Vecchio 22-06-2011, 00.50.44   #1461
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
"Come ho potuto pensare di amarti... sei arrivato a minacciare la vita di nostro figlio, tuo figlio... l'unica cosa pura che hai fatto in tutta la tua vita."

Quelle parole di Melisendra sembrarono attraversare l’animo di Gouf, quasi scivolando tra le onde del suo odio, senza però lasciare tracce.

“Che curiosa leggenda esiste in questo luogo...” disse Aytli fissando quei fiori “... i Capomzdesi negli ultimi mille anni pare non abbiano avuto altra attività oltre la guerra... eppure i suoi bardi cantano delle meraviglie di questo fiore...” si chinò a raccoglierne uno “... chissà se davvero tra i petali di questa margherita si cela la felicità di chi la sfoglia...”
“Non essere sciocca, Aytli!” La riprese Gouf.
“Guarda com’ è candida…” sussurrò lei, adagiandosi quel fiore tra i capelli.
“Ora basta!” Fece Gouf, strappandole quel fiore. “Queste sciocchezze mi irritano! Piuttosto, prendi una squadriglia e comincia a controllare questo territorio! Siamo qui per combattere, non per sfogliare sognanti i fiori di questa maledetta terra!”

Quel ricordo, come un lampo, illuminò lo sguardo di Gouf.
Ma fu solo per un breve ed effimero istante.
“Io non voglio punirti...” fissando Melisendra “… sei stata tu a chiuderti nella prigione in cui vivi… ma forse, infondo, non è neanche colpa tua… ognuno di noi può solo seguire la sua natura ed il suo destino…”
Entrarono i servi per la vestizione.
“Assedierò Capomzda e tutti i ducati di questo regno.” Con un inumano impeto d’odio. “Anche il mondo intero, se sarà necessario. Ridurrò alla fame tutti, uomini, donne e bambini. E non mi fermerò fino a quando non avrò trovato quell’uomo… così da poterlo immolare sulla tomba di Aytli.”
Fissò di nuovo la ragazza.
“Se conosci un modo per condurlo a me, allora ti consiglio di farlo…” continuò “… allevierai le pene di molti e forse salverai diverse vittime innocenti…”
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Vecchio 22-06-2011, 02.13.30   #1462
Morrigan
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Morrigan ha un'aura spettacolareMorrigan ha un'aura spettacolare
L'unico pensiero piacevole che riusciva ad avere in quel momento era l'immaginare quell'uomo che sicuramente stava tentando di sollevare Samsagra. Al pari del suo scudiero, in quel lontano pomeriggio della sua memoria, doveva apparire sicuramente goffo e inerme, di fronte all'immobilità di roccia di quella splendida spada. Quasi le venne dal ridere al pensiero, e dovette frenare quel sorriso sarcastico, prima di indispettire gli uomini che la stavano scortando presso il vecchio mulino.
Eppure, per quanto banale potesse sembrare, qual pensiero era l'unica gioia di Morrigan in quel momento. Sapere che Samsagra non avrebbe potuto essere di nessuno la riempiva di una strana esultanza. Per il resto, ogni pensiero era ben triste.
Aveva pensato che un atteggiamento inoffensivo le avrebbe fatto guadagnare almeno un po' di tempo. Aveva creduto che mostrandosi collaborativa, quell'uomo avrebbe voluto interrogarla, prima di decretarne la morte... altro tempo che avrebbe potuto guadagnare, pensava.
Ma al contrario, non le era stato dato altro tempo, ma questo non faceva altro che dimostrare che, in fondo, qualunque fosse stata la sua reazione, in ogni caso l'avrebbe condotta a morte certa. E di un tale destino, Morrigan non aveva che da biasimare se stessa! Già, perchè lei era stata la sola artefice della propria sventura. Aveva lasciato la propria casa e si era imbattuta in centinaia di traversie al solo scopo di trovare un uomo e di compiere la propria vendetta. E proprio nel momento in cui quell'uomo era comparso all'orizzonte, proprio quando lei gli era arrivata più vicina che mai, si era fatta distogliere dalla sua meta... stupida, stupida, stupida! Aveva esitato, aveva dato ascolto all'istinto e non al raziocinio, e si era lasciata coinvolgere in quella bizzarra ricerca. Alla fine, pensò, non ne era valsa nemmeno la pena, dal momento che Guisgard non si era nemmeno preoccupato di capire che fine lei avesse fatto. A quest'ora, pensò, sarà di certo in compagnia della sua ocarina, o in qualche locanda a giocare a dadi, o tra le braccia di qualche bella donna... quel pensiero le diede una grande tristezza al cuore. Vide la sagoma del vecchio mulino disegnarsi di fronte a lei... è questa la fine? Non sembra quasi possibile! Morire... è quasi incredibile... non così, almeno... non vorrei morire... morire, senza nemmeno aver mai amato... quel pensiero le giunse così improvviso al cuore da lasciarla sorpresa.

Intanto erano giunti e gli uomini, dopo averla legata ad un albero, cominciarono i preparativi per l'esecuzione.
Fu in quel momento che un nuovo pensiero travolse la sua mente... io non vorrei morire? Io non voglio affatto morire! E una nuova speranza le animò il cuore... non è finita finchè non è finita... è così che va!
Allora prese a concentrarsi sulle azioni che gli uomini stavano svolgendo attorno a lei. Scrutò ogni movimento e studiò ogni singolo oggetto passasse tra le loro mani, ogni singolo orpello del loro vestiario, ogni ramo ed ogni foglia... a volte la salvezza, si disse, è racchiusa nelle forme più insignificanti!
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?"
"Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!"
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Vecchio 22-06-2011, 03.21.37   #1463
Guisgard
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Pasuan si lasciò cadere sul letto.
Era una sensazione bella e riposante quella di sentire le fresche e pulite lenzuola sulla pelle.
Il giorno era stato caldo, ma la sera aveva portato un’aria più gradevole.
Nella stanza, non troppo grande ma comoda ed accogliente, era diffuso un piacevole odore di lavanda che si mischiava a quello di alcune erbe aromatiche che si trovavano in piccoli vasetti di terracotta sopra al davanzale della finestra aperta.
La luce proveniva da due sole candele poste accanto al letto, che rischiaravano delicatamente la stanza, generando un soffuso alone che, complice il vivace color lillà delle pareti con i tanti fiori stilizzati ricamati su di esse, animava quell’ambiente con un’atmosfera quasi fiabesca.
Dalla finestra soffiava una leggera brezza che rendeva vivaci le deboli fiamme di quelle candele.
“E dimmi…” accennando un sorriso Pasuan “… una volta impugnato quel pugnale cosa faresti? Secondo me finiresti solo per farti male!” E rise di gusto. “Ricordami” aggiunse divertito “di darti qualche lezione uno di questi giorni! Ti ci vedo, sai, a tirare di spada!”
Si sistemò meglio sul letto e le fece cenno di raggiungerlo.
“Il locandiere è stato premuroso e gentile.” Disse. “Ci ha portato il cibo in camera… ci avrà creduto stanchi, o magari si è solo preoccupato di non far affaticare troppo un povero cieco…” sorrise un pò malinconico “… su, vediamo cosa ci ha portato!” Esclamò come a voler scacciare quella malinconia, mentre le candele col loro tremolio sembravano quasi far congiungere, come in un bacio, le loro due ombre. “Ehi, del pane fresco! Sai, Dafne, il pane è un pò il simbolo della mia terra… guarda qui, è come la gente che abita questi luoghi…” prese la mano di lei e, spezzando il pane, le fece sentire la fragranza e d il profumo “… assaggiane un pezzetto…” portandone un pò alla bocca di lei “… mastica piano… senti? Puoi avvertire il grano d’orato che ingentilisce le nostre campagne… la legna dei nostri alberi che alimenta i nostri forni… senti…” posando delicatamente la mano di lei su quella pagnotta ancora calda “… è croccante fuori, ma soffice dentro… caldo e soffice…” sussurrò.
Portò poi la mano di lei sul suo petto, lasciandosi accarezzare.
Le sfiorò allora i capelli, poi il viso ed il collo, fino a posare la mano sul suo petto, accarezzandolo delicatamente.
“Sei bellissima, Dafne…” sospirò
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Vecchio 22-06-2011, 03.39.22   #1464
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“Non preoccuparti, ragazzo mio, una guerra non è poi tanto diversa da quei caotici giochi che si fanno da piccoli.” Disse Finiwell mentre passeggiava con Cavaliere25 per le strade della cittadella. “Mentre da fanciulli volevamo primeggiare per gioco, oggi invece lo facciamo per sopravvivere! In fondo” aggiunse con tono spavaldo “la vita altro non è che un grande gioco, dove ognuno interpreta il proprio ruolo.”
Voltarono la piccola stradina che tagliava trasversalmente la parte più esterna della cittadella e si ritrovarono presso il vecchio mulino.
Ed in quel momento videro tutto.
Una ragazza legata ad un albero, circondata da diversi individui col capo coperto pronti ad ucciderla.
Uno di loro allora alzò al cielo la sua mano armata di pugnale deciso a giustiziarla.
Ma proprio in quel momento una freccia trafisse quella mano.
“Secondo me è uno spreco ammazzare una donna tanto bella!” Esclamò Finiwell con ancora in braccio la sua balestra. “Preparati, amico mio…” disse poi a Cavaliere25 “… credo che la festa sia appena cominciata…”
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Ultima modifica di Guisgard : 22-06-2011 alle ore 03.48.19.
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Vecchio 22-06-2011, 03.57.31   #1465
Melisendra
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Non ero sicura di fare la cosa giusta. Tutto ciò che avevo fatto ci aveva portati, volente o no, a quell'assedio. E molto altri ce ne sarebbero stati.
Continuare a lottare contro il destino aveva ancora senso?
Rimasi in silenzio a guardare mentre i suoi servi lo vestivano dell'armatura.
"Una volta chiuse le porte della città sarà in trappola."
Sussurrai.
"Penso risponderà a una vostra sfida... sempre che lui non lo abbia già preso."
Chinai il capo.
"Credo che il Capitano Monteguard sarebbe più che felice di lanciarvelo giù dalle mura..." aggiunsi, sarcastica.
"Una cosa mi consola... il pensiero che se mai vi affronterete... uno di voi due morirà." Gli rivolsi un'occhiata malevola.
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Vecchio 22-06-2011, 04.11.29   #1466
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Gouf si voltò a fissarla, per poi sorridere beffardo e tornare a guardare la sua immagine riflessa allo specchio.
“Deve essere davvero un valoroso ed abile cavaliere” disse sarcastico “se insinua in te il dubbio sull’esito del duello…” fece cenno ai suoi servi e questi si allontanarono “… non restare così, l’aria della martire non ti si addice… come quella della moglie e della madre.”
Si allacciò il mantello e lo lasciò cadere lungo la sua impenetrabile armatura nera.
“Eppure mi deludi, Melisendra…” in altri tempi saresti riuscita a portarlo qui tranquillamente “… come mai ora te lo sei lasciato sfuggire? Il tuo fascino è sempre notevole! O forse ora ti fai scrupoli nel raggiungere i tuoi scopi vendendo il tuo corpo?” Sorrise di nuovo, ma stavolta amaramente. “Togliti quel dolore bugiardo dal volto, mia cara… per quanto mi riguarda puoi lasciare questo posto anche adesso… né tu, né quel tuo figlio bastardo suscitate il mio interesse… anche perché, se quel cavaliere dovesse sfuggirmi, come promesso verrò a cercare tuo figlio… e stanne certa che lo troverò.”
“Milord, sir de Saint-Roche è già in cammino verso Capomazda!” Annunciò uno dei suoi entrando nella tenda.
“Bene, da ordine a tutti di prepararsi…” fece Gouf “… partiremo all’alba.”
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Vecchio 22-06-2011, 04.45.05   #1467
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Melisendra sarà presto famoso
"Non è dolore... è disprezzo."
Lo guardai velenosamente.
"Puoi star certo che morirai prima di avvicinarti a Uriel... non osare minacciarlo. Non osare..."
La sua armatura mi impediva di usare qualunque incanto.
"La prossima volta che ci incontreremo, farò ciò che avrei dovuto già compiere da molto tempo..."
Mi avvicinai all'uscita della tenda.
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Vecchio 22-06-2011, 04.51.50   #1468
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Gouf si voltò di scatto a fissarla.
“Non osare mai più minacciarmi!” Disse Guardandola negli occhi con uno sguardo carico di malvagità. “Rifallo e ti strangolerò con le mie stesse mani! Ora vattene e non chiedere troppo alla tua buona stella!” Le lasciò andare il braccio, quasi spintonandola via. “Chissà che tu non sia fortunata e che quel cavaliere arrivi ad uccidermi!” E si abbandonò ad una delirante risata.
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Vecchio 22-06-2011, 05.14.38   #1469
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Poco fuori dall'accampamento mi aspettava Pandemonio.
Si era nascosto nei pressi della palude.
Appena lo vidi sembrò accorgersi del mio stato d'animo e accolsi con piacere le sue delicate spinte col muso contro la mia spalla. Lo accarezzai, come per rassicurarlo, mentre in realtà stavo cercando di rassicurare me stessa.
"Cosa faremo, amico mio?" lo guardai come se lui celasse una risposta in fondo ai suoi occhi vellutati.
Montai in sella e ci allontanammo nella palude.
L'atmosfera era sempre più inquietante. Perfino la nebbia era salita dal terreno, come per sottolineare le forze oscure che insidiavano quelle terre.
Lasciai che Pandemonio decidesse da solo il cammino tra i canneti.
Una volta fuori di lì si lanciò al trotto lungo la strada.
Mi era indifferente dove saremmo andati. Non avevo più un posto dove andare.
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Vecchio 22-06-2011, 05.26.46   #1470
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Pandemonio si lanciò nella brughiera.
L’alba cominciava ad illuminare il cielo d’Oriente e le ombre della notte sembravano ritirarsi per tornare negli inferi che le avevano generate.
Dove sarebbe giunto Pandemonio?
Sembrava diretto oltre l’orizzonte, dove tutto diventava sfocato ed indefinito.
Dove i sogni si confondono con l’illusione.
Da cosa ci divide l’orizzonte?
Forse dal passato?
Se anche così fosse, non avrebbe potuto difenderci dai suoi demoni.
Melisendra si sentiva abbandonata.
Forse anche gli spiriti l’avevano lasciata.
Restava solo quel cavallo.
Pandemonio correva rapido nel vento che cominciava a salire dalla nuda e primordiale brughiera.
Il vento.
Sapeva che la sua padrona amava il vento.
In esso era protetta.
Protetta da quei demoni che giungono a tormentarci.
E più Pandemonio correva, più il vento soffiava, avvolgendo il superbo destriero e la sua padrona.
Ad un tratto però tutto cessò.
Melisendra sentì dei sordi boati scuotere il suo cuore, la sua anima e poi quell’infelice e tumultuosa terra.
In quel momento si accorse dell’esercito di de Saint-Roche che marciava verso Capomazda, trascinandosi dietro il terribile ariete destinato a violare la secolare Porta dei Leoni, ultimo baluardo tra il bene ed il male.
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