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Vecchio 21-05-2012, 23.08.48   #2111
cavaliere25
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cavaliere25 sarà presto famoso
come fai a sapere la mia storia tu chi sei? sarai mica un demone che ho scacciato insieme a un frate dissi subito chi sei e cosa vuoi da noi e aspettai la sua risposta
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fabrizio
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Vecchio 22-05-2012, 00.40.49   #2112
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Reas si avvicinò ad Elisabeth.
“Non siate dura ed ingiusta con la regina...” disse “... ella ha molto sofferto... e il cancello del giardino di Tylesia è ormai chiuso come il suo cuore... ma questo non impedisce alla nostra sovrana di provare affetto per i suoi sudditi... lei è capace di gesti straordinari... ma ha però deciso solo di dare affetto, senza più pretenderlo... io non credo che voi abbiate visto quel giardino... forse in sogno, o attraverso una visione... ormai ho compreso che siete una donna speciale ed avete dei poteri che non posso capire... ma quel giardino va oltre le forze della Natura ed oltre i suoi segreti... in quel giardino è custodito il più grande tesoro di Tylesia... la sua razionalità... la sua Ragione...” sorrise alla donna “... non ho mai creduto di avere una strega come compagna di viaggio... per me restate una donna... magari capace di incredibili giochi di prestigio ed illusioni, ma sempre una donna... il letto è vostro, riposatevi... io non ho sonno e preferisco restare a guardare la notte da questa finestra...” e si sedette proprio accanto alla finestra per scrutare il firmamento infinito.
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Vecchio 22-05-2012, 00.45.01   #2113
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A quelle parole di Cavaliere25, l'essere nel pozzo rise.
“No, non sono stato scacciato da alcun frate!” Disse. “Ma sono stato intrappolato in questo pozzo da un potente stregone! Infatti fu lui ad imporre questa prigionia alla mia esistenza! Ora ti chiedo... liberami ed io mi sdebiterò, esaudendo tre tuoi desideri!”
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Vecchio 22-05-2012, 00.57.10   #2114
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A quelle parole di Parsifal, la belva si lasciò sfuggire un lento e sinistro sorriso.
“Non temete...” disse “... voi non vedrete mai quegli innocenti massacrati... sapete perchè? Perchè voi stessi sarete trucidati qui, da me... e le vostre anime dannate resteranno imprigionate in questo luogo per sempre...” ruggì “... il tempo sta per scadere... se non risolverete l'arcano, io prenderò le vostre vite...” ed i suoi occhi si accesero di un odio primordiale e assoluto.
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Vecchio 22-05-2012, 01.29.33   #2115
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
“Si, rammento...” disse Guisgard fissando Talia “... io rammento ogni cosa...”
“Allora stasera è l'occasione per concludere quel ballo, amici miei!” Esclamò entusiasta la moglie di Fernand.
E seguendo tutti gli altri, i tre cavalieri e le loro dame raggiunsero il palco.
Giorni e giorni erano occorsi per i preparativi della grande festa che celebrava l'apparizione dell'Arcangelo Michele.
Il ballo rappresentava la chiusura della solenne festività ed il tema cavalleresco, tanto caro al Primo Angelo delle Schiere Celesti, sanciva appunto l'unione tra la tradizione terrena e quella misticheggiante della celebrazione.
Verso il crepuscolo erano già giunti tutti gli invitati.
A mano a mano che entravano, venivano condotti a prendere posto sul grande palco costruito per il ballo.
Da un lato le dame con i loro magnifici costumi, ispiranti ai fasti cortesi della mitica corte arturiana ma non solo e dell'altra i cavalieri, con le loro nobili tuniche dagli sfavillanti colori di Bretagna e dai luminosi pendagli che imitavano, con l'ottone ed il rame, lo splendore dei sigilli dell'aristocrazia taddeide e normanna.
Poco dopo fu apparecchiato il rinfresco di frutta e focacce dolci, accompagnate da vino di Borgogna e idromele di Turingia.
Anche le ultime luci furono così accese ed il borgo si ravvivò di una magia d'altra epoca, capace quasi di arrestare il tempo e di destare i sogni.
I musici cominciarono a suonare e le danze, dopo la lettura ad opera di un bardo di alcuni versi di un vecchio lai francese, furono aperte.
Iniziò così ad essere ballata la famosa Quadriglia di San Rocco, la preferita dalla nobiltà capomazdese.
Poco più tardi, messer De Slavan, alfiere della Guardia Ducale, seguito da un drappello dei suoi uomini, arrivò alla festa.
Dispose alcune guardie presso il palco come sentinelle e altre a girovagare tutt'intorno, pronte a segnalare al loro comandante ogni minimo sospetto.
Attento a non dare nell'occhio, Delucien si avvicinò a Guisgard che, accortosi dei militari, cominciava a tradire una vistosa inquietudine.
“Non Temete...” disse il novello Rolando “... questi sono qui per me... è non voglio certo concedervi l'onore di strapparmi alle loro attenzioni...” sorridendo.
Guisgard rispose con un lieve sorriso ed annuì.
“Sta per cominciare il ballo” continuò Delucien “e sarà meglio mischiarsi agli altri... chiedete alla vostra dama di concedervi questo ballo, amico mio... io farò lo stesso con la mia...”
Guisgard annuì nuovamente e Delucien si allontanò.
“Non credi” sussurrò a Talia il cavaliere “che stasera le stelle scintillino in maniera più intensa del solito? A tratti mi pare quasi di scrutare il firmamento e di riconoscere qualcosa di familiare... come se già avessi visto questo cielo... in una lontana sera al Casale... una sera che mutò in notte e poi quasi in sogno... e forse l'incanto di quella notte non è andato perduto, ma solo interrotto... mi concedi questo ballo, milady?” Prendendo la mano di Talia e accennando un lieve inchino.
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Vecchio 22-05-2012, 12.24.41   #2116
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elisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella roccia
Reas era un uomo particolare, sapeva essere galante....oppure irrompente come solo un uomo preso dalla responsabilita' del suo dovere sapeva fare....
Quello che sembrava un viaggio bene definito....ai miei occhi sembrava improvvisamente un viaggio senza speranza.....Era passato qualche tempo, da quando mi ero imbarcata sul Carrozzone, e gli avvenimenti cella mia vita si erano susseguiti in modo incompresibile, notti passate a non chiudere occhio, personaggi sconosciuti che lanciavano saggi messaggi...e questa strana storia... Tylesia........." Non voglio condannare nessuno....tantomeno colei che mi ha dato ospitalita', pero' quello che io ho visto lo conosco.....e che voi ci crediate oppure no poco importa, avete ragione......ognuno di noi vive delle proprie illusioni......e io forse sono una grande illusionista.....comunque, non riesco a dormire .....voi guardate le vostre stelle ed io staro' qui, immersa nei miei pensieri...l'alba allora ci trovera' pronti ad un'altra giornata........."....mi sedetti sul letto....era soffice e pulito......e la mia mente' vago' in cerca di luoghi sicuri....l'alba mi avrebbe riportato alla realta'.......
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Vecchio 22-05-2012, 13.37.23   #2117
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Parsifal25 sarà presto famoso
"Ecco la motivazione......perchè debbo distruggerla....., la vostra insulsa figura non si impossesserà della mia anima e di quella della mia compagna....;quegli innoccenti vanno salvati...."

Avevo intenzione di provare la mossa del crine di cavallo che avevo custodito. Volevo leggere il libro che avevo trovato per avere qualche risposta e se la scelta dell'arte pagana poteva tornarmi utile.

Mi volsi verso Lilith e le chiesi: "Lilith, secondo te possiamo utilizzare il crine che posseggo per ottenere maggior tempo con l'ausilio di qualche stratagemma della tua gente?"
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"Covenant's Love"..... le dolci parole di colei che è entrata nel mio cuore.....
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Vecchio 22-05-2012, 16.25.33   #2118
Talia
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
Sorrisi a quelle parole di Guisgard e posi la mia mano nella sua...
“Non posso vedere il cielo, purtroppo... e non so se queste stelle assomiglino a quelle incredibili che vedemmo quella sera... ma rammento quella notte come fosse stata solo un momento fa!” sussurrai “E forse... sai... forse ciò che davvero ‘vedevo’, anche allora, non era ciò che vedevo con gli occhi! ...Ricordi quel gioco che facevamo da bambini? Quando mi facevi chiudere gli occhi e poi mi descrivevi mille e più scenari da favola... ed allora a me pareva quasi di essere lì... mi sembrava in un momento di poter raggiungere l’Oriente, o di sentire il beccheggiare di quel vascello pirata... Amavo quel gioco, amavo il modo in cui mi faceva sentire...”
Sospirai e lentamente chiusi gli occhi...
“Fallo ancora! Fallo ancora, ti prego... mostrami ciò che vuoi... ed io lo vedrò!”
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** Talia **


"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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Vecchio 22-05-2012, 16.26.14   #2119
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XXIII Quadro: Destefya e Vigilyo

“E se intendi lasciarmi, non aspettare alla fine
quando altri dolori mi avranno fiaccato;
vieni subito all'assalto: sì ch'io assapori
sin dal principio il colpo gobbo della fortuna.
E gli altri guai che mi affliggono,
paragonati alla tua perdita, mi parranno inezie.”

(William Shakespeare, Sonetto n° 90)



Reas fissava il cielo da quella piccola finestra.
Le stelle scintillavano sulla sterminata selva e solo a stento si riconoscevano bagliori lontani, forse castelli o casolari accesi sui monti distanti, unici baluardi di una civiltà che sembrava solo un miraggio in quella lussureggiante e selvaggia massa primordiale che li avvolgeva.
“Ella era ancora una giovane principessa...” disse Reas senza voltarsi verso Elisabeth “... unica figlia di re Oliui e di sua moglie Agelyna, sovrani di Tylesia, quando giunse a corte un soldato di ventura... la principessa passava intere giornate a passeggiare nel giardino del palazzo... e lì, si narra, i due si incontrarono per la prima volta...” esitò “... si amarono con passione ed in segreto... poi, decisero di rivelare a tutti il loro grande amore... ma il re non volle acconsentire... c'era una guerra in atto contro alcuni ribelli e il soldato di ventura decise comunque di lottare per Tylesia... finita vittoriosamente la guerra, di nuovo la principessa ed il suo amato comparirono davanti al re, ma ancora una volta egli osteggiò quel rapporto... un soldato di ventura non può sposare una principessa, si disse... ella, allora, decise di obbedire a suo padre e rispettare il suo ruolo... il soldato, così, deluso, decise di lasciare Tylesia e sparire per sempre... ma la principessa Destefya amaramente fece pagare il suo dolore... giurò di non sposarsi mai e di non amare nessun altro... anzi, conscia che l'amore è solo dolore, impose il banno assoluto di quel sentimento da Tylesia... e da quel giorno il giardino del palazzo venne chiuso per sempre...”
E nel buio della selva, inquiete ombre atteraversarono il suo silenzio, per poi perdersi nell'eco della notte.
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Vecchio 22-05-2012, 17.05.06   #2120
Guisgard
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La festa era magnifica.
Il palco appariva illuminato da decine di lucerne colorate, appese agli alberi della piazza nella quale era stata eretta l'impalcatura e dalle torce che ardevano sugli ingressi dei vicoletti che dal centro davano poi all'interno del borgo.
Gli invitati si riversarono dalle stradine nella piazza e dalla piazza poi sul palco.
I musici inebriavano l'atmosfera con la loro musica e i giocolieri animavano quel clima gioioso con i loro funambolici preziosismi di abilità e destrezza.
Le cavalleresche e cortesi coppie passeggiavano tra la piazza e il palco, per poi abbandonarsi alle note musicali e danzare come più piaceva loro.
Guisgard sorrise e condusse Talia per mano al centro del palco, per poi mischiarsi agli altri cavalieri e alle altre dame per danzare.
“Allora chiudi gli occhi...” disse lui “... come facevi da piccola e ascolta la mia voce... abbandonati ad essa... ecco... io ti riporterò al Casale, a casa nostra... a quella notte...”
La musica si diffondeva come condotta dai sospiri che impreziosivano quella sera.
“Dimmi, Talia...” sussurrò lui, mentre la faceva ballare come Lancillotto solo sapeva fare con la sua Ginevra nei sogni di lettori di ogni tempo “... è andata via la tristezza? Sei felice ora?”

Talia aveva sentito chiamare il suo nome.
Scese giù e vi trovò Guisgard avvolto nella penombra che l'incontro della notte e della Luna aveva lasciato calare sul Casale degli Aceri.
Lei era stata pensierosa per tutto il giorno, per via di ciò che era accaduto la sera prima dopo la loro visita alla villa del visconte.
Non aveva dimenticato lo sguardo freddo di Guisgard e la sua manifesta inquietudine.
Ma ora la ragazza, vedendolo sereno e gaio, simulò anche lei una spensierata tranquillità.
Subito dopo, però, si accorse che il ragazzo aveva il volto e i vestiti sporchi ed un livido sulla guancia.
“Il tuo volto...” mormorò lei.
Guisgard, però, senza preoccuparsi di ciò, la prese per mano fino a condurla nel giardino del Casale, sotto ad alcuni alberi che avevano intrecciato i loro rami ben prima dell'arrivo in quel luogo dei due giovani.
Solo il vago e pallido alone lunare riusciva, a stento, a filtrare tra le strette maglie di foglie verdi.
La ragazza, indovinando che doveva esserci qualcosa di speciale, restò a fissarlo.
Più volte egli le aveva fatto trovare sorprese o raccontato qualcosa di straordinario durante i loro pomeriggi insieme o nelle sere in cui si attardavano a fissare il chiarore stellato che sovrastava il bosco.
E forse lui le aveva preparato ancora una volta una sorpresa.
“Talia...” sussurrò lui “... rammenti? Ieri mi hai confidato che avresti dato qualsiasi cosa per danzare con quel costume indosso...”
“Si...” annuendo lei “... ma è stato solo uno sciocco desiderio... e forse io ancora più sciocca per averlo concepito e poi rivelato...”
“E sai bene” fissandola lui “che non esiste alcun tuo desiderio che io non possa realizzare...”
“Guisgard, dimentichiamo questa storia, ti prego...”
Lui però non le rispose e svanendo, per un momento, nel buio che li circondava, emerse un attimo dopo con in mano qualcosa.
Era il costume che Talia aveva tanto desiderato.
Nel vederlo, la ragazza si lasciò sfuggire un gemito di gioia, che solo a stento tratte per non vederlo poi mutato in un grido di felicità.
“Sei pazzo...” bisbigliò lei, portandosi le mani sul volto “... pazzo... io... io non ho parole...”
Lui sorrise e le fece un cenno col capo, invitandola ad indossare quel costume.
Si appartò poi qualche passo più avanti ed aspettò che la sua dama fosse pronta.
Poco dopo, Talia emerse dalla penombra per farsi bagnare dal chiarore della Luna che giungeva nel giardino.
Era bellissima.
Aveva le stesse fattezze del sogno più bello mai fatto da Guisgard.
Lui prese così la ragazza per mano e cominciò a suonare la sua ocarina.
I due allora cominciarono a danzare sotto la Luna di Suessyon.
Ad un certo punto Guisgard smise di suonare, ma la musica non cessò.
I loro sguardi erano l'uno in quello dell'altra e tutt'intorno a loro sembrava sbocciare e fiorire per la prima volta.
Insieme, danzando, avevano trovato l'accesso ad un mondo segreto, sconosciuto a tutto il resto dell'umanità.
Un mondo che sembrava fatto apposta per loro due, un mondo che li stava attendendo da sempre.
“Dimmi...” sussurrò lui “... vuoi seguirmi ovunque andrò? Vuoi dividere con me il destino? Qualsiasi esso sia?”
E senza aggiungere altro, Guisgard si fermò all'improvviso.
Restò a fissarla per qualche altro istante, per poi chiudere gli occhi e avvicinandosi ancor di più al viso di lei.
Talia già sentiva il respiro di lui sulle sue labbra e petto contro petto poteva avvertire il battito impazzito del cuore di Guisgard.
Ma d'un tratto, due ombre emersero dal giardino, mettendo fine a quell'incanto.
Erano il maestro e Fyellon.

“Dimmi...” sorridendo lui “... sei felice, Talia?”
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