I racconti del Bianco e del nero

[Guisgard]

Appena udito il bip fatto scattare da uno dei macchinisti, subito Payl, tradendo una non comune agilità, si lasciò cadere dal cavallo, rotolando in maniera realistica tra i cespugli.
"Fantastico..." disse sorpreso Gusve "... bravissimo... buona la prima! Stop!"
"Allora sono andate bene?" Alzandosi Payl e scuotendosi un pò di terreno dai vestiti.
"Sei stato fantastico!" Entusiasta Gusve. "Tuo cugino è in gamba, mia cara!" Divertito a Queennie.

[Destresya]

"Meno male che ci sono ancora persone che aiutano la gente in difficoltà e sanno come trattare certi animali!" con aria complice all'uomo che aveva parlato.
"E lei che se ne intende sa dirmi che animale fosse? Il rampollo dei Bell non si ricorda praticamente niente.." con voluta aria di sufficienza, come a voler sottolineare che era un rammollito rispetto a loro.
Speravo che facendo leva sul loro ego si sarebbero sentiti più a loro agio nel parlare.

[Guisgard]

"No, non sono riuscito a capirlo." Disse l'uomo a Destresya, per poi alzarsi e pagare. "Nessuno l'ha visto. Qui nessuno saprà aiutarla, sceriffo." Uscendo infine dal ristorantino.

[Guisgard]

Un uomo anziano dall'aspetto impettito venne ad aprire i cancelli della tenuta.
"Si, prego..." disse guardando Gwen "... lei è l'infermiera che il signor Elv sta aspettando, immagino. Voglia seguirmi." E la conduse all'interno.
Lasciò la giornalistain una sala ampia, arredata con un sontuoso gusto rustico, con pesanti quadri alle pareti, armi antiche e teste di animali impagliate.
Dalle alte finestre si poteva godere una mervigliosa vista sul bosco circostante, fino al possente monte Taburn, simile ad un gigante addormentato.
Ma il quadro che subito attirava l'attenzione era quello raffigurante un nobile cavaliere armato, nell'atto di mostrare una mostruosa creatura appena catturata.

[Lady Gwen]

"L'infermiera?" dissi automaticamente, alzando un sopracciglio, mentre entravo.
Mi sembrava poi parecchio strano che il tipo non mi avesse riconosciuto, sapendo che ero una giornalista, ma hey, ero un'infermiera, no?
Mi condusse in un salone diverso dal precedente, sempre rustico, ma con più opere d'arte.
Vidi infatti un quadro in cui vi erano dei uomini che avevano catturato una strana creatura.
Cercai di scacciare dalla mia mente il pensiero della presunta maledizione della sua famiglia e mi concentrai sull'arrivo di Elv.

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[Guisgard]

Elv arrivò poco dopo, con il passo un pò incerto.
"Ehi..." disse entrando nella sala e guardando Gwen "... mi sto rimettendo pian piano... Tu come stai?" Sorridendole.

[Lady Gwen]

Il passo incerto di Elv mi distolse dai miei pensieri e gli sorrisi, andandogli incontro.
"Il tuo maggiordomo mi ha appena accolta dicendo che aspettavate l'infermiera, secondo te come sto?" con un sorriso di sfottò.

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[Guisgard]

"Ah, si..." disse divertito Elv a Gwen "... in effetti ho dovuto dirgli così... non credo mi avrebbe permesso di accettare visite se gli avessi detto che attendevo una rossa giornalista... invece infermiera, comunque rossa, è più tranquillizzante per un vecchio maggiordomo vittoriano, da sempre troppo apprensivo nei miei confronti." Ridendo.

[Lady Gwen]

Scossi la testa, con un sorriso divertito.
Era davvero incorreggibile.
"Che viziato sei..." lo punzecchiai, mentre prendevo il suo braccio e portavo entrambi verso il divano davanti al grande camino.

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[Guisgard]

Bel camino bruciava un grosso pezzo di legna, schioccando e scaldando la sala.
Gwen portò Elv sul divano, proprio davanti al fuoco.
"Viziato..." disse con una smorfia Elv "... ma cosa dici? Guarda che se volessi potrei prepararti un ottimo pranzo. E senza il minimo aiuto del mio maggiordomo." Facendole l'occhiolino.