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Vecchio 07-10-2011, 04.00.59   #541
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Cavaliere25, come gli era stato ordinato, raggiunse le prigioni dove trovò ad attenderlo Mercien.
“Eccoti finalmente.” Disse l’uomo al ragazzo. “Ho bisogno di bere qualcosa. Mi raccomando, sorveglia bene questa prigioniera.” E si allontanò.
E dopo qualche istante Cavaliere25 si sentì chiamare.
“Signore, per favore, vorrei chiedervi una grazia…” fece Giselle “… vorrei… vorrei avere una Bibbia… ho bisogno di pregare… vi prego, portatemi una Bibbia…”
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Vecchio 07-10-2011, 04.05.27   #542
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La mano di Elisabeth.
La mano di Elisabeth sulla sua schiena causò un brivido al misterioso Monsieur.
I muscoli dell’uomo, umidi per il sudore e resi caldi dalla fatica e dal sole, ebbero quasi un sussulto al tocco di Elisabeth.
L’uomo si voltò allora di scatto, afferrando la mano della donna.
I suoi occhi fissarono quelli di Elisabeth per alcuni, interminabili, istanti.
“Le vere cicatrici sono quelle dell’anima…” mormorò, rompendo finalmente quel silenzio “… quelle non smettono mai di bruciare…”
Stringeva con forza la mano di Elisabeth.
La donna era quasi alla sua mercè, come abbandonata al volere di quell’uomo per lei senza nome e senza passato.
Gli occhi di lui scesero su tutta la figura di lei.
Era bella Elisabeth, avvolta in quella lunga veste accarezzata dal vento.
“Non dovreste parlare delle vostre cicatrici…” aggiunse Monsieur “… né di ciò che vi riguarda così intimamente… siete una donna… una bella donna… e viaggiare da sola potrebbe essere pericoloso…”
Lasciò finalmente la mano di Elisabeth.
Prese poi uno straccio e si asciugò il petto e le spalle dal sudore.
“Si, anche a me è venuta fame, madame…” disse dopo essersi rimesso la sua camicia “… andiamo ad assaggiare le famose focacce del nostro taverniere.”
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Vecchio 07-10-2011, 04.17.22   #543
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Gaynor, ricevuto il messaggio di Mercien, raggiunse subito Missan.
L’ambasciatore era nel suo studio, ancora visibilmente agitato a causa dell’incontro col misterioso Presbitero Tommaso.
“Vieni pure avanti, Gaynor…” disse Missan vedendola sulla porta “… odio questo paese…” mormorò “… sento che ci sono nemici ovunque… spie, traditori… siamo osservati, studiati, odiati, condannati...” terminò di scrivere la lettera che aveva davanti, per poi sigillarla con la ceralacca. “Voglio che tu parta stasera stessa per Animos.” Tornando a fissare la ragazza. “Consegnerai questa lettera direttamente a De Jeon… sono le liste di proscrizione a cui stavo lavorando… in esse ci sono nemici politici, perlopiù Pomerini, nobili ed ecclesiastici. Queste liste hanno già la convalida ufficiale del Tribunale del Popolo e quindi hanno valore di vere e proprie condanne a morte. De Jeon sta attendendo questi nomi da tempo ormai. Va dunque ed al tuo ritorno mi riferirai di suoi eventuali ordini. Non c’è altro. A Dover ti sta già attendendo la nave che ti porterà a Calais.”
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Vecchio 07-10-2011, 11.48.43   #544
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Talia aveva colto tutti loro di sorpresa.
Si era prima liberata da quella morsa, poi, raccogliendo un bastone, aveva addirittura ferito un paio di loro.
Poi quelle sue parole.
“Sta mentendo!” Gridò uno di loro.
“Si, anche io lo penso!” Aggiunse un altro. “E’ furba! Molto furba!”
“Sa bene che non possiamo denunciarla alla Guarda Repubblicana! Visto che siamo pedinati e spiati!”
“Si, uccidiamola!”
“Un momento…” disse colui che aveva parlato prima durante la riunione “… lasciatela parlare… vediamo cosa vuol dirci… per ucciderla ci sarà sempre tempo…”
“Oh... finalmente qualcuno con un po’ di buonsenso!” dissi con leggerezza, ignorando vistosamente quell’ultima affermazione.
Mossi lo sguardo tra loro, esaminando ogni volto con attenzione, infine i miei occhi si posarono sull’uomo che aveva parlato per ultimo e su di lui rimasero per un tempo indefinito, regalandogli un leggero ed enigmatico sorriso.
“Molto bene...” ripresi quindi a dire, portando le mani dietro la schiena e passeggiando tra loro, in modo da apparire perfettamente a mio agio “Come dicevo, sono più che certa che potremmo giungere ad un accordo, voi ed io... un accordo vantaggioso per tutti... un accordo che potrebbe portare voi finalmente fuori da queste umide catacombe, e me... beh, me esattamente dove voglio arrivare! Vedete... io ho i miei buoni motivi per desiderare di aiutarvi. Motivi personali, lo confesso! Motivi tutt’altro che politici! Ma, forse proprio per questo, non meno pressanti e valenti dei vostri. Non credete?”

“Muoviti Talia!” disse il ragazzino, voltandosi e tendendomi la mano.
“Aspetta, ti prego!” ansimai, tentando di stargli dietro.
“Non c’è tempo!” mi incalzò lui “Dobbiamo correre se vuoi riuscire a tornare prima che le suore si accorgano che sei scappata...”
Afferrai la sua mano e lasciai che mi aiutasse ad issarmi ancora più in alto...
“E’ una pazzia esser saliti quassù!” mi lasciai sfuggire, gettando un’occhiata fugace al vuoto sotto di noi.
Lui si voltò di scatto e mi squadrò con i suoi occhi neri e profondi...
“Hai paura?” chiese seccamente, quasi con rimprovero, poi la sua voce si fece acre e carica di sarcasmo “O forse le tue preziose suore ti hanno infine convinta che è una cosa sbagliata? Sacrilega, perfino! Basta che lo dici, eh! Se non ti interessa più vedere la città dalla cima del campanile, basta che lo dici! Te ne puoi tornare giù anche subito! Da sola, però!”
Si voltò per andarsene, ma io lo trattenni, afferrandolo per il bordo della maglia logora e sgualcita che indossava...
“Non ho paura!” dissi con orgoglio “E non si tratta neanche del resto: io faccio quello che mi pare, lo sai... e se ti ho detto che voglio venire con te a vedere la città dall’alto, vuol dire che ci voglio venire!”
Lo fissai per un istante, quasi mordendomi la lingua... non sapevo perché lui, con le sue parole, riuscisse sempre a farmi fare quello che voleva, eppure era così. Lo faceva con tutti. Aveva il dono naturale dell’eloquenza, quel ragazzino... e per giunta lo sapeva sfruttare!
Sospirai... ormai era fatta, comunque!
“Non ho paura!” ribadii, poi lanciai un’altra occhiata verso il basso e soggiunsi “Però dammi la mano. Per favore!”
Lui sorrise e strinse la mia mano nella sua... e riprendemmo a scalare il tetto liscio del campanile.

Battei le palpebre e quel ricordo scivolò via dalla mia mente così com’era giunto.
Mi voltai e fissai i miei occhi di nuovo in quelli dell’uomo: “L’accordo è questo: io sono piuttosto convinta di poter arrivare ad Ostyen con una certa facilità. Sono attrice in una compagnia itinerante e come tale posso viaggiare molto senza destare troppi sospetti... posso raggiungere la capitale di Animos e tentare di avvicinare i luoghi del potere... Animos... o Magnus, come pare si debba dire di questi tempi! Da lì potrei fornirvi informazioni, potrei essere invisibile o appariscente a nostro vantaggio, potrei ascoltare e vedere, potrei essere i vostri occhi e le vostre orecchie nella capitale dei Ginestrini... un domani potrei giungere ad essere le vostre braccia... le vostre labbra, perfino!”
Feci una pausa, che in quel momento mi parve di grande effetto teatrale, poi ripresi... quasi sussurrando...
“Riflettete... quante possibilità ci sono che vi capiti un’altra occasione come questa? Quante occasioni per riuscire a tornare alla ribalta? Voi... costretti a nascondervi e a riunirvi in segreto... la bilancia, rimasta in equilibrio fino a questo momento, sta rischiando di pendere dalla parte dei vostri nemici, ormai! Ma io... io potrei essere quel minuscolo, insignificante piccolo peso che potrebbe riportare l’ago dalla vostra parte...”
Feci qualche passo avanti, infine, e mi avvicinai all’uomo che mi stava di fronte, al centro del gruppo, quello che aveva parlato come fosse il capo, e piantai i miei occhi nei suoi, accostandomi a lui più di quanto non fosse necessario...
“Riflettete, monsieur... non trovate che potrei esservi utile?” chiesi, in tono malizioso “Finanche molto utile?”
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"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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Vecchio 07-10-2011, 19.38.23   #545
Altea
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Altea ha un'aura spettacolareAltea ha un'aura spettacolareAltea ha un'aura spettacolare
Fui destata dai miei pensieri, dal sentire una presenza dietro di me, un delizioso profumo sembrò cingermi le spalle, non ebbi il tempo di voltarmi quando notai un bellissimo monile ornare il mio collo. Mi girai lievemente e vidi Lord Carrinton vicino a me, che mi sorrideva. Fissavo il milord mentre mi parlava, non si poteva notare la sua avvenenza, peccato che egli non sapesse quanto difficile fu anche in corte di Bretagna per molti cavalieri toccare il mio cuore. Cercavo un cavaliere che mentre mi faceva battere il cuore, nutrisse per me un profondo amore. Ma i cavalieri sembravano interessati più alla mia dote che ad altro.
"Milord, vi ringrazio per questo dono stupendo poichè stupendo è il valore del suo significato più del suo valore economico. Un desiderio? e cosi sia, ma se desiderio deve essere tale deve rimanere nascosto nel mio cuore".
Egli era di estrema gentilezza, ma purtroppo il mio animo era tormentato da troppi pensieri, soprattutto quel quadro riapparve e non mi permetteva di parlare liberamente. Ma alla domanda su Carringhton Hall cambiai subito espressione e liberamente espressi il mio rammarico "Ah, mi chiedete della vostra lugubre dimora? Perdonatemi milord, ma è di atmosfera assai gotica. E' buio...e poi penso che Angry non mi abbia di buon occhio. Laggiù mi sento diversa, mi affievolisco e mi annoio molto. Non prendetevela a male milord, ma avete chiesto il mio parere e io ve l'ho dato. Ancora non mi conoscete ma sono di temperamento particolare. Non sarebbe possibile renderla più luminosa e piacevole?". Chiesi fissando i suoi profondi occhi neri, i quali celavano tutti i misteri che avrei voluto sapere come quella della dama misteriosa.
"Altra cosa milord, un giorno vi vidi assieme a una bellisima dama. Ella cavalcava un meraviglio cavallo bianco, sembravate felici assieme e innamorati. Ella è la vostra gentile dama? Se cosi fosse, sarei lieta di conoscerla". Sorrisi, aspettando curiosa la reazione di Lord Carrinton, certo egli era forte di carattere, di potere, era abituato ad avere tutti ai suoi piedi, ma io ero molto arguta e nutrivo alcuni dubbi sui dileggi amorosi del nobile aristocratico.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe

"Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit.

"I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam)

"La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea
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Vecchio 07-10-2011, 20.09.42   #546
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elisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella roccia
La mia mano divenne livida, era brutale nel modo di parlare , trattenni il respiro, sino a quando non decise di lasciarmi andare....." Monsieur, mi spiace, toccarvi e' stato solo un atteggiamento istintivo....non volevo procurarvi alcuna emozione.......le cicatrici dell'anima...sono piu' intime delle cicatrici del corpo........ e comunque non volevo diventare cosi' intima con voi......e se avreste voluto farmi del male, avreste avuto tutto il tempo per farlo.....Mangiamo e vi prego...voglio riprendere il cammino..questo viaggio sta durando un'eternita'....".....Presi a massaggiarmi la mano, mi sentivo agitata....come non lo ero mai stata........avevo i suoi occhi disegnati nei miei...mi aveva esplorato l'anima e non potevo permetterglielo...nessun uomo...nessuno...poteve leggere la mia anima....neanche Mensieur.....
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Vecchio 07-10-2011, 20.12.14   #547
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Nell’antro di quelle catacombe scese un irreale silenzio mentre Talia parlava a tutti loro.
“Già, un’attrice!” Esclamò all’improvviso uno di quelli. “E magari sta già recitando la sua parte con noi!”
“Gaven ha ragione!” Intervenne un altro. “Perché dovremmo crederle? Magari sta mentendo solo per salvarsi la vita!”
“Oppure, forse, la sua messa in scena nasconde solo una vile trappola! Una trappola preparata apposta per noi!”
“Si e forse lei è proprio una ginestrina!” Gridò un altro ancora.
“Silenzio…” disse colui che aveva dato la possibilità a Talia di parlare.
Fissò allora la ragazza con i suoi occhi indagatori.
“In verità” rivolgendosi poi a Talia “la vostra è un’ottima idea… Ostyen è la roccaforte dei Ginestrini, la loro città culto e simbolo del governo repubblicano… già, darei qualsiasi cosa per avere occhi, orecchie e labbra fra le sue mura…”
“Signore, non possiamo fidarci…” intervenne uno di loro.
“Già, darei qualsiasi cosa…” riprese l’uomo dopo aver zittito il suo compagno con un cenno “… ma non la vita dei miei uomini… se mi fidassi di voi, mademoiselle, metterei in pericolo la vita dei miei uomini e le ultime speranze di riportare questo stato alla ragione, quella vera…” esitò “… io non so quanto ci sia di vero nelle vostre parole e nelle vostre intenzioni, ma non posso correre il rischio di fidarmi di voi… sono tempi difficili, dove il fratello uccide il fratello ed il figlio tradisce la propria madre… essere il capo è una condanna, non un onore… si finisce per decidere costantemente sulla vita altrui… ed è angosciante… ma non posso fare diversamente… che Dio abbia pietà di tutti noi…” chiuse per un istante gli occhi, per poi aprirli e fissare nuovamente Talia “… uccidetela e fate fare al suo cadavere la stessa fine degli altri.” Sentenziò.
“Si, signore!” Esclamò uno dei suoi.
“Un momento!” Disse all’improvviso una voce celata fra loro.
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Vecchio 07-10-2011, 20.21.22   #548
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Monsieur ed Elisabeth ritornarono nella tavernetta e subito il taverniere servì loro delle focacce calde.
Il pasto era ottimo, degno della nomea delle focacce di quel posto, ma l’atmosfera era pesante.
La colazione trascorse in un assoluto silenzio.
Monsieur, cupo ed inquieto, non rivolse mai, per tutto il pasto, la parola ad Elisabeth.
Finito di mangiare si alzò e si avviò verso l’uscita.
“Preparatevi, madame…” voltandosi verso Elisabeth “… io intanto vado a procurare dei cavalli per il viaggio… sarò di ritorno fra un’ora al massimo.” Ed uscì.
“Allora, madame…” sparecchiando il taverniere “… come erano le focacce? E come vi siete trovata nella mia tavernetta? Siete la compagna di viaggio del mio migliore amico, dell’uomo a cui devo la mia vita e dunque vi ho trattati come sangue del mio sangue.”
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Vecchio 07-10-2011, 20.44.40   #549
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Lord Carrinton sorrise e fissò il cielo che cominciava a tingersi dei colori della sera.
“Ho studiato e viaggiato nelle migliori corti europee, milady…” disse ad Altea “… conoscendo dame e cavalieri di ogni genere. Ed ho presto realizzato che la nobiltà, anche quella più antica, è spesso imprigionata nei suoi stessi limiti… come una bellissima donna che si vede riflessa in uno specchio e si compiace della propria bellezza… ma guardare solo in se stessi è, ahimé, un limite… spesso la ricerca della bellezza, dello sfarzo e della cortesia rende l’animo appassito e poi sterile… in un simile animo non dimorano la sincerità, la lealtà e la semplicità… le sole virtù degli animi nobili…” fissò il monile che le aveva appena donato “… ma in voi vedo che non difettano tali pregi… siete sincera e non temete di mostrarlo, milady…” sorrise “… conosco molte dame, mia signora… ma ciò non vuol dire che provi interesse per tutte loro… certo, mi piace la loro compagnia, trovo piacevole conversare, uscire a cavallo o passeggiare nella verde campagna che ci circonda insieme a loro, come, del resto, faccio con i miei amici o gli altri nobili del regno… spesso, milady, curare i rapporti in seno alla nostra aristocratica società è più un impegno, un dovere, che un vero piacere…” sorrise nuovamente “… quanto alla vecchia Angry, beh, in verità è al servizio della mia famiglia da molto tempo, ben prima della mia nascita ed è per questo che continuo a tenerla con me.” La fissò poi incuriosito. “Comunque è impossibile ciò che dite… ella non può avervi in antipatia… sinceramente credo sia impossibile nutrire per voi qualcosa che non sia ammirazione e, permettetemi, amore…” restò un attimo in silenzio “… voi siete la padrona a Carrinton Hall e potete disporre di quella casa a vostro piacimento…” riprese a dire “… la vecchia Angry forse trova inopportuno o fastidioso il Sole, il colore del cielo ed il canto degli uccelli. Strappate pure ogni tenda, anche le più preziose. Aprite ogni finestra o vetrata… ed invitate la luce del giorno ad invadere ogni angolo di quella dimora… trovo sia un’ingiustizia negare la vostra compagnia a qualcuno… anche al Sole, alla Luna ed a tutte le stelle del firmamento…” le sfiorò nuovamente la mano con un bacio.
Poi la fissò con un sorriso compiaciuto.
“Che ne dite di andare a comprare nuove tende per Carrinton Hall?” Propose alzandosi in piedi. “Conosco un piccolo e variopinto mercato frequentato dai migliori sarti e tessitori del reame! E sono certo che lì troveremo tende dai colori adatti a giovare al vostro umore, milady!”
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Vecchio 07-10-2011, 21.04.24   #550
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Mi girai verso la donna e dissi certamente ma ora non posso andarvela a prendere signora dissi devo aspettare che ritorni il mio amico e dopo ben volentieri ve la vado a prendere e rimasi fermo a guardarla
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