Area 71

[Lady Gwen]

Salimmo tutti sulla torre e da lì osservammo quello strano fenomeno.
Mi strinsi ad Elv, inquieta, affondando fra le sue braccia, mentre cercavo di darmi una spiegazione.
"Non c'è una spiegazione scientifica valida, per tutto ciò?" chiesi a Minsk "Possibile che sia una cosa strana fino a questo punto?"

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[Guisgard]

"Non esistono misteri o fatti inspiegabili in natura" disse Minsk a Gwen "ma solo domande che attendono risposte. Bisogna andare nella brughiera e scoprire cosa sta causando quelle luci."
"Si, buona idea." Annuì Maday.
"Potrebbe essere pericoloso..." Elv.
"Nessuno vi obbliga a venire con noi." A lui Maday.

[Lady Gwen]

Le parole di Minsk erano sensate, anche se la prospettiva era pericolosa e poco invitante.
Guardai Elv.
"Magari, possiamo scoprire qualcosa in più su quello strano carro metallico..." ipotizzai.

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[Guisgard]

"D'accordo..." disse poco convinto Elv a Gwen "... andiamo a prepararci..."
Poco dopo erano nel cortile, raggiunti dai 2 scienziati.
I 4 allora presero una carrozza, guidata dal fido Cafon ed andarono nella brughiera, nonostante fosse notte fonda.
Il cielo era ancora squarciato da quelle luci, sebbene ora il loro effettopareva andare scemando.
Quando la carrozza arrivò nella brughiera quello strano fenomeno era cessato.

[Lady Gwen]

Lasciammo il palazzo insieme ai due scienziati, ci inoltrammo nella brughiera a bordo di una carrozza trainata da Cafon, ma quando arrivammo lì, dove avevamo avvistato le luci, quelle erano scomparse.
"Ecco, proprio come quel rumore metallico..." sospirai avvilita.
"Non è possibile..."

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[Guisgard]

Solo buio.
Il buio della notte.
Profondo ed ineluttabile.
Come il Destino, anche le tenebre seguono leggi infinite ed immutabili.
Il caso non esiste.
Pian piano la brughiera riprese i suoi suoni e tutto fu dimenticato.
La luce non c'era più ed i pipistrelli tornarono a svolazzare nella notte.
"Qualche sconosciuto a noi fenomeno naturale è avvenuto stanotte." Disse Minsk. "Probabilmente le nostri menti, scosse e prese dalla tragedia dei Dantorville si sono fatte suggestionare, legando il tutto a ciò che stiamo vivendo."
Elv annuì a Gwen, essendo d'accordo con lo scienziato.

[Lady Gwen]

Nulla.
Ecco cosa vedemmo nella brughiera.
Il nulla più assoluto.
Tutto era tornato alla normalità, come se niente fosse mai accaduto.
Il buio impenetrabile tornò ad inghiottire con bramosia ogni cosa, riportando tutto fra le tenebre della notte.
Dopo qualche istante, annuii a Minsk.
"Sì, forse avete ragione... Deve sicuramente essere così..."
Non potevo dire di essermi rassegnata, ma se per il momento era così, lo avrei accettato.

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[Guisgard]

Stavano così per tornare al castello, quando Gwen notò qualcosa.
Era un gufo su un ramo.
La fissava, seguendola con gli occhi e senza lasciarla mai.
La ragazza allora cominciò a sentire un senso di angoscia, di oppressione nell'animo e poi una paura insopportabile.
Irrazionale, assurda eppure reale.
Una paura vera.

[Lady Gwen]

Stavamo per avviarci al castello, quando notai una cosa.
Era un gufo.
Nel momento in cui mi voltai ad osservarlo, mi artigliò, non con le sue zampe rapaci, bensì con il suo sguardo.
Non mi lasciò più andare e sentii dentro una paura assoluta, totale, un senso di angoscia che mi divorava, sentii il vuoto dentro.
Un vuoto disarmante ben presto colmato da un terrore ancestrale.
Era qualcosa di incontrastabile, avrei voluto allontanarmi, mettere a tacere quel tormento, ma non ci riuscivo.

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[Guisgard]

Era angoscia, paura, persino disperazione.
Gwen si sentì come persa, confusa, indifesa.
Si sentì come paralizzata, incapace non solo di muoversi, ma anche di parlare.
Poteva solo muovere gli occhi e vide Elv andare via con i 2 scienziati, verso la carrozza, mentre lei stava restando inchiodata nella brughiera.