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Vecchio 07-05-2011, 08.46.06   #661
cavaliere25
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cavaliere25 sarà presto famoso
non vedevo l'ora di uscire da quella cella dissi guardando Finiwell ora che faremo domandai gentilmente e mentre mi incamminai alla locanda
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fabrizio
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Vecchio 07-05-2011, 13.51.31   #662
Lady Morgana
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Lady Morgana è sulla buona strada
"Vi prego, messere, parlatemi di quella donna. La conoscevate?"

Approccio sbagliato... non ha proprio intenzione di rispondere alle mie domande. Perchè?

"Sapete, io credo di sapere chi è, ma non ne sono sicura. Prima che giungessi qui ho fatto un sogno alquanto realistico... c'era una donna che veniva giustiziata, una creta Gyaia; e io sono quasi certa che ella sia la donna del dipinto che stavamo osservando..."

Mi alzaida tavola e mi diressi verso il ritratto; poi ritornai a fissare il vecchio.
"Ora, invece, mi piacerebbe sapere chi siete voi, signore, e soprattutto sapere come fate a conoscere il mio nome, visto che fino a pochi anni fa nemmeno io ne ero a conoscenza...Ma di ciò, se non vi dispiace, ne discuteremo domani all'alba, ora desidero solo riposare."
Feci un inchino e mi diressi verso le mie stanze, ma improvvisamente qualcuno mi afferrò il braccio con forza inaudita...

Ma che diavolo...
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"La Morte non è una punizione, ma una liberazione" Dragon Heart.
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Vecchio 08-05-2011, 20.34.50   #663
Lady Dafne
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Lady Dafne sarà presto famosoLady Dafne sarà presto famoso
Uscii dopo diverso tempo dalla cappella. Tornai sotto la torre delle carceri, alzai ancora gli occhi verso le finestrelle, non si intravvedeva nessuno, nessuna mano, nessun segno di vita. Sospirai forte

"Ti mando un pensiero ed una bacio Pasuan..." mormorai

Proseguii verso le botteghe, comprai della nuova stoffa per un vestito e del cibo. Mi avviai verso casa un po' appesantita da tutti i pacchi e i cestini con le provviste. Anche il bambino si muoveva molto dentro la pancia e mi faceva avanzare a fatica ma continuavo a camminare, sempre immersa nei miei pensieri, non riuscivo ad essere felice. Pensavo e ripensavo a Pasuan

"Povero ragazzo! La sua carriera sarà compromessa per colpa mia. Speriamo almeno che il Duca riesca a fare qualcosa... povero Pasuan"

Ero davvero molto triste mentre pensavo a queste cose. Piano piano mi avvicinavo a casa. Mi preoccupai parecchio quando vidi una figura maschile seduta davanti casa mia, non riuscivo a vedere molto bene, continuai ad avanzare. L'uomo era girato e osservava dei bambini giocare in mezzo alla strada, mi avvicinai ancora un po' titubante. Ad un tratto si girò

"Pasuan! Sei tu?? Oddio!!" gettai tutto a terra ciò che avevo in mano appena mi accorsi che lui era lì, davanti a casa mia, libero! Iniziai a correre, non capivo più nulla, ero incredula. Corsi, corsi chiamandolo

"Pasuan, Pasuan!! Sei libero!!"

Piangevo e ridevo contemporaneamente poi, un attimo prima di raggiungerlo, sentii un fortissimo dolore al ventre. Mi accasciai al suolo, il dolore era quasi insopportabile.

"No piccolo, non puoi nascere ora! E' ancora troppo presto! Nooooo!"
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"Gli uomini che meglio riescono a stare con le donne sono gli stessi che sanno starci benissimo senza" Baudelaire
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Vecchio 09-05-2011, 01.36.09   #664
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Quella voce.
Lo destò dai suoi pensieri, rapendolo e conducendolo verso di essa.
Pasuan si voltò di scatto e vide Dafne correre verso di lui.
Il cavaliere allora, con un balzo, scese dalla staccionata e le corse in contro.
Il suo sorriso, le sue lacrime che luccicavano mentre volavano via, i capelli che ondeggiavano per la corsa e poi le braccia protese verso di lui.
Pasuan si sentiva pazzo di felicità e in un attimo tutte le sue fatiche erano svanite.
E correva verso di lei.
Ma quando fu sul punto di raggiungerla, Dafne si abbandonò ad una smorfia di dolore e si accasciò al suolo.
Pasuan restò pietrificato e, dopo un attimo di smarrimento, corse ancora più velocemente verso di lei.
“Dafne!” Disse scuotendola delicatamente. “Dafne, cosa succede? Cos’hai?”
Ed udendo poi le parole di lei, Pasuan comprese tutto.
Si guardò intorno confuso e spaventato.
Allora un pensiero lo raggiunse.
Avvolse Dafne nel suo mantello e con lei salì in sella al suo cavallo.
Si lanciò allora in una corsa furiosa attraverso la campagna, giungendo poi nel folto bosco.
Percorse una piccola stradina, più simile ad un sentiero in verità, fino a giungere in un piccolo villaggio.
Giuntovi, il cavaliere si fermò davanti ad una delle tante case che in cerchio circondavano la piccola ed unica piazza dell’abitato.
“Mamma!” Chiamò saltando giù dal cavallo e stringendo fra le braccia Dafne avvolta nel suo mantello. “Mamma! Nian! Dove siete?”
Un attimo dopo una donna ed una ragazza apparvero sulla porta.
“Pasuan, tu qui?” Gridò la donna. “Figlio mio, cosa accade?”
“Non c’è tempo, mamma! Questa ragazza credo stia per partorire!”
“Presto, portala dentro!” Disse la donna. “Nian, va a chiamare donna Heren e donna Soifan! Corri!” Rivolgendosi poi alla ragazza.
Dafne fu messa a letto.
“Coraggio, andrà tutto bene.” Sorridendole la madre di Pasuan, mentre le asciugava il sudore.
Poco dopo ritornò Nian, insieme a donna Heren e a donna Soifan.
“Ora esci tu.” Fece la madre a Pasuan. “Qui penseremo noi a tutto.”
Il cavaliere allora, quasi spinto fuori da sua madre, cominciò a passeggiare nervosamente nello spiazzo davanti alla casa, in preda a mille preoccupazioni e pensieri.
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Vecchio 09-05-2011, 01.52.30   #665
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Sayla stava andando nella sua stanza, quando qualcuno le afferrò la mano.
“Povera lady Gyaia…” disse una vecchia dai bellissimi occhi chiari inumiditi da lacrime “… ha pianto e sofferto tanto e anche stanotte ho cercato di consolarla quando è giunta… ma si sa… se in Cielo è scritto, in terra accadrà!”
“Sissia!” La riprese l’uomo anziano. “Non spaventare la nostra ospite! Così facendo finirai per turbarla!”
Prese con sé la vecchia donna e si scusò con la giovane ospite.
“Perdonatela, damigella… Sissia ha perduto il senno in seguito a tristi accadimenti… ma è inoffensiva e non vi farà alcun male… ora andate pure a letto… vi auguro una serena notte.”
E portò via la vecchia Sissia.
Quella notte passò inquieta per Sayla.
Il volto della donna del ritratto, le misteriose parole della povera Sissia e il malinconico incanto della brughiera attraversavano i suoi sogni ed angoscianti sensazioni sembravano prendere forma e vita nell’oscurità dei suoi sogni.
Giunta poi l’alba, i primi raggi del mattino svegliarono Sayla.
La giornata appariva già luminosa ed un profumo di latte caldo invadeva l’aria.
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Vecchio 09-05-2011, 02.37.54   #666
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Finiwell e Cavaliere25 giunsero così nella locanda.
“In verità” disse il cavaliere al giovane cadetto “sta succedendo qualcosa, ragazzo… qualcosa di grosso… guardami bene negli occhi e promettimi che non rivelerai ad anima viva ciò che sto per dirti… ricorda, io mi fido di te…”
Fiiniwell lo fissò per alcuni istanti e poi cominciò a raccontare.
"Io e lady Morrigan abbiamo scoperto due misteriosi individui che parlavano segretamente su quanto era accaduto ultimamente da queste parti. Uno dei due è poi uscito dalla cittadella per portare notizie al covo di Cimarow, il nostro mortale nemico. Ma lo abbiamo inseguito, raggiunto e bloccato. Volevamo farlo parlare, ma il bastardo si è tolto la vita pur di non rivelarci nulla. Questo è quanto. Ci sono altri traditori intorno a noi. Ne ignoriamo il numero, ma sono come serpenti pronti ad azzannarci. Occhio, ragazzo mio."
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Vecchio 09-05-2011, 02.43.29   #667
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Nel frattempo, Monteguard aveva raggiunto Izar.
Con loro c’era anche l’abate Ravus.
“Ho mandato a chiamare anche sir Hastatus, essendo lui un rappresentante del re di Camelot, nostro valoroso alleato.” Disse il capitano.
“Perché tutto questo mistero?” Chiese Izar. “Cosa è accaduto, capitano?”
Monteguard allora raccontò ogni cosa.
Delle misteriose figure scoperte da Morrigan e Finiwell e del loro inseguimento nella brughiera, fino al suicidio del misterioso traditore.
“Che Dio ci aiuti!” Esclamò Ravus. “Vi sono dunque altre spie qui a Capomazda?”
“Temo di si, monsignore.” Rispose Monteguard.
“Ecco spiegato il perché delle nostre sconfitte…” mormorò Izar “… siamo in una specie di morsa…”
“Bisogna riferire tutto a sua signoria.” Disse Monteguard.
“Non ora…” mormorò Izar fissando dalla finestra Icarius e Talia nel giardino “… meglio prima saperne di più… sua signoria non è nello stato emotivo per affrontare anche questa situazione…”
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Vecchio 09-05-2011, 03.06.00   #668
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Se un uomo potesse, di tre sole cose non si stancherebbe mai di parlare: la donna amata, il proprio mestiere o vocazione e la terra in cui è cresciuto.
Delle fertili e tenere campagne, dei rigogliosi e verdeggianti boschi, come dei freschi e zampillanti ruscelli che animano ed incorniciano il regno di Afragogna abbiamo già raccontato.
Questo lussureggiante, pastorale ed idilliaco mondo, che tanto ama le stagioni da specchiarsi nel loro susseguirsi di colori, suoni ed umori, è attraversato, come segno della civiltà portata dall’aristocrazia del regno, da un’arteria della nota via Francigena, che taglia ogni lembo del reame, congiungendo alla capitale tutti i domini dei duchi.
Quest’arteria è chiamata Strada Mediana, poiché taglia proprio al centro il regno, dividendolo in due parti perfettamente uguali.
Questa nobile strada, tanto amata da mercanti, pellegrini e militari, portò però danno a chi invece aveva affidato il proprio sostentamento ad altri passaggi un tempo obbligati ed oggi invece divenuti poco più che sentieri dimenticati.
E su uno di questi si trovava una vecchia e malconcia locanda, circondata da un semplice steccato e preceduta da un rinsecchito orticello che il suo padrone con abbondante ottimismo ed immaginazione, ma forse solo per un’ingenua convenienza, chiamava giardino.
In esso vegetavano alcuni ulivi ingialliti dal Sole e dalla polvere portata dal vento, ormai unico frequentatore di quel posto, qualche pino domestico e la poco rigogliosa verdura che il proprietario utilizzava per la cucina.
Era costui un uomo dal volto semplice ma comune, dalla figura ben piantata ma poco avvezzo al voler troppo apparire.
Il suo nome era Mamian e conduceva con sua moglie, Esetien, quella solitaria e desolata locanda, abbandonata in quell’angolo dimenticato tra Capomazda e la capitale del regno.
Mamian stava, come ormai d’abitudine, dalla mattina alla sera sul limitare della porta per scorgere qualche passante, anche solo perdutosi in quel sentiero.
Ed anche quel pomeriggio la sua disperata ed infaticabile aspettativa lo aveva inchiodato sulla porta, quando vide apparire sul sentiero un cavaliere a cavallo.
Giunto davanti alla locanda, il cavaliere scese da cavallo e legò il suo destriero a ciò che restava di una staffa inchiodata alla staccionata.
Con un deciso cenno del capo salutò lo stupido locandiere ed entrò.
“Ai vostri comandi, messere!” Disse Mamian facendo strada al nuovo cliente ed invitandolo a prendere posto ad uno dei tavoli liberi. “La Primavera è dolce e sospirata, messere, ma talvolta porta con sé i propositi della nuova stagione che ci attende… gradite del vino? E’ di quello buono, della casa! Esetien presto, porta del vino! Quello buono!” Gridò eccitato il locandiere. “In cos’altro posso servirvi, mio signore?” Chiese poi al cavaliere.
“Il vostro nome non è forse Mamian?” Chiese sorseggiando il vino datogli dalla donna.
Questa, a vedere come il cavaliere conosceva il nome del marito, restò un attimo turbata e lo fissò con attenzione.
“Si, messere.” Rispose lesto e altrettanto stupito il locandiere. “Il mio nome è Mamian. Per servirvi.”
“Si, credo sia proprio il vostro il nome che cerco.” Annuendo il cavaliere. “Ma non fu sempre questa la vostra attività, vero? So che tempo fa esercitavate il mestiere di maniscalco presso il palazzo dei nobili Teddei. Dico bene?”
“Si, esatto, mio signore.” Confermò Mamian. “Ma poi le cose volsero al peggio, come sempre accade quando la lealtà e la sincerità sono l’unico alimento dell’animo di un uomo, spingendomi così, insieme a mia moglie, ad abbandonare quel luogo e quell’attività.”
“Virtuoso e sfortunato, dunque….” mormorò il cavaliere guardandosi intorno a fissare il meschino stato in cui versava la locanda “… ma forse, oggi, madonna Fortuna potrebbe essersi decisa a varcare la soglia della vostra casa, amico mio…”
“Oh, è quanto chiedo da sempre, mio signore!”
“La vita è fatta di incontri, possibilità e scelte, mio buon locandiere…” fissandolo il cavaliere “… e da come vi comporterete in proposito dipenderà il vostro futuro e quella di vostra moglie.”
“Chi siete?” Chiese improvvisamente la donna. “Perché tanto mistero? Come conoscete il nome di mio marito?”
“Vuoi star zitta!” La riprese il marito. “Perdonatela, messere, ella è una buona donna ma ignora la cortesia e la discrezione.”
“Se siete l’uomo che cerco, vedrete che non vi sarà nulla di poco chiaro o nocivo per voi.” Sorridendo il cavaliere. “L’oro, che io sappia, non ha mai fatto male ad alcuno.” E fece tintinnare una moneta d’oro sul tavolo.
“Un Taddeo d’oro!” Escamò Mamian.
“E’ vostro se siete colui che cerco.”
Mamian lo fissò.
“Avete conosciuto una donna di nome lady Rasyel?” Chiese il cavaliere. “Una donna che venne a partorire proprio qui, alcuni anni fa?”
“Sapevo che non dovevi fidarti, sciocco!” Urlò la moglie al marito.
“Vattene in cucina, donna!” Scacciandola lui. “Vattene o ti prenderò a bastonate oggi! Perché la cercate, messere?” Rivolgendosi poi al cavaliere.
“Non è affar vostro…” rispose il misterioso cliente “… ditemi se ella partorì qui come credo, visto che questa locanda fu lei a comprarvela per ripagare la vostra fedeltà ed il vostro silenzio.”
“Si, la donna partorì qui…”
“E dopo? Dopo dove andò con quel bambino?”
“Non so, mio signore…”
Il cavaliere allora lo prese per la camicia e cominciò a scuoterlo con forza.
“So che conoscete i fatti, visto che poi foste voi a tradirla, rivelando ai suoi inseguitori dove si era nascosta insieme al bambino! Ora parlate o vi taglierò la gola davanti a vostra moglie!”
“Pietà…” balbettando Mamian “… ero disperato e mi occorreva denaro… e poi loro mi avevano minacciato… fui costretto a rivelargli ogni cosa…”
“Dov’è andò quella donna insieme al suo bambino?”
“Al convento di Santa Maria nell’Artoin!” Urlò impaurito Mamian. “Pietà, mio signore!”
Il cavaliere lo lasciò cadere su una sedia e si diresse verso l’uscita.
“La moneta è vostra…” voltandosi indietro “… io pago sempre i miei debiti.”
“Potrebbe essere maledetta quella moneta!” Urlò la moglie di Mamian uscendo dalla cucina. “Non sappiamo neanche chi siete!”
“Il mio nome è Guisgard…” rivelò il cavaliere “… è l’unica cosa maledetta in tutta questa tragedia è stato solo il vostro tradimento…”
Un attimo dopo, preso il suo cavallo, scomparve nel sentiero, nello stesso punto in cui era apparso.
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Vecchio 09-05-2011, 09.20.27   #669
Talia
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
Rimasi in quella posizione, con le mani nelle sue poggiate sul suo petto, per un tempo indefinito quando ebbe finito di parlare, guardandolo... ero senza parole.
Ero senza parole, ma finalmente avevo capito! Era come se mi si fosse aperto un mondo intero, e finalmente compresi quel suo nuovo atteggiamento, compresi i suoi sguardi, compresi l’evidente sconcerto di Izar e le parole di August...
Compresi quella curiosa sensazione che avevo provato rivedendolo... una sensazione nata da un istinto, il quale aveva capito tutto prima ancora che la ragione lo facesse.
“Che cosa...” iniziai, ma un tremito improvviso mi colse e mi scosse tutta dalle testa ai piedi, facendo tremare forte la mia voce. La schiarii appena, poi riprovai: “Che cosa hai detto? Che cos’è che provi per... me?” mormorai.
Ma mi vergognai subito di averlo chiesto e non riuscii a sostenere il suo sguardo... avevo imparato molto tempo prima a proteggermi da lui, ma adesso era come se non ci riuscissi più.
Abbassai gli occhi in fretta e sospirai...
“Tu davvero non ricordi niente?” chiesi quindi, come a voler scacciare quell’imbarazzo “Non ricordi chi eri, non ricordi il tuo ruolo, non ricordi Capomazda... non ricordi la gloria dei tuoi avi e quanto detestavi sentirne parlare...” poi la mia voce calò vertiginosamente di tono, tanto che terminò quasi in un sussurro “Non ricordi noi...” mormorai “non ricordi come eravamo prima?”
Inspirai piano per riprendere fiato, poi lentamente mi azzardai a rialzare gli occhi sul suo volto... sollevai una mano e sfiorai piano la sua guancia...
“Cos’è accaduto al Lagno, dunque?”
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** Talia **


"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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Vecchio 09-05-2011, 11.15.35   #670
cavaliere25
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cavaliere25 sarà presto famoso
Ascoltai Finiwell con attenzione poi dopo dissi come ci comportiamo chiesi io starò con gli occhi aperti e le orecchie bel aperte se sento qualcosa vengo a dirvelo subito
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fabrizio
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