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Vecchio 24-05-2011, 01.10.09   #901
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Tutta la stanza era parata con stoffa nolana, di un colore simile ad un giallo pallido e intessuta di varie tonalità di porpora.
Ovunque vi erano rotoli di stoffa dei più svariati colori e tendaggi variegati da tonalità accese e vivaci.
Un grosso scaffale era inchiodato alla parete, dal quale pendevano marionette e maschere dalle tinte risplendenti e dalla pregevole lavorazione.
Sul tavolo fermo nel bel mezzo di quell’ambiente ardeva una lampada di Fiandra e dal soffitto oscillavano abiti che sembravano provenire dai quattro angoli del mondo.
Tutte le tecniche e gli stili conosciuti, da Oriente ad Occidente, attraverso la via della seta e quella dello stagno, parevano aver ispirato quei fantasiosi costumi.
“Oh, sono dolente…” disse l’omino alzandosi in piedi “… ma temo di non potervi aiutare…”
“Come sarebbe? Ci hanno indicato questo posto per procurarci dei costumi per il ballo!” Fece Icarius.
“Mi spiace, ma ho venduto o affittato tutti i miei costumi per stasera…”
“Non è rimasto qualche altro costume?” Chiese Icarius. “Anche di seconda scelta, anche difettoso! Quel ballo è importante per noi!”
“Mi spiace, ma non posso aiutarvi…”
In quel momento entrò una donna anziana con dei cestini fra le mani.
“Cosa accade, Ramon?” Chiese a suo marito.
“Questi giovani cercavano dei costumi per il ballo in maschera, ma non ne ho più…”
“Che peccato…” mormorò la donna “… sono così carini… è un peccato che non possano andarci…”
“Si, è proprio così…”
“Insomma, non c’è proprio nulla da fare allora?” Domandò Icarius.
L’uomo scosse la testa.
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Vecchio 24-05-2011, 01.13.24   #902
Morrigan
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Morrigan ha un'aura spettacolareMorrigan ha un'aura spettacolare
“Non invidiateli…” disse un mendicate fra la folla a pochi passi da loro “… lui è come suo padre… non sono destinati alla felicità… come chi l’ha preceduto, neanche lui riuscirà a vincere il dramma della sua stirpe…”

Morrigan quasi sussultò a quella voce e lasciò andare la mano di Guisgard.
Si girò a fissare lo strano mendicante.

"Non si possono invidiare i nobili e i potenti" commentò con voce triste, quasi accorata "Più grandi sono le altezze, più grandi sono le miserie..."

“Andiamo…” disse quasi con insofferenza Guisgard a Morrigan.

Lei sentì quell'ombra nella sua voce che la riscosse.
Annuì e lo seguì in silenzio verso la locanda.

"E comunque…” riprese lui dopo qualche minuto “… con quel vestito bianco sei molto più bella di tutte loro…”

Morrigan sorrise a quelle parole, ma nascose il suo sorriso dietro i lunghi capelli.

"Grazie..." mormorò, lievemente imbarazzata da un complimento cui non era più abituata "ma non farci l'abitudine!"

Così giunsero alla locanda e presero posto in uno dei tavoli.
In quel momento c'erano pochi avventori, perchè la gente era ancora per le strade a festeggiare, così Morrigan potè scegliere un tavolo in fondo, piuttosto riservato.
Attese che Guisgard ordinasse da bere per entrambi, quindi si fermò a guardarlo negli occhi chiari.

"Prima, mentre guardavamo la cerimonia, non mi hai risposto... che cosa hai visto? E che cosa stai cercando?"

Esitò un istante, poi sospirò e gli cercò la mano, forse per fargli sentire il suo calore o forse per trasmettergli la sua sincerità.

"Adesso è tardi per tirarsi indietro. Io non voglio sapere nulla del tuo passato, nulla che tu non mi vorrai dire... ma devi fidarti! E avrai il mio aiuto, come promesso, perchè tu non sei capitato in questo luogo per caso, così come non vi sono capitata io... lo so, l'ho visto!"
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?"
"Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!"
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Vecchio 24-05-2011, 01.54.41   #903
Talia
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"Oh..." mormorai tristemente.
Mi voltai per un istante a guardare Icarius, in piedi pochi passi dietro di me, poi i miei occhi si spostarono sulla donna che era appena entrata e infine tornarono a fissare quell'uomo...
"Vi prego..." dissi, prendendo una sua mano "Vi prego... è così impostante per noi... Vedete... io e mio marito siamo sposati da poco tempo e così..."
Sospirai. Ero davvero triste e quello che avevo detto, riflettei, non era una vera bugia, dopotutto...
"Vi prego... vi sarà pure rimasto qualcosa! Due vestiti qualunque! Per favore!"
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"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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Vecchio 24-05-2011, 01.55.36   #904
Melisendra
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Lo scatto repentino di Freia mi aveva permesso di intuire la presenza di Gouf ancor prima di trovarmelo fisicamente di fronte.
Porsi il mio velo alla donna e le feci un cenno di ringraziamento.
Mi inchinai lievemente, quasi con ironia, e mormorai "Mio signore...", prima di addentrarmi nelle stanze di Gouf.
Feci cenno a un valletto di sgombrare la tavola e servire la cena.
Scostai i tendaggi e osservai il cielo scuro, in cui brillava già qualche timida stella. Avevo tante cose per la testa. Avrei dovuto dare una priorità e iniziare ad affrontarle. Una strana tranquillità, come una specie di abitudine ad agire in situazioni come quella, mi pervase. Iniziai a temere che presto mi sarei persa nelle abitudini del passato. Usare i miei poteri poteva farmi dimenticare ciò che avevo appreso sulla natura umana e su me stessa? Mi sarei dimenticata di ciò che amavo? Non lo sapevo. Ma ormai era troppo tardi per domandarmelo.
"Mio signore, pensate che vi farebbe piacere cenare insieme?" Domandai, assicurandomi che le coppe fossero riempite di vino speziato.
"Sto molto meglio ora..." sospirai. "Ero preoccupata per il vostro ritorno... ma adesso... adesso che siete di nuovo voi stesso..."
Mi avvicinai a lui e gli accarezzai il viso, porgendogli una coppa.
"A noi, Gouf!", brindai. Gli lanciai un'occhiata eloquente e assaporai la dolcezza del vino.
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Vecchio 24-05-2011, 01.59.40   #905
Guisgard
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“Non ho visto nulla…” disse Guisgard sorseggiando dalla sua coppa “… nulla, oltre il trionfo dell’aristocrazia e dei suoi valori… valori che sbandierano tutti da queste parti, ma che probabilmente neanche conoscono…”
Restò un attimo avvolto in chissà quali pensieri e ricordi.
“Il destino…” mormorò “… si è sempre fatto beffe di me…”

Il cavallo galoppava rapido sul promontorio in quella bellissima giornata di un Maggio ormai perduto nel più lontano passato…
Il Sole era alto e con i suoi raggi vermigli accarezzavano le spumose onde di un mare dai tratti dorati...
Ad un tratto il cavallo arrestò la sua corsa e la donna indicò qualcosa al bambino che aveva con sé.
“Guarda il tuo papà, amore mio!”
Una piccola nave attraversò in quel momento il mare e sulla prua vi era qualcuno che li fissava.

“E poi…” continuò Guisgard “… non ho mai avuto bisogno dell’aiuto di nessuno… neanche del destino…”
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Vecchio 24-05-2011, 02.20.34   #906
Guisgard
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L’uomo fissò Talia e sorrise come a volerla consolare.
Icarius allora si avvicinò, prendendolo da parte.
“Vedete, buonuomo…” disse a bassa voce “… quel che dice mia moglie è vero… siamo sposati da poco tempo e la maggior parte di questo l’abbiamo trascorso separati…”
“Posso comprendere, ma non…”
“Vedete quella bellissima ragazza?” Lo interruppe Icarius. “Ecco, mi ha stregato e non posso fare a meno di esaudire ogni suo desiderio… aiutatemi, vi prego, buonuomo…”
L’uomo sorrise.
“Un momento, Ramon!” Esclamò di colpo la donna. “Ci sarebbero gli abiti per il moro! Non è ancora passato a ritirarli, vero?”
“No, quelli no!” Scuotendo il capo il vecchio. “Non posso rischiare che si sciupino!”
“Allora è rimasto qualche altro abito!” Esclamò Icarius. “Vi prego, vendetemeli!”
“Impossibile, sono già stati pagati!”
“Ve li pagherò il doppio!”
“No, ho preso un impegno!”
“Allora li voglio affittare!”
“No, potrebbero rovinarsi!”
“Vi do la mia parola d’onore che non accadrà!”
“Un incidente è sempre un incidente!” Fece il vecchio.
“Vi lasceremo in pegno i nostri abiti!” Disse Icarius. “Sono molto preziosi, guardate!”
Il vecchio lo fissò titubante.
“Facciamo così… compro tutta la vostra bottega!”
“Cosa? Siete forse impazzito?”
“Oh, si, lo sono!” Sorridendo Icarius. “E mai un pazzo lo è stato più di quanto non lo sia io ora!”
“Ramon, ti prego…” fece la vecchia al marito.
“Me li riporterete per l’alba?” Domandò il vecchio.
“Avete la mia parola!”
“Parola di pazzo furioso?” Ridendo il vecchio.
Icarius annuì e scoppiò a ridere.
Il vecchio allora mostrò loro un piccolo vestibolo, dentro il quale si trovavano i due costumi.
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Vecchio 24-05-2011, 02.39.13   #907
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Gouf prese la coppa dalle mani di Melisendra e la fissò negli occhi.
“Vedo che hai ripreso presto le tue forze…” disse “… e come mai sei così accomodante? Togliti quella maschera dal viso… ti conosco bene ormai… dimmi, a chi hai strappato la vita per riprendere la tua? Perché non l’hai mai fatto con me? Magari proprio stanotte… mi avresti fatto un gran favore…”
Scolò la coppa e la lasciò cadere sul letto.
“Forse dovresti lasciare questo castello…” mormorò fissando le tenebre che avvolgevano la brughiera “… andare via, lontano… anche la notte sembra maledirci in ques’ora…”
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Vecchio 24-05-2011, 02.58.53   #908
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Ero felice, immensamente...
Ringraziai piano i due anziani coniugi, poi sorrisi raggiante ad Icarius...
Sfiorai uno degli abiti con la punta delle dita... era di una stoffa leggera e liscia...
Entrai quandi nel piccolo vestibolo e chiusi la porta... qui mi sfilai il mio abito e lo appoggiai su di un basso tavolino, poi mi infilai in quel costume, che mi calzava quasi a pennello, come fosse stato fatto per me.
Tentai di aggiustarlo alla meglio, lisciando la stoffa con la mano, ma non avevo una specchio per controllarne l'effetto... così, afferrandolo con attenzione per sollevarne appena il bordo, poiché quell'abito era appena un po' lungo per la mia statura, uscii dalla stanzetta e mi rivolsi, incerta, a mio marito, che era lì in attesa di indossare il suo...
"Allora... che ne dici?" mormorai.
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Vecchio 24-05-2011, 03.10.27   #909
Melisendra
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Mi accigliai.
"Perchè continui a pensare che non ci tenga veramente a te?"
Appoggiai la coppa e mi diressi verso di lui.
"Non venirmi a fare la predica sullo strappare o meno la vita... non mi pare che tu vada per il sottile quando si tratta di toglierla." Ero risentita. "E se proprio ci tieni... quanto a prendere la tua... posso sempre rimediare..." Conclusi stizzita.
"In fondo non fai altro che tenermi a distanza da te, dai tuoi pensieri, dai tuoi piani... continui a scacciarmi perchè non ti importa niente di me o perchè temi che possa importartene troppo?"
Mi avvicinai ulteriormente.
"Credi ancora che ti farei del male?" Lo scrutai di sottecchi. "Me ne andrò, se vorrai."
Feci una pausa e lo guardai dritto negli occhi, non stavo usando nemmeno un briciolo dei miei poteri. A che scopo? Farmi dire quello che avrei voluto sentire invece della verità? No, conoscevo troppo bene le illusioni per acconsentire a tessermene una da sola.
"Se vorrai me ne andrò e non tornerò mai più... ti chiedo solo di dirmi se è vero che la guerra sta dilagando verso i villaggi più a nord... Poggio del Sole, per esempio." Ero vicinissima a lui. Avrei potuto prendermi il suo respiro e lui non avrebbe neppure fatto in tempo a tentare una flebile resistenza.
"Avanti... scacciami di nuovo!", ero tremendamente seria. Una parte di me era decisamente indignata.
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Vecchio 24-05-2011, 04.07.31   #910
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“Questa guerra non risparmierà niente e nessuno…” disse Gouf “… giungerà ovunque… se ancora non l’ha fatto…”
Restò in silenzio per qualche istante.
“A Nord? Poggio del Sole?” Si voltò a fissarla.
La fissava come se leggesse ogni suo più intimo pensiero.
“No, laggiù non giungerà nessuno… tranquilla...” mormorò tornando a fissare l’enigmatico silenzio di quell’inquieta notte.
“Com’è?” Chiese all’improvviso. “Mi somiglia? Ha mai chiesto di…” esitò “… ha mai chiesto di suo padre?”
Sorrise quasi con un ghigno.
“Ma forse non conosce neanche te…” mormorò malinconico “… si, è giusto… in un mondo ingiusto ed oscuro come questo, quelli come noi non possono pretendere nulla…”
Si voltò di scatto e la prese con vigore, stringendola a sé.
“Potrei farti sfigurare, sai? Si, deturpare per sempre il tuo bellissimo volto…” disse, mentre la sua mano le accarezzava i capelli ed il viso “… e con un ferro incandescente spegnere per sempre i tuoi meravigliosi occhi che risplendono come giada in questa notte senza Luna…” la fissò per un attimo che sembrò infinito “… così che la tua bellezza non giunga più a turbarmi… ma forse non servirebbe a niente… forse non mi strapperai mai la vita… come io non potrò mai avere il tuo cuore…” e la baciò con vigore e passione.
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