Vecchio 09-06-2011, 21.17.53   #1201
Lady Dafne
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Lady Dafne sarà presto famosoLady Dafne sarà presto famoso
Ascoltai in silenzio le parole di Pasuan, più proseguiva nel discorso più mi sentivo poco bene. Mi sembrò così sicero, il tono della sua voce era così grave.... mi sentii trafiggere da mille frecce avvelenate.
Prima che potesse essere troppo lontano parlai
"E così, non mi ami. Tiri pure in ballo le altre donne, quelle che hai avuto per una notte, quelle che ti hanno dato il loro corpo. Pensavo di essere diversa da loro io che ti ho dato il mio cuore, non questo stupido corpo. Tu mi rifiuti e lo fai umiliandomi, trattandomi come una delle tante, una di una notte. Ricordati però che tu e io abbiamo condiviso notti e giorni assieme, che tu hai visto nascere mio figlio, sei stato il primo uomo ad averlo tenuto in braccio. Ti ho permesso di vedere dei momenti estremamente intimi per una donna come il dolore e la gioia. Sì, noi donne piangiamo facilmente, ma il dolore, quello vero, lo mostriamo solo a pochi scelti. Ma se tu vuoi che d'ora in poi le nostre vite si dividano così sarà".
Feci una pausa per riordinare le idee, piano piano i miei occhi si riempivano di lacrime che non riuscii a trattenere. Con la voce rotta continuai
"Addio Pasuan, me ne vado, tu non hai solo gli occhi offuscati.... hai anche un cuore di pietra".
Mi voltai e tornai in casa, Mian e sua madre non c'erano, non le avevo viste uscire. Fui dispiaciuta di non poterle salutare, erano delle brave persone! Avevo tanto sperato di entrare nella loro famiglia, invece.... il sogno era finito! Scrissi un biglietto per loro

Signora, Mian,
vi debbo lasciare a malincuore!
Il destino non ha voluto che entrassi a far parte della vostra famiglia, lascio questa casa e lascio Pasuan.
Risparmiategli troppe domande, non troverebbero risposta.
Vi ricorderò sempre. Parlerò di voi a Hubert quando sarà abbastanza grande.
Con affetto
Dafne

Presi poi il bambino e tutte le nostre cose ma lasciai una delle fasce di Hubert sopra il cuscino di Pasuan, volevo che dimenticasse me, ma speravo che in quel modo ricordasse il bambino.
Poi uscii dalla casa, non incontrai nessuno per la via, seguii la vecchia staccionata ed arrivai alla casa del vecchio Zimail, bussai e quando mi apersero dissi semplicemente:
"Vi prego, concedetemi ospitalità per questa notte, non posso più abitare aa casa del cavaliere e con un bambino piccolo non posso affrontare il viaggio fino a Capomazda. Vi prego, mi basta un pagliericcio in una stalla, domani me ne andrò!" Hubert intanto piangeva forte e dimenava le gambine, tastai la fronte, scottava molto. La febbre era salita nuovamente.
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"Gli uomini che meglio riescono a stare con le donne sono gli stessi che sanno starci benissimo senza" Baudelaire
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Vecchio 10-06-2011, 00.34.00   #1202
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Un frastuono, un chiasso caotico e disperato scoppiò all’improvviso.
Melisendra si voltò per tentare di capire.
Dal cortile giungevano grida di uomini, lamenti di schiavi ed un sordo boato che sembrava scuotere la terra.
Il ponte levatoio del castello era stato abbassato e il terribile ariete, costruito per abbattere le porte di Capomazda, aveva fatto il suo ingresso nel maniero.
Tutti esultavano ed invocavano la vittoria a gran voce.
In breve l’esercito fu armato e fatto riunire nel castello.
Poi quel gran clamore cessò di colpo appena Gouf scese nel cortile.
Aveva indosso la sua formidabile corazza e il solo vederlo bastò ai suoi per credere ciecamente in un trionfo quasi annunciato.
Melisendra fissava tutto ciò da una delle finestre.
“Tutto è cominciato…” disse una voce alle sue spalle “… è cominciato l’inizio della fine… la fine di ogni cosa…” aggiunse la vecchia Freia.
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Vecchio 10-06-2011, 01.03.10   #1203
Melisendra
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Melisendra sarà presto famoso
"No, non è detta l'ultima parola..." sussurrai. "Anche se si prospetta più arduo del previsto."
Mi allontanai dalla finestra ed entrai nella mia camera.
Freia era con me e si affaccendava intorno a me, con abiti puliti.
"Non adesso." Le dissi mentre mi spogliavo e rimanevo nuda in mezzo alla stanza. Posizionai una candela di fronte a me e mi apprestai a chiamarli.
Il vento soffiò come se ci trovassimo all'aperto. La fiamma crebbe.
"Datemi la vostra forza... e questa notte farò il primo sacrificio!"
Li sentii muoversi nell'oscurità.
"Io vi prometto... l'anima di Lord Cimarow."
Sapevo cosa significava. Ricominciare a uccidere mi avrebbe cambiata. Ma non era più tempo di cercare soluzioni ponderate. Dovevo rallentare quella guerra ad ogni costo.
Mi tagliai la mano e il sangue andò a nutrire la fiamma. Si levò un fumo sottile che si addensò in una nuvola.
Chiusi gli occhi e cercai di sfiorare la mente di Lady Talia, ma inaspettatamente trovai solo una eco. Dovevo avvertire Capomazda che tutto per iniziare. Inspiegabilmente non ci riuscii.
Un po' sorpresa e frustrata mi inginocchiai di fronte alla fiamma. Ero perplessa.
Soffiai mestamente sulla candela e attesi che Freia scostasse i pesanti tendaggi. Ormai era giorno. Un triste giorno.
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Vecchio 10-06-2011, 01.35.04   #1204
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Freia restò a fissare Melisendra, avvolta nel più vivo sconforto.
“Il destino di tutti noi si sta compiendo…” disse la vecchia “… e nessuno può fermare ciò che sta per accadere… questa guerra è stata scritta nell’odio e nella paura… è impossibile fermarla ora… va, lascia questo posto… prendi tuo figlio e cavalca fino a raggiungere il luogo più lontano che esiste da queste terre… va, prima che sia troppo tardi… altrimenti anche tu sarai condannata, come tutti noi…”
Ad un tratto si udì la voce di Cimarow sul cortile.
“Miei fedeli guerrieri…” gridò dalla torre “… fratelli… oggi lotteremo per la libertà… la libertà di vivere le nostre vite senza che nessuno ci imponga cosa credere… la libertà di chiamare i nostri figli come più ci aggrada, senza più essere schiavi di antiche e defunte tradizioni… la libertà che ci daranno il nostro lavoro ed il nostro sudore, senza che i frutti della nostra fatica vadano ad ingrassare i chierici che muovono i nostri padroni come marionette… Oggi, con la forza e con il valore, ci riprenderemo il nostro onore… l’onore che spetta a chi è nato per comandare e non per obbedire e servire… fratelli, ciò che faremo oggi sarà immortalato per sempre nella storia e nella terra di Capomazda... e noi ne saremo i padroni!”
Esaltazione ed esultanza salutarono il discorso di Cimarow.
E poco dopo tutto era pronto per attaccare Capomazda.
“Ogni uomo, ogni cavallo ed ogni macchinario da guerra è al proprio posto…” disse uno dei cavalieri a Gouf “… attendiamo solo i vostri ordini, milord.”
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Vecchio 10-06-2011, 02.01.46   #1205
Melisendra
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"Partiranno oggi stesso, dunque?" domandai a Freia, mentre finiva di allacciare una lunga fila di bottoni che chiudevano il mio abito.
"Sono stata una sciocca, ho sprecato tempo prezioso cercando di far ragionare Gouf...sarei dovuta andare dritta sul mio obiettivo!"
Bevvi una lunga sorsata di acqua fresca. Mi lasciai spazzolare i capelli e sistemare il volto, gli occhi erano ancora lucidi, ma un po' di acqua di rose fu sufficiente a cancellare quei segni di stanchezza e preoccupazione dal mio viso.
"Anche se..." Mi era venuta un'idea e forse avrebbe funzionato.
Chiesi a Freia di portarmi un braciere.
Accesi un fuoco, mentre invocavo gli spiriti, che sentivo sempre più inquieti e impazienti. Bruciai delle erbe e poche gocce del mio sangue.
"Vi prego... datemi tempo!"
Continuai a sussurrare una preghiera agli spiriti fino a quando non mi sentii esausta e crollai al suolo.
Un tuono proruppe nell'aria immobile, mentre un fulmine spaccò il cielo. Ne sentii il contraccolpo, quasi mi sentii svenire. Mi contorsi di dolore sul pavimento mentre là fuori si scatenava una tempesta come ben poche se ne erano mai viste. Li avevo liberati e ora stavano guerreggiando nel cielo.
Strinsi i denti per non urlare e cercai di alzarmi fino a raggiungere il letto.
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Vecchio 10-06-2011, 02.05.05   #1206
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Zimail restò un momento sorpreso quando si ritrovò davanti Dafne col suo bambino.
“Vi prego, entrate e non fate complimenti o sciocchi convenevoli…” disse destandosi dalla sua meraviglia ed invitandola ad entrare “… fate come se foste a casa vostra, damigella…”
Mise a scaldare dell’acqua e con quella preparò poi una tisana per calmare la ragazza ed il suo bambino.
“Datene un pò anche al piccolo…” indicando la tisana “… vi sono foglie ed estratti adattissimi anche per i bambini piccoli come lui…”
Suonò poi un campanellino ed un attimo dopo un’anziana signora entrò nella stanza.
“Sellia, per favore, prepara il letto nella stanza degli ospiti…” le disse Zimail “… abbiamo una piacevole visita stasera.”
Sellia annuì.
“Questa casa è grande” fece il vecchio “e certe sere diventa eccessivamente ed insopportabilmente vuota… ci viviamo io e la mia anziana servitrice, ma sono lieto che stasera siate giunta a farci visita.”
Offrì a Dafne poi anche dei biscotti e della focaccia col miele.
“La stanza è pronta.” Disse Sellia tornando da loro.
“Quando vorrete, damigella, la vostra stanza vi attende.” Sorridendo Zimail. "E se vi andrà, domani mi racconterete il motivo per cui i vostri bellissimi occhi sono gonfi di lacrime."
Nel frattempo, a casa di Pasuan, sua madre e Mian tornarono e non trovarono più Dafne col bambino.
“Cosa è accaduto?” Chiese sua madre. “Dove sono Dafne ed il bambino?”
“Sono andati via…” rispose Pasuan “… cosa ti aspettavi? Che sprecasse la sua vita ad accudire un povero cieco?”
“Cosa le hai detto? Lei non se ne sarebbe mai andata senza motivo!” Esclamò Mian.
“Ora lasciatemi in pace…” mormorò Pasuan “… sono stanco e vado a letto…”
E la notte, per lui, trascorse tra amare lacrime e laceranti rimpianti.
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Vecchio 10-06-2011, 02.21.04   #1207
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Freia aiutò Melisendra a raggiungere il letto.
“Vuoi invocare e scatenare gli spiriti…” disse la vecchia, come a volerla ammonire “… ma attenta… strane forze, sconosciute anche a te e a me, si contendono le anime di quei dannati…”
Intanto la tempesta incalzava e possenti boati scuotevano il Cielo ed i suoi pilastri.
“Vuoi rallentarli, vero?” Chiese Freia. “Ma ciò non basterà…”
La pioggia, nel frattempo, scrosciava sui vetri, mentre le folgori illuminavano la brughiera come dardi incandescenti piovuti dal Cielo.
Nel cortile tutto si fermò.
“Sembra che la natura si stia scatenando!” Esclamò uno dei cavalieri a Gouf.
Questi fissò l’inquieto Cielo e maledì la pioggia ed il vento.
“Cosa facciamo, milord?”
“Attenderemo che la tempesta si calmi…” rispose nervosamente Gouf “… non può durare in eterno…”
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Vecchio 10-06-2011, 02.50.53   #1208
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Mi sdraiai e cercai di respirare.
Mi sembrava di avere una pietra sul petto.
Cercai di calmarmi, di placare la paura e di lasciare che le energie e la forza di quel temporale fluisse attraverso il mio corpo senza distruggermi.
"Lo so... non basterà..."
Chiusi gli occhi e rimasi ad ascoltare quella bufera che faceva tremare ogni cosa.
"Lasciami... vai pure. Riposerò e presto starò bene... questa sera... so cosa fare, questa sera..." soffocai un grido, stringendo a me il cuscino. Mi sembrava che qualcosa mi bruciasse la pelle.
"Se qualcuno mi cerca... digli che ho mal di testa e non desidero vedere nessuno."
Con un gesto della mano chiusi i tendaggi del letto a baldacchino e rimasi al buio, aspettando che gli spiriti smettessero di usare il mio corpo come campo di battaglia.
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Vecchio 10-06-2011, 03.14.58   #1209
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I boati che scuotevano la terra e le folgori che illuminavano il Cielo in qualche modo estraniarono, per un momento, Melisendra dalle sue inquietudini, facendola quasi abbandonare ad un’insolita stanchezza.

Una spada insanguinata…
La vendetta…
L’odio…
L’amore…
Una corazza scalfita...
Un lamento lontano…
Gli occhi azzurri di una donna…
E poi un volto velato dal buio, dentro il quale due occhi d’odio la fissavano…
Il pianto di un bambino...
Il suo…

In quel momento la porta si aprì all’improvviso, destandola da quegli sprazzi di sogno ed illuminando il letto sul quale lei era stesa.
Qualcuno si avvicinò, scostando i tendaggi del baldacchino e fissandola.
Alle sue spalle apparve Freia.
“Non sono riuscita a farlo desistere…” disse “… è voluto entrare…”
“Vattene, vecchia megera…” le ordinò Gouf senza distogliere lo sguardo da Melisendra.
Freia chinò il capo ed andò via.
“Credevi che una vecchia servitrice e qualche effeminato valletto potessero tenermi fuori da questa stanza? Alzati e vestiti!” Fissandola con uno sguardo di ghiaccio. “Presto!”
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Mi accorsi che Gouf mi stava trascinando fuori dal letto troppo tardi per reagire.
"Cosa..." la luce mi ferì gli occhi. "Ma che succede?"
Non riuscii a opporre resistenza.
Barcollai e mi aggrappai a una colonna del baldacchino per non cadere.
I lacci del vestito erano allentati sul petto, li avevo sciolti per alleviare la sensazione di soffocamento.
Guardai Gouf con aria interrogativa.
"Lasciami in pace... per favore... Gouf!"
Le vertigini mi colsero nuovamente.
"Hai già chiaramente espresso il tuo pensiero e hai detto di non volerne più sapere di me... lasciami sola."
Ricacciai indietro quel senso continuo di cadere, senza mai toccare suolo. Gli spiriti non avevano ancora finito con me.
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