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Vecchio 31-03-2011, 14.00.09   #121
Melisendra
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Melisendra sarà presto famoso
Di nuovo forte e inebriata della forza a cui avevo attinto, la mente si era schiarita. Erano belli i gelsomini, sotto la luce della luna, brillavano come gioielli. Rivolsi gli occhi a quella luna enigmatica, come aveva detto il cavaliere. A me parve quasi sfacciata, tonda e luminosa da far pensare a una donna vanitosa, eppure bellissima.
Citazione:
… chi siete veramente?
Mi voltai a osservare bene il suo volto, per stabilire se potessi fidarmi o no. Lo scrutai profondamente, soppesando ogni cosa. La mia espressione seria, quasi imbronciata, lasciò spazio a un sorriso ironico.
"La mia natura è simile all'acqua, scivolo accarezzando ogni cosa, vivo di quell'energia primordiale che crea le grandi cascate..." Sussurrai nel vento. "Sono Melisendra, nobile Guisgard" piantai bene i miei occhi nei suoi per scorgervi ogni minimo sussulto "...l'incantatrice".
Stavo ancora osservandolo, quando un servo si introdusse alla nostra presenza.
Citazione:
"Milady... rivolgendosi a Melisendra "... presto inizierà la cena... sua signoria è prossimo a raggiungere voi ospiti. Vi prego di seguirmi."
Feci cenno al servitore di fare strada. Rivolsi un pronfondo inchino al cavaliere, in un turbinio di veli, che forse erano un po' troppo sottili per un feudo timorato di Dio come quello di Capomazda, mi avvolgevano come una fiamma. Certamente anche il cavaliere era stato invitato al banchetto, ci saremmo rivisti nella Sala Grande.
Mi sentivo incredibilmente bene. Un goccio di energie e una magnifica luna mi avevano reso completamente le forze. Sicuramente quella luna era stregata, sicuramente c'era qualcosa nell'aria che i miei sensi avevano colto.
Mi sentivo viva, come se avessi avuto fuoco e non sangue, sotto la pelle. Quasi certamente i miei occhi brillarono nel buio, euforici.
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Ama, ragazza, ama follemente... e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente.

Ultima modifica di Melisendra : 31-03-2011 alle ore 14.11.23.
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Vecchio 31-03-2011, 20.16.34   #122
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Llamrei continuava il suo viaggio verso Capomazda, quando incrociò un giovane avvolto in un mantello e col capo quasi tutto da un cappuccio.
“Salute a voi, sorella!” Disse il giovane andandole incontro. “Posso destarvi un solo momento dalle vostre orazioni? Vedete, questa strada conduce al più importante ducato del regno ed immagino voi siate diretta lì. Ecco, se così fosse vorrei chiedervi una grazia… mio Padre mi ha incaricato di portare questo sacchetto di monete alla Cappella della Santa Vergine che si trova proprio nel palazzo ducale di Capomazda. Potreste offrire quest’offerta alla Vergine per conto mio?”
Era un giovane poco più che adolescente, dai profondi occhi chiari.
“Vedete quel carro laggiù?” Indico poi alla monaca. “E’ di un bravo uomo, anch’egli diretto a Capomazda. Con lui giungerete molto presto in quel ducato. Iddio vi benedirà.”
Un attimo dopo il carro raggiunse Llamrei ed il giovane.
“Maziull, questa monaca verrà con te a Capomazda.” Disse il giovane all’uomo sul carro.
“Una monaca come compagna di viaggio? Ma io non conosco abbastanza orazioni da recitare per tutto il cammino!” Esclamò questi.
Il giovane sorrise e fece cenno a Llamrei di salire.
Un attimo dopo svanì nel bosco.
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Vecchio 31-03-2011, 20.22.11   #123
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llamrei è veramente ingamballamrei è veramente ingamballamrei è veramente ingamballamrei è veramente ingamba
"più che un invito mi sembra un obbligo questo" e dopo aver pronunciato queste parole realizzai che il giovane era svanito nel nulla.
Con una saccoccia in mano colma di denaro sonante, mi trovai a prendere una decisione.
"Buon uomo, non ho riferito ad alcuno la mia destinazione. Non è detto che debba andare nel luogo suggerito dal giovane. Quindi, visto che voi, a quanto pare, lo conoscete, vi consegno questa saccoccia e portatela voi a destinazione. Io proseguirò con il mio cammino e con le mie orazioni. Che Iddio vi abbia in gloria".
E mi avviai lungo la strada.

Ultima modifica di llamrei : 31-03-2011 alle ore 20.36.22.
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Vecchio 31-03-2011, 20.22.40   #124
Guisgard
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Intanto, dalle mura del palazzo ducale, Finiwell e Cavaliere25 avevano avvistato qualcosa di sospetto nell'oscurità della brughiera.
"Chinque siano..." disse Finiwell osservando quelle luci in lontananza "... proseguono a passo lento... sembra un nutrito gruppo... troppo esiguo per essere un esercito, ma abbastanza numeroso per essere una semplice caravona... sento puzza di bruciato e vorrei che quel tiratardi di Pasuan fosse qui..."
Si voltò poi verso Cavaliere25:
"Prest, scendi giù e recati in caserma dal capitano Monteguard... e riferiscigli ciò che abbiamo visto. Vai, corri, ragazzo!"
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Vecchio 31-03-2011, 20.31.17   #125
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Marziull osservò quel sacchetto con le monete e poi gettò uno sguardo su Llamrei.
"Sorella..." disse "... non so dove voi siate diretta, ma questa strada porta diritto a Capomazda. Solo da li poi potrete prendere altre direzioni. Tutt'attorno vi è solo la brughiera, un posto selvaggio e sinistro che non consiglierei nemmeno al mio peggior nemico. Se quindi, come credo, siete costretta a passare per Capomazda, sarebbe un delitto non esaudire la preghiera di quel giovane. Conosco suo Padre e so che vi sarebbe debitore per questo. Detto ciò, non amo occuparmi degli affari degli altri. Se volete venire con me a Capomazda bene, in caso contrario vi auguro buona fortuna."
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Vecchio 31-03-2011, 20.39.45   #126
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"Barattiamo il mio cammino: io vi ricorderò nelle mie preghiere quotidiane e pregherò per l'assoluzione della vostra anima e voi mi consegnerete il carro e cavallo naturalmente. Ve li farò ritrovare a Capomazda. Avete voglia di far ripulire la vostra anima?"
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Vecchio 31-03-2011, 20.57.18   #127
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Marziull fissò per un attimo Llamrei.
"E sia!" Disse. "Sinceramente avevo perso la speranza di vedere salva la mia anima... ma se una donna di Chiesa come voi mi fa tale proposta, beh, che io sia dannato se non accetto il tutto! Oh... scusate, non volevo..." si scusò poi arrossendo.
"Allora ci sto!" Continuò. "Ma a patto che una volta giunta a Capomazda, voi portiate l'offerta di quel giovane alla Santa Vergine!"
Saltò giù dal carro e consenò quel mezzo alla monaca.
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Vecchio 31-03-2011, 21.11.15   #128
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“Lady incantatrice…” disse Guisgard sorridendo ed accennando un cortese inchino “... i miei omaggi…”
Un attimo dopo Melisendra seguì il servitore che la condusse nel palazzo.
Qui, nella Sala Grande, tutto era pronto per la sontuosa cena.
Poco dopo giunsero Icarius, Talia e Izar.
Attorno alla nobile tavola, oltre loro e Melisendra, vi erano Morrigan, Monteguard, Ravus e August.
Ad un certo punto, Ravus, alzandosi in piedi, invitò tutti a brindare.
“Brindiamo al nostro signore ed alla sua bellissima moglie. All’amore che è la sola gioia della vita!”
“L’amore, monsignore?” Ripetè con tono quasi beffardo Icarius. “E perché invece non a qualcosa di più reale e concreto? Non vi sembra che questo ammuffito palazzo sia già intriso fin troppo di miti e leggende? Lasciamo Amore ed i suoi romanzeschi incanti ai poeti, ai bardi e ai cantastorie! Perché invece non brindiamo a ciò che davvero può rendere interessante e piena la vita? Alla ricchezza per esempio! E voi, monsignore, ben dovreste comprendere ciò che dico… visto che siete l’unico a sapere dove l’Arciduca mio zio, che riposi in pace, aveva nascosto il favoloso tesoro della nostra stirpe!”
“Veramente…” balbettò sorpreso ed imbarazzato il chierico.
“Mio signore…” intervenne August “… io credo che dobbiate occuparvi della guerra e non del…”
“Tu credi, amico mio?” Lo interruppe Icarius. “E da quando hai maturato un tale intuito? Mi piacerebbe comprenderlo… visto che, a quanto pare, il figlio di un semplice maniscalco, quale tu sei, appare più lungimirante ed arguto del suo signore…”
“Dove? Dove è finito quel giovane con cui sono cresciuto? Questo mi chiedo…” mormorò August “… dov’è quel ragazzo che prendeva a pugni i prepotenti, che correva dietro al vento per conoscerne la dimora, che dava un nome ad ogni stella della notte? Quel ragazzo nei cui occhi ho sempre visto il più alto ed assoluto modello cavalleresco? Dov’è finito? Dove?”
“Badate a ciò che dite, August!” Lo riprese Izar.
“Lasciate perdere, Izar…” mormorò Icarius al suo fedele consigliere “… sir August… credo che possiamo fare a meno della vostra presenza, stasera…” aggiunse poi, fissando l’amico d’infanzia.
“Grazie, milord!” Rispose quasi come una liberazione il cavaliere.
Ed uscì dalla sala.
“Beh…” riprese a dire Icarius come se niente fosse “… non indugiamo oltre o queste pietanze perderanno il loro sapore, amici miei.” E riprese a mangiare.
Un attimo dopo un servitore annunciò l’arrivo di Perecour il guardiacaccia.
“Milord, e voi tutti, perdonate questa mia intrusione…” entrando il guardiacaccia “… ma so che sto per rendere felice il mio signore…”
“Cosa accade, amico mio?” Chiese Icarius visibilmente incuriosito.
“Mio signore, torno ora dal bosco di Cernia… dove abbiamo trovato tracce di una misteriosa fiera…”
“Misteriosa?” Ripetè il duca.
“Si, le tracce sembrano appartenere a qualche animale sconosciuto…”
“Dove esattamente?”
“Nel Gorgo del Lagno, mio signore.” Rispose Perecour.
“Allora prepara tutto!” Disse il duca. “Domani partiremo all’alba per quel luogo!”
“Quel posto è molto selvaggio, mio signore…” intervenne Izar “… e non mi sembra il caso che vi rechiate lì per una battuta di caccia… soprattutto data la difficile situazione che stiamo vivendo!”
Sciocchezze, Izar!” Minimizzò Icarius. “Non rinuncerò alla mia passione per la caccia per niente al mondo! Ed ora, amici miei…” rivolgendosi agli ospiti “… proseguiamo pure con la nostra cena.”
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Ultima modifica di Guisgard : 01-04-2011 alle ore 02.05.43.
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Vecchio 01-04-2011, 03.05.22   #129
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Nel frattempo, al Castello dei Cimarow, nelle profondità della brughiera, sede dei ribelli al potere dei Taddei, si stavano discutendo nuove disposizioni per la guerra in atto.
“Ormai manca poco alla proclamazione del nuovo Arciduca.” Disse Nyclos, fratello di lord Cimarow, mentre fissava da una finestra la brughiera attraversata dal sibilo del vento. “Fra tre giorni al massimo avranno il successore di Rauger.”
Gouf lo ascoltava senza rispondere nulla, con le mani unite nell’atto di riflettere.
“Saranno sicuramente presi da questo avvenimento” continuò il fratello del rinnegato Cimarow “e noi ne approfitteremo per attaccarli!”
“Siete certo di queste informazioni, eccellenza?” Chiese Gouf rompendo finalmente quel silenzio nel quale sembrava essersi chiuso.
“Certamente! E’ stata una mossa geniale riuscire ad introdurre una nostra spia a Capomazda, fin dentro le mura del palazzo ducale! Quei maledetti non immaginano che siamo a conoscenza di ogni loro mossa ed ogni loro piano!”
“Si e sarebbe da sciocchi sprecare questo vantaggio con mosse azzardate…”
Nyclos, a quelle parole di Gouf, si voltò di scatto.
“Attaccheremo, si… ma non ora… per il momento ci limiteremo a rapide scorrerie nei loro territori, devastando campagne e incendiando piccoli villaggi.” Aggiunse il Cavaliere del Gufo.
“Perché? Attaccarli ora sarebbe una strategia vincente!”
“Ci troviamo di fronte ad un nemico che fa della nobiltà, della Fede e della legittimazione la propria forza…” rispose il cavaliere “… un nemico il cui blasone si confonde col mito e con la leggenda… prima di sconfiggere i Taddei, dobbiamo distruggere ciò che per secoli li ha resi più vicini al Cielo che alla Terra…”
“Non capisco…”
“Milord, sapete come si concluse la Guerra del Peloponneso tra Sparta ed Atene?”
“Veramente… no…”
“Sparta ed i suoi alleati bloccarono ogni rifornimento ad Atene, da nord a sud, da est ed ovest…” disse Gouf “… fino a stringere la gloriosa città attica in una morsa mortale. Alla fine solo la clemenza, o forse dovremmo dire la debolezza, degli spartani salvò Atene dalla distruzione… l’unica punizione inflitta agli sconfitti fu infatti solo l’abbattimento delle mura che univano la città al suo porto, il Pireo… fu il grande navarca spartano Lisandro, l’artefice di quella straordinaria vittoria, ad imporre una disonorevole condizione… le mura ateniesi sarebbero state abbattute al suono di suonatrici di flauto…”
“Non comprendo dove volete arrivare…”
“Sconfiggeremo i Taddei, dimostrando a tutti che sono uomini e nulla di più!” Rispose Gouf. “Uomini che insieme alla sconfitta conosceranno anche l’umiliazione! Attenderemo dunque che avranno nominato il loro Arciduca… per poi annientare tutte le loro forze ed esporre la testa del loro signore sulla Croce più alta di Capomazda… senza che nessun angelo dal Cielo possa scendere a salvarlo! E dopo ciò, mio signore… statene certo che nessuno in quel ducato oserà più mettere in discussione il legittimo potere della vostra famiglia!” Concluse con un impeto d’odio che attraversò i suoi occhi neri come la disperazione più cupa.
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Vecchio 01-04-2011, 08.21.48   #130
llamrei
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Balzai sul carro, afferrai le redini e spronai il cavallo. Mentre il mezzo si muoveva mi voltai verso l'uomo e dissi:
"ah buon uomo: ho dimenticato di dirvi che non mi è possibile pregare per la vostra anima. Ho dimenticato il crocifisso al monastero e senza di esso le mie preghiere non avranno molto successo! !"

Il viaggio divenne più breve del previsto con l'aiuto del bravo cavallo e con buon ringraziamento delle mie gambe. Giunsi alle porte del castello di Campomazda il giorno seguente.

Il mio abito era un buon lasciapassare e non feci difficoltà ad entrare.
"Ho fatto un voto, buon uomo. Devo pregare ai piedi della statua della Santa Vergine. Mi potete indicare la strada della Cappella?"
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