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Vecchio 17-02-2012, 20.37.10   #811
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Il cielo si coprì all’improvviso e subito una fitta pioggia, attraversata da forti folate di vento, si abbatté sul palazzo.
Alla fine l’incendio della torre fu ammansito da quella pioggia e per i soldati e i servi fu possibile spegnerlo del tutto.
“I miei complimenti, cara Elisabeth…” battendo le mani Isolde ed apparendo visibilmente divertita “… se costoro sapessero che è stata la magia a salvare il loro palazzo, allora sono certa che rivedrebbero le loro idee su ciò che è reale e ciò che invece è fantasia…”
Elisabeth però apparve leggermente stanca, a causa di quell’incantesimo appena fatto.
“Sei inerme, amica mia…” sorridendo Isolde “… potrei ucciderti facilmente ora… ma non lo farò… no, solo chi non si odia si vuol vedere morto… perché morendo si smette di soffrire… io invece ti odio… e ti lascerò vivere ancora per un pò… così da vederti soffrire ancora… saranno i nemici di Tylesia ad ucciderti… come uccideranno tutto il popolo insieme alla sua amata regina…” e andò via ridendo.
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Vecchio 17-02-2012, 20.58.09   #812
Altea
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Per un attimo la mano della Regina prese la mia, fu come sentire un caldo abbraccio...lo sentivo..ella era di animo puro. Ma un cavaliere venne subito a dividerci, intimandoci di andare con loro, la Regina cercò di ribellarsi, ma non era abbastanza...forte...per farsi valere e cosi li seguimmo verso una torre. Salivamo le scale e le scale andavano a girare come girava a me la testa, rimasi in silenzio, si sentivano solo i passi e l'umidità di quel posto, e ci rinchiusero dentro.
La regina era adirata, serrava i pugni e cercò di farmi coraggio, mi avvicinai e di nuovo posai la mia mano sulla sua "Maestà, non sono io che devo aver paura...Voi vi adiraste con Lady Elisabeth quando vi avvertì di stare attenta a chi vi circondava, e sapete..io stessa sentii una notte mentre stavo nel terrazzo della mia camera Lord Guxyo parlare con la vostra donna cavaliere del Tulipano...e dissero che avrebbero fatto in modo di liberarsi di me e dei miei amici, e non capisco ancora il motivo. Non dovete temere, sono io qui con Voi...ma sappiate preferisco morire piuttosto di sottostare ai loro ordini".
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe

"Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit.

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Vecchio 18-02-2012, 01.10.56   #813
Guisgard
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Cavaliere25 aprì la porta e subito vide alcuni uomini sulla porta.
“Abbiamo bisogno del frate che vive qui…” disse uno di loro.
Il boscaiolo aveva indosso il saio datogli da padre Nicola e fu scambiato da quegli uomini per un vero frate.
“Siete voi il frate, vero?” Fissandolo quell’uomo. “Vi prego, mia moglie è in balia di un demonio… sono giorni ormai che non tocca cibo e acqua… sta marcendo in un letto, tra grida disumane e bestemmie gridate contro il Cielo… aiutatemi, vi supplico…” e si inginocchiò ai piedi di Cavaliere25.
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Vecchio 18-02-2012, 01.19.17   #814
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Parsifal, accortosi dell’uomo su quel relitto, si lanciò in suo soccorso.
Lo trasse sulla riva e gli praticò le prime cure del caso.
L’uomo, che era un monaco, cominciò a sputare acqua per poi riprendere pian piano conoscenza.
“Dove sono…” scuotendo il capo “… ora rammento… il Carrozzone… l’equipaggio… e poi la bufera…” sgranò gli occhi “… mio Dio… Plautus… Plautus dov’è?” Voltandosi verso il fiume. “C’era un altro monaco con me… siamo rimasti aggrappati a quel pezzo di legno fino a quando… non ho perso conoscenza… dov’è ora?”
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Vecchio 18-02-2012, 01.30.05   #815
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Nigros fissò Daniel e poi scosse lievemente il capo.
“Sei testardo a quanto vedo…” accennando poi un lieve sorriso “… e sia… la determinazione, del resto, è anch’essa una virtù… Giada è il nome della spada che hai impugnato poco fa… è una delle quattro spade dette Lame Immortali, forgiate ciascuna nella furia dell’elemento naturale che simboleggiano… le quattro spade appartengono ai corredi d’armi di quattro cavalieri… in verità questa è una leggenda molto antica e oggi a Tylesia quasi più nessuno se ne ricorda… anzi, oggi è quasi blasfemia credere a quella leggenda…”
Ad un tratto si udirono delle grida.
Nigros, turbato, corse verso la porta ed uscì nel corridoio.
“Cosa succede?” Domandò ad uno dei servitori che correvano spaventati.
“Siamo attaccati!” Gridò questi. “Hanno colpito una delle torri del palazzo! Che il Cielo ci salvi!”
“Andiamo a vedere!” Disse Nigros voltandosi verso Daniel.
Ma un altro servitore, giunto subito dopo il primo, li tranquillizzò.
“L’incendio è stato spento grazie anche ad un acquazzone giunto molto opportunamente.”
“E i nemici?” Chiese Nigros. “Attaccano ancora?”
“No, pare sai siano ritirati per il momento.” Rispose il servitore.
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Vecchio 18-02-2012, 02.21.47   #816
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La regina fissò Altea e poi chinò lo sguardo.
Era triste, amareggiata e forse anche rassegnata.
Sospirò, per poi tornare a guardare Altea.
“Si, quei cavalieri non sono certo come quelli narrati nei romanzi cortesi…” con un fil di voce “… ma sono forti e potenti… sono dei mercenari abituati a combattere contro orribili nemici… siamo stati costretti ad assoldarli… loro sono l’unica speranza che resta a Tylesia ed al suo popolo di sopravvivere… ma consci della loro forza, i Cavalieri del Tulipano hanno instaurato una dittatura di fatto, imponendo un regime militare giustificandolo con la situazione di pericolo che viviamo…”
Ma proprio in quel momento le porte della sala si aprirono.
Tre cavalieri entrarono e con loro vi era anche Shoyo.
Un attimo dopo, nella stanza giunse anche un quarto uomo.
Era di corporatura robusta e dal portamento fiero.
Indossava abiti militari di alto rango.
Ma ciò che colpiva era l’espressione del suo volto.
Lo sguardo enigmatico e i tratti compassati, come se emozioni indefinite attraversassero il suo animo.
“E’ sempre un onore ed un piacere vedervi, maestà.” Disse l’uomo guardando la regina Destesya.
“Lord Guxyo…” fissandolo la regina “… vogliamo sperare che questa spiacevole situazione sia dovuta soltanto all’incapacità dei vostri uomini di comprendere gli ordini che impartite loro.”
“Non potrei mai affidare” rispose con un sorriso Guxyo “la vostra sicurezza e quella di questa città a uomini incapaci di obbedirmi, maestà.”
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Vecchio 18-02-2012, 03.34.35   #817
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Guisgard vedeva distese sterminate, attraversate da strade larghe e battute dal Sole, immerse in regioni selvagge e sconfinate.
Ora gli apparivano conosciute, famigliari, un momento dopo, invece, ignote e misteriose.
Forse le aveva viste da piccolo col maestro, quando si recavano in paese o forse quando il vecchio cavaliere seguiva le tracce del cervo bianco.
Un attimo dopo, poi, gli sembravano eteree e incantate, simili ai paesaggi illustrati nei libri cavallereschi.
Camminava in quei luoghi avvertendo un’indefinibile leggerezza nel suo animo.
C’era gente che attraversava quei posti.
Un momento erano stanchi per la guerra, un attimo dopo felici e spensierati a festeggiarne la fine.
Poi, finalmente, verso il tardo meriggio, mentre sulla campagna irrompevano gli ultimi bagliori purpurei del tramonto morente, la sua anima si acquietò e tutto attorno a sé si fece più definito e costante.
Poi sedette ad una ricca e allegra tavolata.
Gli offrivano pietanze e vini prelibati, con una dolce musica che allietava l’atmosfera.
Sedeva presso una spaziosa staccionata, dalla quale si poteva abbracciare con un colpo d’occhio tutta la campagna, fino a quando questa mutava nel verdeggiante bosco.
E lontano, immersa nel cuore del bosco, gli apparve una ricca residenza dai colori pastello sui quali andava a spegnersi l’ultimo Sole del giorno.
“Quell’uomo non esce mai dalla sua dimora.” Disse qualcuno a tavola.
“Però è molto ospitale.” Fece un altro.
“E’ gentile di animo oppure è così perché l’ha visto davvero?”
“Allora voi ci credete?” Stupito un altro dei commensali. “Credete davvero che abbia visto quel tesoro di cui parla spesso?”
“Non è mica un tesoro vero! Uno scrigno con monete e gioielli!”
“E’ infinitamente più prezioso! Perché può realizzare il sogno più grande!”
“Qual è il vostro sogno più grande?” Chiese uno a tutti loro.
“Avete visto?” Entusiasta un altro. “C’è l’uva! Anche se non è stagione! E sembra anche buona!”
In quel momento Guisgard si accorse che quella staccionata gli era familiare.
Si voltò e vide il dondolo sospinto dal vento.
E su quel dondolo c’era una figura.
La riconobbe, era Talia.
Allora si alzò e lasciò la tavola e gli altri commensali, per poi andare verso la ragazza.
Lei guardava verso la campagna, lasciandosi dondolare dal vento.
I lunghi capelli le coprivano le spalle ed una camicetta sottile, di un pallido colore, le disegnava con grazia ogni forma.
“Perché non mi hai detto di essere qui da sola?” Fissandola lui. “Sarei giunto prima a farti compagnia.”
Sperava di esserle mancato.
Sperava, anzi desiderava, che fosse lì per lui.
E fu sul punto di chiederglielo.
Ma poi non lo fece.

Guisgard aprì gli occhi.
Dalla finestra si facevano sempre più vivi i primi raggi dell’alba.
Una luce fresca e vivace giunse a danzare prima sul viso, poi sul petto del cavaliere.
Il respiro di Talia sfiorava il suo collo e i suoi lunghi capelli scendevano come una carezza sulla pelle di lui.
Lei aveva la testa quasi sul suo cuore ed una mano della ragazza gli carezzava il petto.
Talia era ancora addormentata e Guisgard restò a fissarla per tutto il tempo, mentre l’albeggiare si bagnava e si specchiava su di lei, come un bagno di luce dai riflessi dorati, capace di lavare via ogni tristezza e paura.
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Vecchio 18-02-2012, 08.23.21   #818
Altea
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La Regina iniziò ad aprirsi, forse anche per la rabbia che aveva preso il soppravvento...capii, questo Regno di fiaba era solo e desolato e la Regina pur di salvarlo avevo accondisceso all'aiuto di persona senza scrupolo che però si impossessarono di esso...erano loro i veri nemici del regno, per un attimo ebbi la sensazione che quell'incendio non fosse stato altro che una messa in scena da parte loro.."Maestà, qualcuno verrà a liberare Tylesia da queste persone, io sono qui quando volete...forse ho attraversato il Calars proprio perchè era destino incontrarvi." La porta si apri, improvvisamente e irruentemente, erano i Cavalieri del Tulipano, vi era Lady Shoyo che ci guardava con sorriso soddisfatto, e poi entrò un altro cavaliere, era imponente, la faccia serafica, era Lord Guxyo.
La regina cambio espressione e il suo volto dolce diventò di pietra, ma rispose a tono al cavaliere, mi rammaricavo...Regina un giorno questo Regno sarò di nuovo vostro.
Poi notai che egli mi fissava, io lo guardavo in silenzio, non avevo intenzione di conversare con egli, mi si presentò davanti..."I miei omaggi messere, cavaliere...come devo chiamarvi" gli rivolsi un lieve sguardo "Spero che ci sia un buon motivo perchè mi trovi rinchiusa in questa torre, sembra l'incendio si sia spento e....che possiamo tutti tornare nelle nostre stanze"
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Vecchio 18-02-2012, 09.29.58   #819
elisabeth
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elisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella roccia
C'era magia .....la vita era in se' un atto magico.....le mie forze erano state messe a dura prova, ma non potevo veder uomini morire....per la crudelta' della loro voglia di potere....." Isolde, l' Odio e' pari all' Amore...sono forze contrastanti che si uniscono...se mi odi vuol dire che ancora tieni a me...l'indifferenza sarebbe stata una scusa migliore per il tuo abbandono, non ti ho fatto nulla....e tu invece a me hai portato via tutto eppure dici di ordiarmi...non so cosa c'entri tu con Tylesia...questo mondo non ti appartiene......io verro' uccisa, ma sai che morira' solo il mio corpo terreno.....vedrai che il male non potra' regnare neanche questa volta.......il male e' degli inferi...."...cosi' fu detto...e mi accasciai tenendomi alla finistra...solo un attimo...solo un attimo per riposare...e sarebbe stato dinuovo il giorno
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Vecchio 18-02-2012, 10.29.33   #820
Talia
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
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...centinaia e centinaia di cupole dorate.
E dopo le cupole, si mostrarono infinite torri, palazzi, bastioni e cattedrali.
Un’incommensurabile città, magnifica e superba, si mostrò agli occhi della ragazza.
Una città arroccata in cima ad una rupe, circondata da una verde laguna alimentata da centinaia di piccole cascate di acqua calda.
Le sue cupole erano di ambra verde pallida, le guglie d’oro purissimo e d’argento scintillante, i camminamenti merlati lastricati di porcellana e agata, le mura, investite dalla luce solare riflessa sulla laguna, di infinite e mutevoli tonalità policrome.
I miei occhi brillavano in quella magnificenza, il mio sguardo accarezzava cupole e torri, guglie e bastioni, seguendo ogni riflesso ed ogni riverbero...
Eppure, pure in quella celestiale atmosfera, qualcosa strideva contro il mio cuore... una sensazione sgradevole, le sensazione che vi fosse qualche cosa di male tra quelle mura, come una nota stonata...
Tentai di affinare la vista, ma non riuscivo a vedere oltre quell’apparente serenità...
Poi d’un tratto, come in risposta alle mie sensazioni, vidi fiamme divampare da uno dei bastioni... il disagio del mio cuore aumentò, allora... e per un attimo sentii caldo, come se fossi lì, sentii l’aria che mi veniva a mancare, sentii lo sfrigolare del fuoco e tutta la sua distruttiva presenza intorno a me... per qualche momento, poi accadde qualcosa che riportò pace nel mio cuore... un acquazzone... ed in quel provvidenziale acquazzone mi parve di cogliere il sussurro di una donna, il suo benefico intervento.
Poi, ad un tratto, come portata dal vento, tutto intorno a me cambiò...
Quella luce verde e vagamente soffusa che regnava nella radura del bosco di Suessyon mi avvolgeva e mi faceva sentire serena... accanto a me, Guisgard se ne stava seduto in silenzio a fissare il cielo.
“Dici che esiste davvero?” domandai infine, stendendomi sull’erba, in modo da poter vedere le nuvole correre sopra di me in quel ritaglio di cielo coronato dalle fitte chiome degli alberi.
“Cosa?”
“Quella città di cui parli... strade di porcellana, palazzi d’oro, cupole d’argento...”
“Certo!” ribatté subito “Certo che esiste davvero... una città meravigliosa, il luogo più bello del mondo!”
“Questo è il luogo più bello del mondo!” lo corressi.
Lui si voltò di scatto a guardarmi e, sul suo volto, quell’aria fortemente critica e vagamente sconcertata dipinse con assoluta chiarezza ciò che pensava... lo fissai appena per un momento, poi risi.
“Non sai quello che dici!” disse infine, scuotendo la testa con aria quasi rassegnata “Dici questo solo perché non hai mai visto quella città!”
“Neanche tu l’hai mai vista!” ribattei.
“No...” ammise “Ma la vedrò, un giorno!”
Per un attimo fu il silenzio...
“Guisgard... come si chiama quella città?”
“Non lo so...” rispose lui, dopo aver riflettuto per un attimo “Quell’uomo... quello che raccontava questa storia in paese... non l’ha detto!”
“Non fa niente!” conclusi con un’alzata di spalle “Ad ogni modo... qualunque sia il suo nome... prometti che ci porterai anche me, un giorno, in quella città!”
Il ragazzino abbassò i suoi occhi chiarissimi nei miei per un attimo, come studiandomi... infine sorrise: “Te lo prometto!”

Visioni ed antichi ricordi si erano succeduti nella mia mente per tutta la notte... infine, richiamata da chissà che cosa, con un profondo sospiro mi svegliai.
I primi raggi del sole filtravano dalla finestra chiusa e diffondevano un vago chiarore nella stanza, tutto era silenzio intorno, tutto era quiete.
Lentamente spostai gli occhi verso l’alto e subito incontrai quelli azzurri e profondi di Guisgard... sorrisi.
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** Talia **


"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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