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Vecchio 09-04-2011, 02.39.00   #231
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Llamrei, nel frattempo, parlava col nuovo cavaliere giunto a Capomazda, Hastatus, quando qualcuno la chiamò da lontano.
“Sorella! Sorella, sono qui.” Avvicinandosi alla monaca ed al cavaliere. “Sono un messo dell’abate Ravus ed incontrarvi cela senza dubbio la mano della Divina Provvidenza! Questo cavaliere che mi accompagna” indicando l’uomo che era giunto insieme a lui “è sir Gervan.” Riprese fiato e continuò:
“Vedete, ha scritto all’abate la badessa del monastero delle Agostiniane che si trova presso Scarlett Hill. In quel santo luogo è conservato un codice molto antico e prezioso, conosciuto come Le Angosce di Santa Lucia… ebbene, a causa della guerra che imperversa su questi territori, la badessa teme che quel codice non sia più al sicuro nel suo monastero e ha chiesto all’abate Ravus di inviare qualcuno per prelevarlo e portarlo proprio qui a Capomazda… però solo una monaca può entrare in quel convento, essendo di clausura… ecco allora che incontrarvi, sorella, è stata un gran fortuna! Accettate, in nome del Cielo, di recarvi al monastero delle Agostiniane per prelevare quel codice?”
“Purtroppo però in questo momento non è possibile sguarnire troppo le difese di Capomazda” intervenne Gervan “ed ecco allora che il capitano Monteguard ha incaricato me solo di scortare la monaca fino al monastero delle Agostiniane. Ma voi, messere, potreste venire con noi.” Rivolgendosi poi a Hastatus. “Due cavalieri saranno più che sufficienti per accompagnare questa pia monaca al monastero. Siete d’accordo?”
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Vecchio 09-04-2011, 03.24.07   #232
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“Il mio braccio è inattivo da troppo tempo ormai!” Disse il soldato di guardia. “C’è una guerra in atto e vorrei essere già nella mischia! Anche tu la pensi come me, Pasuan?” Chiese al cavaliere che gli stava accanto. “Pasuan? Mi ascolti?”
“Eh? Cosa hai detto?”
“Oggi hai la testa da tutt’altra parte!”
“Si, scusami, ero sovrappensiero…” mormorò Pasuan “… ascolta, tu conoscevi un cavaliere di nome Friederich?”
“Può darsi l’abbia sentito nominare…” cercando di rammentare il soldato “… ma non saprei adesso… perché?”
“Nulla, lascia stare…”
Ad un tratto però l’attenzione delle due sentinelle fu attirata da un capannello di persone proprio davanti al posto di guardia.
“Cosa accade?” Chiese il soldato.
“Non saprei…” rispose Pasuan “… non riesco a vedere niente… ma, un momento! E’ lei!”
Il cavaliere allora saltò giù dal camminamento delle mura e lanciandosi per le scale scese nel cortile in un baleno.
“Dove vai, Pasuan?” Urlò l’altra sentinella. “Non puoi abbandonare il posto di guardia!”
Ma Pasuan era già presso quel capannello di persone.
“E’ pallida, forse si tratta di debolezza…” mormorò uno dei presenti.
“Lasciatemi passare!” Gridò Pasuan.
Si chinò allora a terra e prese Dafne in braccio.
“Ti occorre una mano, Pasuan?”
“No, basto io solo.”
Montò allora in sella al suo cavallo e riportò la ragazza a casa.

Il prato fiorito, animato dai colori più belli ed intriso dei profumi più intensi della Primavera.
Dafne era felice e correva col vento che sembrava sospingerla, mentre tutt’intorno quello scenario si apriva al suo passaggio.
Sentì allora un poderoso nitrito.
Si voltò e vide un cavaliere che si avvicinava.
“Friederich!” Lo chiamò lei, correndogli incontro.
Ma in un attimo tutto mutò ed il fuoco avvolse ogni cosa.
Scoppiò una battaglia e quel cavaliere fu colpito a morte proprio sotto gli occhi di Dafne.
“Non mi lasciare, Friederich!” Gridò lei.

Dafne si alzò di scatto.
“Ehi, va tutto bene.” Disse sorridendo Pasuan. “E’ stato solo un brutto sogno.”
Le mostrò allora un bellissimo fiore.
“Guarda… si dice che se al risveglio qualcuno ci dona un fiore, la giornata sarà fortunata e ricca di gioia.”
E la bellezza di quel fiore si specchiò negli occhi di Dafne, che tornarono così ad illuminarsi di nuovo.
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Vecchio 09-04-2011, 03.45.00   #233
Guisgard
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“Si, milady…” disse Izar a Talia “… lady Gyaia era di Sygma, la vostra stessa terra… una terra bellissima, dove l’arte, la poesia, la storia dominano come in poche altre parti del mondo… Sygma, da sempre sogno dei grandi di Capomazda… dopo la vittoria che la portò nei domini del ducato, si tentò di trovare accordi e stringere legami fra la casa reale di Sygma e gli Arciduchi di Capomazda… e naturalmente nessun legame è più forte di quello matrimoniale… e così la bella e giovane Gyaia andò in sposa ad Ardeliano, l’erede dei Taddei…”
Fissò il ritratto smettendo per un attimo di parlare.
“Lady Gyaia… come tutte le persone raffigurate in un ritratto… mostra solo una parte di sé…” riprese Izar senza smettere di fissare il ritratto della Granduchessa “… un ritratto è simile ad uno specchio, mia signora… rappresenta solo una realtà, ossia il punto di vista, le sensazioni di chi lo sta guardando… sia esso il pittore che ritrae, o colui che si riflette nello specchio…”
Si voltò verso Talia e sorridendo aggiunse:
“Questi ritratti hanno assunto il volto delle nostre preoccupazioni, delle nostre angosce… non lasciatevi turbare da essi, milady… quanto alla loro storia, non vi è nulla, credetemi, da tenere segreto… purtroppo l’uomo si lascia spesso affascinare dal passato, ricordando solo i momenti belli e piacevoli, finendo così per idealizzarlo… avete un ducato da governare, mia signora… il presente ed il futuro di noi tutti sono nelle vostre mani… sarebbe sciocco, soprattutto per una dama intelligente come voi, perdersi guardando al passato.”
Mostrò un lieve inchino e si ritirò.



La carrozza entrò rapida a Capomazda, per poi imboccare la via che conduceva alla monumentale Porta dei Leoni.
Due fieri leoni fissavano la strada, tenendo sotto la zampa uno scudo con inciso il simbolo dei Taddei.
Poco dopo la carrozza attraversò la porta tra le due possenti statue leonine e giunse nel cortile del palazzo.
Le guardie subito andarono incontro ai due passeggeri che scesero da essa.
“Sono il priore Hadoss” si presentò uno dei due “e questi è messer Matthias de Lastry. Siamo inviati di sua maestà il re di Sygma.” E mostrò loro il sigillo reale di quelle terre.
Izar fu subito avvertito del loro arrivo e li raggiunse all’istante.
“Vogliate seguirmi, signori…” disse “… vi condurrò da lady Talia.”
Detto ciò li annunciò alla Granduchessa.
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Vecchio 09-04-2011, 10.35.16   #234
llamrei
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llamrei è veramente ingamballamrei è veramente ingamballamrei è veramente ingamballamrei è veramente ingamba
"E' un susseguirsi di sorprese oggi!" dissi ad alta voce con tono ironico. Stavano accadendo eventi molto strani ma tutti accomunati da un filo comune: paura.
"E stia bene, buon uomo. Mi recherò presso il convento delle Agostiniane. A patto che io sia scortata da sir Hastatus di cui conosco la fama, la prodezza e l'onore. Sta bene anche il vostro di cavaliere purché ubbidisca ai comandi di sir Hastatus. Mi chiedo: perché quale motivo Gervan non mostra il suo volto? E voi sir Hastatus, avete la compiacenza di accompagnare una povera e indifesa monaca presso il convento qui vicino? Vi prometto che non vi farò incontrare monaca alcuna....giusto per proteggere la vostra incolumità" E cosi dicendo voltai le spalle al gruppetto e mi avviai verso l'uscita in direzione Convento delle Agostiniane.
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Vecchio 09-04-2011, 11.24.15   #235
Melisendra
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Melisendra sarà presto famoso
Una nuova vertigine mi fece mancare il respiro.
Il volto bellissimo di quella donna era rapidamente mutato in una smorfia di terrore. La nebbia si diradò e ascoltai le parole del capitano Monteguard.
"Sì, mi ritirerò nelle mie stanze in attesa del colloquio con lady Talia e riposerò... c'è qualcosa tra queste mura..." mormorai tra me e me "Lady Gyaia..." Sospirai, ancora sopraffatta dalla tristezza dello sguardo di quella visione.
"A domani, capitano, che la notte rechi sollievo e ristoro all'ansia di queste ore" mi inchinai e mi diressi verso la mia camera. Una volta entrata chiusi la pesante porta alle mie spalle e mi accasciai sul letto.

"Non andrai da nessuna parte... non così!", ruggì. "Pensi che non sappia cosa è successo? Come hai potuto permetterlo?"
Mi difesi dalla sua stretta, ma era troppo forte per me.
"Di quale utilità mi potrai essere ora?" Il bosco intorno a me era deserto e non avevo speranze di fuga.
"Ma tu... tu porterai a termine questa missione e lo ucciderai." Mi strinse il polso a tal punto che gemetti. "Oppure io ucciderò te..."
Spalancai gli occhi... per la prima volta quella promessa mi fece davvero paura. Portai la mano al ventre, istintivamente. Lo sentii sogghignare.
"Te e il tuo bastardo..."
Il sangue mi si ghiacciò nelle vene. Mi sospinse via e mi voltò le spalle.
Caddi a terra, tra le calde foglie secche del sottobosco, furiosa, spaventata e sconfitta.


Allontanai quei ricordi e mi spazzolai i capelli con più solerzia del necessario. Lo specchio rimandava un'immagine di me con gli occhi resi ancora più grandi dal luccichio delle lacrime che non sarei mai riuscita a piangere. Mi guardai a lungo e non mutai espressione. Sospirai.
Quella lady Gyaia era disperata... e io avevo conosciuto una disperazione simile... un tempo.
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Ama, ragazza, ama follemente... e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente.
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Vecchio 09-04-2011, 11.34.46   #236
cavaliere25
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cavaliere25 sarà presto famoso
Guardai il mio compagno all'opera per imparare a corteggiare dentro di me dissi non sembra difficile si deve solo trovare le parole giuste da dire a una donna e rimasi li a guardare la scena
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fabrizio
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Vecchio 09-04-2011, 11.55.52   #237
Lady Dafne
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Lady Dafne sarà presto famosoLady Dafne sarà presto famoso
Mi svegliai concitata, sudata, spaventata e con il cuore che esplodeva nel petto. La prima cosa che riuscii a vedere, appena apersi gli occhi era un fiore grandissimo e profumatissimo. Immersi il naso nella sua corolla lasciando che tutto l'olezzo salisse su fino ad inebriarmi completamente. In quello stesso momento pensai:

"Che cosa risponderò se Friederich mi chiederà il motivo per il quale sono svenuta proprio in mezzo alla piazza?"

Non trovavo le parole, non sapevo cosa dire. Tacqui aspettando di capire a che cosa stesse pensando lui per agire di conseguenza. Lo guardai sorridendo, aveva l'aria di un ubriaco, mi venne da ridere! Lui ancora sembrava perso nel suo mondo così continuai a pensare tra me e me:

"Forse glielo dovrei dire che sono incinta. Siamo in guerra, potrebbe essere chiamato a combattere in ogni momento, è giusto che lo sappia; se dovesse morire (Oh, Dio ce ne scampi!) dovrebbe sapere che mi lascerebbe un erede. Però se glielo dico e poi partisse per la guerra potrebbe essere distratto dai pensieri e dalle preoccupazioni sapendomi sola e incinta; potrebbe fare qualche errore sciocco che gli potrebbe costare la vita. No, forse meglio non dirglielo..."
E, mentre ancora stavo facendo questi ragionamenti iniziai a cantare, senza accorgermene, una vecchia canzone di guerra:

"Io non ti lascio sola,
ma ti resta un figlio ancor,
nel figlio ti consola
nel figlio dell'amor..."
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"Gli uomini che meglio riescono a stare con le donne sono gli stessi che sanno starci benissimo senza" Baudelaire

Ultima modifica di Lady Dafne : 09-04-2011 alle ore 12.01.13.
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Vecchio 09-04-2011, 13.19.21   #238
Hastatus77
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Hastatus77 è un glorioso fuoco di luceHastatus77 è un glorioso fuoco di luceHastatus77 è un glorioso fuoco di luceHastatus77 è un glorioso fuoco di luceHastatus77 è un glorioso fuoco di luce
Citazione:
Originalmente inviato da llamrei Visualizza messaggio
...perché non chiediamo spiegazioni al barone?"
"Signora, ho chiesto di parlare col signore di queste terre, appena prima di incontrare voi..."
Fummo interrotti da un'abate, scortato da un cavaliere.
Ascoltammo quello che aveva da dire e poi llamrei, prese la decisione per tutti noi, e poi se ne andò.

Citazione:
Originalmente inviato da llamrei Visualizza messaggio
"E stia bene, buon uomo. Mi recherò presso il convento delle Agostiniane. A patto che io sia scortata da sir Hastatus di cui conosco la fama, la prodezza e l'onore. Sta bene anche il vostro di cavaliere purché ubbidisca ai comandi di sir Hastatus.
Mi rivolsi all'abate: "Prima di intraprendere questa missione, vorrei però essere ragguagliato su quanto sta accadendo in queste terre. Vorrei trovarmi preparato, e sapere quali sono le fazioni in lotta. Avreste quindi la cortesia di informarmi o di farmi parlare col vostro signore"
__________________
"La Morte sorride a tutti... Un uomo non può fare altro che sorriderle di rimando..."


Sito Web: http://digilander.libero.it/LoreG27/index.html
Libreria on-line: http://www.anobii.com/people/gelo77/
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Vecchio 09-04-2011, 13.50.36   #239
Morrigan
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Morrigan ha un'aura spettacolareMorrigan ha un'aura spettacolare
Morrigan seguì l'ordine di August di malavoglia... se avesse avuto un po' più di voce in capitolo in quel consesso, avrebbe dato man forte alle proteste di Perecour... non già perchè le stesse a cuore il destino di Icarius, no... non aveva visto il Granduca che una sola volta, e quella sera, a parte la sua palese capacità di occuparsi di tutto fuorchè della salute delle sue terre (cosa che non faceva che testimoniare la sua mancanza di buonsenso, ma che Morrigan riteneva deliziosamente divertente), il contegno di quell'uomo non le aveva ispirato nient'altro che indifferenza.
No, Morrigan voleva restare per vedere. Per soddisfare la sua innata curiosità e la sua attrazione verso tutto ciò che di ignoto esiste al mondo. Voleva restare perchè Samsagra le aveva parlato, e questo risvegliava in lei sempre una grande trepidazione...

"Morrigan, vieni con me..."
Non aveva che dieci anni. Ma il ricordo di quel giorno era così vivo e chiaro. Suo zio Morven l'aveva presa per mano e l'aveva condotta con sè, lungo i corridoi del palazzo, su per le scale, fino ad una sala remota del castello.
Avevo uno sguardo serio e pensoso, come se un'ombra gli oscurasse il sorriso. E Morven sorrideva sempre quando era con lei.
Giunsero in quella sala, e l'uomo chiuse la porta dietro di sè, come se tenesse alla segretezza di quel momento. La bambina si guardò intorno con viva curiosità. Non aveva mai visto quella sala circolare, e non ne conosceva nemmeno l'esistenza. Due alte feritoie lasciano entrare lame di luce che si disegnavano sul pavimento, come due lance poste a difesa di un altare che si levava in fondo, al centro. Su quell'altare una grande pala, finemente disegnata, ritraeva uno splendido angelo che reggeva una grande spada di fuoco. Aveva uno sguardo bello e terribile al contempo, e Morrigan lo fissò incantata per alcuni istanti. Ai lati della pala, due miniature più piccole ritraevano due cavalieri che subito attrassero la sua fantasia. Quello di destra impugnava una lancia con la quale stava trafiggendo un drago che agonizzava ai suoi piedi, quello di sinistra era inginocchiato di fronte ad una coppa che risplendeva, mentre la sua armatura riluceva di una luce soffusa e divina. Sotto questo spettacolo di colori, poggiata su una basamento di pietra liscia e scura, giaceva una spada.
Morven prese Morrigan per mano e la condusse proprio di fronte a quella pietra. Con una mano carezzò l'arma, passando le dita lungo la lama. A quel gesto, quasi seguisse quella carezza, un luccichio color smeraldo si accese, corse sul metallo e si spense appena cessò quel contatto. Morrigan lo seguì con lo sguardo stupito, come si segue il volo di una farfalla che si leva improvvisa da un prato.
"Che cosa vedi?" chiese allora Morven.
Ma la bambina ebbe paura di dire il vero, temendo che le sue parole sarebbero state prese per scioca fantasticheria.
"Nulla," mentì "solo una spada"
Morven allora la fissò con occhi tristi.
"Allora non sei pronta..." mormorò, ma poi, fissandola intensamente negli occhi, riprese "ma ricordati che Parsifal pagò amaramente la sua paura di dire ciò che aveva visto!"
A quelle parole, la bambina ebbe un sobbalzo, prese d'urgenza la manica della camicia di Morven e lo tirò a sè.
"Ho visto una luce... una luce verde quando la toccavi!" esclamò.
Morven, udendola, sorrise, con un senso di trionfo che gli illuminava il viso, finalmente.
"Morrigan..." disse con tono pieno d'emozione "prova a sollevarla..."
E gentilmente la spinse verso la spada.
Lei tese la mano, la strinse attorno a quell'impugnatura che sembrava troppo pesante per quelle dita ancora piccole e sottili, poi, con enorme stupore, sollevò dalla pietra quella spada che nelle sue mani le sembrò leggera come una piuma...


... erano passati molti anni da quel giorno. Adesso Samsagra non lasciava mai il suo fianco, nemmeno la notte. Eppure Morrigan sapeva di non essere ancora in grado di udire la sua voce, nè di saperne leggere i segni. Per questo, dal momento che la spada sembrava essersi svegliata, avrebbe voluto restare per vedere, per capire...
... ma obbedì agli ordini, e senza alcun entusiasmo, galoppò di nuovo verso Capomazda, continunado a voltarsi indietro ad ogni metro, nella speranza che qualcosa si mostrasse in lontananza.
E avrebbe anche obbedito alla richiesta di August, pur non avendone alcuna voglia, di andare ad alloggiare in una locanda, per non avere discussioni con quell'uomo nel cuore della notte, quando tutti loro erano ormai stanchi da quella faticosa giornata. Avrebbero discusso il giorno seguente su come lei voleva essere trattata...
Proprio in quel momento, però, vide Finiwell che le andava incontro, con quel suo solito sorriso spavaldo sulla faccia e dando un'occhiata di intesa all'altro giovane cavaliere che era insieme a lui.
Già da quell'occhiata, Morrigan si mise sulle difensive e lo fissò con aria che mescolava lo scherno alla noia.

"Immagino che ti sentirai sola alla locanda, bellezza... e sia, ho capito... sei timida e non ti andava di chiedermelo... verrò con te e prenderemo una bella stanza matrimoniale, che ne dici? Così potrò vegliare sui tuoi sogni!" aggiunse sicuro di sé e facendole l'occhiolino.

Lo sguardo di Morrigan si mutò in una espressione di sorpresa... quell'uomo era ancora più assurdo di quanto avesse immaginato! E se qualche dote possedeva, di certo era quella di non perdersi d'animo! Forse era il caso di farla finita, pensò, e di mettere a posto una volta per tutte l'ego smisurato di quel bellimbusto! Ebbe un'idea...
Gli si avvicinò sorridendogli amabilmente, e con la mano prese a carezzare la fibbia che tratteneva il suo mantello, guardandolo con occhi da cerbiatta.

"Oh, mio signore..." rispose con voce marcatamente languida "non potevo certo sperare in una simile fortuna, ma vedete... anche i sogni più belli possono trasformarsi in incubi!"

E detto questo, di colpo mutò espressione e tono della voce, tirò via la fibbia che stringeva in mano e il mantello di Finiwell finì a terra in mezzo al fango, vicino agli zoccoli del suo cavallo. Morrigan si staccò da lui, si mise le mani suoi fianchi e prese a ridere di fronte allo stupore che lesse sulla faccia di coloro che seguivano la scena.

"E io, caro signor Irresistibile," continuò con un sorriso ironico "preferirei dormire su quel mantello in compagnia del mio cavallo, piuttosto che dividere la più sontuosa delle camere con voi! E se queste parole vi paiono offensive, possiamo anche risolvere diversamente... ho una spada che non chiede altro che essere usata, poverina... sapete, da quando sono a Capomazda non ho trovato nemmeno un manichino di stoppa su cui esercitarmi!"

Poi, vedendo che il giovane che avevano chiamato Cavaliere25 continuava a guardare la scena, si girò verso di lui e lo fulminò con lo sguardo.

"E tu che hai ancora da guardare, ragazzino?" chiese con aria irritata.
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?"
"Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!"
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Vecchio 10-04-2011, 13.34.03   #240
cavaliere25
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Nulla mylady dissi guardando quella donna scusatemi ma sto imparando come si fa a corteggiare una donna e chinai il capo dal imbarazzo
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fabrizio
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