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Vecchio 31-05-2012, 22.16.49   #2241
Talia
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Quella nuova visione mi colse all’improvviso, tanto rapida che Guisgard non se ne accorse neanche. Battei le palpebre un paio di volte, quindi, ed inspirai profondamente... di nuovo Andros e Chymela... e, a giudicare dalle sue parole, parlavano proprio del luogo in cui eravamo diretti...
E così quelle visioni ci seguivano... o forse, pensai, ci stavano addirittura precedendo sul cammino... ma dove portava quel cammino? Cosa ci avrebbe riservato?
“Oh, ma io sono pronta!” risposi così alle parole di Guisgard “Possiamo partire anche subito, se vuoi... e... e sono assolutamente d’accordo con te...” soggiunsi più piano, alzandomi “Credo che potrebbe proprio riservarci delle sorprese, quel luogo!”
Era curioso: uno strano presentimento mi pervadeva adesso... un presentimento che, tuttavia, non sapevo se fosse scaturito dalle parole di quei tre uomini misteriosi o dalla visione...

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“Messere...” avvicinandosi all'improvviso un uomo “... perdonate se vi disturbo...”
“Abbiamo fretta.”
“Solo pochi minuti.” Ridendo lui. “Mi chiamo Umans... per servirvi!”
“Come sarebbe?”
“Cerco un impiego” rispose quello “e vi sto offrendo i miei servigi! Costo poco!” E Rise.
“A noi non occorre nulla!” Fece Guisgard. “Ora andate, abbiamo fretta!”
E l'uomo, con fare sospetto, si allontanò.
Quella voce, all’improvviso, si frappose tra noi.
Non potevo vedere il nuovo arrivato, ma ne ascoltai i movimenti... erano rapidi e piccoli, concitati, ma in qualche modo misurati... questo mi sorprese...
Mi chinai verso Guisgard, dunque...
“Cerca un impiego... e lo cerca in una taverna e tra i viaggiatori in partenza?” sussurrai pianissimo al suo orecchio “Questo è, quantomeno, strano! Non trovi? Verrebbe quasi da chiedersi che genere di servigi offra...”
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Vecchio 01-06-2012, 00.53.58   #2242
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Parsifal25 sarà presto famoso
Tremava tutto......il mio pensiero era rivolto ai nuovi amici che avevo incontrato in questa bolgia infernale, pregavo Iddio che li aiutasse.

Nel correre, notaì che Lilith aveva assunto una nuova espressione.....capì che li voleva salvare.

"Lilith.....non preoccuparti, fidati di loro......sicuramente conosceranno vie a noi sconosciute per potersi salvare. Crediamo in loro."

Anche io......li avreì voluti aiutare ma in gioco vi era un "piatto" molto più grosso....

Salvare Tylesia.
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Vecchio 01-06-2012, 01.15.53   #2243
Guisgard
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Quegli uomini restarono a lungo a fissare Altea, dopo che questa aveva parlato loro.
“Noi...” disse il loro capo avanzando verso di lei “... noi siamo dei semplici mercanti, milady... conoscete dunque la città di Tylesia? Ed anche i suoi terribili nemici?” La fissò con ancora più attenzione. “Siete molto bella, milady... posso conoscere il vostro nome?"
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Vecchio 01-06-2012, 01.21.02   #2244
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Con quell'incantesimo, Daniel aveva mutato gli alberi in specchi.
Il cavallo, allora, vide la sua immagine riflessa infinite volte.
Cominciò a nitrire e a scalciare con vigore, poi, vinto dallo spavento, si accasciò al suolo.
“Ora, Daniel.” Disse Giada. “Monta in groppa al cavallo e domalo. Ma ricorda che hai usato ben due incantesimi e dunque le tue forze sono al minimo. Attento a non sprecarle.”
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Vecchio 01-06-2012, 01.28.32   #2245
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“Lasciamo subito questo luogo!” Disse Redentos a Parsifal e a Lilith. “Io per trovarvi ho seguito i segni che avete lasciato sulle pietre del labirinto. Faremo lo stesso per uscire, ripercorrendo il cammino a ritroso. Andiamo, presto!”
E fece segno ai due ragazzi di seguirlo.
Nel percorrere la strada verso l'uscita, i tre non videro più nessuno nel labirinto.
Raggiunta la porta di quel luogo, si ritrovarono di nuovo nel castello di Orco il Rosso.
Ma ora il maniero appariva diverso.
Un profondo silenzio dominava in esso e sembrava essere divenuto deserto.
“Ma dove sono finiti tutti gli altri?” Guardandosi intorno Redentos. “Sembra che nessuno più dimori in questo castello.”
Il cavaliere corse allora a suonare la campana della cappella, ma nessuno rispose a quella chiamata.
“Credo sia meglio andare...” disse il cavaliere ai due ragazzi “... l'Avvilente Costumanza è stata vinta e noi non abbiamo altro da fare qui...”
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Vecchio 01-06-2012, 02.32.51   #2246
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“Già...” disse Guisgard a Talia, fissando però la porta della locanda, da dove il curioso uomo era appena uscito “... solitamente i servigi si offrono presso una giostra a qualche cavaliere, o in qualche accampamento militare a soldati di ventura e avventurieri...” il suo sguardo era sospettoso, ma anche attento a non far conoscere quella sua inquietudine a Talia “... si, hai ragione...” cambiando discorso “... sarà meglio partire subito...”
“Signore.” Avvicinandosi una giovane zingara. “L'aria è umida la sera, perchè non prendete uno di questi scialli per la vostra bella dama? Li ha fatti a mano mia nonna. Sono comodi e caldi. Posso vendervelo per un quarto di Taddeo. Vi prego.”
Guisgard portò una mano in tasca e controllò il denaro che avevano.
“Tre Taddei e mezzo...” contandoli a bassa voce.
Si accorse allora che fra i loro problemi vi era anche il denaro.
“Un quarto di Taddeo?” Ripeté fissando la zingara.
“Si, ma vi farà comodo.” Disse questa. “Vostra moglie potrà ripararsi dal vento e dall'umidità della sera.”
“E sia...” dando il denaro alla zingara e scegliendo lo scialle più bello.
Lo mise poi sulle spalle di Talia e le sorrise.
“Ora ti scambieranno di nuovo per una Granduchessa.” Le sussurrò ad un orecchio.
Il locandiere tornò e li avvertì che i cavalli erano pronti.
Guisgard e Talia, allora, saliti in sella a Peogora e a Luthien, lasciarono quel luogo e si diressero verso Nord-Est.
Ma un attimo dopo, lo strano individuo che si era avvicinato al loro tavolo, ritornò nella locanda.
“Eh, già, già, già...” appoggiandosi al bancone “... come cambiano le cose... ora cominciano a passare da qui clienti importanti...”
“Cosa volete dire?” Domandò il locandiere.
“Un arrivo gradito, no?” Fissando il locandiere. “Un nobile cavaliere e la sua bella dama. Sembra l'inizio di uno di quei romanzi che vengono letti nei grandi castelli aristocratici. Lui, tenebroso e romantico e lei, bellissima ma cieca... soli, diretti chissà dove, attraverso queste lande misteriose e impenetrabili... l'ideale davvero per scriverci una storia di avventure cavalleresche, non trovate?”
“Bah, avete la testa piena di fantasie.”
“Bhu!” Con una smorfia lo strano tipo. “Cosa ne sapete voi di queste cose. Sempre rinchiuso qui dentro, a far da mangiare a mercanti e pellegrini. Quando mai avete visto cavalieri e dame, voi.”
“Dite il vero.” Fece il locandiere. “E questa è appunto una locanda. Si mangia, si beve e volendo si dorme. Altrimenti è inutile venirci. Allora, cosa vi servo?”
“Si, un bicchiere di vino buono.” Rispose l'uomo. “Così mi scioglie la favella e mi fa vivace l'umore.”
“A me sembra che parliate allegramente già abbastanza.” Riempendogli un bicchiere di vino il locandiere.
“Ho visto che prendevano la strada verso Nord-Est uscendo da qui...” bevendo l'uomo “... chissà... chissà...”
“Chissà cosa?” Fissandolo il locandiere.
“Chissà...” mormorò l'uomo “... chissà che madonna Fortuna non si sia decisa a voltarsi verso di me... e magari anche a sorridermi...”
Nel frattempo, lungo la strada, Guisgard e Talia galoppavano con andatura regolare.
“Non vedo l'ora di arrivare in quella città.” Disse il cavaliere. “E di vedere poi il castello di cui parlava quell'uomo.”
Ad un tratto, sulla strada, videro un uomo accanto ad un carretto.
Su di esso c'erano diversi cesti di ciliegie.
“Salute, buon uomo!” Salutandolo Guisgard. “Potreste indicarci dove conduce questa strada?”
“Continuando in questa direzione” spiegò l'uomo delle ciliegie “vi ritroverete alle pendici dei monti Dell'Arce e Della Gioia.”
“Due monti...” mormorò Guisgard “... e vi è una città presso quei due monti?”
“Certo.” Rispose l'uomo. “Tra quei monti si trova la città ducale di Faycus.”
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Vecchio 01-06-2012, 10.26.49   #2247
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Parsifal25 sarà presto famoso
I segni lasciati sul muro rimasero intatti......ancora non mi spiegavo come fosse riuscito a dedurre il significato. Raggiungemmo l'uscita è tutto era diventato "silenzio".

Nessun fiotto d'aria si udiva. Provammo a controllare nella cappella ma non abbiamo ricevuto risposta. Sir Orco, Lady Arya, sua madre.....non vi era nessuno.

L'unica risposta, poteva essere solo una: il castello era sotto l'incantamento della bestia, probabilmente tutti i suoi abitanti erano o rappresentavano le diverse faccie dei cattivi presagi e sentimenti; forse fantasmi che adesso erano stati finalmente redenti......

Comunque sia....credo che abbiamo fatto la nostra parte. Chissà, quali pensieri traversarono Lilith dopo tutto quello che abbiamo passato:

"Lilith, come stai? Immagino che non avevi mai vissuto un evento così eccezionale nel tuo percorso......" le dissi ridendo.
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Vecchio 01-06-2012, 10.38.32   #2248
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risi di gusto guardando il falco e dissi io non ho problemi al massimo li lasciamo qui loro e io e te proseguiremo il viaggio e guardai i due amici che festeggiavano
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fabrizio
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Vecchio 01-06-2012, 15.58.25   #2249
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“Salute, buon uomo!” Salutandolo Guisgard. “Potreste indicarci dove conduce questa strada?”
“Continuando in questa direzione” spiegò l'uomo delle ciliegie “vi ritroverete alle pendici dei monti Dell'Arce e Della Gioia.”
“Due monti...” mormorò Guisgard “... e vi è una città presso quei due monti?”
“Certo.” Rispose l'uomo. “Tra quei monti si trova la città ducale di Faycus.”
“Faycus...” mormorai alle parole dell’uomo che Guisgard aveva appena interrogato “Ecco, dunque, il nome di quel luogo...”
Per qualche attimo ancora rimasi in silenzio...
“E diteci...” chiesi poi, con voce non molto alta ma gentile “Quanto è distante la città di cui parlate? Credete che riusciremo a raggiungerla prima che si faccia sera?”
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Vecchio 01-06-2012, 16.52.18   #2250
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
L'uomo delle ciliegie fissò Talia e poi guardò la strada.
“Non è vicina” disse “ma cavalcando con una buona andatura arriverete giusto per la sera. Sono luoghi isolati ed è meglio muoversi con la luce del giorno.”
“Capisco...” mormorò Guisgard “... allora meglio rimetterci subito in cammino... grazie, messere!”
“Che Dio vi assista” fece l'uomo “e vi risparmi, ragazzi.”
“Signore...” disse Guisgard “... sono davvero belle queste vostre ciliegie...”
“Si, sono una delizia.” Sorridendo l'uomo “... sono scure e dunque mature e dolcissime. Sono sode e dense, una prelibatezza per il palato.”
“Alla mia dama” fece Guisgard “piacciono molto... ne vorrei un cestino...”
L'uomo annuì e prese il cestino con quelle più scure e grandi, porgendolo poi a Talia.
“Quanto vi devo?”
“Nulla.” Rispose l'uomo.
“No, non posso accettare.” Disse Guisgard. “Sono frutto del vostro lavoro e...”
“Cavaliere.” Fece l'uomo. “Io coltivo queste ciliegie da sempre. E ad esse è legato un mio voto fatto. La Granduchessa adora le ciliegie e quando arriva Maggio i contadini di tutto il ducato si recano nella capitale o in uno dei tanti castelli che formano la corte itinerante dei nobili Taddei, per portare alla nostra padrona tali frutti. E fra tutte, le mie ciliegie furono gradite alla Granduchessa. Da quel momento ogni anno io porto ai miei signori le ciliegie ed essi mi ricompensano con la loro gratitudine. E per questo ho fatto quel voto... per ringraziare la mia buona sorte, io non venderò mai ad una ragazza questi frutti, per omaggiare, così, la mia Granduchessa. Ora però devo andare. Vi auguro il meglio, miei signori.” E andò via, svanendo nella boscaglia.
“Che bel pensiero, vero?” Sorridendo Guisgard a Talia. “Ora però, meglio rimettersi in viaggio. Dopo le parole di quell'uomo, preferisco non viaggiare dopo che avrà fatto buio.”
E si rimisero in viaggio.
Dopo un po' giunsero davanti ad una piccola cappellina, nella quale c'era una statua del Cristo Redentore.
Accanto vi era un cartello che indicava la direzione per Faycus.
“Siamo sulla buona strada.” Disse Guisgard per poi segnarsi davanti alla statua.
Spronarono i cavalli e seguiti dal fedele Sheylon seguirono quel cartello.
Attraversarono allora una verde campagna, fino a scorgere due alte cime in lontananza.
E proseguendo, ad un tratto, dopo che la strada mutò in pendio, si ritrovarono davanti ad una grotta.
“Quanto mancherà ancora?” Mormorò Guisgard.
Ma proprio in quel momento, i due sentirono un vocio provenire dalla grotta.
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