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Vecchio 25-05-2011, 14.28.58   #931
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Un pallido Sole lambiva stancamente la campagna di Capomazda che appariva attraversata da sbiaditi riflessi di verde, giallino e rosso che il vento pareva mischiare e confondere.
Il cavaliere ed il suo destriero, trascinandosi dietro un secondo cavallo con in groppa il suo prezioso carico, furono avvistati dalla sentinella che dalle mura gettava il suo sguardo su quello sterminato e bucolico scenario.
Poco dopo il cavaliere, giunto alla Porta dei Leoni, fu accolto da due soldati armati.
“Fermatevi ed annunciatevi!” Disse uno di questi.
Il cavaliere si fermò senza però rispondere nulla.
“Chi siete?” Domandò il soldato.
“Voglio parlare con chi comanda i cavalieri della cittadella.” Rispose il misterioso cavaliere.
“Fatevi riconoscere o non entrerete nella cittadella.”
“Vediamo cosa c’è qui…” mormorò l’altro soldato avvicinandosi al secondo cavallo del cavaliere.
Ma appena l’uomo armato tentò di toccare ciò che il cavallo trasportava, il cavaliere gli bloccò la mano con la sua frusta.
“Ma che diavolo!” Gridò il soldato.
“Mostrerò ciò che trasporto solo al comandante dei cavalieri.”
“Lo vedremo…” fece l’altro “… mostrateci il vostro volto! Via quell’elmo!” Intimò.
Il misterioso cavaliere allora liberò il braccio del soldato e con rapido gesto della sua frusta disarmò l’altro.
“Merita una lezione, questo maledetto!” Ringhiò questi.
“Cosa accade qui?” Chiese improvvisamente August appena giunto.
“Signore, costui rifiuta di farsi riconoscere…”
“Chi siete, cavaliere?” Domandò August.
“Immagino siate il comandante qui…” mormorò il cavaliere “… io sono un cacciatore di taglie e ho qui qualcosa che potrebbe interessarvi.
August fece un cenno ai suoi e questi scoprirono il misterioso carico che portava con sé quel cavaliere.
“Per tutti i diavoli!” Esclamò August profondamente stupito. “Ma questo è…”
“Lord Nyclos, fratello di lord Cimarow.” Lo interruppe il misterioso cavaliere.
“Chi siete voi?” Chiese August.
“Sara de Mornay, cacciatrice di taglie…” rispose Aytli togliendosi l’elmo e mostrando finalmente il suo volto.
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Vecchio 25-05-2011, 15.03.36   #932
Melisendra
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Gli sorrisi, posando un dito sulle sue labbra.
"No, amore mio, non ti lascerò in mezzo a questa guerra..." il pensiero della distruzione imminente mi fece rabbrividire. "Sebbene preferirei che non avesse luogo... infatti non riesco ancora a capire per quale ragione Lord Cimarow avanzi delle pretese su Capomazda..." mi soffermai, pensierosa.
"Non mi nasconderò mentre tu rimani qui a combattere, continuerò a sostenerti per quanto mi è possibile... ma devo avvertirti che agirò secondo la mia coscienza." Una parte di me sapeva che prima o poi ci saremo trovati in grave disaccordo. "Non ti tradirò... e se sarà necessario, quando ci si spalancherà il baratro davanti agli occhi, invierò qualcuno a condurre Uriel in salvo."
A quel punto gli slacciai la tunica e accarezzai il suo torso nudo.
Quando posai le mie labbra sulle sue le luci delle candele fiammeggiarono e tremarono come smosse da un vento invisibile.
Avrei fatto in modo che Gouf dormisse bene e a lungo quella notte.
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Ama, ragazza, ama follemente... e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente.
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Vecchio 25-05-2011, 15.44.31   #933
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Una lunga ed intensa notte vissero i due amanti, tra forte passione e qualche inquieta illusione.
I lunghi capelli di lei scivolavano sull’asciutto e robusto corpo di lui, come una danza fatta di sospiri, baci e carezze.
Le loro mani erano unite, come i loro corpi e le loro labbra.
Più volte il piacere, intenso e travolgente attraversò quei corpi che vibravano come corde di un’arpa sollecitata ed animata dalla più sublime e dolce delle melodie.
Una notte senza più tormenti ed inquietudini.
Una notte sgombra dall’oscuro riflesso dei rimpianti e della paura di perdere quell’ombra di felicità appena solo intravista in quell’immensa tragedia che insanguinava il ducato.
Una notte in cui, forse dopo anni, Gouf si sentì di nuovo vivo.

Il fresco vento di quella sera d’estate sferzava le robuste querce che, come giganti addormentati, vegliavano su quell’antica torre.
“E’ qui che il più forte e valoroso cavaliere del regno viene ad incontrare i suoi pensieri…” disse Melisendra prendendo quasi forma dal malinconico buio di quella notte “… mi sono sempre chiesta quali siano i pensieri che attraversano il cuore di un cavaliere…”
“Ah, siete voi, milady…” fece Gouf quasi preso alla sprovvista da quell’apparizione.
“Attendevate forse qualcun’altra, messere?”
“No, nessun altro, milady.”
“Allora posso rubarvi per qualche istante il silenzioso incanto di questa sera?”
“Non ho pretese su questa sera…”
Melisendra sorrise avvicinandosi a lui.
“I miei pensieri…” mormorò Gouf “… se volete conoscerli, allora vi converrà interrogare la mia mente, non il mio cuore.”
“La mente non mi interessa…” sussurrò fingendosi divertita lei “…è il cuore che mi affascina…”
“Il cuore è solo dove dimorano le nostre debolezze, milady.”
“Si, ma sono queste che ci rendono vivi, non trovate?”
“Io mi occupo della morte, non della vita, mia signora.” Replicò lui alzandosi in piedi e facendo qualche passo col capo volto al firmamento.
“Si, ma dalla morte nasce talvolta la vita…” disse lei “… vite e morte sono spesso legate tra loro…”
“Probabilmente reclamano la vostra compagnia a tavola, milady…”
“Conosco molti uomini” rispose lei avvicinandosi di nuovo a lui “e la maggior parte li trovo vuoti e senza slanci... voi invece…”
“Io cosa?”
“Voi invece stasera mi apparite come un’inquieta figura che attraversa questa sera… come madonna Morte!”
“E non temete la morte, milady?” Domandò lui.
“Una vita vuota...” mormorò lei “… questo temo… ben più della morte…”

Questo ricordo divampò nel suo cuore, appena la luce del mattino destò Gouf dal suo sonno.
Il ricordo del loro primo incontro avvenuto anni prima.
Si voltò e restò a fissarla.
Dormiva sul suo petto, bellissima ed enigmatica, come i sogni che ci lasciano all’arrivo della nuova alba.
“Perché Cimarow avanza pretese su Capomazda…” ripeté ripensando alle parole di lei la sera prima “… perché è natura degli noi uomini desiderare ciò che non ci appartiene… anche a costo della dannazione eterna…” respirò profondamente, mentre con una mano le scostava dal viso una ciocca di capelli “… forse Cimarow non è poi tanto diverso da me… anche io, stanotte, ho tentato di raggiungere l’incanto di qualcosa che probabilmente è solo un frammento d’illusione ormai perduta…”
La baciò e dopo essersi rivestito uscì dalla stanza.
“Mio signore…” andandogli incontro uno dei suoi “… lord Cimarow vi attende.”
Il Cavaliere del Gufo annuì e raggiunse il suo signore.
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Vecchio 25-05-2011, 18.23.02   #934
Lady Dafne
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Lady Dafne sarà presto famosoLady Dafne sarà presto famoso
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Originalmente inviato da cavaliere25 Visualizza messaggio
Lady Dafne venite con me dissi vi porto a casa e vi preparo una tisana
"No, non posso, io... io devo andare da lui. Devo stargli vicino, lui deve sentire che io ci sono. Devo dargli la forza!" guardai Cavaliere25 mentre delle grosse lacrime mi rigavano le guance "Lui non può morire, non così! Lui deve vivere, vedere Hubert crescere, insegnarli a tirare con l'arco e ad usare la spada, me l'ha promesso". Abbassai lo sguardo, il piccolo si era calmato e dormiva.
"Devo andare..." dissi mentre correvo via seguendo Pasuan e Finiwell verso la caserma. Ero decisa, sarei rimasta con Pasuan tutto il tempo che fosse stato necessario! Avevo una buona dimestichezza con la medicina, avevo già curato una sua ferita, l'avrei fatto anche questa volta. Non potevano non farmi stare al suo capezzale, io avevo l'unica medicina che avrebbe potuto salvarlo: il mio grande e sincero amore!

Arrivai davanti alla porta della caserma e chiesi di poter entrare:
"Guardia, sono Lady Dafne. So che è appena stato portato qui un cavaliere gravemente ferito. Sono abile nella cura di questo tipo di ferite, chiedo di essere condotta in infermeria. Se avete dei dubbi sulla mia buona fede chiedete a Sir Finiwell, lui mi conosce e sa che cosa mi conduce al capezzale di Sir Pasuan".
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"Gli uomini che meglio riescono a stare con le donne sono gli stessi che sanno starci benissimo senza" Baudelaire
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Vecchio 25-05-2011, 18.54.09   #935
Lady Morgana
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Lady Morgana è sulla buona strada
Lho era piuttosto stupito delle storie che mi raccontava la mia presunta nonna.
"Vedete signore, mia nonna era una vecchia molto realistica, lei mi ha insegnato tutto ciò che so... perciò io credo a tutto quello che mi ha raccontato. Le storie di eroici cavalieri che vanno a salvare bellissime principesse in pericolo o racchiuse in alte torri... non accadono nella realtà."

Dopotutto è la verità. Quando mai si è sentito parlare di un cavaliere che salva una principessa? Mai!

Stavo ancora pensando, quando nitida come se si trovasse esattamente davanti a me, vidi una ragazza. Era molto bella, snella, avvolta in un bellissimo abito bianco, si avvicinava a me. Poi lo vidi. Il viso era completamente sfigurato, irriconoscibile. La giovane donna tese una mano verso di me afferrandomi saldamente un polso.
"No, ti prego, lasciami! No!!! Perfavore..."
L'immagine sparì in un istante come era apparsa ed io, ancora visibilmente sconvolta da quella visione, mi accasciai a terra tremante e mi portai le mani al viso...
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"La Morte non è una punizione, ma una liberazione" Dragon Heart.
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Vecchio 25-05-2011, 19.27.40   #936
Talia
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
Le luci si spensero e io rimasi in attesa. Intorno a me sentivo fermento, agitazione e la malcelata concupiscenza che animava tutte quelle dame... ma sopra tutto questo, sopra al loro chiacchiericcio sommesso ma carico di eccitazione, udivo distintamente il battito frenetico del mio cuore, tanto forte che mi sembrava strano e quasi sorprendente che nessun altro ci facesse caso... riuscivo a percepire, così al buio, ogni sussulto della mia anima e ogni sua tensione, riuscivo a cogliere il ritmo del mio respiro e notai che si era fatto leggermente irregolare, accelerato...
In quella irreale atmosfera, resa magica da quella delicata melodia che fluttuava nell’aria, vidi le sagome dei cavalieri venirci incontro... socchiusi gli occhi un momento, cercando di distinguere i volti di coloro che mi stavano sfilando davanti, cercando tra essi quel lampo azzurro intenso che in nessun caso avrei mai potuto confondere con altri... ma vedere era impossibile, poiché le velate candele che illuminavano i volti delle dame di sottili bagliori fuggevoli, lasciavano i cavalieri totalmente in controluce.
Ad un tratto uno di loro si fermò di fronte a me e mi porse la mano con gesto delicato... sorrisi e sollevai la mia, lasciandomi condurre verso il centro della sala.
E fu allora che lo vidi...
Nell’angolo estremo di quella stanza, oltre i mutevoli giochi di luci e ombre, oltre le sagome delle dame e dei cavalieri che danzavano, stava in piedi un cavaliere: la sua figura era imponente in quella armatura nera e la tunica rossa che gli scendeva drappeggiata da una sola spalla gli conferiva un’aria altera e, avrei detto, implacabile. Lo vidi e in quell’istante una folata di un gelido vento che mi investì il viso e mi fece volare i capelli, come se qualcuno avesse aperto una finestra in una notte invernale... Durò un istante, vidi il cavaliere sollevare un braccio nella mia direzione e tendere la mano verso di me... tremai... poi alcune di quelle sagome volteggianti mi passarono di fronte, ostruendomi la vista, e quando si spostarono il cavaliere non c’era più.
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** Talia **


"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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Vecchio 25-05-2011, 19.42.31   #937
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
“Mi spiace, damigella, ma ho l’ordine di non lasciar passare nessuno.” Disse la guardia a Dafne.
Ad un tratto qualcuno sbucò dall’altra parte del corridoio e si avvicinò ai due.
“Come sta Pasuan?” Chiese la guardia a Finiwell.
Questi scosse la testa senza rispondere nulla.
Poi, alzando gli occhi, riconobbe Dafne.
“Sta molto male, damigella…” mormorò alla ragazza “… volete vederlo? Venite con me…”
Giunsero allora davanti alla porta della stanza in cui si trovava Pasuan.
“Ma vi prego, solo per pochi istanti…” disse Finiwell facendola entrare “… ha bisogno di riposo…”
Pasuan era steso sul letto senza conoscenza e pallidissimo per il troppo sangue perso.
“Ah… ah…” mormorava tra gemiti e respiri affannosi “… Daf… Dafne… Dafne…”
“E’ la febbre…” mormorò Finiwell “… il delirio lo porta ad agitarsi nel sonno…”
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Vecchio 25-05-2011, 20.12.21   #938
Morrigan
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Morrigan ha un'aura spettacolareMorrigan ha un'aura spettacolare
“Siamo due giovani sposi e siamo braccati da un signorotto che ha messo gli occhi su mia moglie… vi supplico, solo qui possiamo trovare rifugio… ma se ci rifiuterete asilo per noi sarà la fine!”

A quelle parole Morrigan sobbalzò e subito lanciò a Guisgard uno sguardo eloquente, uno sguardo di fuoco... ma cosa diavolo gli passa per la testa?
Stava quasi per dire qualcosa, ma proprio in quel momento la porta del convento si aprì e Morrigan si trovò di fronte un vecchio frate che scrutò con curiosità prima lei e poi Guisgard, che ancora la teneva stretta davanti a sè. Così, su due piedi, pensò che sarebbe stato meglio stare al gioco. Non aveva idea del perchè fossero lì, e non aveva idea di cosa stessero cercando in quel luogo, ma pensò infine che Guisgard dovesse avere i suoi buoni motivi per agire in quel modo. E in fondo, se gli aveva chiesto di fidarsi di lei, doveva pur essere pronta a fidarsi di lui allo stesso modo.
Quindi fece una lieve riverenza al frate e chinò lo sguardo con modestia, sebbene fosse cosciente che il suo abbigliamento non era esattamente quello di una creatura fragile ed indifesa.

"Siate buono, fratello... ospitateci, anche solo per una notte o due. Non daremo fastidio alcuno. Mio marito può dare una mano a spaccare la legna, e io posso aiutare in cucina, se è necessario"

Disse così, e fece un rapido cenno d'intesa a Guisgard, che le era accanto... certo, non aveva mai messo mani ad un fornello o ad una pentola, nè sapeva se Guisgard fosse disposto a spaccar legna, ma quelle parole e il suo sguardo spaventato potevano essere un buon lasciapassare in quel momento.
Quindi proseguì con tono soave.

"Ma dateci almeno una stanza dove riposare. Cavalchiamo da giorni per sfuggire a quel bruto, e siamo molto stanchi..."

Tacque, in attesa della risposta del frate, ma non perse l'occasione di rivolgersi a Guisgard, e fingendo di volersi stringere nel suo abbraccio, gli soffiò nell'orecchio:

"Noi due facciamo i conti dopo, maritino..."
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?"
"Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!"
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Vecchio 25-05-2011, 20.25.03   #939
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Lho fissò divertito la giovane Sayla.
“Damigella…” disse “… allora voi non avete mai conosciuto un cavaliere di Capomazda!” E rise. “Guardatevi attorno in questo corridoio e troverete il meglio della cavalleria… quello laggiù, vedete? E’ Ardea e liberò la sua amata principessa dalle fauci di un terribile drago maledetto dai peccati degli uomini… quell’altro ritratto invece raffigura…”
Ma proprio in quel momento Lho si accorse dello strano comportamento di Sayla.
La ragazzina tremava e sembrava spaventata a morte.
Lho allora la prese in braccio e fece chiamare alcuni servitori.
Poco dopo Sayla si svegliò in un morbido letto.
La stanza era piccola ma accogliente ed una candela illuminava l’angolo accanto al letto.
“Come ti senti?” Chiese Lho.
Accanto a lui vi erano una vecchia servitrice ed un paggio.
I due poi si allontanarono dalla stanza.
“Quella ragazzina credo non sia normale…” mormorò la vecchia.
“Si, deve essere pazza…” rispose il paggio “… forse a causa della perdita dei familiari… sono traumi insanabili quelli…”
“Povera ragazzina…” scuotendo il capo la vecchia.
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Lady Dafne
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"Grazie Sir Finiwell! Davvero, grazie di cuore!" lo guardai con gli occhi pieni di tristezza ricacciando indietro le lacrime.
Lo seguii muta, avanzavo lentamente e tenendo la testa bassa lungo il corridoio della caserma finchè ci fermammo davanti ad una porta. Era l'infermeria, sentivo i gemiti di Pasuan. Mi si gelò il sangue, respirai profondamente ed entrai stringendo forte Hubert al petto. Non riuscii a trattenere le lacrime mentre mi avvicinavo al letto. Pasuan aveva un colorito pallido bruttissimo, sembrava una statua di marmo. Mi inginocchiai vicino al suo viso, lo abbracciai, lo baciai bagnando la sua pelle con le mie lacrime:
"Pasuan, non lasciarmi, combatti ora con tutta la forza che hai. Io sono qui, ti aspetto. Torna da me! Ti chiedo perdono... perdonami amore mio, te ne prego"
Gli presi la mano, gliela strinsi forte nella mia e la baciai più e più volte aprendola e chiudendola come per stimolare una sua reazione. Ero in preda alla disperazione, avevo capito che la ferita era molto grave.

Mentre mi lasciavo andare al dolore, ripetendo in continuazione a Pasuan che lo amavo e che non doveva nemmeno pensare di morire, non prestai attenzione a Hubert. D'un tratto però una risatina mi riportò alla realtà, Hubert si era svegliato e sorrideva. Non l'aveva mai fatto prima, crevo fosse troppo piccolo per poterlo fare. In tutto quel dolore lui riuscì a strapparmi un sorriso. Lo guardai attentamente e mi accorsi che una sua manina si era misteriosamente stretta attorno all'indice della mano destra di Pasuan riuscendo chissà come a levargli il grosso anello che portava.
Pensai che fosse un segno:
"Pasuan, guarda chi c'è qui! Senti, c'è tuo figlio! Devi vivere per lui, devi insegnargli tutto ciò che sai, devi farl diventare un uomo forte e.... devi regalargli degli altri fratelli e sorelle" dissi mentre appoggiavo il piccolo sulla branda facendo in modo che la sua guancia poggiasse su quella dell'uomo.

Abbracciai entrambi i miei uomini con un trasporto tale che mi sembrò di trasmettere nuova linfa di vita a Pasuan attraverso l'amore che inondava l'aria.
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