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Vecchio 23-06-2014, 11.01.44   #201
Taliesin
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LA MISTICA DELLE ANIME DEL PURGATORIO: LUTGARDA DI TONGRES.

Nata a Tongres nel 1182, in Belgio, Lutgarda a dodici anni entrò fra le Benedettine di Santa Caterina a Saint-Trond. Eletta priora, nel giorno stesso della nomina lasciò il suo monastero per raggiungere la comunità cistercense di lingua francese a Aywières in Brabante dove Lutgarda si ostinò a parlare fiammingo. Appartenendo al gruppo di pie donne del XIII secolo che condussero un'intesa vita mistica, Lutgarda fu devota dal Sacro Cuore che le concesse apparizioni e incontri commoventi. Si sottopose a un regime di austerità per la conversione degli albigesi, di alcuni signori della regione e dei poveri peccatori dei dintorni. Avrebbe ottenuto guarigioni miracolose per intercessione delle anime del Purgatorio.

Divenuta cieca, visse ancora per undici anni esercitando un forte influsso sui devoti del suo tempo. Morì il 16 giugno 1246. Il 4 dicembre 1796 la comunità, per sfuggire alle conseguenze della Rivoluzione francese, si rifugiò a Ittre con le reliquie della santa. Nel 1870 le preziose spoglie divennero proprietà della chiesa parrocchiale per passare, sette anni dopo, a Bas-Ittre dove sono custodite tuttora. È patrona dei fiamminghi. (Avvenire.)

La Vita Lutgardis fu compilata in meno di due anni dopo il trapasso della santa; l'autore era uno dei suoi familiari la cui testimonianza è, quindi, importante per quanto vada considerata con prudenza e spirito critico. D'altra parte, egli modificò il suo racconto dopo il 1254, per l'intervento di un altro familiare di Lutgarda, fra Bernardo, penitenziere di Innocenzo IV.
Questa Vita ebbe un certo successo, a giudicare dalle versioni popolari, in lingua fiamminga, che fiorirono ad intervalli regolari; citiamo in proposito quelle di Guglielmo d'Afflighem e di Gerardo.

Nata a Tongres, Lutgarda a ca. dodici anni (?) entrò fra le Benedettine di s. Caterina a Saint-Trond. Eletta priora, nel giorno stesso della nomina lasciò il suo monastero per raggiungere infine, certamente dopo soste nelle comunità di Awirs (presso Liegi) e di Lillois, Aywières, comunità di lingua francese, dove Lutgarda si ostinò a parlare fiammingo.

Appartenendo a quel gruppo di pie donne del XIII sec. che condussero una vita mistica piuttosto eccezionale, come Cristina di Saint-Trond, Giuliana di Cornillon, Ida di Nivelles ecc., Lutgarda fu particolarmente privilegiata dal Sacro Cuore che le concesse apparizioni e incontri commoventi; si sottopose a un regime di eccessiva austerità per la conversione degli albigesi, di alcuni signori della regione e dei poveri peccatori dei dintorni.

Avrebbe ottenuto guarigioni miracolose per intercessione delle anime del Purgatorio e beneficiato di premonizioni specialmente relative alla duchessa di Brabante e alla propria morte. Divenuta cieca, visse ancora per undici anni esercitando un certo influsso benefico sui devoti del suo tempo.
Fu beatificata "modo antiquo" e la sua tomba, nel coro di Aywières sul lato destro, fu oggetto di viva devozione. Il 4 dicembre 1796 la comunità, per sfuggire alle conseguenze della Rivoluzione, si rifugiò a Ittre con le reliquie della santa, esumate nel sec. XVI. Nel 1870 queste preziose spoglie divennero proprietà della chiesa parrocchiale per passare, sette anni dopo, a Bas-Ittre dove sono custodite tuttora.
La festa della santa si celebra il 16 giugno.

Le non numerose rappresentazioni della santa, se si eccettua qualche figura generica, in abito monacale, con un libro e un rosario in mano, fanno riferimento alle sue mistiche visioni. Mentre scambia il suo cuore con quello di Gesú (cor mutuans corde); in atto di accogliere sulle labbra un lungo filo di sangue che parte dal costato di Gesú (una scena che riprende il motivo dell'allattamento mistico di s. Bernardo); infine mentre morente si accosta alla croce da cui Gesú stacca il braccio destro per stringersela al petto.


Tra le varie opere d'arte, tutte del sec. XVII, ricordanti questi episodi sono: il gruppo marmoreo di Matthias Brun sul ponte Carlo IV di Praga; una xilografia di Teresa Pruner; il dipinto di Pierre Bradl nella chiesa di Sedlec in Boemia;quello del Goetz nella chiesa di Birnau in Svezia.

tratto da: www.santiebeati.it

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Vecchio 23-06-2014, 11.14.21   #202
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L'AMMIRABILE MORTIFICAZIONE DEL CORPO: CRISTINA DA SAINT TROND.

La Vita di Cristina, scritta da Tommaso di Cantimpré verso il 1232, è molto contestata nel suo valore storico, malgrado certe concordanze con testimonianze di Giacomo di Vitry (ed. in Acta SS. Iulii, V, Venezia 1748, pp. 650-60).

Semplice pastorella, verso il 1182, dopo una crisi di catalessi, la santa decise di consacrarsi a Dio per una vita di penitenza. Non sembra abbia fatto parte di una comunità di beghine: era una di quelle pie donne che vivevano isolate e che si incontrano spesso all'inizio del sec. XIII.

Si ritirò dapprima nel castello di Looz, poi a Saint-Trond, dove morì nel convento di Santa Caterina. La Vita le attribuisce una serie di azioni straordinarie, specialmente casi di levitazione che superano tutti gli altri conosciuti; ma se queste azioni avessero avuto veramente luogo, testimonierebbero piuttosto di una certa morbosità. Le sue reliquie, conservate già a Nonnemielen, si trovano attualmente nella chiesa dei Redentoristi di Saint-Trond.

tratto da: www.santiebeati.com

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Vecchio 23-06-2014, 11.55.30   #203
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LA NASCITA DEL CORPUS DOMINI: GIULIANA DI CORNILLON.

Nasce al tempo in cui Liegi è la capitale (famosa per le sue scuole) di una delle signorie che poi formeranno il regno dei Belgi. Perde i genitori da piccola e viene affidata alle monache di Mont-Cornillon, lì vicino, dove c’è anche una comunità di “beghine”, donne che fanno vita comune sotto una regola, ma senza essere monache: lavorano, pregano, assistono i malati di lebbra. Giuliana si fa invece monaca (ca. 1207) e dopo qualche tempo si comincia a parlare di sue visioni, di rivelazioni.

Ne scriverà la vita un chierico di Liegi, senza però averla conosciuta, dando scarsa importanza alle date e non distinguendo bene le vicende comuni dalle soprannaturali. Però fa emergere un fatto certo: l’influenza di Giuliana sulla Chiesa del tempo (e di sempre).Ecco una delle sue visioni: di notte, vede splendere in cielo la luna, ma attraversata da una misteriosa striscia buia. Secondo lei, questa “luna incompleta” raffigura la liturgia, al cui pieno splendore manca l’essenziale: una festa che onori il Corpo di Cristo sacrificato per l’umanità. Questa visione lei la tiene vent’anni per sé, e infine la confiderà solo alla romita Eva e alla beghina Isabella, infermiera dei lebbrosi. Un’alleanza a tre, per dare forma precisa a una religiosità eucaristica già ben presente in Liegi, nei sodalizi religiosi, nella predicazione e negli scritti di sacerdoti famosi, a cominciare dal X secolo col grande Raterio, futuro vescovo di Verona.Le tre donne coinvolgono preti e frati, comunità, parrocchie. Vengono a parlare con Giuliana i vescovi di Cambrai e di Liegi. A quest’ultimo, Roberto di Thourotte, lei chiede di istituire subito in diocesi quella festa, che si chiamerà del Corpus Domini.

Molti però sono contrari, il vescovo esita. Ma Giuliana va giù per conto suo, facendo già preparare in latino l’Ufficio (preghiere, letture, canti) per la nuova celebrazione. Quando si conosce in giro quel testo (che comincia con le parole Animarum cibus) se ne appassionano un po’ tutti: è letto, spiegato, cantato. Così sospinto, nel 1246 il vescovo istituisce la festa diocesana del Corpus Domini. Sosteneva l’iniziativa anche l’arcidiacono di Liegi, Giacomo Pantaléon, di Troyes (Francia). E proprio lui nel 1261 diventa Papa, col nome di Urbano IV. Come se avesse ancora Giuliana lì a spingerlo, nel 1264, con la bolla Transiturus, egli istituisce la festa del Corpus Domini per l’intera Chiesa.

Giuliana non vedrà queste cose. Priora del monastero di Mont-Cornillon nel 1230, instaura una disciplina rigorosa che non piace a tutti: nel 1248 lascia la carica, e si ritira in clausura a Fosses, presso Namur, dove muore dieci anni dopo. Il corpo viene poi sepolto nell’abbazia cistercense di Villers. Ma lei ha fatto in tempo a sapere che, dopo Liegi, anche la Germania occidentale (1252) già festeggiava il Corpus Domini.

tratto da: www.santiebeati.it

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Vecchio 23-06-2014, 12.02.15   #204
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FIGLIA DI SUA FIGLIA: IDA DI NIVELLES.

Il nome “Ida” compare già nella mitologia greca, ove designa un monte dell’isola di Creta nel quale secondo il mito, Gea, la dea terra, avrebbe nascosto il piccolo Giove, per sottrarlo al padre Saturno, il tempo, vorace divoratore di ogni cosa ed addirittura dei propri figli.

In realtà alla santa venerata oggi fu conferito il nome germanico “Itta”, che solamente in un secondo momento fu assimilato ad “Ida”. Itta apparteneva al popolo dei Franchi, che a quel tempo era ancora un popolo di rudi guerrieri. Figlia del conte di Aquitania, ancora alquanto giovane sposò il beato Pipino di Landen, maestro di palazzo del re Dagoberto II d’Austrasia e dunque uno dei maggiori dignitari del regno.

Dopo il primogenito Grimoldo, che successe al padre Pipino, nacquero due figlie Begga e Gertrude, che furono rispettivamente badesse di Andenne-sur-Meuse e di Nivelles e sono venerate anch’esse come sante.La cura della famiglia non distolsero però Itta dalle sue devozioni religiose e dai suoi impegni spirituali. Cresciuti i figli, Itta e Pipino, anziché investire le loro ricchezze in beni da trasmettere agli eredi, preferirono dedicarsi alla fondazione di un grande monastero benedettino investendo così le loro risorse. Vide così la luce il monastero femminile di Nivelles nel Brabante, cioè nell’attuale Belgio, tra Bruxelles e Charleroi.

Tra le prime ad entrarvi per vivere secondo la Regola di San Benedetto vi fu Gertrude, loro giovanissima figlia, che dichiarò dinnanzi alla corte franca di scegliere la vita religiosa e di preferire l’obbedienza al Creatore piuttosto che l’autorità regia. Pare infatti che il re Dagoberto stesse ipotizzando un matrimonio con lei. Entrata nel monastero, ne venne eletta badessa all’età di appena vent’anni per le sue eccezionali qualità. Alla morte di Pipino, anche sua madre Itta si congedò dalla vita del mondo e si ritirò come semplice monaca nel monastero di Nivelles.Deposte le vesti di fondatrice, Itta divenne esempio vivente di come la santità si possa trasmettere non solo con il sangue, da genitori a figli, ma anche nel verso contrario a quello naturale, dai figli ai genitori.

Così a Nivelles, in una clima di profonda spiritualità, si invertirono i normali rapporti tra genitori e figli. La madre, anziana e sapiente, si trovò a doversi sottomettere umilmente e silenziosamente alla figlia e la giovane fanciulla, investita di una autorità trascendente dalla sua giovane età, divenne guida saggia e discreta di colei che l’aveva generata nella carne.

Questo incredibile cammino le portò a santificarsi entrambe vicendevolmente.Quando Ida morì, l’8 maggio 652, il monastero di Nivelles perse non solo la sua fondatrice, ma soprattutto la più modesta tra le sue religiose e la badessa Gertrude perse, oltre che la propria madre, la più obbediente delle sue figlie spirituali.

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Vecchio 24-06-2014, 13.04.55   #205
Hastatus77
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Ricordo nuovamente il seguente punti del regolamento.
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4a. CONTENUTI
4 - E' possibile citare fonti esterne a patto di:
- mettere ben in vista i link/riferimenti.
- inserire un commento di accompagnamento a ciascun contenuto esterno.
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Vecchio 24-06-2014, 15.30.53   #206
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Amo leggere tutto ciò che riesco a reperire.....in questo momento di silenzio .....Ringrazio Sir Guisgard per le sue poesie e Gdr...e ringrazio il nostro Bardo che nonostante tutto...ci illumina su fatti e persornaggi storici che non conosco.....


Mi chiedo...l'ammonimento a che pro e' stato fatto se le fonti da cui sono presi gli scritti sono sempre evidenziate ?....

Se voi Sir Hastatus mi spiegaste.....eviterò in futuro di fare errori...

Grazie....
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Vecchio 24-06-2014, 15.48.05   #207
Altea
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Mi permetto di unirmi alle perplessità di lady Elisabeth, noto che sir Taliesin cita sempre le fonti..chiedo ai Cavalieri di questo regno di poter dare una spiegazione di tale ammonimento agli abitanti di Camelot.
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"La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea
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Vecchio 24-06-2014, 15.57.30   #208
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Sir Hastatus ha riportato il punto 4 del nostro regolamento che disciplina l'utilizzo di fonti esterne inserite nelle varie discussioni.
In realtà si tratta di una precisazione che il nostro regolamento richiede qualora si usino appunto fonti esterne al forum.
Come il mettere ben in evidenza il link della fonte e ricordarsi di inserire commenti al materiale citato, distinguendolo così nella discussione.
L'intervento di Sir Hastatus è dunque nell'interesse della stessa discussione del nostro Taliesin, così da renderla più precisa, esauriente e facilmente consultabile da chi legge.
Insomma, per rendere il più efficace possibile un lavoro così interessante ed importante come quello prodotto dal nostro bardo
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Vecchio 24-06-2014, 16.02.44   #209
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Originalmente inviato da Guisgard Visualizza messaggio
Sir Hastatus ha riportato il punto 4 del nostro regolamento che disciplina l'utilizzo di fonti esterne inserite nelle varie discussioni.
In realtà si tratta di una precisazione che il nostro regolamento richiede qualora si usino appunto fonti esterne al forum.
Come il mettere ben in evidenza il link della fonte e ricordarsi di inserire commenti al materiale citato, distinguendolo così nella discussione.
L'intervento di Sir Hastatus è dunque nell'interesse della stessa discussione del nostro Taliesin, così da renderla più precisa, esauriente e facilmente consultabile da chi legge.
Insomma, per rendere il più efficace possibile un lavoro così interessante ed importante come quello prodotto dal nostro bardo
Milord non metto in discussione il vostro buon operato per rendere migliore ogni discussione e spunti di discussioni ma ciò che non capisco è l'ammonimento...capirei, invece, il buon consiglio...mi permetto di chiedere l'eliminazione di questo ammonimento che, a mio parere, non trovo giustificato.
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Vecchio 24-06-2014, 17.43.36   #210
elisabeth
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concordo sul consiglio...comprendo.......ma l'ammonimento non ha alcuna fonte di collocamento....mi spiace ...ma il punto 4 nel caso specifico non vi rientra......
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