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Vecchio 18-02-2015, 02.52.58   #501
Clio
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Clio sarà presto famosoClio sarà presto famoso
Scesi nella sala, e sorrisi con cordiale indifferenza agli uomini di Azable.
Avevo scelto bene l'abito, mi sembrava evidente.
Così, lasciammo la locanda e ci dirigemmo alla caserma come ci era stato indicato.
Quel Guanto mi piaceva davvero poco già in partenza, quando aprì bocca, poi, peggiorò solo la situazione.
Ascoltai in silenzio la conversazione tra lui Azable e Samondo, trattenendo un sorriso per la chiarezza del collezionista.
Alzai timidamente gli occhi su Guanto, attendendo incuriosita la sua risposta.
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Vecchio 18-02-2015, 03.04.50   #502
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Ad un tratto Guanto alzò lo sguardo su Clio e sorrise con fare ambiguo.
“Non immaginavo” disse “che un mercante potesse essere così affascinante...” guardò per un istante un servitore che se ne stava immobile accanto al tavolo e quello subito riempì di vino alcuni bicchieri, per poi offrirli ai presenti “... questo vino” alzando il bicchiere Guanto “viene fatto in un borgo distante quasi una mezza giornata di cammino da qui... notate il colore ed il profumo...” scimmiottando una competenza che non gli apparteneva “... lo chiamano Lacrima di Cristo...” sorseggiò senza togliere gli occhi da Clio “... forse potremo intenderci circa il prezzo da pagare...”
“Ne sono lieto.” Sorridendo Azable.
“Ma certo, io sono un uomo ragionevole...” annuì Guanto “... posso sapere il nome di questa bellezza?” Con occhi sempre più ossessivi su Clio.
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Vecchio 18-02-2015, 03.21.59   #503
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
La notte era trascorsa lenta e vagamente malinconica al Convento di Santa Lucia.
Il Sole era ormai alto e illuminava quell'erbosa spianata racchiusa, dove si intravedeva avanzare già l'inquieta brughiera, da alti e muti pini secolari e che sin dai tempi più antichi sembrava esser stata dedicata ai riti della superstizione Longobarda, grazie alla presenza, non molto lontano, di alcuni blocchi grezzi di pietra messi in cerchio.
Otto di queste pietre erano ancora in piedi, mentre le altre, perlopiù spaccate o frantumate dalla devozione dei primi Cristiani giunti in queste terre, giacevano sparse a terra tra il muschio, gli sterpi ed i rovi.
Soltanto tre di queste, però, scivolate e spostate dal Tempo o dal caso, per chi crede alla sua esistenza, fin verso un breve e regolare ruscello, avevano infine deviato il suo corso, confluendone le acque dove oggi sorgeva il convento.
E quel flusso, tiepido e leggero, simile nel suo placido gorgoglio ad una lieve voce sussurrante, si diffondeva piano tutt'intorno al chiostro.
Qui Tessa, seduta su una panca di legno, tra gli screziati gerani, mentre cercava il caldo e luminoso ristoro del Sole, fu avvicinata dalla Madre Superiora, seguita dalla giovane Rabona, inviata al convento dai genitori per i suoi studi.
“Tessa...” disse la Madre Superiora “... oggi si occuperà suor Elisabeth della biblioteca. Tu infatti andrai con Suor Corale dal curato Pipino, per portargli alcuni annali conservati qui al convento. Partirete fra un'ora. Voglio che sia tu ad accompagnare Suor Corale, dato che conosci ogni testo della nostra biblioteca.”
“E la mia lezione, madre?” Chiese Robona.
“Sarà rinviata a domani.” Rispose la Madre Superiora. “Oggi ti dedicherai ai tuoi esercizi di musica con Suor Linda.” Ed andò via.
“Che barba...” sbuffò la giovane, per poi fissare Tessa “... tu almeno uscirai da queste mura... io invece dovrò sorbirmi le lezioni di Suor Linda... fortuna che tra una settimana ritornerò a casa...” chiuse gli occhi e sospirò “... sai, Tessa... ho veduto un giovane... Domenica alla messa... eh, moro, occhi scuri, volto d'Angelo... farei follie per uno così...” riaprì gli occhi “... ora che ci penso io non ho un uomo dei sogni...” con tono infantile “... no, io credo di essere innamorata dell'Amore in sé...” richiuse gli occhi “... e non capirò mai te, così cinica sugli incanti d'Amore e sempre china con la testa sui libri... credi che gli studi diano la felicità? Eh, no, mia cara... l'Amore, la passione e gli slanci di un amante innamorato rendono una donna felice...” con fare sognante.
Ma mentre Robona parlava, nella mente di Tessa continuava a mostrarsi ciò che aveva visto nel misterioso sogno fatto la notte prima.
Un paesaggio tanto bello quanto enigmatico, visto che non vi erano simili scenari a Capomazda.
Cosa dunque poteva nascondere quel luogo visto in sogno dalla giovane e razionale studiosa?
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Vecchio 18-02-2015, 11.08.15   #504
Lady Gwen
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Lady Gwen ha un'aura spettacolareLady Gwen ha un'aura spettacolare
Aprii leggermente gli occhi. Il cielo azzurrino non era ancora illuminato dal sole. Doveva essere molto presto, ma nonostante cio` dal piazzale si udiva un gran fragore. Ma sentii anche qualcos'altro: proprio accanto alla locanda, un fornaio sfornava le sue pagnotte calde e fragranti. Sentii il mio stomaco brontolare e decisi che era meglio andare a mangiare qualcosa.


Quando scesi sotto, l'odore del pane si fece ancora piu` forte e intenso; la locanda era quasi vuota, forse a causa dell'orario.
Quando la locandiera mi vide, sul suo volto si apri` un grande sorriso.
Mi chiese se gradissi del pane caldo e del latte fresco e ovviamente accettai.
Mentre consumavo il mio pasto in silenzio, continuavo a sentire quell'uomo che nel piazzale cantava di un'antica leggenda, relativa alla "Gioia dei Taddei". Chissa` chi erano costoro..... e cosa egli intendesse per "Gioia".
Ero sempre stata una persona curiosa e soprattutto amante di vecchie storie e antiche leggende; me ne avevano raccontate spesso le mie Sorelle, quand'ero solo una bambina e nonostante ora avessi gia` vent'anni, mi affascinavano ancora.
Decisi cosi d far vincere la mia curiosita` e chiesi alla locandiera di parlarmi riguardo quella leggenda.
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"La passione tinge dei propri colori tutto ciò che tocca"
BALTASAR GRACIÁN


"Sappi che la Luna è il messaggero degli astri. Essa infatti trasmette le loro virtù da un corpo celeste all'altro"
ABU MASAR, "Libri mysteriorum"

Ultima modifica di Lady Gwen : 18-02-2015 alle ore 19.02.06.
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Vecchio 18-02-2015, 13.00.58   #505
elisabeth
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elisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella roccia
dovevo essere caduta mettendo in malo modo la caviglia...la borsa del Priore sembrava la mia valigetta....piena di risorse...era veloce e molto pratico in men che non si dica mi immobilizzo' la caviglia e risusci' a rimettere la scarpa prima che il piede si gonfiasse........Era una follia...pura follia, ma dovevo dirlo al Priore...." Grazie..mi avete sistemata per bene...siete molto bravo a sistemare ossa e legamenti......ho notato che avete una certa facilità....nel fare diagnosi e trovare rimedi....."......grazie al suo aiuto mi rimisi in piedi....doleva un po'..ma la fasciatura calmava un po' il dolore....il cavallo non si era fatto nulla e le boccette erano salve....." Preferisco riposare un attimo se non vi dispiace Padre....magari sara' l'occasione buona perchè io vi possa parlare prima di arrivare dall' Abate....io ho ascoltato la discussione a tavola riguardo il nipote dell' Arciduca....gran brutto affare....certo troppo giovane per non avere dei sospetti...e se devo dirla tutta....anche la leggenda arricchisce questo alone di incertezza su questo giovane regnante......voi lo avete visto ed avete appurato la sua morte.......vi chiedo ..molto umilmente.....avete mai preso inconsiderazione di riesumarne il corpo....e di comprendere se e' morto di morte naturale....o se per caso...qualcuno non stia piangendo sul cadavere di qualcun'altro ?....."......Il mio discorso poteva non avere senso...ma solo perchè detto da una donna......avevo letto nel mio studio che si erano analizzati campioni di tessuto umano per vedere se erano morti di morte naturale o con l'uso di veleni.........E quello non era solo un uomo era anche un Prete....e io.....stavo cercando di muovermi in un mondo molto difficile e De Gur sarebbe dovuto essere dalla mia parte....in qualsiasi momento avrebbe dovuto prendere le mie difese......" Non pensate che io sia matta......ma a differenza di altri non patteggio per nessuna delle due parti.....anche se durante il breve periodo in cui ha regnato il giovane Guisgard..la vita era molto piu' serena.......Lo faccio in nome della scienza ......"......In nome della scienza...ero pagana fino al midollo osseo...anche se avevo imparato a conoscere Dio........Non potevo dirgli cosa ero...era ancora troppo presto...
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Vecchio 18-02-2015, 14.31.55   #506
Tessa
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Tessa è sulla buona strada
“... e non capirò mai te, così cinica sugli incanti d'Amore e sempre china con la testa sui libri... credi che gli studi diano la felicità? Eh, no, mia cara... l'Amore, la passione e gli slanci di un amante innamorato rendono una donna felice...”

Ripenso alle parole della giovane Rabona, mentre rovisto fra gli scaffali della biblioteca, in cerca degli annali da consegnare al curato Pipino.
Ebbene sì, gli studi mi hanno dato molta felicità. Molta più di quanta avrebbe potuto darmene un uomo.
Ho sempre avuto occhi acuti ed attenti, capaci di osservare il comportamento umano e, molte volte, dietro la parola "amore", ho scorto solo giochi di potere e possesso: la gelosia, le ripicche, il mettere alla prova l'altro escogitando puerili tranelli... Anche nell'amplesso stesso, spesso ho visto solo la smania di possesso. Il bisogno spasmodico di possedere qualcuno o di appartenergli, anima e corpo.

Socrate ha detto "Esiste un solo bene, la conoscenza, e un solo male, l'ignoranza"

Io questa frase me la sono cucita sulla pelle e ne ho fatto la mia bandiera. Tutto quello che c'è fuori, compreso l'amore, adesso non è cosa di cui abbia voglia di occuparmi.

"Suor Corale, sono pronta, andiamo!" dico alla giovane suora che mi attende vicino al portone, con l'aspetto felice ed emozionato di una bambina. Penso alle poche occasioni che alcune giovani religiose hanno di affacciarsi sul mondo esterno e le sorrido, benevola "coraggio, sorella, voglio tornare al convento prima che faccia buio! Non sono tempi felici per Capomazda, questi. La città è nel caos e quando in una città non c'è più ordine, non si sa mai cosa aspettarsi..."

La verità, è che gran parte della mia inquietudine è causata ai sogni che affollano le mie notti.

Cammino fra i filari di una vigna, affacciata su dolci e verdi colline, con il sole che mi scalda la pelle. E nel sogno penso che vorrei restare lì per sempre, perché qua il sole è così raro e così pallido...
Ed è tutto così perfetto, che un moto di commozione mi sale dal petto. Improvvisamente, però, odo un grido ed un pianto strazianti, che lacerano la calma di quel paesaggio da sogno. E quel pianto è così disperato e carico di dolore, che mi domando come sia possibile che tanta bellezza e tanta sofferenza possano convivere sotto lo stesso cielo. Poco a poco, però, il paesaggio inzia a cambiare e ad ingrigirsi, sotto il peso di quel dolore, che comincia ad impregnare l'aria e ad attaccarsi sulla pelle, come l'afa di una tormentata notte estiva, che ho vissuto non so bene quando, da sembrarmi un'altra vita.
Adesso tutto intorno a me è secco. Mi sciolgo in pianto e cado in ginocchio, sulla terra fredda.


Il rumore del portone chiuso alle nostre spalle e il ciarlìo incessante di Suor Corale, mi risvegliano dai miei pensieri.
Siamo per strada, il nostro cammino è iniziato.
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Footfalls echo in the memory, down the passage we did not take, towards the door we never opened, into the rose garden.

Ultima modifica di Tessa : 18-02-2015 alle ore 15.28.33.
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Vecchio 18-02-2015, 15.03.46   #507
Altea
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Altea ha un'aura spettacolareAltea ha un'aura spettacolareAltea ha un'aura spettacolare
La carrozza procedeva tra la vegetazione e stradine finchè la mia vista si fissò su un basso laghetto tra gli alberi, mi sporsi e guardandolo sorrisi..

Ero arrivata con Cruz e lo avevo legato, il tempo passava e lui non arrivava.
Ad un tratto un nitrito mi distolse dai pensieri e lo vidi scendere da cavallo.
"Non so da quanto io ti stia aspettando, ma comprendo per te io possa essere pari al tuo stalliere" dissi mettendo il broncio e incrociando le braccia.
Guisgard rise "Ho fatto tardi, avevo un impegno diplomatico".
Alzai gli occhi al Cielo scuotendo il capo e poi lo guardai "Appunto..e io qui ad aspettare, mi prendi in giro vero? Ti destesto Guisgard dè Taddei". Lui mi guardò serio e mi mise un dito sulle labbra .."Non dire più una cosa del genere".
Indietreggiai lentamente visto la sua reazione e scivolando su una roccia caddi dentrò l' acqua e mi alzai più innervosita.."Visto? Ora prenderò un bel raffreddore e non ridere". Ma lui non smetteva di ridere e anzi rincarò la dose.."Visto? E' colpa di quello che hai appena detto di me, allora è vero che fai disperare tua madre col tuo caratterino..eh..nessuno ti prenderà in moglie se continui così" e mi fissava divertito.
"Ma senti chi parla" e di impeto lo presi e lo gettai nell' acqua "Ora siamo pari, o forse dovevi dopo andare da una delle tue dame e questo è un guaio? Se non ci sei stato prima..ovvio".
Lui fece per afferrarmi ma io mi lanciai su Cruz e iniziai a galoppare, ma egli mi raggiunse subito col suo veloce destriero ma non dissi nulla, a dire il vero ero proprio seccata.
Arrivati a Corte il ciambellano ci guardò stranito "Sua Signoria sta bene?Che è successo?" preoccupato.
"Sta bene, sta bene" esclamai "Eravamo nel bosco e udimmo uno strano rumore tra le fronde e il Duca si spaventò, aggrappandosi a me e cademmo nel laghetto...ed..era solo uno scoiattolo. Ci credete? Sua Signoria ha la fobia per gli scoiattoli" e vicino vi erano alcuni soldati.
Trattenni una risata ed entrai correndo per il corridoio mentre lui mi inseguiva sotto gli occhi stupiti della Corte e mi chiusi in camera.
"Altea, apri..questa te la faccio pagare" la voce era però divertita.
"Affatto..vai a cambiarti o ti ammalerai, a meno che tu non voglia sfondare la porta destando scandalo..comunque sappi non vedo l'ora tu mi porga il guanto di sfida".

Erano questi i momenti che mi mancavano, ma che dovevo fare? Mettermi l'anima in pace ma anche se lo desideravo ero perseguitata da quei sogni e dai pensieri negativi..e poi chi ero mai stata per lui? Non lo sapevo neppure io.
Arrivammo in una villa sontuosa, il tempo era volato..era il Palazzo delle Cinque Vie e vi regnava la quiete, il giardino era splendido e si udiva il rumore degli spruzzi dell' acqua delle fontane. Suonai il campanellino e mi presentai a a una domestica "I miei saluti, sono stata invitata da lady Cassaluia..sono la Duchessa Altea de Bastian" dentro me ero veramente inquieta.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe

"Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit.

"I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam)

"La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea
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Vecchio 18-02-2015, 16.39.02   #508
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Ci mancava solo il piacione, adesso.
Quel vino sembrava squisito, ma declinai cortesemente, con gli occhi bassi.
Ero solo una fanciulla, dopotutto, non me stessa.
Sorrisi appena quando disse che si sarebbe trovata una soluzione per il prezzo.
Ma certo non amavo avere gli occhi addosso, non in quel modo.
"Il mio nome?" Esclamai, sorpresa "Clio..." Con un leggero sorriso.
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Vecchio 18-02-2015, 17.41.48   #509
Guisgard
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Il Priore Tommaso ascoltò con attenzione le parole di Elisabeth, senza interromperla, né mostrare particolari reazioni.
Vi era un qualcosa negli occhi del religioso, una sottile e flebile luce che pareva assecondare ogni cosa accadesse attorno a lui, quasi fosse un sistema di difesa riguardo i suoi pensieri e giudizi.
Ma forse era solo la luce della sua Ragione.
“In verità” disse infine “i vostri propositi hanno del giusto. Tuttavia capirete che per un simile accadimento occorre un permesso speciale. Riesumare un corpo è quasi come profanarlo, a meno che non vi siano motivi religiosi o perlomeno scientifici. E fortunatamente questo secondo caso è pure il nostro.” Annuì. “Magari al convento riusciremo convincere l'abate e chissà che non decida lui stesso di scrivere a Sua Grazia il vescovo.”
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Vecchio 18-02-2015, 17.53.16   #510
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Tessa e Suor Corale lasciarono il convento e si diressero verso la casa del curato Pipino.
L'abitazione distava quasi a metà tra il convento e la città.
Infine, dopo aver attraversato una stretta e brulla stradina di campagna, intrisa di una vaga tranquillità dovuta alla luce del giorno morente che diveniva pian piano più flebile e soffusa, intravidero la casa del curato, circondata da alti faggi e racchiusa da una rustica staccionata.
Davanti al portico d'ingresso vi era la sorella del religioso, che fungeva anche da perpetua.
Riconobbe la suora e subito invitò entrambe ad entrare.
Il curato se ne stava in casa seduto davanti al camino acceso, immerso nelle letture del suo Breviario.
“Oh, salute, sorella.” Disse vedendo entrare le due donne. “E buonasera a voi.” Sorridendo a Tessa.
“Abbiamo gli annali che avete richiesto.” Fece Suor Corale.
“Bene.” Annuì il curato. “Mi occorrono in quanto richiesti da messer Pirros.”
“Messer Pirros?” Ripetè la suora. “Non mi sembra di averlo mai sentito...”
“Infatti non si trova qui, ma ai confini del ducato.”
“Capisco.” Annuì la suora.
“E' il responsabile di una prigione.” Spiegò il curato. “Io devo visitarla oggi e lui mi ha chiesto da tempo annali e testi riguardo la storia di queste terre. A tal proposito, mi occorre una grazia.”
“Quale?” Chiese la monaca.
“Che veniate con me.” Fece il curato. “Vedete, mi saranno richieste senz'altro spiegazioni su questo testo ed io non saprei fornirne.”
“Io sono una monaca e non posso avvicinare galeotti.” Turbata la suora.
“Allora verrà con me questa giovane.” Indicando Tessa. “Lei conosce questi annali e non è una religiosa. Non temete la riporterò prima di sera.” Si voltò verso Tessa. “Siete d'accordo, vero?” Domandò alla giovane studiosa.
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