L'isola dei mandorli perennemente in fiore

[Lady Gwen]

Sgranai gli occhi.
"Dico, hai perso anche il senno, oltre all'aspetto umano? Sono una sacerdotessa, ricordi?" rivendicai, risentita dalla sua considerazione.
Ero cosciente di aver votato la mia intera vita al tempio.
Non si era più uomini, né donne, quando si varcava quella soglia.
Poteva non essere semplice, per molti, ma era così.
"Non è molto d'aiuto. Spero sia un segno facile da identificare a prima vista" commentai.

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[Guisgard]

"Beh, visto siamo in questo posto pieno di gente mi sembra sensato dare un'occhiata in giro..." disse il gatto a Gwen "... dubito un saggio venga in un centro commerciale, ma non si può mai dire. Dividiamoci e vediamo cosa salta fuori, ok?"

[Lady Gwen]

Respirai a fondo ed annuii,anche se l'idea di separarci e di non avere una guida non mi allettava molto, ma ero del parere che il mio compagno sarebbe comunque riuscito a ritrovarmi.
Iniziai dunque la mia ricerca, sperando di non prendere un granchio e di impiegare meno tempo possibile in mezzo all'odiata folla.

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[Guisgard]

Gwen comincio a muoversi in mezzo a quella folla, tra spintoni, resse, risate, grida e schiamazzi.
A furia di spintoni fu quasi risucchiata dal centro della calca, arrivando vicinissima a Elv che firmava autografi e si faceva selfie.
Fu allora che notò il suo braccio nudo con quella voglia a forma di uovo.

[Lady Gwen]

Avanzai a fatica nella ressa, era insopportabile.
Odiavo la confusione, il chiasso, me ne tenevo lontana il più possibile e per fortuna il tempio era un luogo prevalentemente silenzioso.
Fu lì che la calca mi spinse, in quella che subito mi sembrò la direzione peggiore, dato che mi ritrovai a trattenere il respiro, ma che un istante dopo si rivelò essere quella giusta.
In modo del tutto inaspettato.
Poteva essere una coincidenza?
No, non era possibile.
Doveva essere lui.
Ancora una volta i miei poteri avevano centrato l'obiettivo e non vedevo l'ora di dirlo a Lovercraft.
Ma ora, che fare?
Dovevo pensare in fretta.
Mi guardai intorno rapidamente, lo sguardo frenetico, fino a trovare un foglietto bianco su una panchina lì vicino.
Potevo anche essere appena arrivata, ma apprendevo presto ed avevo ascoltato a sufficienza.
Lo presi e mi sporsi verso Elv, per attirare la sua attenzione.
"Potrei avere anch'io un autografo?" gli chiesi, con tono affabile e vellutato, cercando il suo sguardo fra la folla.

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[Guisgard]

Fra i tanti che spingevano e pressavano per avere un autografo o farsi un selfie con lui, la voce di Gwen parve come vibrare piano, diun suono diverso fra quella confusione, fino a giungere a Elv.
Lui si voltò e la guardò.
"Ehi, che look." Disse divertito. "Sei adepta di un culto alternativo? Belli quei tatuaggi." Prendendo il foglietto per autografarlo. "Quale frase vuoi che scriva?"

[Lady Gwen]

Si voltò, le vibrazioni della mia voce che erano riuscite a raggiungerlo.
Sorrisi spontaneamente con un lieve imbarazzo, specie perchè non mi sembrava la situazione per rispondere alla sua domanda.
Ma avremmo avuto modo di parlarne.
Non seppi subito cosa rispondere alla sua domanda, non ci avevo pensato e non avevo idea delle usanze della terra, solo ora mi rendevo conto che forse era più difficile del previsto.
"Lo lascerò alla tua ispirazione. Mi chiamo Gwen" risposi, osservandolo curiosa e sperando di riuscire a destreggiarmi in quella situazione.
Ne andava della nostra causa, dopotutto.

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[Guisgard]

Elv guardò Gwen e sorrise, per poi farle l'autografo.
"Forti quei tatuaggi." Disse divertito nel ridarle il biglietto. "un giorno dovrò farmene anche io uno così." Facendole l'occhiolino.

[Lady Gwen]

Mi ridiede il biglietto e lo guardai prima di leggere.
"Hai già un segno molto interessante, sul braccio" notai, indicando la voglia "Quello di sicuro è più singolare" con un sorriso divertito.

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[Guisgard]

"Oh si." Disse divertito Elv guardandosi il braccio. "Ma è naturale, ci sono nato, non l'ho scelto io." Facendo l'occhiolino a Gwen, per poi riprendere con gli autografi e i selfie.