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Vecchio 27-08-2017, 02.00.00   #31
Lady Gwen
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Quell'Elv tornò dopo circa un quarto d'ora col pezzo di ricambio, mettendolo ai piedi di Ruby.
Al che io alzai un sopracciglio.
Anche quando lo scambio di battute fra i due iniziò.
Strano, non credevo pltesse esserci qualcuno con un carattere peggiore del mio.
Appunto, quindi non ti lamentare
Si, sì, certo...
Per condire il tutto, il tipo si rifiutò categoricamente di aiutate Ruby a montare il pezzo.
Bene. C'è altro? Ti rifiuti anche di vivere?
Mi avvicinai così a Ruby e presi il pezzo.
"Fa nulla. Troveremo qualcuno di più esperto e disponibile" mormorai, senza guardarlo, ma con una frecciata diretta a lui, pii guardai l'altro operaio "Grazie. Buonasera" presi Ruby per un braccio e tornai alla moto.
"Che gente..." scuotendo la testa mentre prendevo il casco.

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Vecchio 27-08-2017, 02.12.13   #32
Guisgard
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Shushan scese dalla turbodiligenza con in mano la sua pistola.
Tuttavia il conducente della vettura aveva già raggiunto il fuorilegge, mettendolo sotto tiro.
Il malvivente era accanto alla sua automobile completamente fuorigioco, armato di un fucile a canne mozze.
“Getta l'arma...” disse il conducente “... ed alza le mani... mettendole ben in vista...”
“Va bene...” annuì l'altro, gettando poi il fucile “... va bene... ma piano con quel gingillo...”
“Ti ho riconosciuto...” il conducente “... si, ho visto la tua sporca faccia proprio stamani, sulle mura di una stazione di servizio... e ho visto anche la tua taglia... si, ti ho riconosciuto... sei Hiss detto lo Scorpione...”
“Già, sembra sia famoso...” mormorò il malvivente, fissando poi Shushan “... sei arrivata tardi, bellezza...”
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Vecchio 27-08-2017, 02.16.01   #33
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Kara e Ruby presero il pezzo di ricambio e lo portarono sulla moto, mentre Elv le guardava finendo la sua sigaretta.
In quel momento le due ragazze si accorsero che il pezzo perdeva olio.
“Ehi, Kara...” disse Ruby “... il pezzo perde olio... è difettoso...”
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Vecchio 27-08-2017, 02.19.41   #34
Altea
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Ma che diamine stava accadendo. .perché poi quel tipo..tale Hiss lo scorpione. .era vicino a un auto e mi avvicinai sorridendo al conducente guardando il malvivente e avvicinandomi alla sua auto "Io non arrivo tardi. .sono una cacciatrice di taglie e mi interessa il tuo bel faccino..avanti arrenditi".
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Vecchio 27-08-2017, 02.22.01   #35
Lady Gwen
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Mi voltai verso Ruby e poi subito verso il pezzo, tenendolo dustante e con le punte delle dita per non sporcarmi.
Guardai allora verso il tipo, che continuava a fissarci.
Svogliato, insolente e incompetente, altri deliziosi pregi, tesoro?
Imboccai la strada per tornare indietro e imitai il suo gesto, mettendo il pezzo ai suoi piedi e incrociando le braccia.
"È difettoso" dissi soltanto, con tono fermo e spiccio, mentre lo fissavo attentamente, immobile.


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Vecchio 27-08-2017, 10.04.04   #36
Nyoko
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Perché avrei dovuto alzarmi, quella mattina? Non era, forse, una mattina uguale alle altre? Sveglia alle 6, colazione veloce, revisioni delle armi e poi a lavoro. Certo, era bella la vita che i miei genitori avevano deciso per me, molto bella, veramente. Mi muovo lentamente sul mio letto, guardando il soffitto pieno di crepe e muffa, mi sarebbe crollato addosso, prima o poi, sicuramente! I miei occhi chiari si aprono di più quando mi ricordo che giorno era oggi.
"Il compleanno di Black!" dissi alzandomi come una furia e vestendomi alla "come capita". Mi diressi in cucina e notai che nessuno dei miei fratelli si era ancora svegliato.
Essere l'unica ragazza in una famiglia composta da sei fratelli maschi era davvero complicato. Io ero pure la figlia più piccola, quella che ha visto i suoi genitori per soli otto anni di vita, dopo di che sono cresciuta con loro, i miei amati fratelli.
Black era il più grande, quello che, insieme a me, si è sempre preso cura di tutta la famiglia, dopo la morte dei nostri genitori. Poi c'era Adrian, un timidone ma molto coraggioso, Lucas, sempre imbronciato, Jimmy, il magrolino e un po' malaticcio Jimmy. E due gemelli adorabili e, praticamente, uguali, Jonathan e Mark, uno semplice e gentile, l'altro complicato e arrogante. Che bella era la mia famiglia!? Tuttavia, come ogni famiglia che mandava avanti una tradizione, anche noi mandavamo avanti quella dei nostri genitori: cacciatori di taglie. Quando non cacciavamo, passavamo il tempo al bar che gestiamo, fuori da Imperios, la città più tecnologica del mondo. Vivevamo nella periferia, "la parte povera della città" si diceva che fosse quella zona, e in effetti era così. La tecnologia c'era, ma era di bassa qualità e, molto spesso, arrivava già rotta. Uno dei miei fratelli si svegliò, Adrian, alleluia!
"Accidenti! Perché vi dovete svegliare uno alla volta? Forza! Muoviti, dobbiamo preparare i festeggiamenti prima che lui rientri a casa" dico mettendo il cartellino "aperto" al bar. Non avevamo molti clienti, ma andavamo avanti come meglio potevamo, io, personalmente, non mi lamentavo.
"E sveglia anche gli altri, va bene? Non ho intenzione di fare tutto da sola!" dissi severa e raggiungendo il bancone per attendere l'arrivo di potenziali clienti. Mio fratello Black era un cacciatore famoso e formidabile, tutti lo chiamavano non solo per cacciare taglie, ma anche "qualcos'altro". Ma in verità, eravamo tutti bravi, me compresa, con il mio nomignolo impresso in una collana "Winchester di fuoco" anche se preferivo usare la Colt di mio padre. Tuttavia, non avevo mai sbagliato un colpo, almeno che non lo volessi, quindi mai!
Posai, come rituale, la pistola sotto al bancone, baciandola e salutando i miei amati genitori in quel piccolo attimo di preghiera, per poi ritornare la Diahnne seria e inemotiva che tutti amavano e rispettavano, in attesa dell'arrivo del mio fratellone.


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Ultima modifica di Nyoko : 27-08-2017 alle ore 10.25.37.
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Vecchio 28-08-2017, 16.54.01   #37
Guisgard
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Le luci del grande show come fasci incorporei di pallidi e freddi bagliori irradiavano ogni angolo della vasta sala, che a forma di L veniva racchiusa da due grandi fila di scalini.
Ovunque guizzavano le note psichedeliche dell'orchestra, con le succinte ballerina, abbigliate come sensuali e peccaminose venusiane, che saltellavano lascive al centro del frastornato palco.
Tutt'intorno due grosse platee traboccavano di gente impazzita che inneggiava ai nomi altisonanti dei piloti più amati.
I larghi biomonitor che fiancheggiavano longitudinalmente la sala invece mostravano tutti quelli che collegati dai diversi centri scommesse della città attendevano impazienti l'inizio dello spettacolo.
Ad un tratto il fumo fosforescente dei fumogeni microparticellari riempirono il palco, avvolgendolo di una nebbia policroma, dalla quale emerse la grassa e ben vestita figura di Enner.
“Salute a tutti.” Disse avanzando di un passo e brandendo il suo microfono quasi fosse uno scettro.
E forse lo era davvero, visto che tutti pendevano dal suo immenso potere mediatico.
“Chi vi ama?” Gridò, per poi puntare il microfono verso il pubblico in delirio.
“Enner!” Urlarono tutti.
“E chi amate voi?” Ancora il presentatore.
“Enner!” Tutti loro.
“Bravi!” Forte il presentatore, sommerso poi da un oceanico eco di applausi. “Comincia così una nuova ed incredibile puntata del vostro show preferito... Redemptio!” Boato dei presenti. “Un gioco di velocità e di morte ma che può condurre all'Inferno o alla redenzione!” Il pubblico era folle di esaltazione. “Come vi adoro... ma come vi adoro!” Ridendo Enner. “Cosa farei senza di voi!” Applausi senza fine. “Troppo buoni, troppo buoni... beh, direi di cominciare subito. E come è nostro solito lo faremo leggendo una delle mail inviateci da voi telespettatori... ecco qui...” digitando sul suo micropalmare al quasar “... bene... ci scrive la nostra Chantal... e ci chiede di illustrarle le regole di Redemptio, essendo lei una novella nostra appassionata... ma certo, mia cara.” Sorridendo. “In parole povere il nostro gioco consiste in una gara fra due scuderie di campioni che si contenderanno le vittoria dandosi battaglia per sette lunghi gironi, fino al traguardo. L'unica regola è che non vi sono regole e tutto è permesso per guadagnarsi la vittoria. I nostri campioni gareggiano su veicoli chiamati aeroscafi che sfrecciano a tre metri dal suolo ed armati di tutto punto. Ma i protagonisti non sono soltanto i nostri campioni, ma anche le prede... si, famigerati criminali, come assassini, stupratori, traditori, spacciatori e ladri a cui la legge e la società vogliono concedere una possibilità. Se infatti riusciranno a sfuggire ai nostri campioni e tagliare per primi il traguardo allora il loro debito con la giustizia sarà saldato e potranno vivere liberi e felici. E a tal proposito guardate...” indicando i grossi monitor “... guardate i fortunati che sono riusciti a vincere ed a redimersi... Gemini, Gnorry e Halos! Guardateli...” mentre sugli schermi si vedevano i tre felicemente abbronzati su una spiaggia tropicale “... liberi e felici ora che hanno pagato il loro debito con la società!”
La sala tremò sotto il forte e delirante applauso della folla.
“Ma passiamo a presentare le due squadre di campioni...” Enner “... la scuderia federale dei Guerrieri di Solaria... e quella privata dell'Ateismo Nero!”
E la folla, come un'unica bestia convulsa ed eccitata si dimenava in quell'illusione di felicità, abbandonando ogni contatto con la realtà.
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Vecchio 28-08-2017, 17.28.16   #38
Clio
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I Guerreri di Solaria erano tutto per me.
Sono una Marbrè, dopotutto, e per certi versi dire Guerrieri e dire Marbrè non era poi tanto diverso.
Una volta.
Quando la Marbrè Corporation era l'azienda più potente di Imperios, e come tale il governo federale gli aveva affidato la proprietà dei Guerrieri.
Ma poi, tutto cambiò repentinamente, problemi di valutazioni, cose troppo complicate per la bambina che ero.
Me lo ricordavo, quel giorno, il giorno in cui abbiamo perso tutto, il giorno in cui abbiamo perso i Guerreri .
Io ero ad allenarmi, con le allieve della mia età, come facevo sempre, ogni giorno.
Era importante, diceva mio padre, essere tutt'uno con i Guerreri.
L'allenatore venne da me, scuro in volto, mi spiegò la situazione e mi chiese cosa potesse fare per tirarmi su il morale.
Io chiedi una cosa sola: correre, correre la gara che si stava per disputare.
Lui rise e mi stropicciò la testa con la mano.
Ero la migliore, certo non mi avrebbe lasciato in panchina.
Io salii su Damasgrada che avevo gli occhi ancora pieni di lacrime.
Fu lì che capii, lì che decisi.
I Guerreri senza Marbrè, non erano i Guerreri .
Le lacrime divennero determinazione, e la determinazione successi.
E vinsi, vinsi quel giorno.
E vinsi il giorno dopo e quello dopo ancora.
Vinsi più di chiunque altro, arrivai dove nessuna donna si era mai spinta prima di me.
Questo non è uno sport da donne, me lo ripetevano sempre i miei cugini.
Ah si? Sta a vedere...
Nessuno calcolava la squadra femminile, questo è vero... eppure in quel periodo lo stadio era pieno, gli organi di informazione davano i nostri risultati insieme a quelli della squadra maschile.
Una cosa unica, una cosa senza precedenti.
Una cosa che ora è utopia, purtroppo.
E io, continuavo a vincere, e vincere.
Più vincevo, più accumulavo ricchezze, più vincevo, più il mio progetto diventava concreto, tangibile, vicino.
Finché un giorno non mi ritirai.
Avevo vinto tutto ormai, non era quella la mia vita, i Guerreri di Solaria erano la mia vita.
Non dimenticherò mai il momento in cui entrai nell'ufficio del presidente con il mio malloppo, la mia proposta, e un sorriso di trionfo.
Questo è per mio padre!
Se ne andò con la coda tra le gambe, se ne andò strisciando come era arrivato.
Eccolo il suo attaccamento ai Guerreri , ecco la sua devozione.
Lo stesso giorno in cui annunciai il mio ritiro dalle corse, annunciai anche che i Guerreri di Solaria erano tornati a casa, che i Guerreri era tornata ad essere di proprietà di un Marbrè, di una Marbrè, per l'esattezza... mia!
Mia!
E io non ero mio padre, oh no... io ero cresciuta in pista, ero cresciuta sui gradini dell'arena, avevo respirato l'aria della squadra dei Guerrieri ogni istante della mia vita.
Ed ora è mia!
Mia!

Un moto d'orgoglio mi pervase nel guardare la città dal mio Palazzo d'Avorio, la torre più alta di Imperios, da cui si vedeva tutta la città.
Fu costruita anni fa, giusto per ricordare chi comandava.
Qui comandavano i Guerreri di Solaria.
E Solaria sono io.
Finalmente...

Io decidevo chi correva e chi no, chi era in Squadra e chi fuori, chi poteva parlare e chi doveva tacere.
Io decidevo ogni cosa, e seguivo assiduamente ogni cosa, più di quanto mio padre avesse mai fatto.
Ogni allenamento, ogni prova, ogni gara, ogni nuovo pilota, ogni singolo dettaglio.
Avevo inseguito questo sogno con determinazione per tutta la vita, sacrificando ogni cosa, perdendo tutto il resto sulla via per la presidenza.
Avevo messo quel sogno davanti a ogni cosa, persino davanti al mio Amore, persino davanti a lui.
Ma non c'era posto nella mia vita per chi aveva tradito i Guerrieri.
I Guerrieri di Solaria.
Io ero Solaria.
Io ero Elise Philoumene Marbrè.

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Vecchio 28-08-2017, 17.39.09   #39
Guisgard
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“Questo bel tipo” disse il conducente a Shushan “è ora sotto la custodia della Compagnia dei Trasporti, si faccia da parte.” Intimò alla cacciatrice di taglie, mentre tutti i passeggeri guardavano la scena dai finestrini della turbodirigenza.
“Sono molto conteso, vedo...” sarcastico Hiss, per poi alzare le mani “... naturalmente mi arrendo...” sorridendo.
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Vecchio 28-08-2017, 17.48.22   #40
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"Oh fate pure...anzi vi aiuto a rompere definitivamente la sua auto" l' arroganza del conducente era troppo, guardai Hiss....non si sarebbe arreso facilmente, non capivo a che gioco stava giocando ma mi facevo i fatti miei..forse. E se lo avessero preso..mi ricordai di quel gioco assurdo mi parlò l' uomo delle turbodiligenza..no..questo era peggio del Far West e non mi piaceva quel gioco subdolo.
Alzai il cofano della sua auto.."Oh, la auto è funzionante" mentendo "A mio parere ha finto e voleva assalirci..ci penso io a metterla fuori uso" e guardai l' uomo negli occhi e armeggiavo con fili e motori, facendogli prima l' occhiolino di intesa.."Ora sei a posto" dandogli un segnale.."Come ho fatto a togliere cavi ed altro..beh, sai io avevo un uomo che in fatto di auto era bravissimo..purtroppo sembra mi abbia dimenticata" chiudendo il cofano e guardandolo con sfida.

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