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#211 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Oh, davvero” disse Fermer a Gwen “vi aspettavate un medico più anziano?” Sorridendo. “Beh, temo che i luminari e quelli con più esperienza preferiscano di gran lunga lavorare presso cliniche ed ospedali di grandi città. E poi comunque non tutti i militari della Legione Straniera sono laureati in medicina.” Facendole l'occhiolino. “Ora però vi rigiro la stessa domanda... perchè una ragazza giovane e bella non è appunto in una di quelle grandi città, agli ordini di qualche importante primario o presso uno dei tanti docenti universitari pieni di boria e competenza?” Ridendo piano.
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#212 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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La taverna era discretamente affollata, con il taverniere che girava tra i tavoli quasi per accertarsi che ognuno fosse soddisfatto del rustico e genuino servizio.
Raggiunse poi il tavolo di Dacey. “Allora, bella signorina...” disse il panciuto e bonario taverniere “... cosa vi porto? Stasera mia moglie ha preparato un bello sformato di carne con patate al forno. Abbiamo poi formaggi freschi e stagionati e frutta di stagione. E per concludere una bella crostata ai frutti di bosco. Naturalmente fatta in casa.”
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#213 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Si, avete ragione, tenente...” disse Dimos a Clio.
“Portiamolo allora alla base ed il comandante deciderà sul da farsi.” Fece Elas. “Il Gufo...” mormorò all'improvviso il bambino, sempre con lo sguardo perso nel vuoto. “Ehi, ha parlato...” stupito Dimos. “Cos'hai detto, piccolo?” Elas al bambino. Ma il piccolo tornò a chiudersi di nuovo nel suo silenzio. “Su, piccolo, parla ancora...” fissandolo Elas. Ma quel silenzio restò tale.
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#214 |
Cittadino di Camelot
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"Come voi vi aspettavate che avessi meno esperienza per la mia giovane etá. Sembra siamo d'accordo di nuovo" facendogli l'occhiolino.
"Perché temo che non tutte le belle e giovani ragazze vogliano stare in quelle grandi cittá, al servizio di luminari, primari, professori..." mormorai sorridendo e guardandolo.
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"La passione tinge dei propri colori tutto ciò che tocca" BALTASAR GRACIÁN "Sappi che la Luna è il messaggero degli astri. Essa infatti trasmette le loro virtù da un corpo celeste all'altro" ABU MASAR, "Libri mysteriorum" |
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#215 |
Disattivato
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Anche i ragazzi convenivano che dovevamo portare il piccolo dal capitano, e lasciare a lui il da farsi.
Mi chiesi se saremmo riusciti a scoprire qualcosa da lui. Ma evidentemente era inutile. Finché non parlò. Una parol: Gufo. Cosa poteva essere? Un nome? Un soprannome? Un'arma? Le farneticazioni senza senso di un bambino? Tutto poteva essere. "È inutile perdere tempo qui.." dissi ai miei uomini "Andiamocene e portiamo il piccolo con noi..". |
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#216 |
Cittadino di Camelot
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Quando il locandiere si avvicinò mi resi conto di quanto avevo fame.
<< Prendo volentieri lo sformato e poi la crostata vi ringrazio.>> Sorrisi all'uomo pensando ai grandi pasti che facevo a corte e ora invece dovevo far attenzione a ciò che ordinavo per non rosicare le mie finanze. Intanto mi guardavo intorno, cercando di prendere spunto, dovevo infatti trovare una storia plausibile, magari dire di essere una cameriera di una grande famiglia ricca, così da giustificare alcuni mio comportamenti nell'atteggiamento. In fondo alle cameriere veniva insegnata una certa etichetta e postura.
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It is saying that if you really desire something from the heart ... then the whole universe will work towards getting you that Dacey "Karishma" Starklan Ultima modifica di Dacey Starklan : 29-10-2015 alle ore 00.53.34. |
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#217 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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A quelle parole di Gwen, Fermer rise.
“Eh, già...” disse “... mi sa che avete ragione. Per fortuna, aggiungo io. Sapete, non trovo molto interessanti le ragazze di città. Sempre attratte da frivolezze varie. Quaggiù invece il tempo per annoiarsi non c'è affatto.” Sorrise. “Beh, direi di metterci al lavoro, altrimenti rischierei di annoiarvi parlandovi dei miei gusti personali. Vi va di darmi una mano con quei flaconi? Bisogna copiare sulle etichette di ciascuno la scadenza e poi sistemarli in quell'armadietto a muro.”
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#218 |
Cittadino di Camelot
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Sorrisi con curiositá al dottore, per poi annuire.
"Sí, meglio mettersi a lavoro." Fermer era una compagnia piacevole e speravo che avessimo altre occasioni per parlare.
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#219 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Elas e Dimos annuirono a Clio.
Poco dopo i tre aerei decollarono e lasciarono quel luogo. Volarono nella sera inoltrata e fecero ritorno alla base. Usciti dai loro abitacoli, mentre i tecnici portavano i tre veicoli nell'hangar, Tesua si avvicinò. “Prima di stilare il vostro rapporto” disse a Clio “avete qualcosa da dichiarare, tenente? Notato qualcosa di strano? Immagino non ci siano superstiti dopo l'attacco.” All'improvviso si accorse del bambino che se ne stava accanto ad Elas. “E questo bambino chi è?”
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#220 |
Disattivato
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Volammo silenziosi nella sera che stava nascendo, per tornare alla base.
Era buio ormai, e le luci della roccaforte erano quasi poetiche viste da lassù. Un altro giorno era passato, e ad Evangelia bastava questo per festeggiare. Ora veniva il meglio della giornata, dopo il dovere e la rigidità dei gradi, la mia testa era già alla taverna dove avremmo passato la serata tra birra e risa. Eppure non riuscivo a togliermi dalla mente quel convoglio attaccato, e lo sguardo di quel bambino. Una volta atterrati alla base, Tesua si avvicinò. Annuii. "Sì, sergente.." dissi a Tesua "La zona era sgombra, e non ci sono dubbi sul fatto che siano stati dei Valchiria ad attaccarlo.. non che la cosa ci stupisca.." alzando le spalle. "Quanto ai superstiti.." mi voltai verso Enas che aveva con sé il piccolo "Uno dovremmo averlo.." indicando il bambino "È sotto shock, non dice una parola e ha sempre lo sguardo fisso nel vuoto, intendevo informare il capitano, potremmo portarlo dal medico e trovargli un posto dove stare, una volta calmatosi magari potrà darci informazioni preziosa.." guardando il piccolo "Sempre che non abbia rimosso ogni cosa per lo spavento.." alzando le spalle "L'unica cosa che ha detto è stato - il Gufo - ma non ho idea di cosa possa significare..". Guardai i miei uomini. "Io vado a relazionare dal capitano, voi pensate al piccolo.. magari il dottore saprà calmarlo o che so io.." scuotendo piano la testa "Non ne ho idea..". Per poi sorridere "Ci vediamo dopo.." salutandoli con un cenno del capo. |
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