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Vecchio 13-02-2015, 13.13.02   #1
Tessa
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Tessa è sulla buona strada
Castello di Poppi (Arezzo)

I primi documenti che attestano la presenza del sito fortificato di Poppi risalgono al 1191, ma si ritiene che sia stato edificato tra il IX e il X secolo in seguito alla disgregazione dell’Impero Carolingio.
Fin dalle sue origini la storia del Castello è strettamente legata a quella della più grande famiglia feudale del Casentino che mise Poppi al centro delle sue grandi proprietà e abitò questo maniero per quasi quattrocento anni: i Conti Guidi.
L'attuale architettura viene attribuita dagli storici al 1274, periodo in cui era al potere il Conte Simone di Battifolle che fece edificare la parte destra dell'edificio commissionandola all'architetto Lapo di Cambio. Il Castello ha una certa somiglianza con Palazzo Vecchio di Firenze, costruito in seguito da Arnolfo di Cambio, tanto da essere citato dal Vasari nell'opera "Vite de' più eccellenti architetti, scultori e pittori", quando ne descrive la costruzione, e meritare la definizione di alcuni esperti di “Prototipo” del palazzo fiorentino.
Le scarse aperture presenti nella muratura che cinge il Castello sembrano essere originali. Fu poi costruito il recinto murato fortificato attorno alla torre dal quale si svilupparono gli altri edifici della fortificazione.
Il complesso era dotato di due sole porte, una più grande rivolta a valle verso Ponte a Poppi con una ripida rampa di accesso, e una più piccola sul lato opposto verso la piazza d'armi. Dopo l'ultima grande ristrutturazione del Castello nel 1470 fu quest'ultima, con il nome di Porta del Leone, a diventarne l'accesso principale. Tale porta deve il suo nome ad un bassorilievo raffigurante un grande leone, realizzato da Baldassarre Turriani (1477), posto proprio sopra la sua apertura.
Il Castello fu ampliato con la costruzione del blocco rettangolare posto sulla destra della torre. Questa era la primitiva struttura del Castello, adibita dai piani bassi verso l'alto rispettivamente a carcere, deposito e abitazione. Sebbene oggi sia unito alla torre da una cortina muraria, originariamente le due costruzioni erano staccate, collegate solo da ponti levatoi ai piani alti, per essere ognuna indipendente ed eventualmente a difesa dell'altra. Nel salone del piano superiore del cassero, oggi sede delle riunioni del consiglio comunale, fu redatta nel 1440 la resa dell'ultimo dei conti Guidi, Francesco, alla Repubblica Fiorentina.
Quasi contemporaneamente fu iniziata anche la costruzione dell'altra ala del castello, dal lato opposto rispetto alla torre. All’interno del quale si venne a creare la corte interna che ammiriamo ancora oggi, ricca di stemmi in pietra delle famiglie fiorentine che svolsero il vicariato al Castello.
Un altro grande intervento fu portato avanti dal 1470: interessò principalmente la corte interna con la costruzione della splendida scala in pietra di accesso ai vari piani dell'edificio e il recinto esterno. Fu scavato il fosso di separazione tra il Castello e la piazza d'armi e sulla cinta esterna fu eretta l'antiporta detta “Munizione”, a difesa della porta del Leone. La Munizione fu anche dotata di ponte levatoio, oggi scomparso. Il Castello era ormai uno splendido palazzo residenziale.
L'ultimo restauro, che risale al secolo scorso, con il rifacimento di gran parte delle merlature e il restauro delle bifore ed altre parti della muratura, ha dato lo splendido aspetto odierno al Castello.
Una curiosità che impreziosisce la storia del Castello è legata a Dante Alighieri, il quale vi soggiornò negli anni tra il 1307 e il 1311, e tradizione vuole che proprio a Poppi il sommo poeta abbia composto il XXXIII canto dell’Inferno della sua “Commedia”.
Lo stesso Dante Alighieri prese parte alla celeberrima battaglia di Campaldino, combattuta tra Guelfi e Ghibellini poco distante dal Castello dei Conti Guidi.

Come ogni castello che si rispetti, anche quello di Poppi ha la sua leggenda di fantasmi.
Si racconta, infatti, che al suo interno, vaghi ancora il fantasma tormentato della Contessa Matelda, donna bellissima e crudele, che la sera accoglieva i suoi giovanissimi amanti, per poi liberarsene la mattina seguente, affinché non rivelassero a nessuno di aver giaciuto con lei.
Un giorno però, le donne del borgo si ribellarono a questa situazione, vedendo molti uomini del luogo sparire misteriosamente. Così decisero di murare viva la contessa Matelda nella torre ribattezzata Torre dei diavoli. All' interno di questa torre, Matelda morì di fame e di sete e, ancora oggi, c'è chi giura di avvertire la sua presenza, mentre vaga nel castello, alla ricerca di amanti da conquistare.
Altre leggende rendono ancora più misterioso e affascinante il castello di Poppi. C’è chi racconta che nelle notti di luna piena, nel cortile del castello, dove in passato si combattevano i duelli e venivano seppelliti i combattenti morti, si sentano ancora i rumori delle armi.






Fonti: www.magicogps.it www.castellodipoppi.com
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Tessa non è connesso   Rispondi citando
Vecchio 13-02-2015, 15.49.05   #2
Galgan
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Vecchio 13-02-2015, 17.27.09   #3
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elisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella roccia
Un'altro bellissimo Castello della nostra amata penisola......e con il castello i suoi affezionati fantasmi.....non conoscevo questo posto....Vi ringrazio Lady Tessa
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Vecchio 13-02-2015, 18.30.16   #4
Tessa
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Tessa è sulla buona strada
E' stato un piacere, Lady Elisabeth!

Comunque, ho notato che il tema della donna lussuriosa che uccide i suoi amanti, è abbastanza frequente nelle leggende dei castelli qua in zona (vedi Castello di Malaspina, da me postato a Giugno). O erano tutte spietate, oppure i vari paesi si sono rubati la leggenda...
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