I racconti del Bianco e del nero

[Guisgard]

Gli occhi di Elv si fissarno a lungo in quelli di Gwen, insistenti e profondi.
La ragazza poi vide un leggero sorriso sorgere sul bel viso di lui.
Senza dire nulla le si avvicinò ed un attimo dopo le labbra di lei si ritrovarono incatenate a quelle di Elv, sentendo la sua lingua scivolarle in bocca in un gioco sensuale, adulto, caldo.
Le mani di lui le congevano i fianchi e poi si muovevano lungo la sua schiena, mentre quel bacio diventava sempre più intimo, irrefrenabile.
Gwen cominciò a provare strane sensazioni, che la facevano sentire eccitata, donna, ma lasciandole addosso anche un senso di proibito, di segreto.

[Lady Gwen]

I suoi occhi si fissarono ancora nei miei, mentre un vago sorriso si formava sul suo volto, quasi come il mio quando il suo viso si fece sempre più vicino al mio.
E fu ancora più bello di come lo avevo immaginato.
Mi travolse in un bacio caldo, intimo, un'intimità che non mi sarei mai aspettata, sebbene ci stuzzicassimo e provocassimo vicendevolmente fin dall'inizio.
Era un misto di sensazioni eccitanti, esaltanti, mi sentivo euforica e più quel gioco si faceva caldo e acceso, più io rispondevo con ardore e foga.
Le sue mani su di me, che mi stringevano, che accarezzavano la mia schiena, mi facevano sentire voluta, desiderata, in un modo che avevo aspettato dall'inizio ed ora non mi sembrava reale.
Le mie mani accarezzavano il suo petto ben fatto attraverso la camicia, a lungo, poi salivano stringendo il suo viso ed infine si intrecciavano nei suoi capelli, avvicinandolo ancora di più a me, ma non era mai abbastanza vicino, in quel gioco irrefrenabile da cui era impossibile tornare indietro.

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[Altea]

Osservai Sette di nascosto e compiaciuta vidi qualcosa che lo disturbava tra la discussione mia e di Mass""E tu Sette, mi vedi come una sirena oppure come mi definiresti" quel gioco era davvero intrigante.

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[Guisgard]

Si baciarono ancora ed a lungo, stretti l'una contro l'altro, mentre la notte era scesa umida e silenziosa sulla laguna.
"Non male devo dire..." disse pianissimo Elv a Gwen, dopo aver lasciato le sue labbra, con i suoi occhi neri fissi in quelli verdi di lei "... si, devo ammetterlo..." accarezzandole un ciuffo ribelle.
Intanto al Malvarosa era ormai giunta l'ora di apertura.
"In verità..." Sette ad Altea "... mi ricordi una persona, più che una sirena..." accendendosi una sigaretta.

[Lady Gwen]

Continuammo ancora a lungo e mi sembrò un tempo infinito.
Sorrisi appena divertita alle sue parole, le mie labbra ancora vicine alle sue e lui accarezzava i miei capelli.
"Non male perchè non ti sei beccato uno schiaffo?" commentai con divertito sarcasmo, per poi ridacchiare.

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[Guisgard]

"Beh..." disse divertito Elv vicinissimo alla bocca di Gwen "... sei sempre in tempo a darmelo, no? A fermarmi..." e tornò ad intrappolare le labbra di lei nelle sue, in un nuovo bacio caldo ed appassionato, stringendola ancora fra le sue braccia.

[Lady Gwen]

Ridacchiai appena e lui intrappolò ancora le mie labbra nelle sue e fu ancora più bello, ancora più travolgente.
Mi sentivo ancora euforica, esaltata, un'esaltazione incontrastabile, inarrestabile.
Risposi a quel bacio con foga, tutto il resto era sparito, dissolto, tutto il casino di quei turisti, Goz, ogni cosa, ora che lui mi stringeva ed era come se lo avessi desiderato tutta la vita.

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[Guisgard]

La foga di Gwen si riversò tutta in quel bacio sulla bocca di Elv, con le loro labbra che si schiudevano e le lingue si ritrovavano in un gioco caldo ed umido.
"Ehi..." disse lui baciandola "... allora non sei la bambina che pensavo..."

[Lady Gwen]

Doveva essersi accorto del mio impeto, sentendo le sue parole.
Sorrisi.
"Ho provato a spiegartelo" risposi "Ma forse era meglio dimostrartelo" aggiunsi, ridacchiando e baciandolo ancora.

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[Guisgard]

"Ah, ecco..." disse Elv continuando ad assaporare, a mordicchiare ed a succhiare le labbra di Gwen, giocando con la lingua contro quella di lei "... e se non ne fossi ancora convinto... in che altro modo me lo dimostreresti?" Impertinente e malizioso.