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Vecchio 11-06-2012, 00.27.49   #2361
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Tieste e Polidor annuirono a quelle parole di Cavaliere25.
“Alla Caserma Reale.” Disse Alberico. “Per essere arruolati dovete recarvi alla Caserma Reale. Questo diceva il banditore.”
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Vecchio 11-06-2012, 00.44.00   #2362
Guisgard
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“Si, è davvero un bellissimo disegno.” Disse Redentos. “Davvero bello.”
Ma Parsifal sapeva di non aver mai messo a mano a quel disegno.
“Siete molto bravo” fece Granblu, guardando il giovane apprendista di Redentos “con i disegni. I disegni sono tra le forme d'arte più antiche... mettere sotto forma di immagini e colori ciò che il nostro cuore vede e la nostra mente realizza, è stato ritenuto dagli antichi come una potente forma di magia, in cui la natura si manifesta attraverso l'uomo.”
Ad un tratto Lilith udì una misteriosa voce che come un lamento recitò:

“La sentenza è stata emanata.
Tylesia è dunque condannata.”

E lei sola sembrò aver udito quelle inquietanti parole.
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Vecchio 11-06-2012, 01.02.23   #2363
Altea
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Altea ha un'aura spettacolareAltea ha un'aura spettacolareAltea ha un'aura spettacolare
Mentre dormivo fui assalita da incubi o visioni..

La selva davanti a me era viva, di rumori e profumi ma quel velo bianco mi impediva di vedere bene tutto ciò, camminavo facendomi largo tra le fronde con le mani e solo la Luna rischiarava il verde circostante. Sentivo il battito del mio cuore, il mio respiro affannoso e poi una figura...mi fermai...cercai di metterla a fuoco e su un cavallo vi era un Cavaliere maestoso celato da una tunica sconosciuta e robusto, non parlava e solo mi fissava. Io finsi di non vederlo e iniziai a correre, ma il velo impediva ogni visuale, ero scalza e i rovi e la sterpaglia ferivano i miei piedi finchè caddi a terra e mi accorsi del cavaliere vicino a me....

Mi svegliai di soprassalto, ero sudata e col velo mi mancava l'aria, ricordai quel sogno o visione...chi era quel Cavaliere? perchè scappai, egli non mi mostrò cattiveria alcuna..quando sentii dei passi da fuori e qualcuno che si avvicinava alla mia tenda, era Heyto? quel Cavaliere?
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe

"Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit.

"I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam)

"La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea
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Vecchio 11-06-2012, 01.39.35   #2364
Parsifal25
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Parsifal25 sarà presto famoso
Non avevo mai visto.....quel disegno......non lo avevo mai fatto.

"Ma......" stavo per pronunciare la frase, però mi fermaì. Quello è il giardino che ho intravisto nei miei sogni e nell' Arcanium..... sicuramente, voleva significare qualcosa.....

Vidi Lilith che mi fissava, era preoccupata per me ma non doveva temere stavo meglio.

"Lilith, Maestro....dobbiamo pertire immediatamente per Tylesia.....la sua fine è vicina....". Quel disegno che non avevo mai presentato, mi aveva trasmesso questo messaggio. Chissà.....un sesto senso o qualche cosa relativa al Longiniu.

Bisognava partire.
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"Covenant's Love"..... le dolci parole di colei che è entrata nel mio cuore.....
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Vecchio 11-06-2012, 16.41.40   #2365
Guisgard
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Altea si accorse che qualcuno si stava avvicinando alla sua tenda.
Ad un tratto, nell'enigmatico ed indefinito buio circostante, una figura apparve davanti alla tenda.
Indossava un lungo mantello ed il capo era celato da un cappuccio.
Un attimo dopo aprì la tenda ed entrò, restando per qualche istante a fissare Altea.
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Vecchio 11-06-2012, 18.43.21   #2366
Talia
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
La duchessa si irritò alle mie parole e mi zittì molto seccamente... mi faceva arrabbiare quel suo tono e quell’atteggiamento di ostentata superiorità.... e tuttavia, per qualche curiosa ragione che non riuscivo a spiegare neanche a me stessa, trovai questo suo irritarsi per quelle mie poche parole vagamente divertente.
Rimasi in silenzio, tuttavia, mentre parlava... ed anche quando entrò Paolo, preoccupato per la tosse della sua signora, non mi mossi e non parlai...
E tuttavia, appena un istante dopo, quella donna così dura, burbera ed altera riuscì a sorprendermi come non credevo che fosse possibile...

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"...Piuttosto, fate abbigliare questa ragazza come si conviene.” Indicando Talia a Paolo. “E' indecente che una mia dama di compagnia sia più simile ad una zingara o vagabonda, anziché ad un membro della corte ducale.”
I miei occhi si allargarono a dismisura e per qualche istante quelle parole parvero non riuscire a far breccia nei miei pensieri...
“Come?” mormorai... ma fu appena un sussurro appena percettibile...
Né la duchessa né Paolo badarono a quelle mie parole, tuttavia, continuando serenamente a tessere i loro piani e ad esternare le loro sensazione, assolutamente senza tener conto di me, quasi come se io non fossi presente... altra cosa, questa, che normalmente mi avrebbe indisposta non poco.
Ma fu ciò che dissero alla fine a scuotermi violentemente da quel mio stato di profonda sorpresa...

Citazione:
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"Forse è proprio colpa di quel..." mormorò la donna "... com'era il nome? Ah, si... Guisgard... si, probabilmente è colpa sua se questa ragazza ha preso una cattiva strada... che tipo è?" Chiese al suo consigliere.
"Credo" rispose Paolo "sia uno di quei vagabondi che vivono in cerca di fortuna, infischiandosene delle leggi e dei diritti altrui. Ho motivo di credere che sia violento e pericoloso, visto il modo in cui ha aggredito i soldati. Non mi meraviglierei, in verità, se fosse anche ricercato..."
"Allora" disse la duchessa "mettetelo alla gogna, esponendolo in pubblica piazza, così, se davvero vi è una taglia su di lui, qualcuno verrà a reclamarne la testa. Simile feccia non è gradita in queste terre."
"Si, milady" Con un inchino Paolo.
Trattenni il respiro a quelle parole ed ogni singolo muscolo del mio corpo si irrigidì, il braccio che Paolo mi stava stringendo si tese in modo inconsulto...
“No!” esclamai...

“Ma non è giusto!” urlai.
Il Maestro non si voltò e non rispose... anzi, mi ignorò totalmente, come se non fossi lì o come se non stessi parlando.
“Non è giusto, Maestro!” tornai allora a ripetere “Non è giusto! E’ andato tutto bene, dopotutto... stiamo tutti bene... quel cavallo è stato riportato al monastero... è tutto come se non fosse accaduto niente!”
Per qualche attimo fu il silenzio nella Cappella, poi finalmente l’uomo parlò...
“Vai nella tua stanza, Talia! Non te lo ripeterò di nuovo!”
Un vivo fiotto d’ira mi percorse tutta, giungendo a farmi brillare gli occhi...
“Tu non mi ascolti!” sibilai, stringendo i pugni nel tentativo di dominarmi.
“E tu non ascolti me!” ribatté, la voce un poco più alta del solito, ruotando finalmente la testa verso di me “Non voglio sapere che cosa gli sia passato per la mente quando ha preso quel cavallo dalle scuderie del monastero, non voglio sapere ciò che voleva fare e non voglio neanche sapere che cosa c’entri tu in questa storia...” sentenziò “Ma Guisgard merita una punizione per ciò che è accaduto questo pomeriggio! Non può continuare a pensare di poter fare tutto ciò che gli passa per la mente senza che vi siano poi delle conseguenze! E’ ora che lo impari! Ed ora va’ in camera tua, Talia!”
L’uomo di fronte a me richiese gli occhi e tornò a fronteggiare l’altare... io rimasi immobile dove mi trovavo ancora per qualche istante, ma sapevo che non mi avrebbe detto niente altro... e così, poco dopo, mi decisi ad uscire dalla chiesetta per raggiungere la mia stanza...
Il tramonto era ormai sceso e nel giardino buio, appena rischiarato dalla luce lunare, vi era un’aria vagamente fredda.
Ad un tratto, inaspettatamente, una leggera risata mi raggiunse... mi fermai e mi voltai ad osservare quella figura che usciva dalla zona d’ombra subito accanto alla cappella e veniva verso di me...
“Fyellon...” mormorai “Che cosa c’è? Che ci fai qui?”
Lui sorrise...
“Oh, niente... trovo soltanto molto divertente questo tuo imperituro desiderio di tirarlo fuori dai guai... mi chiedo quando finalmente ti annoierai di questo... e di lui...”
“Smettila!” lo ripresi subito, prima che potesse continuare.
“Andiamo, Talia...” sussurrò allora, con voce bassa e suadente “E’ per te che lo dico, è per te che mi preoccupo... ed è per te, anche, che talvolta faccio cose di cui non vado molto fiero...”
Per un attimo non compresi... fissavo Fyellon e lui fissava me, mentre il vento spazzava il giardino facendo volare le foglie e piegando gli alberi della foresta...
Poi d’un tratto, inaspettatamente, quella verità fece breccia nella mia mente...
“Sei stato tu...” sussurrai “Sei stato tu a dire al Maestro di aver visto Guisgard su quel cavallo...”
Fyellon rimase in silenzio.
“E... e poi gli hai detto che ero andata con lui...”
“Io...” mormorò.
“E gli hai detto dove trovarci... la direzione che avevamo preso...”
“Talia...”
“Lo hai fatto, Fyellon?”
Per qualche attimo fu il silenzio...
“Si!” ringhiò poi, prendendomi per le braccia e scuotendomi “L’ho fatto per te, lo capisci? Per te...”
Ma non poté aggiungere altro... io mi divincolai e, con forza, mi allontanai di mezzo passo... tremavo di rabbia e di delusione, mi sentivo tradita, ferita... d’impeto sollevai una mano e lo colpii sul volto con tutta la forza che avevo.
Sentii quello schiaffo risuonare nel buio, poi scappai via.


“Voi non potete dire questo!” esclamai, la voce bassa e vibrante “Voi non lo conoscete... non sapete ciò che dite e non sapete ciò che ha fatto per me! Ogni volta che si è preso cura di me, ogni volta che mi ha protetta o che mi ha aiutata, ogni volta che mi è stato vicino... e sempre senza chiedere niente in cambio! E’ testardo e cocciuto... nessuno lo sa meglio di me. E’ avventato, imprudente e talvolta persino sconsiderato... ma ha il cuore più grande e più giusto che io abbia mai incontrato... e non merita di essere punito. Non merita di andare alla gogna! E se voi, ora, intendete mandarcelo lo stesso... beh... con tutto il dovuto rispetto, milady... state facendo un errore!”
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** Talia **


"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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Vecchio 11-06-2012, 19.18.40   #2367
Altea
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La tenda si apri lentamente, non riuscivo a vedere bene, quel velo ostruiva la mia vista e il mio respiro e fu cosi che me lo levai definitivamente e respirai l'aria fresca della notte e ne fui rissollevata.
Davanti a me apparve una figura, potevo solo scorgerne l'ombra nel buio..indossava un lungo mantello con cappuccio, e repentinamente entrò nella tenda e mi guardava...come mi fissava il Cavaliere di quel strano sogno o visione.
"Chi siete Voi" disse balbettando "volete che mi metta ad urlare per attirare l'attenzione di tutti? No, non lo farò perchè fuggireste e voglio scoprire chi siete...orbene, scoprite il vostro volto e mostratemi la vostra identità." deglutii ma dovevo mostrarmi forte.
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Vecchio 12-06-2012, 01.01.12   #2368
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Redentos fissò con attenzione Parsifal, dopo che il suo discepolo aveva pronunciato quelle parole.
“Allora” disse il cavaliere “se ti senti meglio, ragazzo mio, è giunto il momento di ripartire per Tylesia.”
A quelle parole di Redentos, il sibilo del vento mutò in un lento e sinistro lamento, come se qualcosa di tetro ed angosciante si fosse liberato nella selva.
“Che il Cielo vi assista” fissandoli Granblu “e vi risparmi, amici miei.” Ed accarezzò teneramente il volto di Lilith.
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Vecchio 12-06-2012, 01.14.17   #2369
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La figura entrò tanto rapidamente, quanto silenziosamente nella tenda di Altea.
“Se urlate” disse “allora tutti quegli uomini accoreranno qui e voi sarete offerta come vittima in questa delirante farsa.” Sorrise lievemente e fissò con i suoi occhi vispi la ragazza. “Sapete che questo velo bianco non vi sta per niente male? Magari è un po' paganeggiante, ma sicuramente molto sensuale.” Aggiunse Fyelon per poi fare l'occhiolino ad Altea.
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Vecchio 12-06-2012, 02.21.51   #2370
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A quelle parole di Talia, la duchessa si alzò di scatto.
“Piccola impertinente...” disse per poi cominciare a tossire forte.
“Milady!” Avvicinandosi a lei Paolo. “Non dovete agitarvi!”
“E smettetela di trattarmi come se fossi impedita!” Fissandolo la donna. “Sono giunta qui perchè le troppe premure della corte di Capomzada mi davano ai nervi! E non voglio preoccuparmi anche delle vostre sciocche ed inutili cure!”
Paolo chinò il capo.
“Se non sbaglio” continuò la duchessa senza smettere di guardare il suo servitore “vi avevo detto di occuparvi di questa ragazza e di renderla almeno presentabile. Obbedite.”
“Si, milady.” Annuendo Paolo.
L'uomo prese allora con sé Talia e la condusse in una grande sala, per poi affidarla alle cure di alcune servitrici.
Queste, così, prepararono con cura la ragazza, lavandola e profumandola come si conveniva per una degna dama di compagnia e abbigliandola, infine, con un abito all'altezza del suo nuovo ruolo.
Paolo, ritornò dunque per riprenderla e riportarla dalla duchessa.

Le acque del fiume erano scure ed inquiete e nulla sembrava riflettersi su di esse.
Neanche la Luna che, pallida ed enigmatica, risplendeva silenziosa e mutevole nello sterminato cielo di Faycus.
La ragazza fissava immobile quelle acque, forse in cerca di un volto o di un cenno che la chiamassero a sé.
Ma anche il fiume sembrava non riconoscerla più.
“Smettetela” disse il capitano Cairius avvicinandosi a lei “di fissare quelle acque. Sapete quante prostitute, quante ladre, zingare, vagabonde o semplicemente povere pazze emergono ogni nuovo giorno da ogni fiume che attraversa ciascuna città del mondo? Ragazze senza più nome, né volto, né valore. E sapete qual'è la cosa peggiore? L'indifferenza o la pietà della gente che assiste a quegli spettacoli.” La fissò, cercando di leggere, attraverso gli occhi di lei, ciò che attraversava la sua mente ed il suo cuore. “Perchè siete fuggita da quel convento? Vi trattavano male? Erano cattive con voi? O forse vi hanno cacciato loro, perchè vi ritenevano una povera pazza? Una folle visionaria da abbandonare al suo destino?”

Paolo bussò e quei colpi sulla porta destarono Talia da quella misterioso ed angosciante visione.
“Milady, la vostra dama di compagnia è pronta.” Entrando con la ragazza nella sala.
La duchessa si voltò allora a fissare Talia, come a volerla studiare con molta attenzione.
“Andrebbe pettinata un po' più decentemente.” Mormorò la donna. “Ha dei bei capelli... e forse qualcosa sulle gote, della polvere di gerani, per ravvivare un po' quel pallore... e poi l'andatura... oh, assurdo...” scuotendo il capo “... assurdo... il volgo è capace di mutare una ragazza in qualcosa di inconcepibile e del tutto aliena al buon gusto e ai dettami della cortesia... e non si poteva abbigliare in maniera più appropriata?”
“Quest'abito” disse Paolo “era tra i vostri preferiti, milady.”
“Forse quando ad indossarlo è una ragazza cresciuta in un contesto civile.” Infastidita la duchessa. “E sia, non posso e non voglio adirarmi per una plebea. Potete andare...” facendo un cenno a Paolo.
“E del ladro catturato insieme alla ragazza?” Domandò il servitore. “Cosa ne facciamo, milady?”
“Non posso pensare a tutto ora!” Esclamò la donna. “Del resto sono qui per rilassarmi! Ci penserò dopo. Ora lasciateci.”
Paolo mostrò un lieve inchino ed uscì.
“E sia...” mormorò lady Vicenzia “... cerchiamo di fare del nostro meglio per una convivenza perlomeno accettabile... quando sei in mia presenza è bene che tu sappia cosa fare e cosa dire, ma soprattutto cosa non fare e non dire... io non concepisco che vengano usate in modo improprio parole come libertà, verità e giustizia... il popolo non può comprendere il loro senso e trovo insopportabile ascoltare qualcuno parlare di ciò che non conosce... tu hai qualche convinzione religiosa? Sappi che ogni giorno viene celebrata una messa al castello e voglio che tu sia con me ad ascoltarla... inoltre alle tre in punto di ogni pomeriggio io recito i Divini Misteri del Santo Rosario e per nessuno motivo al mondo voglio essere disturbata... ora raccontami di te, Talia... del luogo in cui sei cresciuta e del perchè sei giunta a Faycus...”
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