi il pilota “... immagino sia perchè ci sono guardie armate un po' ovunque che tengono sotto tiro quei criminali...”
“Questo è vero in parte, amico mio...” tornando a fissarlo il direttore “... in realtà è perchè io qui esercito il potere... ed il potere impone la paura su chi lo subisce...” sorrise ancora una volta “... ora sta a lei decidere cosa fare, signor Guisgard... io ho il potere di farle trascorrere un soggiorno molto confortevole qui con noi... oppure renderlo un vero Inferno...”
“Signor direttore...” replicò Guisgard “... io voglio solo scontare la mia pena, i miei cinque mesi e poi andarmene...”
“Signor Guisgard...” con tono garbato il direttore “... cinque mesi possono essere lunghi... in cinque mesi possono accadere tante cose...” aggiunse con un tono inequivocabile, per poi mostrare, sul pc che aveva sulla scrivania, la pubblicità di quel videogioco.
E Guisgard restò a fissare la donna di quella pubblicità e le sue promesse di felicità.
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