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09-01-2009, 18.16.12 | #21 |
Cittadino di Camelot
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Residenza: Cavaliere di Fiori
Messaggi: 337
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Mah guardate, io penso proprio che con la prima vera un viaggio me lo organizzerò. Adesso forse con il tempo che c'è nel nord Europa non mi godrei appieno la vacanza in quei luoghi, e sarebbe un vero peccato.
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------------------------------ Un Cavaliere è devoto al valore, il suo cuore conosce solo la virtù, la sua spada difende i bisognosi, la sua forza sostiene i deboli, le sue parole dicono solo verità, la sua ira si abbatte sui malvagi ~~~oOo~~~ |
10-01-2009, 00.25.08 | #22 |
Viandante
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concordo.. sarebbe bello organizzare un gruppetto..
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i wish that this night time will last for a life time.. |
10-01-2009, 09.35.25 | #23 |
Viandante
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wow..magnifico!!! posso unirmi a voi?!?!
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10-01-2009, 11.04.10 | #24 |
Viandante
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10-01-2009, 13.47.11 | #25 |
Cittadino di Camelot
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Mie care dame, se le voci che mi arrivano dai datori di lavoro fossero confermate, dovrei riuscire a ritagliarmi una ventina di giorni nel periodo estivo (luglio-agosto). Nel qual caso, sarebbe cosa certa una mia partenza per queste terre, ve lo dico con largo anticipo perché naturalmente chiunque vorrà essere parte della spedizione sarà il benvenuto
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10-01-2009, 14.00.24 | #26 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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@Lancelot - Gwen - Deirdre
Per favore evitate di andare in OT, se continuate sarò costretto ad ammonirvi. Grazie per la collaborazione.
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"La Morte sorride a tutti... Un uomo non può fare altro che sorriderle di rimando..." Sito Web: http://digilander.libero.it/LoreG27/index.html Libreria on-line: http://www.anobii.com/people/gelo77/ |
18-03-2009, 13.42.00 | #27 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Ritorniamo in argomento.
In questa discussione, vi inserirò i link alle discussioni già create sui luoghi del ciclo arturiano. Al momento i luoghi per i quali sono presenti delle discussioni, sono i seguenti:Via via che verranno inserite nuove discussioni, provvederò ad aggiungere i nuovi link.
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07-05-2012, 14.22.47 | #28 |
Cittadino di Camelot
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Rex quondam, Rex futurus...
La Bretagna è una terra dalla duplice identità: una visibile a tutti costituita da valli, boschi, fiumi e dolci colline verdeggianti; e un’altra più nascosta e misteriosa, ricca di luoghi che spesso risultano semplici nomi di fantasia come Camelot, la residenza di Re Artù, Camlan, il luogo dove si suppone sia avvenuta l’ultima battaglia di Artù, o Badon, il luogo dove si svolse il famoso quanto drammatico combattimento tra Artù e i Sassoni.
Fiumi d’inchiostro sono stati versati da molti commentatori, autori e storici per cercare di identificare questi posti, molti dei quali non furono mai scoperti. Tutto ciò per il semplice fatto che non sono stati mai considerati parte del mondo reale, bensì di quello del mito e della leggenda. Seppur frutto della fantasia e immersi nel mito, i nomi di queste città sono da attribuire a luoghi realmente esistiti; ma nel corso del tempo, il nome leggendario ha avuto più risonanza di quello reale per dare più vigore alle leggende del ciclo arturiano. Alderley Edge Cheshire, Inghilterra Secondo la leggenda locale, sotto un grande basamento di arenaria, conosciuta con il nome di “The Edge”, c’è una grotta in cui Artù e suoi cavalieri si addormentarono. La storia narra di un agricoltore che si trovava sulla strada che conduceva al mercato della città di Macclesfield. Questi, giunto nei pressi del mercato, fu fermato da un anziano che voleva comprare il suo cavallo bianco. Iniziarono subito le trattative per l’acquisto ma l’agricoltore rifiutò l’offerta dato che la riteneva troppo bassa. Così si allontanò in groppa al suo cavallo. Sulla strada di ritorno, non avendo trovato nessun acquirente, riapparve nuovamente l’uomo misterioso e, dopo altre trattative, l’agricoltore accettò l’offerta. Subito dopo l’anziano uomo lo condusse su per un pendio e qundo posò le mani su alcune rocce queste si aprirono rivelando un cancello di ferro. Queto cancello era l’ingresso di una grande grotta posta sotto una collina. Quando penetrarono al suo interno, l’agricoltore riamse sbalordito vedendo Artù e il suo seguito immersi in un sonno profondo. Il cavallo era destinato per uno dei cavalieri; per questo l’agrticoltore ricevette una borsa piena d’oro per il suo cavallo. Appena prese la borsa fuggì sentendo il cancello chiudersi con fragore alle sue spalle. Arthur’s Seat Edinburgh, Scozia L’enorme rupe che si eleva per un’altezza di 250 metri sopra il livello del mare, oltre la città di Edimburgo è conosciuta come “L’Arthur’s Seat” (Il Trono di Artù) sin dal XV secolo. La regione di Holyrood Park offre una vista terrificante sia sul paesaggio circostante che verso il mare ad oriente. Il “trono” stesso si dice che sia posto tra il più alto punto della montagna e una piccola strada a sud. Infatti è probabile che sia stata nominata successivamente con il nome di un eroe locale che guarda caso si chiamava proprio Artù. Ancor più interessante, è che Edimburgo è identificata con “Castle of Maidens” in molti racconti arturiani, probabilmente perchè uno dei suoi nomi fu “Castellum Puellarum” (Castle of Woman o Castello delle Donne). In alcune storie talvolta viene considerato un luogo dove molte donne venivano fatte prigioniere; in altre epoche sembra che fosse abitato da un donna molto seducente che tentava i cavalieri di passaggio. Avalon E’ uno dei più importanti siti dove si svolsero le vicende arturiane. Secondo alcuni studiosi la parola Avalon deriverebbe da Yns Avallon (Isola di Avalon) che fu il regno del dio celtico Avallach. Secondo altri studiosi invece la leggendaria città di Avalon si identifica con Glastonbury. Infatti su una croce di piombo, trovata da William Camden nell’VIII secolo nei pressi dell’antica abbazia, troviamo scritto: Qui giace il grande re Artù nelle isole di Avalon Comunque, al contrario degli altri siti descritti in questa sezione, Avalon non è un luogo realmente esistente. Molti autori l’hanno identificata con questa o quell’altra città dell’Inghilterra anche se a tutt’oggi sembra che la misteriosa Avalon, epicentro della saga di Re Artù, sia proprio da identificare con Glastonbury. Bamburgh Castle Northumberland, Inghilterra Imponente fortezza medioevale che domina il minuscolo villaggio di Bambrgh che si trova sulla sabbiosa costa di Northumberland. Si pensa che le massicce mura di questa fortezza siano i resti dell’originale castello di Lancelot. Questo si evince dalla presenza di un’antica roccaforte nello stesso punto in cui ora sorge questa imponente struttura. Nel 547 Bamburgh divenne la capitale del regno di Northumberland, dominio degli Angli, che si sono stabiliti qui nella prima parte del VI secolo. Come tale potrebbe essere stata il luogo della sancita alleanza con i Sassoni che furono i primi nemici di Artù nelle sue battaglie per mantenere l’egemonia in britannia. Un tempo il luogo non era chiamato Bamburgh bensì “Din Guayrdi”, denominazione probabilmente suggerita da Joyous Garde a Sir Thomas Malory, che per primio lo descrisse come patrimonio di Lancelot nel suo racconto arturiano del XV secolo, “Le Morte D’Arthur”. Cadbury Castle (Castello di Cadbury) Somerset, Inghilterra Cadbury è un luogo legato a re Artù sin dagli ultimi anni del XVI secolo, quando il distinto antiquario John Leland lo descrisse nel suo resoconto sull’antica storia inglese. Egli scrisse: “all’estremo limite meridionale della chiesa di Cadbyri si trova “Camallate” , un tempo una famosa città o un castello… La gente nulla poteva raccontare di quel posto, ma essi avevano sentito dire che Artù si recò a Camalat…”. Camallate o Camalat si tratta di sicuro, di Camelot, la nota città di Artù dove risiedevano la Tavola Rotonda e i suoi cavalieri. Sebbene la comunità di Cadbury sia mite si è trovata spesso coinvolta in vari conflitti per un buon numero di anni. L’investigazione archeologica che ebbe luogo lì nel 1960, indicò che la collina, fu veramente un sito risalente all’età del ferro. Fu in seguito riforificata con una grossa quantità di terra e assi di legno per difendersi durante il periodo critico del VI secolo quando Artù era all’apice della sua potenza. Le fondamenta di un palazzo signorile rinforzato con del legno è ciò che sembra essere l’iniziale costruzione di una chiesa priva di mobili.Una strada selciata conosciuta come “King Arthur’s Hunting Track”, unisce i due siti e un gran numero di leggende locali sostiene la teoria secondo la quale questi luoghi siano in qualche modo legati alle vicende arturiane. Più tardi nel XIX secolo, quando un gruppo di archeologi vittoriani giunsero per analizzare le storie raccolte intorno alla collina, un uomo del luogo chiese se essi aveva scoperto il corpo del grande Re. Il Folklore conserva il ricordo di Artù e dei suoi cavalieri addormentati sotto la collina. Si dice che se una persona lascia una moneta d’argento con un cavallo sulla Midsummer’a Eve, il cavallo si troverà sellato il mattino seguente. Cader Idris Gwyndd, Galles Nella campagna Gallese si trova una montagna di circa 900 metri di altezza che i locali affermano sia infestata dagli spiriti e chiunque trascorra la notte sulla cima del “Cader Idris” si sveglierà pazzo o poeta. Molte leggende riguardano la grande collina e una delle più recenti sostiene che il gigante Idris visse lì. Tre grosse pietre si trovano ai piedi della montagna e la leggenda dice che Idris un gorno si arrabbiò e le prese a calci facendole rotolare giù dalla montagna. Altre leggende gallesi affermano che Artù costruì il suo regno prorpio qui, da cui il nome Cader Idris o il Trono di Artù. Nessuno sa esattamente quando Cader Idris entra a far parte delle leggende legate ad Artù ma la presenza mistica non può essere negata quando rimanendo sulla cima della montagna si respira la foschia e si guarda la nebbia scivolare dal picco del gigante. Caerleon-Upon-Usk Gwent, Galles Secondo Geoffrey di Monmounth nella “Storia del Re di Bretagna” del XII secolo, questa fu la città principale di Artù. In una lunga descrizione si pensa che questa fu costruita per emulare Camelot nel suo splendore. Al suo interno accoglieva due chiese dove i cori cantavano la lode a Dio senza mai fermarsi e un collegio di 200 alunni esperti nell’arte dell’astrologia e della predizione. Sempre secondo Geoffrey, a Carleon fu incoronato Artù e risiedeva la sua prima corte composta da una cospicua compagnia di cavalieri accompagnati dalle loro signore. Il sito attuale presenta le rovine di un bellissimo anfiteatro romano ed ampie costruzioni tra cui case con annesse stanze da bagno e caserme. Fino ai tempi recenti il corpo centrale dell’anfiteatro era chiamato “ La Tavola Rotonda”. La spiegazione di Geoffrey è probabilmente falsa e certamente influenzata dal suo eccessivo patriottismo. Infatti Geoffrey nacque proprio a Monmounth. Il nome della romana City of Legions (Caer-Leon) porta ad identificare questa città come il possibile luogo in cui si svolse la nona delle dodici battaglie combattute tra Artù e i Sassoni. Camelot Insieme alla città di Avalon è una dei più importanti luoghi dove si svolsero le vicende di Re Artù. Secondo la leggenda era il luogo di residenza del grande Re e dei suoi cavalieri. Come nel caso di Avalon, non essendo un luogo realmente esistente, anche Camelot è stata a più riprese identificata con una città diversa dell’attuale Inghilterra o Galles. Alcuni autori l’hanno associata a Caerleon-upon-Usk in Galles, altri, con Camelford in Cornovaglia. Mallory, nella “Morte d’Arthur” l’ha identificata con l’attuale Winchester in Inghilterra. Nel XVI secolo John Leland, nella sua trattazione della storia inglese descrive invece Cadbury come l’antica Camelot. Infatti troviuamo scritto: “all’estremo limite meridionale della chiesa di Cadbyri si trova “Camallate” , un tempo una famosa città o un castello… La gente nulla poteva raccontare di quel posto, ma essi avevano sentito dire che Artù si recò a Camalat…”. Secondo Leland, Camallate o Camalat, è di certo la leggendaria Camelot, la nota città dove risidevano Artù e il suo seguito di cavalieri. Chalice Well Gardens Glastonbury – Somerset, Inghilterra Chalice Hill è la terza e la più dolce delle tre colline che formano il cuore delle sacre terre di Glastonbury. La collina, situata tra la città di Glastonbury e la Tor, nasconde la città stessa. È stata per lungo tempo considerata la più sacra delle colline, ed è da molti ritenuta il luogo in cui è custodita la sacra coppa del Graal. Nei pressi della città scorga un’acqua di color rosso dovuto alla presenza di grandi quantità di ferro nella zona circostante. Qualche decennio fa intorno alla fonte vi era un ameno giardino sorvegliato da custodi del luogo. All’interno del giardino, circondato da mura che si ergono nella parte più bassa della collina, ci sono alcuni piccoli ripari dove i visitatori possono fermarsi e sognare il Sacro Graal e Artù. A causa della sfumatura rossastra dell’acqua, la fonte un tempo veniva chiamata “Blood Spring”. Negli ultimi tempi è stata misticamente associata al sangue di Cristo raccolto nel Graal. Dozemary Pool Cornwall, Inghilterra Qui, secondo la tradizione locale, Sir Bedivere, scagliò la famosa spada magica di Artù, Excalibur. Questo, infatti, è uno dei tanti luoghi dove questo evento si suppone abbia avuto luogo: altri sono Pomparles Bridge, a Glastonbury, Looe Pool e Llyn Llydaw nel Galles. In realtà, nonostante la sua atmosfera mistica Dozemary è proprio uno dei siti in cui è meno probabile che sia stata riposta per sempre Excalibur. Infatti il lago si trova molto lontano dai tradizionali siti dove si svolse la Battaglia di Camlan dove Artù fu colpito a morte. Per altri, nonostante le storie sul lago si susseguono senza avere fine, appare molto lontano dalle suggestioni di un tempo poiché si prosciugò completamente nel 1859, divenendo così la dimora meno probabile per la Dama del Lago. Glastonbury Abbey (Abbazia di Glastonbury) Glasonbury – Somerset, Inghilterra Riparate dalle tre colline, di cui la più grande e la Tor, le rovine dell’abbazia di Glastonbury sono tutto ciò che rimane di quella che una volta era la più grande chiesa monastica di tutta la Bretagna, seconda per grandezza e ricchezza, solamente a quella di Westminster. Nell’alto medioevo invece era considerato il più grande santuario d’Europa. Qui, secondo la leggenda, giunse Giuseppe di Arimatea, lo zio di Gesù che diede la sua tomba per seppellire il corpo di suo nipote. A Giuseppe fu affidato il Santo Graal e dopo la Resurrezione di Cristo, fuggì dalla Bretagna con la coppa e fondò la prima chiesa cristiana sulle antiche Isole di Ynys Witrin. Queste isole talvolta conosciute con il nome di “Isole di Vetro”, o Avalon, sono meglio conosciute oggi come Glastonbury. Il corpo di Artù fu portato qui per essere seppellito. Oggi una piastra di marmo indica il luogo dove, nel 1191 la sua tomba fu presumibilmente scoperta da alcuni muratori che lavoravano alla ristrutturazione dell’abbazia dopo che fu quasi distrutta da un incendio nel 1184. Se questa è davvero la tomba di re Artù o una macchinazione perpretata dai monaci per trovare i fondi per la ricostruzione della loro chiesa non è stata mai smentita. Una croce di piombo, l’ultima volta vista da William Camden nell’VIII secolo, fu usata per essere mostrata nell’abbazia e si legge: Qui giace il grande re Artù nelle isole di Avalon Alcuni credeno che tutto questo sia falso, altri invece sostengono che invece sia la tomba autentica in cui riposa il più grande Re della Bretagna. Glastonbury Tor (Torre di Glastonbury) Glastonbury – Somerset, Inghilterra Glastonbury Tor si eleva come un faro sopra l’uniforme “Somerset Plain” e la “Tor” sembra che guidi i pellegrini nei loro mille viaggi tra questi posti straordinari, un tempo descritti come “ La Terra più Sacra”. Si narra che sotto la Tor ci sia un regno sotterraneo governato dal Signore delle “Wild Hunt”, Gwynn ap Nud, una potente figura dell’altro mondo che una volta fu scacciato dalla “Celtic St Collen” e si crede che ancora oggi frequenti assiduamente le colline intorno a Glastonbury. Si ritiene che al tempo ci fosse una strada sacra, usata dai sacerdoti e dalle sacerdotesse per le processioni, che raggiungeva alcune rocce tondeggianti che circondavano la Tor. I pellegrini moderni seguono ancora le tracce di questa antica strada e raccontano di esperienze visionarie durante il pellegrinaggio. Dalla cima della Tor, che si trova a 150 metri sopra il livello del mare, si può scorgere “Cadbury Castle” a sud e “Brent Knoll” ad ovest, vicino al “Bristol Channel”. La Tor un tempo fu probabilmente un’isola, da qui la sua identificazione con l’isola misteriosa di Avalon dove la tradizione racconta che Artù si recò qui per curare le sue ferite. p.s. Grazie infinite a Gianfranco Zampetti, profondo conoscitore di miti e misteri del passato ed infinitamente appassionato alle meraviglie dell'universo arturiano. www.mitiemisteri.it Taliesin, il bardo |
07-05-2012, 14.25.33 | #29 |
Cittadino di Camelot
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Rex Quondam...Rex Futurus 2
Llyn Barfog
Gwynedd, Galles Llyn Barfog, o Bearder Lake, è il teatro di una delle più pittoresche storie locali su Artù. Si dice che una creatura terrificante visse nel lago da dove potevae fare scorribande nella campagna circostante. Quando Artù seppe di questo, raggiunse il lago e lanciò una grossa catena intorno al mostro. Poi con l’aiuto del suo cavallo più forte (chiamato Llamrai) trascinò la creatura fuori dal lago uccidendola. La prova di quanto è accaduto si è scoperta a breve distanza dal Llyn Barfog nello stampo di una roccia conosciuto come “Carn March Arthur”, ovvero “The Stone of Arthur’s Horse”. Qui c’è un’indubbia impronta di zoccolo profondamente incisa nella roccia – si suppone sia stata fatta dal destriero di Artù al momento di trascinare il mostro fuori dal lago. Nessuno sa esattamente quale fosse il suo l’aspetto. E’ stato raffigurato in vari modi: come un drago, un coccodrillo o un castoro. A giudicare dalle dimensioni attuali del lago è probabile che sia disabitato e senza dubbio una volta doveva essere più grande. Llyn Dinas Gwynedd, Galles del nord Questo specchio d’acqua riflette l’ombra della vicinissima Dinas Emrys e si dice che, molti anni fa, fosse stato il luogo della battaglia tra Owein, uno dei più grandi cavalieri di Artù, e un gigante. Qui c’è in un luogo segreto dove il re usurpatore Vortigern si suppone abbia nascosto il trono di Bretagna sotto una grande roccia. Lyonesse Cornwall, Inghilterra Se si resta sulla punta del “Land’s End” a guardare fuori verso l’Isola di Scilly si vedono i resti di quello che una volta era un regno fiorente. Il suo nome era Lyonesse e la tradizione ricorda che fu governata dal padre di Tristano. Dopo la sua morte, Tristano divenne l’erede di questa ricca terra ma non si occupò mai della sua eredità perché Lyonesse affondo sotto il mare mentre era ancora alla corte di suo zio Mark in Cornovaglia. Numerose leggende ruotano intorno a questo promontorio selvaggio, inclusa una che racconta di un uomo del luogo, chiamato Trevilian, che aveva previsto il disastro. Così saltò sul suo cavallo bianco evitando l’avanzata del mare e si rifugiò in una grotta nei pressi di Marazion. Da lì guardò Lyonesse sparire. Lyonesse è stata più volte identificata con Lothian in Scozia – che nel Francese antico veniva scritto “Loonois” – e con Leonais in Bratagna. Mentre in Cornovalgia è chiamata Lethowstow. È una delle tante terre sommerse – un’altra è il “Cantref Gwaelod” che giaceva dove adesso si estende “Cardigan Bay”. Nel XVI secolo, Wiliam Camden raccolse un numero di racconti della gente locale e ricordò che essi riferirono delle Sette Pietre della scogliera di “Land’s End” come la “Città di Lions” (Lyonesse). Affermarono di udire le campane della città risuonare durante il mare grosso; una storia che si sente ancora oggi. Certamente, durante una giornata tranquilla, navigando sul mare con una barca è possibile intravedere le mura sotto l’acqua. Merlin’s Cave (Grotta di Merlino) Tintagel – Cornovaglia, Inghilterra Tennyson rese questo posto famoso nel suo “Idylls of the King” quando descrisse le onde del mare che spinsero sulla spiaggia Artù bambino e successivamente portato in salvo da Merlino. La leggenda locale per molto tempo ha associato questa caverna – che si riempe d’acqua durante l’alta marea – con il grande mago. Certamente è un luogo dall’atmosfera considerevole, dove uno può veramente aspettarsi di vedere Merlino avvicinarsi con il suo bastone, fermarsi mentre illumina l’oscurità della grotta. Ora è per lo più un ritrovo per subacquei in cerca di conchiglie e fossili. Roche Rock Cornwall, Inghgilterra La storia del tragico amore tra Tristan e Iseult (Isotta) è uno dei più famosi e più amati soggetti dei romanzi medioevali e crearono una vasta ed epica letteratura arturiana. Tristan, nipote del Re Mark , fu inviato per cercare la futura sposa dello zio, in Irlanda e casualmente divise una pozione d’amore con lei, così che i due si innamorarono perdutamente. Dopo di che vissero la loro vita incontrandosi furtivamente mentre cercavano di sfuggire ai tranelli escogiotati dal sospettoso Mark. Alla fine, Tristan andò incontro alla sua morte e Iseult, incapace di vivere senza di lui, seguì la sua stessa sorte. Molti luoghi in Cornovaglia e nei sui dintorni commemorano questo tragico racconto. Uno dei più spettacolari è Roche Rock, un massiccio affioramento di granito che si eleva da un pesaggio rovinato da una miniera di argilla sulla quale ci sono i resti di una cappella del XV secolo. Una teoria attuale avanzata per la prima volta da E. M. R. Ditmas nei suoi studi sulla topografia delle leggende su Tristan suggerisce che questo potrebbe essere il luogo della cappella dell’eremita Ogrin, dove gli amanti stavano scappando dal Re Mark e trovare un rifugio temporaneo. Il poeta medioevale Beroul, che scrisse una delle più recenti versioni della storia, rivela un’intima conoscenza del paesaggio della Cornovaglia e la sua descrizione della cappella di Ogrin conduce a molto più che una vaga somiglianza con Roche Rock. Una versione più recente della storia ci racconta della fuga di Tristan dai soldati di Mark – che lo avevano rinchiuso in una cella all’interno di un’altra cappella – che saltò giù dalla finestra lungo alcune rocce insidiose. St. Govan’s Chapel (Cappella di San Govano) Dyfed, Galles St Govan’s Point è il punto più meridionale sulla costa di Pembrokeshire. Lì vicino è situata St Govan’s Chapel, una minuscola cella che misura 5,4 per 3,6 metri. Al massimo risale al XIII secolo, ma alcune parti – l’altare e il trono che sono scolpiti nella roccia – potrebbero essere più recenti, probabilmente del XVI secolo, quando il santo presumibilmente stabilì un eremittagio qui dopo una fuga miracolosa dall’inseguimento dei pirati. La roccia stessa, così come proseguue la storia, si apriva e si chiudeva intorno a lui, mantenendolo al riparo fino a che i suoi inseguitori se ne fossero andati via. Secondo la leggenda locale, fu San Govano fu seppellito qui, essendosi ritirato a vivere i suoi giorni fuori come un eremita dopo la morte di Artù. Queste discrepanze con le altre storie pongono la morte di Gawain prima della battaglia finale in cui Artù morì. C’è un ulteriore disputa, ancora non risolta, in cui nessuno è riuscito a stabilire se Govan sia una corruzione di Gawain – in tal caso il santo è probabilmente fittizio – o se il nome di Gawain può essere attribuito al luogo stesso, qualche tempo dopo la fine dell’era arturiana. St. Michael’s Mount Penzance – Cornwall, Inghilterra St. Micheal’s Mount potrebbe essere, secondo la leggenda, il luogo dove venne combattuta la grande battaglia tra Artù e un gigante locale. Questa costruzione si erge sopra la costa di Mount’ Bay, dove, secondo la tradizione giunse Giuseppe di Arimatea per esercitare il suo mestiere di piccolo mercante. Giuseppe, come si credeva al tempo, portava le reliquie sacre del Santo Graal dalla Bretagna e costruì la prima chiesa a Glastonbury nel Somerset. Sempre secondo la tradizione si ritiene che Giuseppe portò il suo giovane nipote Gesù con lui per uno dei suoi viaggi in Bretagna. La testimonianza biblica non parla della vita di Gesù prima del suo sacerdozio e questo potrebbe far pensare ad un fondo di verità in questo episodio. Un’altra leggenda locale narra che l’eremita Ogrin, visse nelle vicinanze di Roche Rock, portando un’effimera pace tra il Re Mark, ormai sempre più isolato dal mondo, e la sua futura regina Iseult che trascorreva i suoi giorni nei luoghi più selvaggi con Tristan. Poiché la regina aveva solo degli stracci con cui vestirsi, Ogrin le protò dei vestiti puliti e un cavallo. Stonehenge Wiltshire, Inghilterra Tra le numerose leggende associate a questo famosissimo luogo, ce ne una che racconta la sua costruzione per opera di Merlino. Egli aveva chiesto al padre di Artù, Re Uther Pendragon, di costruire un giusto memoriale per suo fratello Ambrosius e i “Signori della Guerra” di Bretagna, tutti sconfitti a causa del tradimento dei Sassoni nel massacro conosciuto come “ La Notte dei Lunghi Coltelli”. Merlino viaggiò verso l’Irlanda in cerca della leggenda del “Giant’s Dance”, un cerchio di rocce che si credeva avesse proprietà curative se l’acqua in cui erano state lavate fosse stata usata per curare il malato. Dopo una grande battaglia, Merlino portò le pietre magiche sulla spiaggia e le trasportò sulla zattera attraverso la Bretagna, mettendole in seguito sulla piana di Salysbury. È stata supposto che questa storia abbia delle radici in una teoria sulla costruzione di Stonehenge. Secondo questa teoria le rocce scavate dal Prescelly Mountains furono portate dal mare e attrverso il Fiume Avon portate nell’entroterra. Dalla riva poi vennero trasportate su un grande rullo di legno fino all’attuale sito. Numerose teorie sostengono che Stonehenge può essere definito un antico osservatorio o un tempio dei Driudi ma in realtà si sa molto poco sulla sua vera origine e lo scopo di questo imponente e caratteristico cerchio di rocce. Tintagel Castle (Castello di Tintagel) Tintagel – Cornwall, Inghilterra È forse il luogo a noi più familiare tra tutti quelli legati ad Artù. La tradizione locale che si fonda largamente sugli scritti di Geoffrey di Monmounth nella sua “Storia del Re di Bretagna” scritta nel XII secolo, ritiene che questo luogo ha visto la nascita di re Artù e dove Merlino lo prese per allevarlo in segreto. Le rovine del castello datate tra il XII e il XIII secolo, solo più tardi hanno avuto a che fare con Artù. Il Castello di Titagel ha ispirato tra l’altro la narrazione di molti romanzi. Uno scrittore anonimo medioevale de “ La Follia di Tristano” racconta che il castello fu costruito dai Giganti e che lo usavano per sparire due volte all’anno – a metà estate e a metà inverno. Thomas Hardy lo visitò, riportandolo al suo antico splendore e potenza. Sir Arnold Bax (1883-1953) compose un bellissimo poema sinfonico, evocando la grandezza e il mistero del luogo nel 1917. Taliesin, il bardo |
08-05-2012, 13.36.59 | #30 | ||
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Segnalo qualche anomalia:
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Però su questo non posso aggiungere altro.
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